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Liam dovette rubarle il cellulare per permetterle di calmarsi quel tanto che bastava per smettere di tremare e di piangere, rannicchiata tra le braccia di Ed e con la mano serrata a quella di Liam.
I due amici la fissavano terrorizzati e preoccupati. Entrambi avevano tormentato Niall perché le scrivesse per settimane, ma non avevano tenuto conto del carico di rabbia e dolore che la ragazza si portava dentro.
- Due fottuti mesi - Avril tirò su col naso e si passò i palmi delle mani sulle guance, mentre la sua voce si incrinava e il braccio di Ed si serrava attorno ai suoi fianchi - e mi scrive solo 'piccola'? Liam, dammi il cellulare. Ora - esclamò, rabbiosa. Con un sospiro lui obbedì e rimase a guardarla in silenzio assieme ad Ed mentre scriveva la risposta.
Avril: dimmi che stai scherzando, dimmi che sei finito sotto a una macchina e hai battuto la testa perché il mio Niall non sarebbe mai stato così coglione da scrivere un misero 'piccola' dopo avermi abbandonata per due cazzo di mesi a piangere e disperarmi.
44********: Avril, mi dispiace
Avril: anche a me. Di averti conosciuto, stronzo
44********: no, ti prego
Avril: cosa vuoi.
44********: te
Avril: non mi avresti lasciata da sola nel momento in cui avevo più bisogno di te se fosse stato vero.
44********: amore, non so come dirti quanto mi dispiace
Avril: blah blah blah. Queste parole non significano un cazzo. E non chiamarmi amore.
44********: invece io ti chiamo così, perché ti amo. E lo so che mi ami ancora anche tu
Avril: certo che ti amo
Avril: ma questo per te non è contato un cazzo in questi due mesi, da quanto ho visto.
44********: cristo santo, Avril
44********: è fottutamente ovvio che non mi perdonerai mai, questo l'ho capito e so che è solo colpa mia. Fammi spiegare e poi me ne andrò se vorrai
Avril sussultò a quelle parole e si coprì la bocca con la manica della felpa, serrando gli occhi per trattenere le lacrime.
- Avril, forse è meglio se... - cominciò dolcemente Ed, ma lei scosse la testa. Inspirò profondamente e inghiottì il groppo che aveva in gola, cercando con lo sguardo il conforto dei loro sguardi.
- Devo capire - disse soltanto, flebilmente - ma statemi vicini... vi prego.
- Non devi nemmeno chiederlo - disse Liam, e si sedette accanto a lei, posando la testa sulla spalla della ragazza. - Siamo qui.
Avril: io non voglio che tu te ne vada, mi sei mancato troppo
44********: ma come possiamo andare avanti se non riesci a perdonarmi, e a ragione?
Avril: non lo so
44********: okay..
44********: ti ho lasciata perché è stata solo colpa mia se ora non riesci a camminare normalmente. Perché ogni notte ho lo stesso dannato incubo e non avrei mai voluto che tu ti facessi carico anche della mia angoscia, dolce e altruista come sei. Perché ho pensato che ti saresti concentrata meglio a riprenderti.. Lo so, non ha senso ma l'ho fatto per questo. E me ne pento...
Avril: che incubo?
Niall: ti rivedo nella macchina, ma non riesco a salvarti
Niall: ti amo, Avril, ti amo e mi manchi
Lei affondò il viso nella spall di Ed. Lentamente, affidò di nuovo il cellulare a Liam. - Non so cosa dirgli - sussurrò. Poi guardò Ed. - Mettimi a letto. Ti prego.

La mattina dopo, non appena aprì gli occhi, sentire il braccio di Ed attorno alla vita la fece sorridere pigramente. Almeno finché non socchiuse gli occhi, sbadigliando assonnata, e le tornò in mente ciò che era successo il giorno prima.
Sospirò leggermente, soffiando sulle dita chiuse a pugno posate accanto al suo naso, sul cuscino. I suoi occhi saettarono in basso, vedendo un tenero Liam -a petto nudo- avvolto come una salsiccia nelle coperte. Era sdraiato sul materasso che lui e il rosso avevano trascinato per terra la sera prima, impedendole categoricamente di dormire sola quella notte. Sorrise e allungò la mano verso il suo viso, sfiorandogli la guancia coperta da una leggera barba.
Sophia è fortunatissima.
L'aveva finalmente incontrata un mese prima, quando lei e Liam avevano fatto un weekend a Parigi. Era una ragazza adorabile e molto dolce e si erano trovate subito in sintonia, così tanto che si erano scambiate subito i numeri e Liam aveva dovuto accontentarsi di Jacques per tutta la serata perché erano troppo impegnate a chicchierare per smettere.
Gli occhi di Avril, poi, si soffermarono sul comodino. Il suo temuto cellulare era lì.
Si mordicchiò il labbro inferiore, chiedendosi se non avesse dovuto spegnerlo direttamente senza guardare i messaggi. Ma la curiosità ebbe la meglio assieme all'ansia.
Cercando di muoversi il meno possibile per non destare Ed, avvinghiato attorno alla sua vita come un neonato al seno della madre, si allungò ad afferrare l'oggetto.
Aveva ricevuto un sacco di messaggi durante la notte.
Carmen: bimba mi manchi e spero stia meglio
Alex: indovina a chi è toccato sorbirsi Grey's anatomy DATO CHE CARMEN NON POTEVA FARLO CON TE
Federica: aaaaavril, ho appena comprato il libro di ed agagahsj lo volevo da mesi oddio sclero troppo anche se in realtà non dovrei ma okaay
Mamma: buonanotte mon amour
Mastrolindo (papà): non fate troppe feste voi ragazzi, mi raccomandoo (J e Pepe ti salutano e dicono che gli manchi)
Avril sorrise e rispose ad ognuno dei messaggi, tenendo quello più temuto per ultimo.
Niall: piccola , non so cosa fare, non ti merito ma non posso fare a meno di te
Niall: mi odi ,vero?
Niall: ho un bisogno tremendo di bere.
Niall: piccola.
Niall: mi dispiace
Niall: lo so che non cambia un cazzo ma volevo dirtelo
Niall: buonanotte amore
Si sentì ridurre il cuore a brandelli.
Avril: Niall
La risposta arrivò venti secondi dopo.
Niall: Avril.. Buon giorno, tesoro(?)
Lei sentì il cuore palpitare nel leggere quelle parole. Sospirò, affondando la testa nel cuscino e sospirando contro la federa blu. Trasalì quando un braccio si avvolse attorno ai suoi fianchi, e la bocca di Ed fu contro il suo orecchio. Avril rabbrividì mentre tante piccole scariche di eccitazione le percorrevano la pelle nel sentire il fiato caldo di Ed scivolare sul collo.
- Dovresti lasciarti del tempo per metabolizzare la cosa... - mugugnò lui ancora assonnato. Lei agitò piano la testa in un sì, mentre i pollici di Ed scivolavano sui suoi fianchi scoperti lasciando una debole scia di massaggi. La maglia le si era alzata nei movomenti e le arrivava a circa metà busto. Avril socchiuse le palpebre, godendosi il massaggia e il calore del petto di Ed contro la sua spalla.
- Ho bisogno di lui - sussurrò, cercando la sua mano, senza voltarsi. Era più facile sfogarsi così, senza le sue iridi chiare piantate sul volto. - Ho bisogno delle sue carezze, dei suoi baci, dei suoi abbracci, delle sue parole di incoraggiamento nei momenti difficili. Ma mi ha lasciata andare e questo brucia, e vorrei disperatamente passarci sopra. Ma non ci riesco, non posso. Me lo sogna ancora di notte. Ho gli incubi in cui lui se ne va.
Tacque, e finalmente riuscì a capire cos fare. Afferrò il telefono, cancellò la chat.
Avril: ricominciamo da capo. Ti perdonerò, forse, ma ho bisogno di tempo. Restiamo amici. Di' a tutte le interviste che vuoi che stiamo assieme, abbracciami in pubblico. Ma niente baci, niente pomiciate, niente sesso. Dimostrami che ci tieni ancora e che ne vale la pena, perché non mi costerebbe a nulla bloccarti e ignorarti fino a dimenticarmi di te.
Aspettò con il fiato sospeso la risposta, con Ed che guardava ansiosamente il display da sopra la sua spalla. E poi Niall rispose.

CIAMBELLE CARNIVORE BLU.
ho sonno. Devo restare sveglia. Oggi, 19/8 ho incontrato @darrenislife è stato sgsgsjskslaajsg.
Se aveste l'opportunità di farlo con il vostro fav (se ne avete uno) o passare un'ora con lui che fareste. Io decisamente passerei un'ora a conoscerlo.
Mare o montagna? Italia, Svizzera, Germania, USA? Città in cui vorreste vivere? London for evah.

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