21.

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- Buonanotte - salutò Ed. Derek gli rivolse un sorriso mentre appoggiava il braccio sulle spalle della moglie, entrambi erano seduti sul divano.

- Fate piano, Jonathan sta dormendo - sussurrò Adele. Loro annuirono e Ed si ritrovò a seguire la schiena di Avril su per le scale. Il suo sguardo scivolò per un attimo in basso, e un sorrisetto gli apparve sulle labbra alla bella vista davanti alle sue iridi chiare.
Niall ha scelto fottutamente bene, pensò divertito. Si affrettò a distogliere gli occhi dal fondoschiena di Avril quando lei salì l'ultimo gradino e si girò verso di lui, guardandolo curiosa.

- Vieni - sussurrò. Il corridoio era in penombra. Lo condusse alla seconda porta a destra, aprendo la porta senza fare rumore. Avril scivolò nella stanza e Ed la seguì, chiudendo la porta. Non appena Avril accese la luce si ritrovò a sbattere le palpebre, accecato per un momento dalla luce soffusa.

Era una bella camera, con un letto a una piazza e mezza con le coperte verdi addossato alla parete, proprio sotto alla finestra. Davanti ai piedi del letto c'era un armadio a specchio, accanto un comodino. Una scrivania in legno chiaro affiancava alcuni pouf.

Ed sorrise nel vedere la ragazza sospirare e chinarsi a raccogliere un orsetto blu. - Scusa - disse arrossendo. - Johnny l'avrà dimenticato qui mentre mamma faceva il letto.

Il cantante scrollò le spalle e sistemò la valigia accanto alla parete, mentre Avril si tormentava le maniche della felpa.

- Vieni - Ed batté una mano sulle coperte mentre si sedeva. Lei sorrise impercettibilmente mentre si accomodava a gambe incrociate, così come lui.

- Stai bene? - le chiese con dolcezza. - Sembri un po'... destabilizzata.

Avril fece per rispondere quando il trillo del cellulare di Ed la interruppe. Il rosso sospirò, malizioso.

- Chissà chi è - disse, provocando una risatina da parte della neo-amica. Inarcò le sopracciglia, ridendo.

- Oh Dio. Senti qua: avete già iniziato a scopare?

Avril gemette, coprendosi il viso con le mani. Ed rise più forte e lei si precipitò a tappargli la bocca, cadendogli addosso per il troppo slancio. Finirono avvinghiati sul letto, con le spalle massicce del ragazzo che sussultavano in preda alle risate. Avril serrò le labbra, arrossendo. Erabo troppo attaccati, lui mezzo sopra di lei. Ed affondò il viso nella sua spalla, abbracciandola.

- Scusa - le sussurrò all'orecchio, sghignazzando piano. - Non vorrei mai svegliare tuo fratello.

Avril si morse il labbro, trattenendo un sorriso. Ed mantenne quello strano, orizzontale abbraccio per qualche secondo, mentre Avril inspirava il suo odore e la sua tenperatura corporea si alzava.

Scivolò via, rotolandole accanto. La guardò sorridendo, felice come un bambino.

- Okay, cosa gli rispondiamo?

Un ghigno spuntò sulle labbra di Avril.

- Facciamolo impazzire. Qualcosa di sporco.

Ed si tappò la bocca per evitare di svegliare nuovamente Johnny con le sue risate. - Okay - sussurrò.

Batté la mano sulla propria spalla, facendole un cenno.

- Vieni qua.

Avril si avvicinò, guardando lo schermo del cellulare sospeso sopra di loro. Ed scrisse il messaggio, e poi, con l'approvazione della ragazza, lo inviò.

- So già che me ne pentirò - commentò la ragazza, arrossendo. Lui ridacchiò. - Facciamolo incazzare di brutto.
Ed: oh porca troia avril è MAGNIFICA CAZZO

- Oh guarda! Ha risposto! - esclamò eccitato quando lo schermo si illuminò.
Niall: COSA
Niall: QUANDO
Niall: COME
Niall: che cazzo
Ed: sono avril niallll
Niall: oh, adesso quella carota ti regala anche il cellulare?

Ed le porse il cellulare, sorridendo.
Ed: ommioddio
Ed: TU NON CAPISCI
Ed: È STATA LA COSA PIÙ MAGNIFICA DEL MONDO
Ed: faceva troppo caldo ed era troppo stretto, ma, oh dio
Niall: CHE CaZZO

Ed quasi si soffocò con la sua stessa saliva quando lesse i messaggi.
Avril: ed era oh dio, ed era così appassionato
Avril: mi sento quasi svenire a ripensarci

- Cristo, secondo me sta imprecando peggio di Louis - ridacchiò Ed. Avril girò la testa e osservò il cantante mordicchiandosi il labbro. Erano così tremendamente vicini che sentiva quasi il calore del suo corpo raggiungerle il braccio, e riusciva a seguire il profilo di ogni pelo rosso della sua barba e a studiare tutte le sfumature dei suoi occhi di ghiaccio.

La vibrazione la distrasse dal viso del ragazzo. Tornò a fissare il display, leggendo ad alta voce.
Niall: non capisco

- Scrivigli: ed era così fottutamente sudato, poi - le dettò. Avril trattenne una risata. - E anche io. Avrei potuto andare nuda in giardino.
Niall: cazzo stai dicendo
Ed: siamo insieme ora in camera
Ed: speriamo che i suoi non ci sentano
Ed: ho voglia di rifarlo

- Okay, penso che basti, povero.

- Aspetta - Ed le fregò il cellulare e inviò un breve messaggio.
Ed: ED ERA COSÌ GRANDE MIO DIO SONO ANCORA ECCITATA

- Oh Dio - Avril si alzò di scatto, arrossendo. - 'Notte, Ed.

Un braccio l'acchiappò per la vita e la ritirò indietro. Avril si lasciò scappare uno strilletto che venne subito soffocato dalla mano del cantante.

- Ssh, sta dormendo! - la zittì. Lei alzò gli occhi al cielo e lasciò docilmente che lui la mettesse seduta accanto a sé, con la schiena appoggiata al muro.

Sospirarono e lui si strofinò il braccio, passando la mano sui tatuaggi.

- Quindi ti è piaciuto il concerto?

Avril allargò le braccia.

- Non è che mi è piaciuto. È... è stato... indescrivibile - sorrisero entrambi, ma uno sbadiglio la interruppe.

- Sei quasi senza voce - notò lui - forse è meglio se vai a riposare.

Lei scrollò le spalle.

- Ma così perderò tempo che potrei passare con te.

- Aw, che dolce - Ed la abbracciò e le schioccò un bacio sulla guancia.

- Dai, vai. Domattina sarò ancora qua.

  

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