16.

46 1 0
                                    

Kay riappare tra noi, solo per dirigersi verso il frigo e tirare fuori un'aranciata e qualcosa da mangiare. Ha i capelli leggermente umidi e mossi, una maglietta bianca e un paio di jeans strappati. Yoon, vedendomi un po' persa ad osservarlo, si schiarisce la voce per attirare l'attenzione: deve tornare in città per qualche ora. Io e Kay ci guardiamo basiti.
"Sei sicuro?" gli dico, un po' preoccupata.
"Tranquilla, Ellie. Ho preso tutte le precauzioni del caso. Devo assolutamente andare anche per recuperare dei materiali che mi servono per schermare meglio questa zona, ma domani mattina tornerò qui a darti la sveglia" mi pizzica dolcemente una guancia per farmi ridere.
"Okay..." gli sorrido. Mi mancherà tanto la sua presenza e il suo affetto. Ma mi ci dovrò abituare...
"Vieni qui" mi dice, allargando le braccia. Mi fiondo ad appoggiare la testa sul suo petto e lo stringo forte a me. Lo sento ridere di gusto, mentre ricambia.

"Allora, cosa vuoi fare oggi?" mi chiede Kay, una volta rimasti soli.
Scuoto la testa. Non so se chiedergli spiegazioni, se stare zitta o cosa. Non ci capisco più nulla.
"Ellie? Che succede?"
"Nulla" mento, provando ad alzarmi dalla sedia. Ho bisogno di una boccata d'aria.
"Ellie..." la sua voce si fa dolce, mentre con la mano mi solleva il viso così che sono obbligata a guardarlo negli occhi.
"Vado fuori" gli dico, distogliendo lo sguardo e liberandomi dalla sua leggera presa: non riesco a fissarlo.
"Ellie, aspetta." sento che è dietro di me "Scusami. Non avrei dovuto" mi sussurra, sfiorandomi un polso. "Ti prometto che non ti toccherò più." 
La sua voce ha delle note di pentimento che so sono vere. Mi volto per guardarlo.
"Non hai fatto nulla di male... Sei la prima persona che mi ha fatta sentire al sicuro, protetta e felice dopo tantissimi anni. E ti devo la vita: se non fosse stato per te, quella sera con Garret, credo che ora io..." non riesco a finire la frase, gli occhi mi si riempiono di nuovo di lacrime.
Kay si avvicina a me e mi stringe in un abbraccio. Mi aggrappo con tutte le mie forze alla sua maglietta, mentre lui appoggia la testa sulla mia.
"Grazie" sussurro.
"Non dirlo nemmeno" mi dice, spostandosi leggermente da me, per guardarmi negli occhi.

Restiamo così qualche istante, indecisi su cosa fare, poi succede tutto in fretta: mi alzo sulle punte dei piedi per provare a raggiungere il suo viso, mentre lui, leggendo la mia mossa, avvicina la sua bocca alla mia e mi blocca in un bacio appassionato. Il cuore mi sta uscendo dal petto, quasi mi dimentico di respirare finché non riesco a socchiudere le labbra. La sua lingua a quel punto si fa strada fino a trovare la mia, e il bacio si fa ancora più profondo e intimo. Inizio a sentirmi debole, ma lui, senza lasciarmi un attimo, si abbassa leggermente e mi solleva tra le braccia: le mie gambe a questo punto si avvinghiano ai suoi fianchi, mentre le mie mani vagano tra i suoi capelli, stringendoli. Kay, senza sforzo, fa alcuni passi e appoggia la mia schiena contro il muro del salotto. La sua bocca si sposta leggera sul mio mento e poi sul mio collo: mi lascia una scia di baci e morsi delicati che mi fanno gemere di piacere. Ho gli occhi chiusi a causa dell'estasi in cui mi ha trascinata, ma poco dopo, non sentendo più il contatto con le sue labbra, li spalanco per cercarlo.
Mi sta guardando famelico: le sue pupille sono due sfere nere infuocate che non si perdono un solo dettaglio del mio corpo.
"Andiamo di sopra?" mi chiede, la sua voce improvvisamente roca mi riempie di brividi.
Annuisco, incapace di proferire parola.

In pochi secondi mi ritrovo sdraiata sul letto, con lui sopra di me, le sue gambe ancora tra le mie. Solleva il busto soltanto per il tempo necessario a togliersi la maglietta e lanciarla da qualche parte nella stanza, poi riprende a baciarmi mentre, dopo avermi sfilato la camicetta dai pantaloni, con le mani si fa strada sulla pelle dei miei fianchi. Le sue dita premono sul mio corpo e mi trasmettono tutta la sua passione e il suo desiderio. Inizio ad accarezzagli e graffiargli le braccia e la schiena, incapace di resistergli a mia volta: poi mi perdo nuovamente con le mani tra i suoi capelli. Comincio a baciarlo sul collo e mordergli delicatamente un orecchio, mentre con la lingua gioco coi suoi piercing. Un ruggito profondo gli esce dai denti e vola dritto al mio orecchio destro, facendomi tremare.
"Ellie..." la sua voce è un sospiro caldo. Alza la testa per guardarmi negli occhi e chiedermi silenzioso il permesso di andare oltre. Annuisco, mentre metto le mie mani sulle sue guance per avvicinarlo a me e baciarlo. Sento il bisogno del contatto col suo corpo bruciarmi dentro.
Un sorrisetto compiaciuto si forma sulle sue labbra, mentre le sue dita si lanciano veloci sui bottoni della mia camicetta, per poi passare ai miei jeans...

The guy from the eastWhere stories live. Discover now