15.

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"Sveglia, mio raggio di sole!" la voce di Yoon mi dà il buongiorno, mentre apre le tende della camera da letto. Nascondo il viso sotto alle coperte, per rubare ancora qualche istante: le risate di ieri, mescolate alle lacrime ed alla confessione che ho fatto a Kay, mi hanno permesso di rilassarmi un po' di più, ed ora il mio fisico e la mia mente non ne vogliono sapere di muoversi.

Il ragazzo si siede sul letto vicino a me, ed inizia ad accarezzarmi la schiena.
"Se ti dicessi che Kay si sta allenando ed è decisamente una visione da non perdere, ti aiuterebbe ad alzarti?"
Spalanco gli occhi mentre mi tolgo velocemente le coperte dalla faccia. Perché mi dice questo?
"Scusa?!" gli chiedo ad alta voce, ormai seduta sul letto.
"Bene, lo prendo per un sì!" sorride alzandosi e porgendomi un paio di jeans blu aderenti ed una camicetta nera, che credo mi abbia comprato su ordine di Kay insieme a pochi altri indumenti che vedo ora in un borsone. "Preparati, prima che finisca" e, facendomi un occhiolino, chiude la porta e se ne va.
Mi passo le mani sul viso, sospiro e decido di vestirmi. Non per correre a vedere Kay, sia chiaro. Beh, oddio, forse un pochino... Mi scappa un sospiro molto forte: cosa mi sta succedendo?

Al piano di sotto, Yoon ha in mano una tazza di thè e guarda attento fuori dalla finestra. 
"Ah eccoti! Giusto in tempo per la parte migliore" mi dice.
Lo guardo senza capire, così mi avvicino, scendendo gli ultimi scalini. 
"Prendi un po' di thè, ci sono anche dei pancakes se vuoi" aggiunge, indicandomi la tavola.
Mi servo e lo raggiungo.
"Ha appena finito la parte noiosa di riscaldamento" mi spiega.
Sposto gli occhi da lui allo spiazzo davanti alla baita, e vedo Kay col suo ciuffo di capelli legati, a dorso nudo, che sta prendendo a calci e pugni un sacco da boxe appeso a un albero. Gocce di sudore gli volano dalla fronte, altre gli colano su tutto il corpo fino all'elastico dei pantaloni della tuta, mentre i raggi del sole, che filtrano tra i rami dei pini, lo colpiscono dolcemente facendolo brillare. Riesco a vedere tutti i suoi tatuaggi, o almeno credo: un serpente gli percorre il fianco sinistro; tre ideogrammi, accompagnati da altri disegni che non avevo notato qualche giorno fa, gli coprono l'avambraccio destro; una scritta in gotico che non riesco a decifrare gli circonda le clavicole; uno yin yang campeggia tra le sue scapole. Sono completamente affascinata. Vorrei fotografarlo: non mi fido abbastanza della mia memoria ed è un momento che merita un ricordo vero e proprio... per quanto questo mio pensiero suoni un po' disperato.

"So che a volte non è facile capirlo" Yoon prova a parlarmi. 
"Eh?" ... Non sono su questo pianeta.
"Non è sempre chiaro in quello che fa, almeno non come vorrebbe. Il suo compito è farti da guardia del corpo: la prima norma di chi fa questo mestiere è tenersi alla larga da qualsiasi relazione che vada oltre il lavoro con il soggetto di cui si deve occupare. Però ho visto come ti guarda, ed ho visto come lo guardi tu. Ho sentito come vi parlate, la chimica che vi unisce è molto forte. E lo conosco abbastanza per aver capito."
"Capito cosa?" Io non sto capendo proprio nulla! E non solo per via di Kay che ieri mi ha baciata e oggi è lì fuori in tutto il suo splendore, e mi distrae da qualsiasi altro pensiero.
"Gli piaci, Ellie. Molto. E lui piace a te."
"Beh, se lo paragoniamo a Mark..." cerco di far finta di nulla e concentrarmi solo sulla seconda parte della frase.
"Oh ti prego, non parlarmi di quell'essere"
"Lo conoscevi?"
"Sì, purtroppo. Ho lavorato con lui in passato, credo che Kay ti abbia accennato qualcosa. È stato una delusione su ogni fronte. Un pachiderma mi avrebbe aiutato di più e con molta più grazia, e mi avrebbe fatto faticare di meno; senza contare che ha provato a fregarmi e vendermi a un gruppo di contrabbandieri un paio di volte."
"Cosa?!"
"Già. Ho saputo delle tue disavventure con lui, mi spiace davvero molto, non so come abbiano fatto a prenderlo per questo lavoro. Comunque, mi piace come hai usato il passato" mi sorride.
"Beh, conoscendo Adrian..." abbasso il viso. Non credo che potrò mai liberarmi di lui per davvero. È una presenza fissa nella mia vita, che lo voglia o no. E non credo che il processo cambierà questo mio sentimento.
Yoon mi accarezza la schiena: "Non devi preoccuparti adesso, ci siamo noi con te"
"A proposito, mi spiace averti trascinato in questa situazione"
"A me per nulla!" mi sorride allegro, mettendomi un braccio attorno alle spalle. Credo sia completamente pazzo, ma va bene così. 

Più tardi, Kay rientra in casa con un asciugamano arrotolato sulle spalle e una maglietta indossata solo per pudore. Io e Yoon, che eravamo intenti a raccontarci un po' le nostre storie mentre lo guardavamo allenarsi, lo fissiamo vagamente stralunati.
"Che avete?" ci restituisce uno sguardo dubbioso.
"Siamo ammirati dalla tua forza e bellezza" Yoon esordisce, facendomi quasi strozzare con la saliva e morire dalla vergogna. Guardo un punto fisso nel vuoto per tentare di evitare che si veda troppo.
"Okay... Vado a farmi una doccia..." Kay ci lascia da soli, un po' perplesso ma allo stesso tempo parecchio divertito.

The guy from the eastUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum