7. Call me

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Fortunatamente ero riuscita a convincere la mia responsabile che la mia salute si fosse ristabilita.
Avrei portato il tutore ancora qualche giorno e poi sarei tornata alla vita di sempre, con qualche accorgimento in più.
L'unica cosa che mi separava dalla normalità era l'ultima visita neurologica. Ed eccomi fuori dal suo studio, intenta a picchiettare con le unghie sulla sedile di plastica blu su cui ero accomodata.
Non lo vedevo da parecchio, esattamente da 8 giorni. Mi aveva prescritto un riposo forzato oltre a vari analgesici. Ero nervosa, mi serviva il suo benestare, dovevo tornare in reparto, altrimenti non mi sarei mai laureata in tempo.
-Signorina Wolfe!-mi chiamó l'infermiera.
Non l'avevo mai vista.
Presi la cartella con tutti i documenti e le ultime lastre, alzai gli occhi al cielo pregando qualsiasi entità che avesse potuto sentirmi.
-Prego si accomodi.-
Lui sembrava completamente assorto nella sua telefonata, non aveva neanche notato la mia presenza.
-Bene, credo che sia tutto. Ci aggiorniamo più tardi. Anche tu, un bacio.- un debole sorriso illuminò il suo volto.
Poi finalmente si accorse di me.
-Guarda un po' chi c'è, la futura infermiera che si fa travolgere dalle biciclette!-

Avevo passato ogni minuto di quei giorni a sperare segretamente che lui potesse chiamarmi.
Ma niente.
Una parte di me mi rimproverava per essere riuscita a farmi abbindolare da un casanova qualunque.
-Dottor White.- lo salutai distaccata.
Non avrei più avuto alcuna confidenza con lui.
Allungai l'ultima TAC che avevo fatto.
Lui la prese, e  dopo aver infilato una montatura nera opaca studió la mia radiografia.
Che pallone gonfiato, come se gli servissero gli occhiali per vedere meglio.
Non ero mai stata così nervosa e tesa, nessuno mi aveva mai provocato quello che riusciva a suscitare lui in me.
Perchè doveva impiegare così tanto tempo, iniziai a muovere nervosamente la gamba sana.
-Vedo che l'ematoma si sta assorbendo bene, qualche giorno ancora e sarà completamente scomparso.-
Continuó ad osservare prima di riporlo nella cartella ocra.
Icroció le mani sul tavolo.
-Hai avuto mal di testa, spossatezza nausea, epistassi?-
Chiese molto professionalmente.
-No, niente di tutto questo.- dissi
-Bene accomodati sul lettino-
Spalancai gli occhi.
-Miss Wolfe?È ancora con noi?- chiese piano.
Cercai di riprendermi.
-Ssi. Scusa.- mi avviai verso il lettino.
-Non mi dire che hai paura di spogliarti davanti a me.- sorrise.
Quegli occhi, quel sorriso.
Nella stanza inizió a fare caldo.
Mi sedetti per poi iniziare a sfilare la maglietta.
Mi sfioró il braccio facendomi venire la pelle d'oca.
-Bene, puoi sdraiarti.- la sua voce mi avvolse.
-Ei Annie sdraiati.-
Eseguii i suoi ordini.
Restai incantata da quelle labbra.
Le vorrei su di me. Su ogni angolo del mio corpo.
-Devi togliere anche questo.-
Disse tirando l'elastico del reggiseno sportivo.
Sussultai.
Senza pensarci tolsi il reggiseno, avevo fretta quella stanza iniziava ad essere piccola per me.
Stranamente peró non fuiper niente a disagio.
Alzai la testa per sfidarlo.
-Ora si che ci siamo.-
Sorrise  come fosse abitudine.
-Devo farti un elettrocardiogramma-
Mi coprii immediatamente.
-Cosa? Tu?!- chiesi sospettosa.
Avrebbe potuto benissimo farmelo fare da un infermiera piuttosto che un cardiologo, avrei potuto farlo anche da sola. Mi alzai dal lettino pronta a scendere.
-Senti White, a che gioco stai giocando? Sto benissimo sprizzo salute da tutti i pori, quando tolgo il tutore starò ancora meglio. Quindi firma il certificato e smettila di giocare a-
Morta.
Mi ritrovai in trappola.
Sbattuta contro un lettino.
Le sue labbra così piene erano sulle mie.
Sapeva di buono, di fresco. Invase la mia mente. La mia lingua esploró la sua bocca. Ero insaziabile. Ne volevo ancora e ancora . Quel bacio era focoso.
Sentii le sue mani su di me.
Poco dopo si allontanó scuotendo la testa divertito.
Questo no.
Senza pensarci gli tirai uno schiaffo.
Lui si toccó il punto dolente.
Deglutii nervosamente.
Che avevo fatto? Ora si che ero spacciata.
Una parte di me mi stava già idolatrando come propria eroina.
Ero arrabbiata con lui, mi aveva salvata al parco, si era preso cura di me per poi abbandonarmi. Poi mi aveva fatta spogliare per godersi lo spettacolo, mi aveva baciata e poi era scoppiato a ridere.
Ero nei guai, era pur sempre un mio superiore.
Mi prese il mento e mi bació nuovamente divorandomi completamente. Le sue mani erano su di me, grandi e forti.
Scivolavano verso il basso, lente verso la meta.
-O Annie, con quella tua linguaccia mi farai impazzire!-
Mi torturò i capezzoli.
Li prese in bocca.
Oh quella sua bocca meravigliosa.
Avevo gli occhi chiusi e abbandonai la testa all'indietro.
Ancora.
Si fermò di colpo.
-Avrai il tuo certificato, mi aspetto di vedere il tuo culetto sodo ancora per un po'.- mi sussurró in un orecchio.
Lo odio.
Mi alzai mortificata, sono solo una delle tante.
Una delle tante.
Presi  le mie cose e mi rivestii velocemente. Desideravo solo scappare.
-Ei Wolfe ora che siamo amici, non fare complimenti se vuoi sfogare la tue frustazioni, sei la benvenuta!- disse indicandosi.
Gli mostrai il dito medio.
-Fottiti.-
La stanza si riempì di una fragorosa risata.
-Sarai tu quella ad essere fottuta.-
Disse con voce roca.
Per un secondo mi chiesi dove fosse il suo lato gentile.
Ci riflettei .Non aveva alcun lato gentile.
Mi catapultai fuori, scontrandomi con una bionda.
-Mi scusi.- mi sorrise gentile.
Era davvero bella.
Lunghi capelli biondi, carnagione abbronzata.
-Ei Jessica entra pure.-
Entra pure. Pua.
Che stronzo.
Cercai di uscire in fretta, per quanto sia possibile con un tutore.
Dovevo concludere i miei studi e fuggire via da questo posto.
Avevo saltato anche l'incontro sull'ahlzeimer e perso così crediti per me vitali.

Tre cose erano certe mi sarei messa sotto e avrei preso questa laurea, per poi andare il più lontano possibile e mai e poi mai avrei ceduto alla tentazione di andare a letto con Mattew White.

Take careWhere stories live. Discover now