Ventitre - Letter

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Faceva freddo, era dannatamente buio. Niall era accovacciato sul terreno senza uno scopo preciso, con gli occhi chiusi e il capo coperto dal cappuccio della felpa rossa che stava indossando.
Non poteva fingere di essere felice, non dopo aver riconosciuto a sé stesso che forse provava qualcosa per Zayn e dopo aver sentito le sue parole per quanto lo riguardava. Non poteva sentirsi felice per aver saputo della sua partenza, sarebbe stato da idioti e sarebbe stato contraddittorio, cosa che lui non era.
Ma se Zayn aveva deciso di andarsene significava che stare lì non gli piaceva e che non aveva validi motivi per farlo, quindi lui non era fra questi, esattamente come gli era stato detto. Niall non si sentiva il valido motivo di nessuno.
Chiuse gli occhi mentre ripensava alla grandissima cazzata che aveva fatto, sentendosi un bambino delle elementari con una cotta per il bel compagno di banco. Una lettera, gli aveva scritto una fottutissima lettera. Come fanno i bambini di cinque anni. Cosa gli fosse passato per la testa proprio non lo sapeva, e non voleva scoprirlo perché era sicuro che non sarebbe stato contento di quella che sarebbe stata la probabile risposta.

Niall prese un respiro profondo dopo aver spalancato la finestra in legno già semi aperta del bangalow di Zayn e Louis, pregando tutti gli Déi del cielo di non far svegliare i due ragazzi. Zayn dormiva placidamente nel letto rannicchiato su un lato con il cuscino tra le braccia, mentre Louis si era spalmato su gran parte del materasso, russando, rubando tutto il posto all'amico.
Niall a piedi scalzi, in modo da produrre il meno rumore possibile, entrò dalla finestra facendosi forza sulle braccia, ed atterrò all'interno della casetta in legno con un tonfo leggero, che non fece muovere nessuno dei due ragazzi addormentati. In mano teneva una piccola busta di carta da lettera, bianca e immacolata, sigillata così che non potesse ripensare a cosa vi aveva messo all'interno. O la va o la spacca.
Si diresse velocemente e con passi felpati nel buio del bangalow sperando di non inciampare in nulla mentre camminava verso il borsone nero di Zayn che gli aveva visto preparare quello stesso giorno, e aprì la cerniera di metallo con cautela. La borsa era piena di vestiti e scarpe, e quando realizzò che Zayn sarebbe partito davvero il suo cuore sembrò stringersi in una morsa dolorosa. Ignorò la sensazione fastidiosa e fu veloce a depositare la lettera in fondo ai vestiti, in modo da non fargliela trovare immediatamente una volta partito.
Poi chiuse la cerniera e si assicurò di riposizionare la borsa nella stessa identica posizione nella quale l'aveva trovata, in modo da non far sospettare il moro di nulla.
Mentre usciva e richiudeva la finestra alle sue spalle si sentiva un perfetto idiota: per l'infantilità del suo gesto, per tutte le parole che la penna aveva scritto su quel foglio sigillato e per tutte le sensazioni che lo stavano assalendo, che lo facevano sentire come un animale dello zoo costretto nella sua gabbia. In fondo è possibile sentirsi rinchiusi e limitati dalle proprie emozioni, e lui ne sapeva qualcosa. Non riusciva a immaginarsi la reazione di Zayn al ritrovo delle sue parole, così scosse la testa per non pensarci.

-

Harry aprì gli occhi, svegliandosi a causa di qualcuno che gli stava scrollando le spalle in modo discontinuo. Si tirò subito su con la schiena a causa di quel movimento inaspettato, per ritrovarsi davanti un Niall completamente immerso nelle lacrime.

"Oh Dio Nì, che hai fatto?"- Harry si alzò in piedi completamente sconvolto.

Il corpo di Niall era scosso dai singhiozzi e i suoi bellissimi occhi azzurri erano diventati rossi a causa del pianto. Il biondo gli si fiondò sul suo petto e Harry non potette far altro che avvolgergli le spalle in un abbraccio caldo, sperando di calmarlo con quel semplice gesto istintivo. Si rimise su letto trascinandolo con sé e Niall si lasciò trasportare sul materasso senza mai alzare la testa dal suo petto, per non farsi vedere. Harry non ci stava capendo niente: si era appena svegliato, quindi ancora non connetteva bene, e aveva tra le braccia il suo migliore amico scosso dai singhiozzi.

Lately | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora