Quarantasei - Shit

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Matthew aveva già superato il limite di velocità quando si erano imbattuti in un semaforo arancione, quindi non era stato troppo brutto accelerare ancora di più. Erano riusciti a passare un secondo prima che il semaforo diventasse rosso, costringendo i loro inseguitori ad inchiodare per evitare di fare un incidente, cosa che sarebbe certamente accaduta se non si fossero fermati.

Così credevano di averli seminati.

Matthew rallentò di fronte alla discesa che gli permetteva di entrare nel villaggio, poi la percorse e parcheggiò vicino al bangalow dove aveva parcheggiato anche il primo giorno che era arrivato. Smontarono dalla moto, evidentemente più rilassati per essere riusciti a togliersi gli inseguitori che prima stavano loro alle calcagna. Matthew spense la moto, infilandosi poi le chiavi in tasca.


"Ora devi spiegarmi che cazzo è appena successo."- chiese Louis, ancora nervoso.


Matthew fece spallucce, come a far sembrare che in fondo la cosa non lo aveva toccato più di tanto. -"Niente, non ci pensare."


"Niente?"- chiese Louis, sgranando gli occhi -"Non so te, ma ci hanno appena inseguito per dieci cazzo di kilometri con dei coltelli nelle tasche! Semplicemente non posso non pensarci!"


Matthew sgranò gli occhi. -"Amico, calmati. Adesso è tutto okay, la mia grandissima abilità con la moto ci ha salvato il culo."


"Il culo che tu hai messo nei casini. Non so che ne pensi, ma io non ho proprio voglia di finire all'ospedale."- disse Louis, trovando curioso come il ragazzo potesse vantarsi di qualunque cosa -come di aver guidato troppo velocemente una moto- dopo quello che era appena successo.


Matthew buttò gli occhi al cielo in modo teatrale, ma non riuscì a dire niente perché l'espressione che un secondo dopo Louis aveva assunto spostando lo sguardo oltre la sua spalla lo aveva fatto ammutolire. Si girò velocemente per vedere il ghigno stampato sul volto di quelli che erano i loro inseguitori e che, evidentemente, non era riuscito a seminare. La paura si fece spazio in ogni fibra del suo corpo, proprio come in quello di Louis. Le cose si mettevano male.


"Sei un fallito Haely"- disse il più grosso riferendosi a Matthew -"se credi che un cazzo di semaforo rosso di venti secondi ti basti a salvare quelle chiappe che ti ritrovi."


Matthew e Louis indietreggiarono mentre quelli avanzavano, ma la loro fuga fu troppo presto interrotta dal muro del bangalow dietro di loro che colpì le loro schiene. Non avevano via di fuga, ed essendo praticamente notte Louis era sicuro che nessuno sarebbe riuscito vederli, e urlando avrebbero fatto solo peggio. Sperò semplicemente di non farsi troppo male. Matthew gli prese la mano e gliela lasciò un istante dopo, un piccolo gesto che Louis sapeva serviva per chiedergli scusa. E nonostante tutto il castano lo perdonò in quel preciso istante, senza pensare alla situazione in cui l'amico l'aveva cacciato.

I due si fecero sempre più avanti, fino a chiudere i due ragazzi in uno stretto spazio tra la parete di legno del bangalow e i loro corpi alti e muscolosi. Sembravano quasi montagne, e Louis dedusse piuttosto in fretta che i loro ipotetici colpi dovessero far male, e non poco.


Louis vide entrambi caricare un pugno. -"Ora ve la facciamo pagare, bastardi figli di puttana. E poi tu, Matthew, ci ridarai i soldi che ci devi, se non vuoi essere fatto secco qui, seduta stante."

Lately | Larry StylinsonWhere stories live. Discover now