2.Home

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Tornai nel mio appartamento.

Niente a che vedere con la villetta in campagna in cui ero cresciuta.

Peró almeno era al centro.

Lasciai il borsone a terra ero così stanca avevo bisogno di un bel bagno caldo.

Entrata in bagno mi spogliai, osservando la mia immagine riflessa nello specchio.

Avevo sempre odiato il mio fisico, ero morbida con un po' troppe curve.
Non ero mai stata magra sin da quando ero bambina.

Lunghi capelli castani incorniciavano i miei grandi occhi scuri.

I miei tratti vagamente orientali erano l'unica cosa che restava della mia discendenza indiana.

Scossi la testa.

Dovevo mettermi a dieta.

Il mio ultimo ragazzo Jhon, irlandese doc con lunghi capelli arancioni mi aveva lasciato qualche mese prima.

"Sei troppo impegnata,  ti amo ma preferisco che pensi prima al tuo futuro" queste erano state le sue ultime parole.

Una pugnalata sarebbe stata meno dolorosa, è vero non amavo Jhon ma vederlo dopo neanche una settimane tra le braccia di una bionda anoressica, mi aveva infastidito.
Poi quelle sue parole, troppo facile caro mio. Voleva farmi sentire in colpa e uscirne da salvatore.

Accarezzai il pelo dell'acqua, distribuendo la schiuma che si era creata in superficie.

Mi ritrovai con una mano sull'addome,
la nausea era finalmente finita.

Menomale.

Mentre ero immersa nell'acqua mi ritornarono alla mente quegli occhi grigi e quella capigliatura così ribelle.

Oh dio quanto avrei voluto passarci le dita dentro.

Uscii dalla vasca ricoperta da una miriade di goccioline che lente scivolavano sul mio corpo, un raggio di luce entró da uno spiraglio della finestra illuminando parte del mio corpo.

Avvolsi un asciugamano intorno alla mia figura.

Uscita dal bagno fui colpita dall'assordante silenzio dell'appartamento.

Quella casa così vuota mi mettevatristezza, io che ero sempre vissuta con altre sei persone. Da non credersi, pensavo che non mi sarebbe mai mancato tutto quel casino, invece.

Forse avrei dovuto trovare una coinquilina.

La vibrazione del mio cellulare riempì per un secondo l'ambiente vuoto.

Lo schermo lampeggiava, mi era arrivato un messaggio.

"Annie , sono Nancy, per carenza di personale abbiamo dovuto spostarti in neurologia.
Non devi preoccuparti ho parlato personalmente con il dottor White e le altre infermiere, sei in buone mani."

Mi sembrò strano che il destino mi avesse tirato quello strano scherzo.

Mi accasciai sul divano.
Avrei lavorato con quello schianto.

Avevo l'acquolina in bocca.
Le mie fantasia si misero all'opera.
Dottore e tirocinante.
Perchè no?! Di colpo pensai di essere sul set di Grey's Anatomy e con quel dolce pensiero mi abbandonai tra le braccia di Morfeo.

Take careWhere stories live. Discover now