Sedici - I'm not for you

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Harry si svegliò con il fiatone, tirandosi su con il busto con uno scatto improvviso, aprendo gli occhi verdi con la stessa velocità. Dalla finestra filtrava una luce praticamente inesistente, e l'orologio del ragazzo segnava le due della notte. Davvero troppo presto. Si lasciò cadere di nuovo sul letto morbido, passandosi una mano tra i capelli e cercando di nuovo di chiudere gli occhi senza pensare a quello che era successo non troppe ore prima. E invece tutte le parole che gli erano state rivolte e tutti gli sguardi che non avrebbe voluto ricevere lo investirono con la stessa forza di un'onda inaspettata.

Harry sussultò di sorpresa quando lo sguardo di Louis si alzò per incastrare i loro occhi, gli uni con gli altri. E si stupì quando quella singola parola, che era in realtà un ordine, lo raggiunse. Fallo, baciami, gli aveva detto. Quella era la parola, ma cedeva di non aver capito bene. Non erano lontani, Louis era ancora poggiato con la schiena alla porta, Harry era mezzo seduto sul mobile, con le braccia incrociate al petto e il volto leggermente sconvolto. Tuttavia si alzò davvero e si diresse verso di lui, con la vera e sincera intenzione di far ricongiungere le loro labbra in un bacio che la prima volta, almeno in fondo, aveva fatto stare bene entrambi, o così doveva essere.

Si bloccò solo quando Louis scoppiò a ridere di gusto un paio di secondi dopo, quasi tenendosi la pancia con le mani e costringendolo a fare un passo indietro, anche per l'orgoglio scalfito. Venne colpito da quella risata come un vero e proprio schiaffo, e non potè far altro che serrare le labbra cercando di non rimanerci male. Se lo sarebbe dovuto aspettare, da uno come lui.

"Davvero credevi che ti avrei baciato di nuovo?" - rise, prendendolo in giro -"Ovviamente non mi fai pena per Jaline, ma non credevo facessi sul serio. Ora che mi hai visto un attimo debole mi credi dolce e in vena di smancerie?"

Harry sussultò. -"No."- riuscì a dire.

Louis rise ancora. -"Credi che per me quel bacio sia significato qualcosa? Mi hai calmato, ben venga. Ma tra noi non potrebbe mai esserci nulla. Mai. Non sono la persona adatta a te, Harry."

Il suo nome nelle sue labbra cattive sembrava quasi uno sputo, un insulto. Tentò di trovare qualche parola sensata per rispondere a dovere a tutto quello che stava subendo verbalmente -ma in fondo anche finisicamente, dato che ogni parola sembrava avere la forza di un pugno- ma davvero non riuscì a trovarne nessuna. Quindi semplicemente serrò le labbra per la seconda volta nel giro di due minuti,, ma non abbassò lo sguardo. No, quello era un vantaggio che non gli avrebbe mai riservato.

"Però una cosa te la riconosco" - disse lui, sempre col sorriso da idiota sul viso -"hai un talento davvero fuori dal comune, nel trovare per te le persone sbagliate e per farti abbattere. O per farti informicolare il cazzo, anche."

Harry prese un respiro profondo, incrociando le braccia al petto. -"Sparisci dalla mia vista, Louis. Sparisci e non farti vedere più."

Louis smise di ridere immediatamente, assumendo però un cipiglio confuso, che lasciava intravedere anche una nota di disappunto. -"Datemi i soldi per tornarmene a Bradford, come vi ho già chiesto, e tu non mi vedrai mai più in tutta la tua vita, già ve l'ho detto."

"Non faccio la carità a nessuno, meno che mai che a un testa di cazzo come te. Anche se il cazzo lo preferisci in altre parti, non è vero?"

Harry non credeva di avere il coraggio di dire quelle cose, ma quando gli uscirono di bocca si diede mentalmente una pacca sulla spalla, perché doveva imparare a rendersi più forte, e ci stava riuscendo. Louis invece non provò dolore quando sentì le parole del riccio, ma solo rabbia. Ira persistente.

Lately | Larry StylinsonWhere stories live. Discover now