Undici - Never

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Zayn sorrise come un bambino, mentre bussava alla porta di legno del bangalow di Niall. Era mattina, quasi le dieci, non troppo tardi. Tuttavia non avrebbe potuto aspettare un secondo di più per una cosa simile.

Niall era già sveglio, si era alzato dal letto piuttosto presto quella mattina, e come suo solito non aveva perso tempo e si era subito fiondato nella doccia, lasciandosi scorrere l'acqua tiepida sul corpo nudo, godendosi il rumore scrosciante e la solitudine quasi palpabile.

Poi si era messo a leggere, aspettando il messaggio di Harry che lo avrebbe avvertito che stava tornando, o che era già tornato, al villaggio. Quando sentì qualcuno bussare alla porta con insistenza posò il libro sul comodino in giù, per non perdere la pagina con il segno.

Si diresse veso la porta, e inutile dire che rimase sorpreso di vedervi Zayn, con un sorriso che probabilmente non gi aveva mai visto, ampio sul volto e a mostrare i lineari e perfetti denti bianchi.

"Zayn?"- chiese.

"In persona. Ora mi fai entrare?"

Niall fece un passo indietro, un po' interdetto e stupido, aprendo la porta un pochino di più e permettendogli quindi di entrare. Gli venne in mente il motivo di quella probabile visita solo quando Zayn si sedette sul letto, senza dire una parola e ancora con quel sorriso idiota sul volto.

"Se sei qui per la questione dei soldi, per andartene" - iniziò il biondo -"la risposta non cambierà. Non verrete pagati per delle cose che non fate, qui non funziona così. Anzi, che non vi abbiamo detto nulla che avete smesso così di punto in bianco."

Il sorriso di Zayn non sparì, sicuro di sè. -"Oh, io credo che invece troveremo un compromesso."

Niall sbuffò. -"Se hai intenzione di insistere puoi anche andartene ora."

"Eh che palle" - Zayn buttò gli occhi al cielo in modo teatrale -"vuoi ascolarmi un attimo e fare un affare, oppure no?"

Niall buttò gli occhi al cielo a sua volta, sedendosi. -"Sono tutt'orecchi."

"Simpatico"- Zayn lo prese in giro -"ma dico seriamente. Ieri mi sono visto con Tate, gli ho promesso un accordo. Basta prenderli per il culo: noi ci vendichiamo e Harry vince le sue preziosissime gare di surf."

Niall sgranò gli occhi all'udire il nome dell'artecife di tutte le sue ferite. -"Ti sei visto con Tate?!" - quasi urlò.

"Sì, ma non per quello che pensi." - mentì, in parte, sapendo che probabilmente Niall non avrebbe comunque approvato la droga che si era procurato.

"E allora spiegati." - il biondo si portò una mano sulla testa, già stanco. Gli sembrava di vederselo davanti: un cazzotto, un calcio, una beffa. Rabbrividì.

"Pensavo" - spiegò Zayn con voce straordinariamente calma -"che Jace vuole sapere il trucco di Harry. E io glielo dico, uno falso, così Jace si allena su un trucco più semplice di quello su cui sta lavorando Harry, e noi ci vendichiamo. E voi, in cambio di questo favore, ci date quei miseri soldi che ci servono per comprare un biglietto del treno. E il riccio vince le sue amate gare e si riconquista la faccia."

"Fermo, fermo. Tu che ne sai del trick su cui Harry si sta allenando per battere Jace?" - chiese Niall, leggermente allarmato.

Zayn alzò gli occhi al soffitto. -"Ne parla tutto il villaggio, non sono stupido. Anche se nessuno sa quale trick sia, dicono si alleni di notte."

Niall evitò di comfermare, se c'era una cosa che negli allenamenti di Harry non gli piaceva era che quelli più importanti si svolgevano di notte. Aveva paura, paura che potesse succedergli qualcosa quando non c'era qualcuno che avrebbe potuto portargli soccorso. Molte persone, anche se soprattutto d'inverno, rimanevano vittime del mare; era successo anche ad alcuni loro amici nel corso degli anni, e se c'era qualcosa su cui Niall si sentiva impotente era proprio questa: perdere qualcuno che per lui significa così tanto. In fondo Harry era stato uno dei suoi pochi e unici punti di riferimento. Ma era troppo cocciuto, troppo orgoglioso per rendersi conto del potenziale pericolo, e non c'era niente che gli avrebbe fatto cambiare idea su quest'argomento se il risultato era riuscire a battere Jace in gara.

Lately | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora