19. (Ri)caduta

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Ultimo giorno in sala operatoria e poi, come mi disse una volta qualcuno,sarei tornata all'ovile.

-Allora pronto a perdere Kyle?-
Il suono di quel nome mi risvegliò.

La mente tornò al momento imbarazzante di pochi giorni prima, quando lo avevamo trovato a letto con Liz

Osservai l'uomo dalla cui mascherina verde si intravedevano solo due fessure azzurre.

-Oh, sono pronto a scommetterci un rene che il mio amato Chelsea sconfiggerà il tuo Arsenal.- rispose questo senza smettere di fissarmi.

Deglutii.
-Non mi sembra corretto parlare di reni davanti a questo signore, stai giocando sporco. Questo è uno dei motivi per cui perderai!-
Rispose Verdi.

Quei due dovevano conoscersi da davvero molto tempo. Non avevo mai visto quel cardiochirurgo così rilassato.

Sentivo ancora lo sguardo di Kyle su di me e indietreggiai.
-Ei stai attenta!- mi ammonì l'infermiera dietro di me.

Mi resi conto di non essere in me così uscì, dalla sala.
Tolsi la mascherina e il camice nell'anticamera e mi sciacquai il viso.

Quella che vedevo nello specchio non ero io.
Non era la Annie determinata, forte, pronta a rialzarsi.

Ero debole e la mia debolezza aveva un nome.

Asciugai le mani e uscii fuori.
Poggiai la schiena contro il freddo muro.

Avevo ancora la cuffia in testa.
La sfilai.
Era ricoperta di tante paperelle gialle.
Avevo sempre adorato quelle cuffie, unica testimonianza allegra, in un luogo così lugubre come la sala operatoria.

-Ann?-
Alzai gli occhi dal tessuto che avevo tra le mie mani, incontrando due occhi marroni.

-George- sussurrai.

Prima di fiondarmi tra le sue braccia.

Non sapevo neanche io il perchè, ma mi sentivo sola, davvero sola.

-Ei che ti è successo?- chiese alzando delicatamente il mio volto.

Abbassai lo sguardo.

-Abbracciami- implorai.

Speravo davvero che potesse far sparire quella sensazione. Che potesse essere il mio supereroe.

-Dai andiamo!- disse trascinandomi con se.

Mi piaceva stare vicino a lui e la naturalezza con cui riusciva a prendersi cura di me.

-Siediti lì, ti porto qualcosa- disse prima di darmi un casto bacio sulle labbra.

Fortunatamente nessuno ci fece caso.

Mi guardai intorno ero in sala medici, stranamente era quasi del tutto vuota.

-Ei Ann che ci fai qui? Non avevi un ultimo giorno in sala operatoria?- mi voltai era Sally.

Le sorrisi.

-È già ma avevo la testa tra le nuvole quindi, ho preferito uscire. Non sarei stata comunque d'aiuto.-

Take careWhere stories live. Discover now