69.

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- Le stelle sono così belle - Ed fece una giravolta, spalancando le braccia segnate da spire d'inchiostro colorato, con un sorriso che illuminava il suo volto. I loro visi erano in penombra, mentre camminavano sulla sabbia, lui davanti e lei dietro. La guardava come si guarda con angelo sceso in terra, ammaliato dalla sua espressione timida e dalle braccia che si stringevano attorno al suo busto.
- Quasi quante te - aggiunse poi, facendola ridere. - Sei un amore.
Federica non aveva idea di cosa stava facendo. Lui era ubriaco, lei aveva lasciato che la baciasse, e ora stavano camminando senza una destinazione precisa, mentre lui diceva tutto ciò che gli passava per la mente. 
- Ssh, piccola, è dannatamente vero - Ed smise di camminare all'indietro e fece due falcate in avanti, raggiungendola. Federica lasciò che le sue mani si posassero sulle sue guance, la fronte sulla sua. - Lo è - ripeté Ed, prima di ridacchiare - sono dannatamente ubriaco ma questo lo so, che sei bellissima. 
Lei chiuse gli occhi quando le labbra di Ed la sedussero nuovamente con un bacio lento, mentre lei si aggrappava esitante alla sua schiena.
- Andiamo in albergo - sussurrò sulla sua pelle Ed, le iridi che riflettevano debolmente la luce della luna. Federica deglutì, affondando il viso nella sua spalla mentre con la coda dell'occhio scrutava l'oscurità della spiaggia.
- Okay - mormorò. - Ma ho bisogno di bere, prima.
Ed rise, intrecciando le loro mani. - Ci faremo portare lo champagne in camera - sogghignò. E poi la baciò di nuovo.
Give me love like never before,
'Cause lately I've been craving more,
And it's been a while but I still feel the same,
Maybe I should let you go,
You know I'll fight my corner,
And that tonight I'll call ya,
After my blood is drowning in alcohol,
No I just wanna hold ya.
Give a little time to me or burn this out,
We'll play hide and seek to turn this around,
All I want is the taste that your lips allow,
My, my, my, my, oh give me love
La maglia di Federica finì per terra, mentre Ed la afferrava per i fianchi, spingendola contro il muro. Federica si aggrappò alle sue spalle mentre le mani di lui scivolavano sulle sue cosce, facendosi circondare la vita dalle sue gambe. Lei gemette quando lui attaccò il suo collo perlaceo, accarezzandole la schiena e lavorandole la pelle con la lingua.
- Abbiamo dimenticato lo champagne - lei sorrise alle sue parole farfugliate rese quasi incomprensibili dall'accento che si era fatto più forte. - Non penso di averne bisogno più - mormorò, e lui le baciò la mascella, gradevolmente stupito. - Ti fidi di me ora?
- L'ho sempre fatto - rispose sinceramente lei, sfiorandogli esitante le labbra in un bacio e arricciando il naso per il solletico provocato dalla sua barba rossa. Lui le leccò il labbro, facendola sorridere. - Grazie, gattina. Allora facciamolo. 
Federica si ritrovò sul letto, sotto di lui, che le stava slacciando i jeans. Chiuse gli occhi, con il cuore a mille. Dovrei dirgli che lo amo, fu il suo ultimo pensiero. 

- Qualcuno sa dove sono finiti Ed e Federica? - urlò Avril, una volta raggiunti Harry e Louis e Liam. Loro scossero la testa, e Niall posò le mani sui fianchi della sua ragazza, sorridendo complice mentre le baciava la spalla, facendo scorrere le labbra sulla sua pelle. Lei rabbrividì, abbandonandosi al suo petto.
- Li ho visti mentre si allontanavano, avranno parecchio da fare - ridacchiò, scostandole una ciocca di capelli dal collo. Lei si girò verso di lui a bocca aperta. 
- Ed e Federica!?
Lui rise, prendendole le mani e tirandola verso la pista da ballo, gettando la testa indietro mentre la sua risata la faceva sorridere. - E perché no? Balla per me, piccola. 
La tirò contro il suo petto, lei sorrise senza fare obiezioni -e in gran parte grazie all'alchool che aveva mandato giù. Niall la afferrò per i fianchi, abbassandosi sulla sua spalla mentre Avril ballava lentamente su di lui, ridacchiando. - Woah, sei davvero brilla, amore - Avril sbuffò gettando la testa sulla sua spalla mentre le braccia del suo ragazzo le circondavano la vita. - Tutta colpa tua - Niall rispose con un vago 'mh mh', mentre i suoi occhi si godevano lo spettacolo e scandagliavano la sala affollata dove rimbombava la musica al limite del volume sopportabile, e le luci cambiavano continuamente colore. - Ci appartiamo?
- Volentieri - Avril strillò quando Niall la prese in braccio a mo' di sposa, e circondò il suo collo, distraendolo con un bacio. - Sì, okay, ma se non vogliamo uc-ciderci devo... uhm, guardare dove v-vado - farfugliò Niall, barcollando tra i corpi e ridacchiando.
Lei annuì e affondò il viso nella sua spalla. Chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dalla sua presa sicura mentre scivolavano via dalla massa di corpi sudati.  Non appena furono fuori dalla sala l'aria marina la fece sorridere, e tornò a guardare il viso di Niall, reso ancora più perfetto dal buio, mentre si allontanavano anche loro lungo la spiaggia.
- Sai che potresti mettermi giù? La tua schiena deve essere in forma, per i concerti. Devi saltare di qua e di làà - rise, trascinando la 'a' - se no come fai a essere un adorabile coniglio irlandese, mh?
- Sei proprio andata - sorrise lui, e le baciò la mascella facendola rabbrividire con una risatina degna di una bambina di tre anni. - Fai il solletico, smettila - si imbronciò, e tuffò il viso contro la sua spalla. Niall alzò gli occhi al cielo stellato, e con un movimento improvviso si lasciò cadere sulla sabbia, facendola strillare mentre gli crollava addosso. - Cretino, ti faccio ma- le parole le si strozzarono in bocca quando, mentre cercava di alzarsi, il braccio di Niall le circondò la vita impedendole di alzarsi da sopra di lui. - Ssh, piccola, resta qui - le mormorò dolcemente lui. - Ti prego.
Avril annuì e si adagiò di nuovo su di lui, posando la testa sul suo petto. La mano di Niall raggiunse la sua e le strinse forte le dita. - Buon compleanno, amore. 
- Grazie - disse lei, con un improvviso groppo in gola. Niall lo avvertì, e le accarezzò le spalle, mentre la testa di Avril si alzava e abbassava piano accompagnando il suo respiro. 
- Cosa c'è che non va?
Lei si strinse nelle spalle. - Ti amo. Non voglio perderti. Solo questo.
Niall la fece scivolare delicatamente giù, sulla sabbia, per girarsi sul fianco. Appoggiò la fronte sulla sua, mentre i loro sguardi scrutavano nelle iridi azzurre dell'altro. - Non mi perderai mai, non tu. Non per la lontananza, né i concerti. Sarò sempre presente per te. Ogni volta che avrai bisogno io ci sarò.
Le sorrise, e le sue dita tracciarono il profilo della mascella dell'irlandese. - D'accordo. E perché non mi baci?
Lui ridacchiò, e le sue labbra le sfiorarono la punta del naso. - Perché a qualche metro da noi ci sono delle fan che non aspettano altro, e se ti baciassi finiremmo per fare l'amore, e mi ammazzerebbero per essere stato filmato.
Avril scoppiò a ridere, arrossendo. - Sei incredibile.
- Oh lo so - Niall si mise seduto a cavalcioni su di lei, facendola sorridere e scuotere la testa. - Non hai appena detto che... 
- Dettagli - rispose lui con una scrollata di spalle. - Facciamo un gioco?
- Quale - sogghignò lei, posandogli una mano sulla coscia. Niall si schiarì la voce, lanciandole un'occhiataccia. - Stai lontana, o Darren ti punirà.
- Perché, il povero piccolo ha sonno e vuole stare tranquillo? - lo prese in giro lei. Lui fece una smorfia. - Ha ha ha, dopo ti faccio vedere io come ha sonno - brontolò, punto sul vivo. 
- Ah non vedo l'ora - commentò sarcasticamente lei. Poi cercò di guardarsi attorno, per capire dove fossero le ragazze che continuavano a fissarli, cercando inutilmente di non dare nell'occhio. 
- Sono dietro alla tua testa, non riesci a vederle - la bloccò lui, mettendosi lentamente a quattro zampe su di lei. Avril gli afferrò le braccia, accarezzando i muscoli, e facendogli venire la pelle d'oca.
- Che stai facendo?
Lui sogghignò, colpendole il ginocchio con il proprio. - Faccio credere loro che stanno per assistere a qualcosa di estremamente eccitante.
- Sei consapevole che poi quel video finirà dappertutto? E i miei genitori lo vedranno? - disse divertita lei, facendo scendere la mano sul suo petto. Lui rabbrividì, cercando di darsi un contegno.
- Be', tu stai contribuendo, e poi mica ti scopo. Stiamo solo... giocando - sussurrò provocante l'ultima parola, chinandosi sul suo collo e posando le labbra sulla sua pelle. Avril si irrigidì, aggrappandosi alle sue spalle. - Niall, n-non farlo...
- Ma io non sto facendo nulla - ridacchiò lui , seminando una scia di baci a partire dalla clavicola fino a dietro l'orecchio. Avril si morse il labbro, tirandogli per ripicca i capelli sulla nuca. - Piantala - mormorò lui, e lei scosse la testa. - Se non la pianti tu no. 
- E va bene - lui rotolò accanto a lei, con un enorme sospiro. Si presero per mano, mentre l'indice di Niall massaggiava delicatamente il palmo di Avril, guardando le poche e luminose stelle visibili.
- Non finirà bene - mormorò sovrappensiero Avril. - Che cosa? - chiese lui, girandosi verso di lei.
Lei si passò la lingua sulle labbra, raccogliendo le parole. - Quello che sta succedendo tra Ed e Federica.
- Perché dici così?
- Lei è debole, lui è diventato la sua ancora in meno di quando? Un mese? Qualcosa di più? Se ora vanno a letto e lui lo fa solo perché è ubriaco, la distruggerà. 
- Av, è troppo tardi per fermarli - disse preoccupato lui. - L'unica cosa che puoi fare è starle vicino. 
Lei annuì. - Lo so - si girò verso di lui e gli sorrise con una punta di tristezza. - Lo dico perché Ed ha bisogno di uno sfogo dato che... gli piaccio.
Niall la fissò imbambolato per qualche secondo, senza parole. Le sue labbra si schiusero, ma non emisero nessun suono. Batté le palpebre, tirandosi su di scatto. Avril si maledisse per aver rovinato tutto. - Come hai detto?
- Non l'avevi capito? - chiese, a disagio sotto all'intensità del suo sguardo. Niall scosse la testa, e le circondò possessivamente le spalle con un braccio, stringendola forte a sé. - Tu sei mia. 
- Lo sappiamo tutti e tre, questo - gli ricordò dolcemente lei. - Per questo non ha mai provato a fare nulla.
Lui annuì, ma aveva la mascella serrata. - Okay - sospirò. - Torniamo di là, ti va?

Avril si svegliò con un brutto presentimento, cullata dal calore del corpo di Niall contro il suo. Si sfilò velocemente dalla sua presa, cercando di ignorare il mal di testa allucinante, e saltò giù dal letto, dirigendosi verso la porta. Non appena la aprì, le si gelò il cuore.
Federica la fissava trattenendo a stento le lacrime. Stava tremando. 
Avril aprì la bocca, allargando le braccia. L'unica cosa che riuscì a dire fu: - Mi dispiace -, prima che lei si rifugiasse nel suo abbraccio e si rompesse in mille schegge di vetro.



GRAZIE.
grazie davvero a tutte voi che leggete, indipendentemente dal fatto che ci siate state fin dall'inizio o vi siate aggiunte in seguito. Grazie perché molte di voi consigliano questa storia alle loro amiche, perché mi scrivete dei messaggi ogni sera tirandomi su di morale quando sto piangendo e contate su di me, anche se non ci conosciamo. Grazie a quella ragazza che mi ha fatto sorridere per ore dicendomi che a una festa mentre si annoiava ha trovato un'altra ragazza che leggeva questa storia e hanno parlato per ore
Grazie perché avete la pazienza di leggere e sopportare i miei scleri, mi fate venire voglia di scrivere solo leggendo i vostri commenti o voglia di continuare questa storia senza abbandonarla come ho fatto con molte altre. Grazie alle ragazze di Whatsapp che mi fanno impazzire con la quantità abnorme di messaggi che mi fanno ritrovare, certe volte. In quei momenti vi odio, ma vi voglio bene. Grazie a chi legge, anche senza commentare o votare. Grazie perché avete fiducia in me. Grazie anche per le critiche sulla storia o sui personaggi che mi hanno dato da pensare, anche se mi sono sempre offesa all'inizio. Oops.
Grazie perché innumerevoli volte avete fatto finire questa fan fiction tra le tendenze, e i primi posti delle classifiche. Scusate se i personaggi non hanno rispecchiato le vostre aspettative o la storia ha preso una svolta che non vi è piaciuta; se è così, mi dispiace davvero di avervi deluse.
Grazie a idkneils e IAlwaysNeedThem.
Solo grazie.
(Hey, non preoccupetevi. È solo una dedica, TG non finisce qui.)

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