22. Attesa

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-Si mamma, il vestito è perfetto. Mi sta magnificamente. Chi?
Mhm, ti ho già detto che probabilmente non verrà. Ha un intervento importante.-

Voleva sapere come stava lo Sherwani a Matt.
Che ne sapevo io?
Quello stronzo era partito, a quanto pare sarebbe rientrato solo tre giorni dopo il matrimonio.

Non le dissi di George perché non sapevo se si sarebbe mai presentato.
-Ok Mammee, chiamerò Lal. Si anche io, ciao.-
Chiusi quella telefonata.

Non ero solita usare il telefono durante le ore di lavoro.
Rientrai dal terrazzino lisciai la divisa e controllato che nessuno mi avesse vista tornai in reparto

-Ann! Si è svegliata!-
Sperai di aver capito bene.

-Claudia?- chiesi per conferma a
Tina, una delle infermiere in turno.
Lei annuii.

Mi precipitai nella sua stanza, dove vi era un via vai di camici bianchi.

Il dottor Lenner la stava visitando.

Mi chiesi se qualcuno avesse avvertito Matt, sarebbe stato contento.

-La lasciamo riposare signorina Ghewen- concluse.
Aspettai che fossero usciti tutti, non che volessi disturbarla, ma ultimamente era diventata la mia confidente le avevo raccontato tutto. Ero impaziente di vedere come stava.

Mi avvicinai, il volto era ancora molto gonfio.
I suoi occhi mi fissarono.
-Claudia- dissi sotto voce.

Ero contentissima che fosse uscita dal coma.
Lei provò ad alzare un braccio ma non ci riuscì.
-Calma, sono Ann, la tirocinante.-
Lei mugugnò qualcosa, ma non riuscivo a capirla.

Aveva una frattura alla mascella, e dopo quei giorni di coma sarebbe stato difficile per lei parlare.

-Piano non ti agitare.-
Le accarezzai la mano.
-Aenm- disse.
Mi stava chiamando, o almeno così pensai.
-Piano Claudia, hai la mascella rotta e la gola intorpidita, ti hanno intubata.-

Lei strinse la mia mano.
-Ui dove- disse.

Non capivo.
Pensai ad un modo per comunicare.
Osservai le macchine, e vidi che la frequenza aumentava, si stava agitando.

-Facciamo una cosa parlo io. Tu stringi la mano nel caso dica qualcosa inerente a quello che vuoi sapere.-
Lei strinse la mano.
Era d'accordo.

-Stai cercando qualcuno- provai, lei strinse la mai.

-Vuoi sapere come stai, qualcosa sulla tua salute?- aspettai ma non strinse la mano.

Immaginavo che fosse così. Ma non mi andava di pronunciare quel nome.
Poi mi feci coraggio.
-Cerchi Matthew?-
I suoi occhi brillarono ma non strinse la mano.

Deglutii.
-Alex?- la sua mano si strinse alla mia fortissimo.

-Non so dov'è di preciso. So solo che è in una clinica.-
I suoi occhi si riempirono di lacrime.

-Tranquilla è tutto finito.- la consolai.

-Oiglio arlare on ui, eve aere he to eene- si sforzò.

Strinsi la sua mano.
-Sh, ora riposa. Ti prometto che glie lo faró sapere io.-

-Allo i rego, on è attivo- continuó.

Take careWhere stories live. Discover now