29.

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- Non voglio parlarti ti ho det- ahi! - Avril si lasciò sfuggire un lamento di dolore quando le dita ambrate di Alex l'afferrarono bruscamente per il braccio. Si aggrappò al petto del ragazzo, spingendolo indietro.

- LASCIAMI, ALEX - uno spasmo di dolore le percorse il braccio mentre le dita di Alex affondavano nella sua carne con violenza.

- No - ruggì lui. Aveva gli occhi tremendamente rossi, le iridi erano nere e lucide e con le pupille ristrette. Così da vicina lei riuscì a sentire l'odore acre e dolciastro che emanava. Droga. - Devo parlar...

Tempo due secondi.

Avril si ritrovò a fissare la schiena di Niall con gli occhi annebbiati dalle lacrime e l'avambraccio che mandava fitte di dolore. L'irlandese, nel sentire il mezzo grido della ragazza, si era precipitato nella stanza e aveva afferrato per il bavero il brasiliano, sbattendolo con furia contro la parete. I suoi occhi di ghiaccio fremevano di rabbia mentre fissava spaventosamente incazzato il ragazzo premuto contro la parete.

Alex si divincolò debolmente, ma era fatto, e i muscoli non rispondevano.

- Non ti azzardare a rifarlo mai più - ringhiò, sottolineando il concetto prendendolo per le spalle e sbattendolo contro il muro con forza. Ad Alex scappò un vago verso di dolore misto a confusione.

- Lei non la tocchi, stronzo.

Niall lo afferrò per la nuca, mentre Alex urlava piegato in due nel frattempo che l'irlandese lo trascinava per il salotto, col respiro pesante e il pugno libero serrato.

Avril li seguì per il corridoio mentre Alex urlava di lasciarlo andare e il maggiore inevitabilmente lo spingeva sempre più vicino alla porta.

- Non azzardarti a tornare qua.

Niall spinse fuori Alex e gli chiuse la porta in faccia. Appoggiò la fronte alla porta e prese un respiro profondo per cercare di calmarsi, mentre le sue spalle si sollevavano ampiamente.

Niall sentì un brivido lungo la schiena quando le mani piccole e calde di Avril si posarono poco sotto alle sue scapole.

- Stai bene? - gli chiese flebilmente lei, con la voce tremante.

Un vago, dalla sfumatura amara, sorriso ammorbidì le labbra del ragazzo mentre le braccia di Avril lo circondavano per i fianchi e le sue mani si posavano sul suo sterno. Le prese tra le proprie, accarezzando con i pollici le sue nocche.

- Ti ha fatto male? - chiese senza voltarsi.  Lei scosse piano la testa, mentre le veniva la pelle d'oca nel sentire con quanta dolcezza lui le accarezzasse le mani.

- Okay - sospirò Niall, serrando la mascella. Era ancora nervoso.

Si girò verso di lei, inchiodandola al pavimento con quel suo sguardo intenso ed elettrico, così blu. Sorrise piano, cercando di sciogliere il nervosismo nelle membra, e le passò le braccia attorno alla vita, stringendola a sé. Avril gli posò la testa sul petto e inspirò profondamente.

- Scusa - sussurrò mordendosi il labbro. Niall le baciò la fronte, sospirando e godendosi il calore dei loro corpi vicino.

- Non è colpa tua se quello stronzo di tormenta - disse. Aveva la voce piena di tensione; ma sorrise all'improvviso e Avril urlò con tutto il fiato che aveva ritrovandosi sulla sua spalla, un suo braccio che le cingeva le gambe e il viso premuto sulla sua schiena.

Niall scoppiò a ridere, mentre lei urlava e si dibatteva lanciandogli insulti su insulti nel frattempo che saliva le scale.

- Porca troia, Niall - si lamentò lei, cercando di agitare le gambe per essere lasciata andare. Lui ghignò e le diede una debole sculacciata, facendola gridare sorpresa mentre gli batteva i pugni sulla schiena.

- Sei mie prigioniera.

Avril si morse il labbro per mon urlare quando la firza di gravità l'attirò sul letto; finì sdraiata sulle coperte della sua camera con la maglia arrotolata fino allo sterno e i capelli arruffati, le guance rosse e il petto che si sollevava irregolarmente per le risate.

- Oh dio... NIALL - arrossì violentemente quando lui si mise a cavalcioni su di lei, sedendosi dispettosamente sul suo bacino.

Si lasciò sfuggire un gemito di dolore quando lui si sdraiò su di lei schiacciandole inavvertitamente il seno. La bocca di Niall si accostò al suo orecchio, mentre i loro respiri cominciavano a calmarsi. Il fiato caldo del ragazzo sulla sua pelle le provocò mille piccoli brividi.

- A Darren piace questa posizione.

Avril si morse la punta della lingua e sbuffò. Però non lo allontanò, anzi. Gli passò le braccia attorno al collo e respirò profondamente.

- Dì a Darren di starsene buono nella sua casetta, altrimenti ti prendo a schiaffi - mormorò con il fiato corto.

Niall rise, e gli occhi di Avril si illuminarono a sentire la sua risata.

- Okay. Darren dice che obbedirà, ma ti avviso, è molto indisciplinato.

Avril gli passò dolcemente una mano tra i capelli mentre Niall posava la testa sul suo petto.

Poco dopo lei sorrise nel sentire il suo respiro farsi pesante e riuscì ad afferrare le coperte e coprire i loro corpi abbracciati senza svegliarlo.

- 'Notte, Niall - sussurrò, prima di spegnere la luce.




Gone gone goooone, cioè io amo questa canzone.
AHAHAHAH MI È VENUTA UN'IDEA GENIALE PER IL PROSSIMO CAPITOLO DITE CUAO A DARREN GUYSSS.
porca troia domani ho la verifica di greco. CHE SE COPI QUELLA DONNA, MADONNA MIAA.

Twitter's GirlWhere stories live. Discover now