26.Take care

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Chiacchierai con i suoi parenti, cercando di comprendere qualcosa in più su quelle tradizioni.

Annie era raggiante, tra le sue sorelle.

In quel momento mi accorsi di quanto fosse bella.

Non che non ci avessi mai fatto caso.

Quei suoi occhi dorati così profondi.
-Sono contento che mostri così tanto interesse alle tradizioni di mia moglie. Su questo lei è intransigente. Crede che questo tipo di matrimonio sia l'unico a legare l'anima in modo indissolubile.-

Quelle parole mi fecero rabbrividire.

Capivo quello che mi stava dicendo, e iniziava a farlo anche la mia anima scettica.

-Sono contento per Annie, siete molto felici insieme.-
Annuii.

Era vero.
Quella sera sarebbe esistita solo Annie.
Non avrei pensato ad altro.
Non esisteva altro.
Ero Matt White, un ragazzo a cui piaceva suonare la batteria.
Uno scapestrato che si era allontanato dalla sua famiglia, che adorava una ragazza dallo sguardo dolce con origini orientali.

Scusandomi, mi allontanai per raggiungere Annie.

Mi mancava, mi mancavano le sue labbra.

-Hai speso così tanto? Per la prima notte di nozze? Lal! Ti rendi conto secondo me è eccessivo, mille sterline?! O mio dio-

Sentii  la voce di Ann mentre mi avvicinavo, sua sorella rideva divertita dall'espressione di Ann.

Si somigliavano molto.

Ma Ann era l'unica tra le sue sorelle ad avere tutte quelle curve.

Le altre erano più magre.

Erano molto di più il mio tipo.

Le presi un braccio e la tirai verso di me in modo che cadesse sulle mie labbra.

Era come baciare un bocciolo di rosa. Aveva quelle labbra morbide e perfette. I pantaloni erano sempre di più stretti.

Iniziai a sudare freddo.

A giudicare dalla sua faccia anche lei se ne era accorta.

Fui costretto a sedermi.

-Ei tutto ok, si iniziano a far sentire i postumi della sbornia?- mi chiese accarezzando la mia guancia.

Scossi la testa. Ci sarebbe voluto molto di più per mettermi KO.

In realtà tralasciato il problema nei miei pantaloni, non ero ancora riuscito a spigarmi perché avesse scelto me.

-Mi chiedo perché tu abbia scelto me, sai che probabilmente non sarò mai completamente tuo. Che non abbiamo un futuro-

Mise un dito sulle mie labbra.

Poi iniziò a percorrerne il contorno,chiusi gli occhi.

-Siamo qui io e te. Il resto non conta- sussurrò.
La tirai su di me.

Non riuscì più a trattenermi. Volevo affondare dentro di lei.

Infilai le mani sotto il suo vestito. Risali i fin sopra alle sue mutandine. Accarezzai la superficie liscia del monte di Venere, volevo essere dentro di lei.

Le musiche bolliwoodiane mi riportarono alla realtà.
Ritrassi la mano prima che fosse troppo tardi.

Trattenendo il mio istinto.

Take careWhere stories live. Discover now