17.

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Apro gli occhi a fatica. La pelle del mio braccio sinistro mi avvisa che il pollice di Kay, sdraiato alle mie spalle, mi sta accarezzando dolcemente; le sue labbra mi sfiorano il collo, appena sotto l'orecchio. Sorrido e provo a girarmi piano verso di lui.
"Buongiorno" mi dice a bassa voce con un sorriso.
"Buongiorno" lo saluto felice, appoggiando le mie gambe sulle sue.
"Dormito bene?"
"Direi di sì... tu?"
"Molto" mi bacia sul naso e poi sulla guancia. "Ma mi è piaciuta ancora di più la parte in cui eravamo ancora svegli" ammicca.
Gli rispondo con un ampio sorriso e sfioro le sue labbra con le mie; lui ne approfitta per bloccarmi in un bacio ben più profondo. Appena si allontana da me, gli accarezzo il viso: questo momento, lui... è tutto così bello che non mi sembra vero.

Siamo così distratti che quasi non ci accorgiamo della porta sotto che si apre. O meglio, io lo sono: Kay si blocca immediatamente e fissa un punto indefinito davanti a sé, restando in ascolto. Dei passi leggeri si muovono sulle assi del pavimento, facendolo scricchiolare leggermente. Lo guardo, in attesa di ordini su cosa fare. Improvvisamente lo vedo aggrottare le sopracciglia, e girarsi verso la porta.
"Sveglia, raggio di s-" Yoon smette di parlare alla vista di noi due a letto insieme. "Ah, ragazzi..." ci guarda, paterno.
Sento un leggero imbarazzo crescermi dentro, mentre mi porto il lenzuolo quasi sulla testa.
"Buongiorno, Yoon. Puoi anche uscire ora" la voce di Kay è ferma e decisa, mentre cerca di nascondermi col suo corpo.
"Va bene, obbedisco. Stai pure a cuccia." gli risponde lui roteando gli occhi. Poi chiude la porta e si muove per scendere in salotto.
Soffoco una piccola risata, mentre guardo Kay che, imperturbabile, mi bacia velocemente sulla fronte, poi si alza per prepararsi e raggiungere il suo amico.

Poco più tardi li raggiungo. Sono intenti a parlare seduti al tavolo, mentre bevono un caffè. Sembrano un po' preoccupati, spero che non riguardi quello che è successo tra me e Kay e che non dovrebbe succedere, come mi aveva avvertita Yoon.
"Ciao Yoon" li interrompo, avvicinandomi al ragazzo per dargli un bacio sulla guancia, sperando di ricavare una qualche reazione e quindi una risposta al mio dubbio. Kay mi guarda alzando un sopracciglio, mentre io gli faccio una linguaccia.
"No, non mettetemi in mezzo: sto bene in disparte!" ci avvisa il finto biondo, muovendo una mano. 
Sorrido mentre afferro una brioche e inizio a mangiare: ho una fame allucinante. Loro invece, riprendono a parlare. Non capisco bene l'argomento, ma a un certo punto realizzo che ci sono delle cose che forse dovrei sapere anche io.
"Ehm, ragazzi... se questo discorso riguarda chi credo riguardi, vorrei essere informata anche io" dichiaro.
"Più che giusto" mi dice Yoon mentre Kay annuisce. "Come sai, ieri sono andato a recuperare un po' di materiali da portare qui. Ero da una persona di fiducia, che collabora anche con la polizia. A quanto pare ci sono delle novità sul tuo caso: Adrian sta mettendo a ferro e fuoco la città solo per te. Un ispettore, mi sembra si chiami Folner, è rimasto ucciso probabilmente da un paio di uomini del tuo caro ex, mentre stavano cercando informazioni su voi due piccioncini alla stazione di polizia. A quanto pare il buon Mark, che il Signore l'abbia in gloria, è riuscito a spifferare proprio tutto prima di lasciarci."
Spalanco gli occhi nel panico. Folner era uno dei tre poliziotti che mi hanno affidata a Kay e Mark.
Kay mi accarezza una guancia: "Tranquilla, questo posto è abbastanza sicuro. Possono anche risalire a me, ma non credo arriveranno qui molto in fretta."
"Che facciamo?" chiedo ai due, sentendo il panico che inizia nuovamente a corrermi nelle vene.
"Aspettiamo, mia cara. E ci prepariamo" mi risponde Yoon, mentre Kay mi stringe vicino a sé.

The guy from the eastWhere stories live. Discover now