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Nota: il luogo è totalmente inventato lol non avevo voglia di cercare un posto così su google maps lol.

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Avril sentiva il battito del cuore riverberarle forte sulle costole. Aveva gli occhi fissi sulla strada buia su cui Harry stava guidando con cautela, a causa dei pochi lampioni funzionanti che sembravano essere stati messi a caso da qualche lavoratore scazzato lungo il perimetro della strada. Aveva le mani che stringevano forte i lembi della felpa, e si stava concentrando sul respiro per evitare di avere un attacco di panico. Aveva una paura tremenda, e sembrava che il suo stomaco si fosse ridotto a una piccola noce pulsante che aveva intenzione di risalirle su per la gola. Non solo perché era tremendamente ansiosa di sapere dove Harry la stava portando; anche perché la sua mente continuava a sognare. Da Niall,  fa' che mi porti da Niall, pregava in silenzio, mordicchiandosi le labbra e incidendo la pelle con i denti.
- Ferma, ma che fai - Harry la rimproverò allungando la mano e passandole il pollice sul labbro che stava torturando, per farla smettere. Avril arrossì fino alla punta delle orecchie a quel tocco e lui lo notò, ridacchiando.
- Av, non essere ansoosa. Non voglio portarti tra i campi e stuprarti, tranquilla. Voglio dire, potrei farlo con la mia caramellla ma anche no - rise anche se Avril non capì.
- Come?
- Lascia stare - sorrise sotto i baffi lui. Diede un'occhiata all'orologio e premette di più l'acceleratore.
- Tra due minuti saremo lì.
- Lì dove? - si lamentò lei.
Harry si limitò ad arricciare le labbra, svoltando a sinistra. All'improvviso una sagoma scura si stagliò davanti a loro, schiarendosi man mano che si avicinavano.
- Oddio - esclamò stupefatta Avril, a bocca aperta. Si tese eccitata sul bordo del sedile, mentre lui rideva nel vedere la sua espressione infantile.
- Quella è la villa dei Casanova! Ma stiamo andando lì? Perché?  La affittano solo... - Avril si fulminò, sgranando gli occhi. - Per occasioni speciali... Harry, che diamine sta succedendo? - chiese perplessa.
Il ragazzo ammiccò e rallentò fino a fermare la macchina di fronte al grande cancello in ferro, un tempo decorato con ricchi motivi dorati. Il grande viale alberato che portava al portone della villa, con i battenti in ferro, era illuminato da deboli luci blu e viola, creando un'atmosfera surreale.
- Scendi.
Avril si slacciò la cintura e obbedì, con il cuore a mille. Rimase a fissare incantata l'imponente struttura dai gradini in marmo tirati a lucido.
Harry fece il giro della macchina infilando una mano ella tasca dei jeans ed estraendone una pesante chiave. Con quella aprì il cancello quel tanto che bastava per far passare la figura minuta della ragazza.
- Dentro - sorrise, con gli occhi verdi pieni di malizia e dolcezza, accompagnando quella parola con un lieve cenno della testa. Avril si infilò nello spazio e sussultò quando sentì un tonfo dietro di sé;  si girò di scatto. Harry si era chiuso fuori con un sorriso sulle labbra.
- No! Harry! Cosa ci faccio qui? - esclamò in panico, allungando le mani negli spazi vuoti del cancello per afferrargli i polsi. Lui le accarezzò dolcemente gli avambracci, sorpreso.
- Ehy, va tutto bene. È una sorpresa. Non posso venire anche io, piccola.
Lei deglutì, abbassando lo sguardo a terra. Harry le accarezzò la guancia.
- Tranquilla, non ti ucciderà nessuno. Vai ora, sei attesa - le strizzò l'occhio e osservò il brivido di freddo che la percorse. - Fidati di me.
Avril lo lasciò e si girò di nuovo verso la villa. Sentì i passi di Harry che si allontanavano e cominciò a camminare incerta verso la grande casa, mentre i suoi occhi catturavano le varie sfumature di colore che tingevano la ghiaia sotto ai suoi piedi. Sorrise, cercando di far sparire il nervosismo, e si passò una mano tra i capelli. Salì lentamente i grandoni di marmo, larghi circa mezzo metro, bianchi e macchiati di piccole gocce nere e grigie. Non appena fu davanti al portone in legno appoggiò le mani sul materiale scuro, spingendo con un po' di fatica le porte per farle aprire.
Rimase letteralmente a bocca aperta quando i suoi occhi catturarono un grande atrio illuminato solo da migliaia di candele. I lampadari, i quadri, il tappeto rosso al centro: sembrava capitata per sbaglio in una fiaba. Petali di rose coprivano il pavimento accanto al tappeto che si estendeva fino a un'altra porta. Avril cominciò a sentirsi a suo agio, mentre camminava svelta sul tessuto rosso, sebbene ancora intimidita.
Spinse le porte e sospirò di sollievo vedendo un ambiente più normale: un grande salotto con le pareti tinte di un azzurro chiarissimo, due grandi divani di un bel rosso chiaro posti al centro della stanza su un tappeto bianco. E poi, ancora, candele.
- Mio dio - sussurrò meravigliata, mentre alzava la testa per ammirare il soffito dipinto - è meraviglioso.
Fece un paio di passi verso il centro, incerta, mentre esaminava i grandi quadri di miti greci e di grandi pittori appesi alle pareti. Un sorriso cominciò a dipingersi sulle sue labbra.
Poi il suo sguardo cadde sul tavolino intarsiato posto accanto ai divani, e vide una busta.
Si chinò a raccoglierla timorosa.
Dentro c'era scritto in piscina, amore.
Il cuore le balzò in gola quando il suo cervello assemblò quelle lettere e il loro significato. Niall.
Alzò gli occhi e per la prima volta si accorse della grande vasca fuori dalla tanza, a cui si accedeva dal balcone. Sorrise e lasciò di nuovo la busta al suo posto prima di dirigersi verso le grandi vetrate e aprirle facendole scorrere. Rabbrividì per l'aria fredda e ammirò mordicchiandosi il labbro la superficie della vasca davani a lei, dove galleggiavano altri petali di rose. Altre candele erano disposte lungo il perimetro della piscina interrata, creando una soffusa luce.
Avril sussultò quando due mani si appoggiarono sui suoi fianchi.
- Sono impazzito per accenderle tutte - fece una voce divertita, mentre lei si girava di scatto - ma solo per la tua espressione lo farei mille altre volte.
- Niall - lui rise piano mentre lei lo abbracciava con così tanto impeto da graffiargli la schiena anche da sopra alla maglia nera che indossava. - Ehy, gattina, via le unghie - sorrise, e lei si scostò subito, arrossendo imbarazzata. - Perdonami - mormorò, guardandolo timorosa. Lui le alzò il mento con un dito, osservando il suo viso felice.
- Ci vediamo dopo settimane e tu abbassi la testa? No, piccola, non funziona così. Ora ti faccio vedere io cosa dovrebbe succedere - e Avril si ritrovò senza fiato, aggrappata alle spalle di Niall, mentre le labbra del biondo stuzziacavano prepotenti le sue, e le mani del ragazzo si posavano sulla sua vita sottile, accarezzando i suoi fianchi con una dolcezza in forte contrasto con la passione del bacio. Niall accarezzò la guancia di Avril mentre le loro lingue si sfioravano, ma lei era ancora rigida tra le sue braccia. Lentamente il bacio si spense, e l'irlandese cominciò ad avvertire un'ansia crescente mentre socchiudeva le palpebre e i suoi occhi azzurri osservavano l'espressione neutra della ragazza. Le accarezzò le labbra con il pollice, senza dire nulla, e si rilassò vedendola boccheggiare a quel tocco intimo e così naturale, mentre afferrava la stoffa che gli copriva il petto e la stringeva nel pugno. Niall le baciò il collo, e lei gemette piano sentendo le sue labbra morbide lavorare per qualche istante sula sua pelle. Poi Niall si ritrasse e le scoccò un'occhiata di sfida, facendo un passo indietro.
- Vediamo se sei così coraggiosa da buttarti - la stuzzicò, prima di inarcare la schiena e afferrare i bordi della maglia nera. Avril rimase a fissare impalata la stoffa che strisciava su per il busto chiaro di Niall, scoprendolo del tutto quando li gettò l'indumento per terra.
Oddio aiuto, non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo petto e sapeva che lui l'aveva beccata. Difatti Niall rise prima di tuffarsi in piscina con ancora i jeans addosso, schizzandola tutta. Avril strillò e una risata istantanea ruppe la sua trance. Si girò verso di lui e lo vide riemergere con la testa inclinata all'indietro, completamente gocciolante.
Porca puttana, sentì un forte calore incendiarla dalla testa ai piedi mentre lui le indirizzava un sorrisino, strofinandosi i capelli.
- Vieni, piccola Av - la sfidò. Lei alzò gli occhi al cielo e si sfilò le scarpe.
Non ci credo di stare per farlo. Aiuto.
Niall rimase a bocca aperta quando lei si sfilò i jeans, liberandosi del tessuto attorno alle gambe con un certo nervosismo.
Avril incrociò gli occhi di Niall, che aveva perso il sorriso e la stava fissando... famelico.
Okay Avril, calmati, pensò con il cuore che batteva a mille e un irrazionale desiderio di correre via.
Anche la maglia cadde a terra e Niall si affrettò a puntare lo sguardo sull'acqua davanti a lui, ma l'immagine di Avril seminuda gli si era impressa a fuoco nella mente e non se ne andava come una scritta indelebile su un muro.
Avril venne accolta dalle sue braccia non appena entrò in acqua. Si aggrappò alle sue spalle, mentre i loro occhi si incatenavano, creando un azzurro intenso che esprimeva più di quanto avessero potuto dire mille parole.
- È... calda - mormorò Avril, con il respiro veloce. Lui annuì appena e con la mano a coppa raccolse un po' d'acqua per bagnarle i capelli. Avril chiuse gli occhi alla sensazione dei rivoli d'acqua che scorrevano sulla sua pelle.
- Già - confermò, con voce stranamente debole.
Lei sorrise e lasciò che lui la spingesse contro il bordo della vasca, mentre le loro labbra si incontravano di nuovo, più dolcemente stavolta, e lui le prendeva una mano. Le labbra di Niall erano morbide e gonfie di baci. - Mi sei mancata troppo - sussurrò lui, piegando il collo per scendere sulla pelle liscia della sua mandibola a seminare una scia di freschi baci. Avril non riuscì a trattenere un gemito, mentre inarcava la schiena per stringersi meglio al suo torace, afferrandogli la nuca e tirando lievemente i capelli scuri alla base del collo.
Stavolta fu lui a emettere un basso e roco suono che le fece venire i brividi. Niall spinse per un istante il bacino contro il suo, e Avril sussultò nel sentire la stoffa ruvida dei suoi jeans contro le gambe.
- Non ci provare, piccola, se non vuoi farlo qui per la prima volta - soffiò lui irrequieto, guardandola intensamente. Lei chinò la testa sulla sua spalla, con il respiro corto, abbracciandolo all'improvviso. Niall la strinse, sorpreso, accarezzando la sua schiena nuda.
Avril posò le labbra su un punto poco sopra la sua clavicola, respiando a fondo.
- Mi dispiace - sussurrò, con le lacrime agli occhi. Niall rimise dolcemente a posto una spallina del reggiseno, scivolata lungo la sua spalla durante la sessione di baci, ascoltando la sua voce rotta.
- Per cosa?
- Di rovinare sempre tutto.
L'irlandese aggrottò le sopracciglia confuso, senza riuscire a capire. Ma quando provò a scostarsi per riuscire a guardarla lei lo tenne ancora più stretto e ci rinunciò.
- Cosa vuoi dire? Piccola Av, dimmi. Non aver paura. Non di me.
Lei sorrise debolmente, mentre le sue dita andavano a giocare con il bordo dei jeans neri del ragazzo, sovrappensiero.
- Mi dispiace di non poterti dare... quello che meriti.
Niall increspò le labbra, perplesso. - Cosa intendi?
- Niall - sbottò lei, irritata e sul punto di scoppiare a piangere gli colpì il petto, per poi accarezzargli la zona colpita, pentita.
- Secondo te?
Si guardarono per qualche secondo, mentre lui massaggiava la base della schiena della sua ragazza con i pollici e la sua espressione si schiariva. Sospirò.
- Avril, non me ne fotte un cazzo del sesso - disse sincero, con un debole sorriso che la fece vergognare ancora di più. Avril si coprì il viso con una mano, ma lui l'afferrò e la obbligò a guardarlo, mentre sorrideva.
- Sono serio. Non ora. Non ancora. Sei piccola, gattina, devi sentirti pronta tu per prima. Non posso mica obbligarti - disse, inorridito alla sola idea. Lei si morse il labbro, annuendo piano.
- Okay - sussurrò.
Poi lui le schioccò un bacio sulla fronte.
- E ora usciamo che devo farti vedere una cosa.

AWW.

Allora, siete felici? Io sì anche se non sono soddisfatta per nulla del capitolo ugh, mi sembra bruttino a parte la prima parte O.o
Bah. Che ne dite?
MARIBEL SEI PURE QUA. HAHAH.
Andate a leggere la fanfiction di Fifty_ShadesOfMe da bravi.
AVETE VISTO IL TRAILER DI BLOODSTREAM DI ED? NON CI HO CAPITO UNA MINCHIA HAHA.
Un bacio.
Cami.

Twitter's GirlWhere stories live. Discover now