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Cuore, smettila di minacciare di scoppiare.

Avril si ritrovò a boccheggiare mentre due labbra morbide si posavano sulla pelle calda del suo collo, e le braccia dell'irlandese si avvolgevano attorno alla sua vita.

- C-ciao - mormorò - d-da quanto sei q-qui?

La risatina di Niall le soffiò sul collo, mentre sfregava le labbra sulla pelle, seminando piccoli e seducenti baci sul suo collo.

Avril si ritrovò con le guance in fiamme e il respiro corto. I suoi occhi azzurri corsero al palco dove i ragazzi stavano provando. Erano tutti girati in modo da dare loro le spalle.

La mano di Niall si insinuò sotto alla maglia verde che indossava lei, sfiorando la pelle tesa del suo stomaco.

Avril stava andando a fuoco.

Almeno finché un fischio non li fece sussultare e allontanare.

- Horan! Muovi il culo e porta le tue belle chiappe irlandesi qui, ci sarà tempo per limonare con la tua ragazza!

Un coro di risate accolse le parole di Paul, il coreografo, e Avril si sentì morire dall'imbarazzo. Lacrime d'umiliazione affiorarono agli splendidi occhi, mentre abbassava lo sguardo. Niall scivolò via da dietro di lei, girandosi a guardarla. Si bloccò quando vide le guance rosse di lei, e si inginocchiò appoggiandole una mano sul ginocchio. Le alzò il mento con un dito e contemplò i suoi occhi lucidi.

- Sta scherzando, piccola. L'ho fatto incazzare, mi dispiace - disse con sincerita. Le baciò velocemente una guancia e lei sorrise brevemente.

- Vai - gli sussurrò, spingendo leggermente sul suo petto. Lui ammiccò e scese di corsa gli scalini. Avri riprese in mano il cellulare.

- Sei un coglione - fu tutto ciò che disse schietto Niall a Paul, riprendendosi il microfono. Lui lo guardò alzando le braccia al cielo e borbottò contrariato.

- Okay. Ricominciamo.

     》》》》》

- Per favore - Niall si mise in ginocchio e le afferrò le mani. Avril si morse il labbro, tremendamente indecisa. Come poteva resistere a quei due occhi così azzurri e imploranti? Ma d'altra parte, se avrebbe fatto quello che lui voleva avrebbe perso l'occasione di vivere il suo sogno...

- I-Io...

- Ti prego! - Liam si unì a Niall e la guardò con i suoi migliori occhi da cucciolo.

Lei prese fiato, lacerata.

- Ma...

- TI SCONGIURO! - strepitò Harry, unendosi ai due e pestando le ginocchia per terra. Sussultò per il dolore e unì le mani come per pregarla, con gli occhi umidi.

Avril alzò gli occhi al cielo.

- D'accordo! - sbottò. - Starò qui durante il concerto! Stupida febbre!

Zayn le si avvicinò e le accarezzò la schiena per consolarla. Lei arrossì, trasalendo.

- MEZZO SECONDO PER USCIRE FUORI E SPUNTARE SUL PALCO - sbraitò un bidyguard spuntando sulla soglia con gli occhi fiammeggianti. - ORA! FILATE!

- OMMIODDIO CI UCCIDE! A DOPOOO - Avril fissò i cinque a bocca aperta, incerta se ridere o piangere, mentre correvano verso la porta. Rischiarono anche di calpestarsi a vicenda tanto si precipitarono velocemente.

Il bodyguard mugugnò un saluto e richiuse la porta. Avril si lasciò cadere sul divanetti e reclinò la testa all'indietro. Le era risalita la febbre a trentotto e i ragazzi le avevano rotto per venti minuti per impedirle di andare sotto al palco ad assistere al concerto, tirando fuori la storia che se fosse tornata a casa mezza svenuta per la febbre e la stanchezza suo padre li avrebbe picchiati a sangue.

Vero.

Ma aveva l'impressione che sarebbe svenuta comunque.

Il cellulare le vibrò in tasca e lei fece una smorfia, destreggiandosi in una complicata mossa di contorsionismo pur di non alzarsi.

Aggrottò la fronte quando vide tre messaggi.

Uno era da parte di suo padre, che le chiedeva come stesse andando -e aggiungeva che se l'avessero toccata con un dito li avrebbe pestati a sangue. Con un ti voglio bene aggiuntivo a chiudere il tutto. Avril sorrise.
Avril: tranqui, papà. Sto bene, sono viva, sono in questo dannato camerino perché mi è salita la febbre ancora e mi hanno impedito di andare ad assistere al concerto :( non mi hanno toccata

Mentre scriveva quelle parile Avril si interruppe, mentre la sua mente volava ai baci che Niall le aveva depositato sul collo qualche ora prima. Le sue dita sfiorarono la pelle calda dove le labbra dell'irlandese l'avevano toccata e sorrise.
Avril: ... non mi hanno toccata con un dito :) ti voglio bene

Lo inviò e passò al secondo messaggio. Era di Federica, la ragazza del concerto di Ed.
Fede: ehyyyy come vaaa? Piccola peste, allora quell'ed era davvero quell'ed eh? Ahah grande, me l'hai fatta sotto il naso ;)
Avril: uhm, scusami :)

Il terzo era di Alex. Avril si sentì bollire il sangue nelle vene per la rabbia.
Alex: mi manchi, piccola.
Avril: prima cosa: tu da ora in poi non mi chiami più piccola. Anzi, non mi chiami proprio. Seconda cosa: non scrivermi più. Terza cosa: non osare nemmeno guardare nella mia direzione. Stammi lontano, stronzo.
Alex: mi dispiace! Mi dispiace davveto tanto per quello che è successo a casa tua, ero fatto
Avril: fottiti. Non scrivermi più o giuro su dio che blocco.
Alex: avril....
Whatsapp: utente bloccato.

Avril sorrise prima di addormentarsi.

    》》》》

- Porca troia. È fottutamente bollente - era la voce di Louis quella che sentiva? Avril sentiva una pressione calda sulla caviglia, come una mano che premeva sul tessuto scuro dei suoi jeans. Le dita di qualcuno si muovevano imprimendosi lievi sulla sua pelle, in un massaggio rilassante.

Cercò di aprire gli occhi, ma una violenta sensazione di stanchezza l'aggredì e ci rinunciò.

- E pensare che voleva venire a vederci - mormorò qualcuno. Avril venne percorsa da dei brividi quando due labbra si posarono lievi e morbide sulla sua fronte bollente, e un familiare profumo la circondò.

- Niall? - dio, aveva la voce più roca di un uomo. Sentiva la gola secca, come se l'avessero sfregata con della carta vetrata.

Una mano fresca le sfiorò la clavicola, e lei rabbrividì.

-Sono qui.

Avril aprì a fatica gli occhi. - Mi puoi... abbracciare?

Sentì un coro di versetti inteneriti provenire da intorno a lei, ma la vista andava e veniva, sfumata dal sonno e dalla febbre. La pressione sulle sue caviglia salì per tutta la sua gamba, e Avril capì che era la mano di Niall. Affondò il viso nell'incavo del collo dell'irlandese, inspirando il suo profumo, lievemente intaccato da un vago sentore di sudore, mentre le braccia di Niall la circondavano e le mani di lei si congiungevano attorno al suo collo.

- Ma certo, piccola mia - mormorò lui, baciandole nuovamente il collo. Avril sospirò mentre Niall le accarezzava il fianco.

- Stai qui? - lo pregò, mentre il sonno la richiamava prepotentemente. Sentì la sua risata.

- Ma certo. Non me ne vado da nessuna parte, senza di te.

Poi sprofondò nel buio.

OMFG MI SONO APPENA ACCORTA CHE QUESTA STORIA È 44 NELLE FANFICTION OMG OMG OMG IO VI AMO SIETE STUPENDI!!
non avrei mai creduto possibile una cosa del genere!
Nemmeno Lucky Girl su Ash ha mai avuto così tanto successo!
Grazie, grazie davvero a chi c'è stato fin dall'inizio *cough kikka cough* e anche agli ultimi arrivati! Grazie davvero, ora non posso fare tutti i nomi perché diventerei pazza seriamente, ma GRAZIE!

Twitter's GirlWhere stories live. Discover now