Guilty All The Same

By JokerPirate

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Owari no Seraph fanfiction [Ferid Bathory x oc] Yurika Hiiragi, membro della compagnia demoniaca della luna e... More

Prologo
1-Missione
2-Ferid Bathory
3-Decisione
4-Possibilità
5-Rottura
6-Perdita
7-Nuova Vita
8-Vittima e Carceriere
9-Forse
10-Avvicinamento
11-Ricaduta
12-Ricominciare
13-Grazie
14-Ritorno
15-Vicini, ma lontani
16-Insieme
17-Amanti
18 - Mosse
19 - Intimità
20 - Allenamento
21 - Introspezione
22 - Desiderio
23 - Sorpresa
24 - Ti Amo
25 - Pensieri
26 - Segreti nascosti
27 - uno scorcio nel passato
28 - Tramonto
29 - Errore Fatale
30 - Conferme
31 - Krul Tepes
32 - Padre
33 - Insicurezze
Avviso
34 - Promessa
36 - Visita
37 - Prima della battaglia
38 - Campo di battaglia
39 - Constatazioni
40 - Scontro
41 - Invidia
42 - Ritorno a casa
43 - Freddo e caldo

35 - Riconciliazione

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By JokerPirate


Fissava un punto impreciso tra lui e la scrivania da quasi mezz'ora.

Era quello che aveva sempre desiderato, quello che aspettava da anni. Da una vita intera.

Eppure la sua reazione non era quella sulla quale aveva sempre fantasticato.

Sospirò.

Lui e Yurika avevano ormai litigato a sufficienza per quella questione il giorno prima. Tornare a rigirare il coltello nella piaga così presto non avrebbe fatto altro che portare a un ulteriore conflitto. Ulteriori tensioni e incomprensioni.

Era questo che si otteneva quando si cercava di conciliare due mondi opposti? Era impossibile?

Anche la notte appena trascorsa era rimasto accanto alla ragazza, ma le sue braccia non l'avevano stretta. Aveva dedotto che, per una volta, sarebbe stato meglio lasciarla respirare. Ne aveva bisogno.

Aveva atteso che si svegliasse per non farla sentire ancora una volta abbandonata, ma non si era lasciato andare a troppe smancerie. A nessuna.

Poi la chiamata di Krul nel suo ufficio.

Ormai era ufficiale. C'era una data e la guerra contro gli umani sarebbe iniziata.

"Mi raccomando, presta attenzione alla tua fidanzata." Aveva aggiunto la regina prima di chiudere la conversazione.

Quanto odiava quella situazione nella quale si era cacciato con le sue stesse mani.

Ecco cosa succedeva a non rispettare i piani, capitavano gli imprevisti.

Ricordò, martellanti nella testa, le parole di accusa che Yurika gli aveva lanciato il giorno prima.

Se si fosse presentato da lei con la notizia ufficiale della guerra il loro fragile equilibrio avrebbe finito con lo spezzarsi ancora. Era prevedibile, ma la sola idea che Krul potesse ripetere una visita come quella dell'ultima volta lo terrorizzava.

Era incerto sul da farsi.

Presentarle la notizia dando per scontato che lei lo seguisse? O darle la possibilità di scegliere, di farle capire che per lui contava anche il suo parere?

Non ci voleva molto per intuire quale sarebbe stata la soluzione migliore.

Doveva costruire il suo rapporto con la ragazza, non distruggerlo.

Yurika sfogliava le pagine del libro con scarso interesse, senza riuscire a focalizzarsi su quanto vi fosse scritto. Aveva momentaneamente abbandonato i suoi progetti di ricerca per dedicarsi a una lettura più leggera, ma, nel suo stato attuale, avrebbe perfino faticato a seguire la trama del Taketori Monogatari.

Lei e Ferid avevano chiarito la disputa, ma nell'aria era rimasto qualcosa di fin troppo tangibile.

Come il fatto che non l'avesse ancora sfiorata, neppure per un bacio. Non l'avrebbe mai detto, eppure le mancava il suo tocco. Le erano bastate poche ore per andare in astinenza.

Che ridere. Sotto sotto quel vampiro la teneva in pugno come mai nessuno aveva fatto prima. Come se fosse mai stata succube dell'incantesimo dell'amore.

Era talmente presa a fissare a vuoto una pagina del testo che neppure si accorse che l'amato vampiro aveva fatto il suo ingresso nella stanza.

Ferid sorrise vedendola fintamente assorta in un testo casuale. La sua parte non tanto nascosta di predatore amava vederla sobbalzare ogni qualvolta spuntava dal nulla. In una normale preda avrebbe letto paura, ansia. In parte li aveva percepiti anche nei suoi occhi tempo fa, ma ora non più. La sorpresa vi era sempre, ma accompagnata da felicità. Vederle gli occhi illuminarsi era uno degli spettacoli migliori che le regalava. Anche se, forse, quel giorno non avrebbe potuto ammirare la tanto sperata reazione.

Ma questa volta non ci volle molto prima che la ragazza notasse la presenza del vampiro.

"Ferid" Sussurrò.

Il vampiro sorrise di rimando. La solita luce era sempre presente, per quanto poco se lo meritasse.

"Non credo di essere qui per portarti buone novelle."

La ragazza lo guardò un attimo con confusione. Cosa voleva dire? Cos'era successo di irreparabile?

"Temo che ci sia una data per l'inizio della guerra."

Yurika si sentì mancare. E così il gran giorno era arrivato. "Quando?" Chiese abbassando lo sguardo.

"Ci ho pensato, Yurika. Forse è meglio se resti qui."

Sollevò lo sguardo sul vampiro, confusa. "Cosa vuol dire?"

"Non posso costringerti a seguirmi, hai ragione."

Yurika fissò il vampiro senza dare alcun cenno. Si morse un labbro. In realtà cercava di contenere le lacrime. A questo punto non sapeva veramente cosa fare.

Cos'era peggio? Krul o la guerra? Si lasciò andare sullo schienale della sedia. Quantomeno la discussione del giorno precedente aveva portato i suoi frutti, per quanto percepisse il vampiro ancora distante.

"So solo che ho paura." Sussurrò, le lacrime pronte a sgorgare. "Ho paura di quello che potrebbe succedere se venissi con te. Di ciò che potrei vedere. Non sono sicura di riuscire ad affrontare tutto. Però... forse il pensiero di Krul mi terrorizza di più. Mi spaventerebbe l'idea di restare qui sola."

Ferid le lasciò del tempo per processare quanto aveva appena detto, non voleva influenzarla nella decisione.

"Forse avevi ragione. Starti vicino è la soluzione migliore."

"Ci muoveremo tra una settimana, hai tutto il tempo per metabolizzare la questione. Io ora tornerei alle mie scartoffie se non ti dispiace."

La ragazza lo fissò sorpresa. Se ne andava così?

"Ferid..."

"Che altro c'è?" Pensava che avrebbe preferito rimanere da sola.

"Te ne vai così?"

Il tono di voce era puro e innocente, eppure il vampiro percepì una strana tensione nell'aria. Desiderio? Poteva essere? Sì, Yurika desiderava qualcosa da lui.

E lui? Poteva andare avanti ancora per molto con quella specie di muro che aveva innalzato? No, certo che no. Le sue mani erano state lontane dalla sua calda pelle per troppo tempo.

Si girò lentamente verso di lei. "Non sei arrabbiata?"

Yurika scosse la testa. "Mi sei mancato un po'"

Il vampiro rise, avvicinandosi a lei. "Allora non ho perso tutto il mio fascino."

Si avvicinò alla ragazza cingendola tra le sue braccia, senza fare altro. Voleva fosse lei a fare il primo passo. Ogni tanto aveva bisogno anche lui di vederla esprimere il suo desiderio per lui.

Yurika tentennò perdendosi nei suoi occhi rossi, poi si sollevò, unendo le loro labbra.

Ferid rispose delicatamente al bacio, le braccia presto avvolte attorno al corpo della ragazza, stringendola.

"Potrei decidere di non presentarmi a quella battaglia..." Le sussurrò sulle labbra.

La mano di Yurika accarezzò la fredda guancia del vampiro. "Non credo sia una buona idea." "No, non lo sarebbe per niente. Avrei comunque degli affari da sbrigare, amore. Ora che ho soddisfatto i tuoi desideri posso allontanarmi?"

A meno che tu non voglia altro, in quel caso rinuncerei a qualsiasi impegno.

Ma non era certo il momento di scherzare su quelle questioni.

"A dopo allora."

Il vampiro ripensò alla proposta di rinunciare alla guerra. Sarebbe veramente stato disposto a rinunciare a tale opportunità? Probabilmente no, non poteva concedersi un simile lusso. Soprattutto in quella fase, doveva accertarsi che tutto andasse per il meglio.

Tanto non sarebbe arrivato a compiere gesti estremi e non solo per Yurika, uccidere qualche umano indifeso aveva smesso da secoli di appagare il suo desiderio di morte e distruzione. Certo, la sofferenza e la disperazione negli occhi della sua preda creavano comunque una sorta di brivido, ma non fino in fondo.

Probabilmente l'esperienza in battaglia avrebbe portato i due a divergere su altre questioni, questo era inevitabile. Per quanto ormai la ragazza doveva avere intuito che non avrebbe fatto del male a Guren. Non poteva certo rinunciare a quel prezioso scambio di informazioni.

Per il resto avere Yurika con sé poteva costituire una sorta di vantaggio, sicuramente per Mika, almeno sarebbe stato felice di non vedere l'albino girargli intorno.

Ridacchiò.

Comportava anche dei vantaggi migliori di quanto avrebbe mai potuto credere, bastava analizzare la situazione in maniera più accurata per rendersene conto.

Era un problema che Krul sapesse quanto teneva a lei? Certo che sì, ma anche no. Gli offriva una sorta di alibi.

Come Krul si era preoccupata di preservare Mika da spiacevoli incidenti facendolo crescere sotto la sua ala protettrice, così pensava che anche il vampiro si sarebbe comportato così.

E questo era vero, ma, d'altra parte, comportava anche altro. Ovvero che il vampiro sarebbe stato troppo impegnato ad occuparsi della 'sua fidanzatina' per pensare ad altro.

Sperava che la regina avrebbe fatto un simile ragionamento, gli avrebbe spianato la via.

Il messaggio ricevuto da Ferid non aveva fatto altro che rallegrare la giornata del vampiro, un po' di combattimento era ciò di cui aveva bisogno per distrarsi dalla sua triste monotonia e dalle litigate tra Chess e Horn, a volte la sua pazienza veniva messa a dura prova.

Anche perché fin troppo spesso notava il tipo di attenzioni che le due vampire gli rivolgevano. A volte lo seccavano. Non era come quel sadico di Ferid che amava giocare con le sue prede.

Scosse la testa, ancora troppo incredulo di quanto era arrivato a scrivere nel messaggio.

Diceva che la ragazza che teneva presso di sé l'avrebbe seguito in quella bizzarra impresa.

Aveva riletto più volte il messaggio cercando di svelare il messaggio che si nascondeva dietro quelle poche righe, ma non riusciva a risolvere il rompicapo.

Forse faceva parte di un qualche suo stupido gioco ideato per divertirsi con lei? Non gli bastava averle rovinato la vita?

A volte non lo capiva, anzi. Mai. Non era mai riuscito a leggere dietro quella finta facciata che Ferid mostrava a tutti.

C'era ancora un'intera settimana prima che il divertimento avesse inizio, avrebbe potuto approfittarne per fare una breve visita al vampiro.

Era curiosità la sua? Certo, in parte lo era, ma vi era dell'altro.

Voleva capire se fosse cambiato qualcosa dall'ultima volta che era stato da lui, che aveva visto quella ragazza.

Tornò ad osservare Chess e Horn mentre giocavano a scacchi. Horn composta, calma e pacata. Chess irruente, quasi fastidiosa a volte. Ricordava perfettamente anche i commenti fatti sulla ragazza.

Horn era stata molto più delicata, ma aveva comunque espresso il suo disappunto circa la condotta di Ferid. Chess invece si era semplicemente lamentata di non aver potuto placare i suoi desideri.

Lui si era limitato ad assentire con scarso interesse, conosceva il vampiro da molti secoli in più rispetto alle due e ormai non si sorprendeva più delle sue uscite. O meglio, sapeva che da Ferid ci si poteva aspettare di tutto.

Ma questa volta faticava a capire cosa stesse succedendo. Portarsi una ragazza indifesa sul campo di battaglia era una stravaganza che superava di gran lunga le sue aspettative.

Non aveva mai avuto delle vere e proprie conversazioni con le sue precedenti prede, lo scarso tempo che le teneva con sé e la diversa frequenza con la quale decideva di darsi a tali spensieratezze non avevano mai aiutato. Inoltre non era mai stato interessato a tutto questo.

Eppure in questo caso vi era qualcosa di diverso. Dopotutto lui aveva contribuito a catturare la preda. Non che da vampiro avesse ancora una coscienza veramente attiva, ma avrebbe voluto capire meglio in quale situazione avesse portato quella giovane.

L'unica incognita risultava Ferid. Dubitava che gli avrebbe concesso di avere una conversazione con lei, quale scusa si sarebbe mai potuto inventare per ottenere tale concessione?

Sbuffò. Era inutile riflettere sul piano d'azione. Ferid l'avrebbe facilmente aggirato.

Tanto valeva presentarsi nella sua villa e lasciare tutto al caso.

30/08/2020

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