Nove - Revenge

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[Consiglio la lettura con la canzone 'La vita e la felicità' di Michele Bravi.]

Louis era in spiaggia di nuovo, esattamente dove Harry sapeva che l'avrebbe trovato una volta uscito dall'acqua, ma stavolta non fu una sorpresa, benché in effetti non lo stesse cercando. Anzi, non aveva proprio voglia di vederlo. Forse in parte perché era arrabbiato: se non fosse stato per lui Jaline non l'avrebbe lasciato, ma era confuso perché senza quel che era successo probabilmente la ragazza, per quanto Harry l'avesse sempre immaginata incapace di fare qualcosa di simile, avrebbe continuato a prenderlo in giro.

Louis come la prima volta aveva gli occhi chiusi mentre impugnava e suonava lo strumento, e quindi non lo notò. Harry pregò tutti gli dei nel cielo che non lo facesse neanche dopo, e camminò dritto sulla spiaggia, il più silenziosamente possibile, tenendo la tavola sotto l'ascella come era solito fare.

Tentò di tenere la testa fuori dalla melodia che usciva da quella chitarra, ignorando il suo ritmo dolce, mentre quella sembrava non far altro che entrare senza chiedere il permesso.

Ce l'aveva fatta: l'aveva superato di dieci passi e stava continuando ad andare avanti, senza voltarsi, prima che la melodia si interrompesse bruscamente.

"Harry!"

Avrebbe voluto costringersi a camminare, ma si fermò e si girò, preso da una forza che non gli era mai appartenuta.

"Dimmi."

Louis poggiò la chitarra a terra, lasciandola poggiare sullo scoglio dove era prima seduto, per poi camminare a posso svelto nella sua direzione.

"Suppongo non sia finita bene. Con lei, intendo."

Harry strinse i denti, mentre l'immagine di Liam sotto il corpo snello della ragazza gli faceva venire la nausea. -"Supponi bene."

Louis vide i suoi occhi spegnersi immediatamente. -"Suppongo avrei dovuto dirtelo, mentre parlavi di amore e di quelle cazzate lì."

Harry sgranò gli occhi nella sua direzione, mentre tentava di assimilare le sue parole. -"Tu lo sapevi?"

"Li ho visti la scorsa notte, mentre fumavo una sigaretta."

"E non mi hai detto niente? Ma sei cretino?"

Harry fece un passo avanti, incazzato nero, Louis ne fece uno indietro.

"Avrei voluto farlo."- si giustificò -"altrimenti per quale motivo ti avrei invitato nel bangalow? Solo che tu sei andato con due sorsate di vodka e tutto il resto, preferivi te lo dicessi da ubriaco o dopo una sega?"

Harry strinse i denti. -"Questa non è una giustificazione, potevi dirmelo prima, oppure la mattina dopo!"

Louis infilzò gli occhi azzurri in quelli verdi dell'altro, vedendosi riflesso. Per poi stringere i denti. -"Non te la prendere con me se la tua ex è una puttana, Harry. Io non c'entro niente."

"Certo che c'entri! Me lo dovevi dire, e non chiamarla così."

"Nonostante tutto la difendi? Questa cosa è davvero divertente."- Louis rise, prendendolo in giro.

"E allora ridi" - Harry si girò, dandogli una botta con il retro della tavola, arrabbiato come non mai. -"io me ne vado."

La risata di Louis si fece ancora più alta. -"Dio Harry, non ho mai conosciuto persona più permalosa di te" - disse noncurante delle spalle dell'altro -"è solo una persona, non è niente di che."

Lately | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora