Resta con me

Autorstwa markshade

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COMPLETA~ Livia è una studentessa italiana. Si è trasferita in Canada con la famiglia dove inizia una nuova v... Więcej

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11 (Parte 1)
Capitolo 11 (parte 2)
Capitolo 13
Extra
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Epilogo

Capitolo 12

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Autorstwa markshade

"NOOOO!" Spalanco gli occhi presa dalla paura. Di scatto mi metto seduta sul letto. "oddio" sussurro passandomi una mano tra i capelli e notando che ce li ho completamente bagnati dal sudore.

Ma che diavolo di incubo era? Mi passo una mano sulla faccia cominciando a strusciare e prendo un grosso respiro ricadendo sul letto. Affondo la faccia nel cuscino e comincio a ridere. Avete presente quando vi svegliate e capite che tutto quello che avete sognato, era solo un sogno e sentite una bellissima sensazione di sollievo?

Ecco io ringrazio Dio che era solo un sogno. Certo che ho un bel subconscio... che cavolo... ho capito che ho paura di avere un confronto con Charlotte ma non pensavo che il mio subconscio, sarebbe arrivato a trasformarla addirittura in un... un... lupo? cos'era?

Affondo ancora di più la testa nel cuscino sospirando felice. Il cuore mi va a mille. Me li sono sognati proprio tutti poi... c'era Erik, Allison e anche Brutus... il suo tocco, era cosi reale, sentivo il suo calore che mi penetrava le ossa impietrite dalla paura. Un brivido mi percorre il corpo ricordando quello che ho sognato.

Annuso le coperte... questo non è il mio odore. Mi muovo e sento una fitta al fianco... mi alzo di scatto ma appena metto il polpaccio a terra una fitta mi parte per tutta al gamba. No... no... mi guardo il polpaccio e vedo inconfondibili cinque graffi... cinque graffi profondi.

Corro davanti allo specchio alzandomi la maglietta e sull'intero fianco ci sono dei fori... non sono tanto grandi ma ci sono. Comincio a sentire il battito del cuore nelle orecchie. Inevitabilmente sento le gambe cedermi. Cado a terra cominciando a scuotere la testa. "no... non è possibile..." sussurro riguardando la gamba. Queste cose non esistono... queste sono cose da libri thriller, da serie TV o da film... no! Non esistono!

Devo essere stata stordita, drogata... qualcosa del genere. Mi guardo allo specchio e non mi riconosco... io non sono mai impaurita, in ansia si, in paranoia continuamente, ma mai terrorizzata. Adesso quando chiudo gli occhi vedo quelli di Charlotte che compaiono dal fitto bosco scuro.

I capelli mi ricadono davanti alla fronte scompigliati. Non ho più gli abiti di prima, adesso indosso i vestiti di Brutus, una maglietta nera a maniche corte e dei pantaloncini da ginnastica. Io... mi tocco una guancia e sposto una ciocca di capelli dietro all'orecchio. Cosa è successo? Non... io, non... cerco di fare un sospiro profondo. Questo non sta accadendo a me!

Faccio un altro respiro, prendo più aria possibile. Mi guardo intorno e noto subito che sono nella stanza di Brutus... oddio... allora quello... quello non era un sogno! Porca miseria... Charlotte era... un lupo.

Un... mi tocco la testa trovandoci un bernoccolo. "cavolo Allison" borbotto quando, passandoci la mano sopra, mi fa male. "che modi!" in pratica mi ha stesa. Faccio un altro sospiro guardandomi intorno... qualcuno mi porti un cavolo di sacchetto di carta.

"ok... ok. Niente panico Livia" mi alzo in piedi e per fortuna mi sento forte... ok non hanno gli artigli impregnati di veleno... oh tutto può essere, fino a poche ore fa credevo che fossero dei liceali problematici ed invece sono dei... licantropi? Come Jacob... quello di Twilight?

Oh cristo... mi avvicino alla sveglia sul comodino e noto con piacere che sono passate solo poche ore dall'accaduto. Perfetto. Ritorno a guardarmi attorno. Sono giù? Mi potranno sentire? Staranno ascoltando il battito del mio cuore? Che ne so... mi rigetto sul letto sconfortata. Che dovrei fare adesso?

Una domanda però risuona prepotente nella mente. Dovrei avere paura? Io conosco quei ragazzi... ho passato l'ultimo mese in loro compagnia, mi sono fidata di loro... ok, in alcune occasioni abbiamo litigato, ma alla fine siamo sempre riusciti ad andare d'accordo. Io ho... baciato uno di loro.

L'occhio mi cade sulla gamba. Già... io volevo solo chiarire, volevo solo che fosse mia amica... e questo è quello che mi è successo. Ecco quello che sono riuscita ad ottenere a fidarmi delle persone, una gamba graffiata, degli artigli sui fianchi, una notte passata nella paura... e la consapevolezza che gli esseri sovrannaturali esistono.

Io stavo cosi bene prima! E chiunque dica che me la sono cercata, mente... perché avrebbero potuto spiegarmi prima la situazione, avrebbero dovuto dirmi la verità! Non so cosa avrei fatto, ma sicuramente sarebbe stato meglio delle ferite e delle urla di poche ora fa.

Mi alzo dal letto decisa. Io ho paura... ma sono anche arrabbiata e non voglio rimanere un secondo di più a contatto con queste persone... no, mostri! Tutti loro sono dei mostri, tener nascosta una cosa del genere... ma cosa hanno nel cervello? Dovrebbero chiamare un dottore, ma uno di quelli bravi, ma molto bravi.

Fanculo... mi poteva ammazzare, anzi lo voleva fare, Charlotte era pronta a darmi il colpo finale, non mi sentiva, non ragionava, e anche se la considero mia amica, io voglio ancora vivere cazzo! No! Sono tutti dei mostri.

In un moto di rabbia prendo la piccola lampada che c'è sopra il comodino. Passo di nuovo davanti allo specchio di prima e adesso mi riconosco. Voglio andarmene e me ne andrò... anche a costo di impugnare un fucile e diventare un cazzo di cacciatore di lupi!

Apro lentamente la porta, cercando di fare il minor rumore possibile... non ho tutte le informazioni perciò mi affido a quello che ho letto nei libri o quello che ho visto nei film... oh sticazzi, sicuramente qualcosa di vero ci dovrà essere.

Dovrebbero avere un udito più sviluppato e anche un olfatto da cani. Ma che discorsi faccio? Mai mi sarei immaginata di arrivare a fare questi pensieri.

Faccio un passo nel corridoio. Per fortuna mi ricordo com'è organizzata la casa. La porta accanto a quella di Brutus è uno sgabuzzino, a poca distanza c'è quella degli ospiti e a metà corridoio ci sono le scale che mi porteranno al piano di sotto. Stringo la lampada come un'ancora di sicurezza.

Mi guardo i vestiti portando al naso la maglietta... sa di Brutus... una fitta mi colpisce al cuore. Mi compare in mente il ricordo di lui che mi bacia in una distesa di girasoli. Scuoto la testa. Ok... il mio odore è mascherato dal suo. Mi lego i capelli in una coda alta.

Non ho un piano preciso ... anzi per ora sto pensando solo a capire dove sono, cosi poi da capire come e da dove poter uscire. Mi avvicino alle scale e sento chiaramente delle voci... anzi delle urla. Butto giù un bel po' di saliva. Che cavolo sto facendo? Forse è meglio se torno in camera e salto dalla finestra.

"che cazzo Brutus!" sento urlare dal piano inferiore. "un'umana!? Davvero? Come hai potuto essere cosi stupido" mi avvicino fino accucciarmi a terra. Dalle scale riesco a vedere alcune ombre. Sono tutti molto agitati. Appoggio la guancia alla lampada... la mia arma micidiale.

"zitto Erik!" Brutus... questa è la sua voce, la sua voce autoritaria. "non sono affari tuoi" ribatte piccato. "ed invece sono affari nostri... Charlotte stava per ucciderla. Se non fossimo intervenuti noi adesso sarebbe morta e saremmo tutti nella merda" sarei morta... lo sapevo, ma sentirlo dalla bocca di altri rende la cosa più reale. Stavo per morire.

"che ci faceva Charlotte li?" la voce soffice e femminile di Allison mi arriva alle orecchie. Ci sono proprio tutti eh... "credeva di farcela... non si trasformava da mesi, era riuscito a controllarlo... stanotte dev'essere andato storto qualcosa" replica Brutus. La sua ombra è più grande delle altre, significa che è più vicino alle scale rispetto agli altri.

"è colpa di Livia" di nuovo Allison. Certo è colpa mia! Ovvio... io sono stata quasi uccisa e la colpa è mia. Sento rompersi qualcosa. Sussulto. "Brutus che fai?" non riesco a capire la situazione... forse ha rotto qualcosa. "non è colpa di Livia" il tono di Brutus è roco e basso... fa paura. Un brivido mi attraversa il corpo. C'è un momento di silenzio come se nessuno osasse replicare.

"Brutus lei non è la tua compagna" di nuovo Erik. "e non potrò mai esserlo, non è come noi. Hai delle responsabilità" Un goccia di sudore mi scende per la schiena. Ecco di cosa parlavano quella volta nell'ufficio del preside, stavo parlando di questo.

Ammettiamo per un secondo che queste cose esistono davvero, perché ancora io non ci credo... se fosse cosi, loro sarebbero tutti dei guardiani della foresta? Dei protettori? A cosa diavolo servono i licantropi... a sconfiggere i vampiri... oddio ... allora esistono anche i vampiri?

"non è accettato dal branco che l'Alpha stia con un umana... non piu" stavolta parla Allison con un tono più leggero e dispiaciuto, come se le dispiacesse per Brutus. Mi sta scoppiando il cervello... ok, quindi... quindi che? Una risata interrompe il silenzio.

"voi credete davvero che la ragazza mi piaccia?" oh no... "credete davvero che potrei stare con una stupida umana? Io? Sapete benissimo cosa gli umani hanno fatto alla mia famiglia" ti prego Brutus sta zitto, non rovinare tutto... mi vengono le lacrime agli occhi.

"io sono uscito con lei solo per farla smettere di curiosare... avendola sotto controllo avrebbe fatto tutto quello che gli dicevo... avete visto tutti come pende dalle mia labbra" una lacrima scende sulla guancia. "lei non mi è mai piaciuta e mai potrà" ecco... mazzata finale. Perfetto. Altre lacrime mi escono dagli occhi.

Meglio sapere prima come stanno le cose... no? Chiarezza nella vita... più chiaro di cosi non poteva essere. Continuo a piangere silenziosamente non ascoltando più le voci. Sono una stupida... ci sono caduta come una cretina... è vero... sono solo una stupida umana. Lui mi ha preso in giro... stava cercando di proteggere la sua famiglia. Logico... lo avrei fatto anche io... anzi ho intenzione di farlo, non lascerò che questi mostri facciano del male alle persone che amo.

Un piccolo sorriso mi spunta sulle labbra quando mi pulisco le guance... ci voleva un ragazzo per farmi piangere dal dolore. Mi alzo di scatto... ci voleva un cazzo di ragazzo per farmi piangere! Scendo le scale di furia. "VAFFANCULO!" dico lanciando la lampada. Non so chi prendo ma tutti gli sguardi si puntano su di me... io però noto solo quello di Brutus. Lui mi guarda stupito.

I suoi occhi mi feriscono... sono un misto tra legno e bosco... traditore! "Livia" Allison mi chiama mettendo le mani davanti a se e avanzando piano. Mi giro verso di lei. "non mi toccare psicopatica del cazzo" gli urlo contro. Mi fanno paura e sono arrabbiata, un mix esplosivo.

Allison fa un passo indietro come se l'avessi ferita davvero. "ohh non fare quella faccia adesso... sei una bugiarda schifosa! Perché dovrei crederti adesso... non te n'è mai fregato niente di me" scarico tutta la rabbia che ho sulle persone che ho intorno. Noto che ci sono un sacco di ragazze e ragazzi tra cui riconosco Scott, Damian, Lucas e Katrine... il branco.

"ti avevamo avvertito tutti di starne alla larga" Erik fa un passo avanti mettendosi davanti ad Allison, come se volesse proteggerla da me... capito da me? Io, che schiaccio con violenza solo i ragni.

"oh davvero Erik?" alzo gli occhi al cielo aprendo le braccia. "sei stato tu a portarmi qua la prima volta... o forse te lo sei dimenticato?" gli domando sorridendo cattiva. "e davvero osi dirmi che avrei dovuto starvi alla larga?" Io mi sono incuriosita a causa loro... se fossero stati sinceri fin dall'inizio tutto questo non sarebbe successo.

Certo non è un argomento da bar... ma io avrei cercato di capire... io avrei fatto in modo di non pensare male di loro... di lui. "voi siete dei bugiardi... dei mostri" dico sussurrando. Non potrò mai dimenticarmi degli occhi di Charlotte... quegli occhi cosi splendenti dell'oscurità della notte.

Alle mie parole Brutus chiude gli occhi... come se non credesse alle sue orecchie. Gli occhi di Allison si riempiono di lacrime. Erik le mette un braccio attorno al collo guarandomi male. Fanculo Erik!

"volete sapere la cosa più assurda? Io avrei capito, se mi aveste detto come stavano le cose... avrei cercato di capirvi... ma voi siete solo del codardi" punto lo sguardo su Brutus. "solo dei codardi" mi asciugo con rabbia le lacrime e corro verso la porta della casa.

Non voglio più stare in questa casa... non voglio più vederli. Comincio a correre lungo il viale... cercando di allontanarmi il più possibile dalla casa e soprattutto da chi la abita.

"Livia" sento urlare da dietro. Aumento il passo... non ho mai corso cosi tanto in vita mia... i polmoni mi stanno scoppiando, ma non voglio cedere. "cazzo Livia!" Brutus... lo sento proprio dietro di me.

Le immagini di Charlotte che mi insegue mi tornano in mente e involontariamente urlo dalla paura. Sento che mi prende per un braccio strattonandomi all'indietro.

"stammi lontano" urlo impaurita... mi vuole fare del male? "calma Livia... sono io" mi abbraccia mentre io continuo a muovere le braccia avanti ed indietro colpendo l'aria. "calma" le sue braccia mi stringono calde e sicure. Riprendo a piangere.

"shhh" comincio a tremare e affondo la faccia sul suo petto. Piango tutto quello che ho in corpo... non capisco la mia reazione ma... cazzo vorrei vedere chi non scapperebbe davanti a delle persone che si trasformano in lupi... soprattutto quando uno di questi cerca di ucciderti.

Nonostante tutto le sue braccia mi donano sicurezza, perché Brutus mi piace, perché con lui mi diverto. Lo sento vicino e questo non va più bene ormai. Mi stringe forte, come se da un momento all'altro potessi fuggire ed ha ragione... voglio andarmene.

"mi dispiace Liv..." mi sussurra per poi baciarmi la testa. Adesso è lui che non può capire... il mio mondo è stato capovolto. "io non volevo che succedesse questo" continua. Il tono della sua voce è dolce e anche se mi sta stringendo protettivo... io... lo spintono.

"non toccarmi" non posso cedere cosi. "tu sei quello che mi ha fatto più male di tutti" lo guardo negli occhi decisa... non crollerò davanti ad uno come lui. "tu volevi esattamente questo... volevi ridurmi cosi, volevi che mi sentissi, come hai detto? Ah si... una stupida umana... bravo ci sei riuscito" gli dico battendo le mani.

"Liv..." "zitto! Tu non meriti di chiamarmi cosi... tu sei un bugiardo" gli dico cattiva. Ricordo che mi è piaciuto questo soprannome, solo lui mi ha chiamata così. Era una cosa nostra, una cosa carina e speciale. Sentirlo adesso invece mi fa pensare a quanto sia stato falso.

"chi diavolo farebbe una cosa del genere? Solo un mostro" gli dico avvicinandomi. "e tu lo sei" ve l'ho detto quando sono arrabbiata divento cattiva. Lui sta zitto guardando per terra... non cerca nemmeno di giustificarsi.

Dopo poco allunga la mano e mi porge il mio telefono, tirandolo fuori dalla tasca. "torna a casa" mi dice solamente. Gli strappo il telefono dalle mani vedendo che ci sono un sacco di chiamate perse da mia madre. Riporto lo sguardo su Brutus che mi fissa.

"addio" mi dice girandosi e incamminandosi verso la casa. "lo vuoi sapere un segreto?" gli urlo. Lui si ferma girando leggermente la testa e annuendo. "certe persone sono solo dei mostri esternamente... altre invece lo sono anche dentro". Rigira la testa e riprende a camminare con le mani in tasca... senza dire niente. 

Entro in macchina. Finalmente torno a casa, mi lascerò dietro questo posto e le persone che lo abitano, anche se per poco. Se potessi rimarrei in Italia per sempre. Ovviamente sono in punizione da quella notte, i miei si sono preoccupati tantissimo non vedendomi tornare... ho dovuto inventare una balla per non subirmi un interrogatorio. 

La cosa mi ha fatto arrabbiare ancora di più perché io non mento ai miei genitori, io non vado in punizione, io non sono cosi. Sto difendendo delle persone che non si meritano la mia fiducia, il mio tempo e nemmeno la mia considerazione. Sono dei bugiardi, dei mostri, non vedo l'ora di mettere quanti più kilometri di distanza possibili.

 Anche se per pochi giorni potrò rivedere i miei amici e i miei nonni, avendo cosi una boccata di aria fresca. La paura con i giorni è calata... l'adrenalina ha lasciato il posto alla ragione, ma il mio pensiero non è cambiato. Mi hanno mentito... tutti loro e non riesco a perdonarli per questo.

"sei contenta?" mi chiede mia madre sorridendomi. Gli occhi marroni oggi sono più visibili da dietro gli occhiali. Annuisco sorridendo. Naturalmente non ho potuto dirle niente... non so cosa raccontarle, in realtà, perché ancora non sono disposta nemmeno io ad accettarlo. Ancora non ci credo che esistono i licantropi, anche se effettivamente io ho visto Charlotte diventare un'altra cosa proprio sotto i miei occhi e non posso ignorare la realtà. 

Ormai è successo e devo fare pace con me stessa, ma non sono disposta ad accettare di averli attorno, soprattutto dopo quello che mi hanno tenuto nascosto e soprattutto dopo aver rischiato la vita. Non capisco quelle persone che si vanno a mettere in pericolo... davvero. Come quando in un film horror sentono un rumore ed escono a controllare... ma che cavolo fai? Se io sento un rumore sospetto fuori casa, alle 3 di notte, metto allarmi, controllarmi, chiamo polizia e guardia nazionale. Bene io voglio restare al sicuro e non mi metto in situazioni pericolose. Purtroppo questa ha tutta l'aria di essere una situazione pericolosa. Sospiro.

"amore... da quella sera sei un po' strana" non posso nascondere molto a mia madre. Credo di essere una persona facile da leggere, nel senso che le emozioni che provo sono facilmente visibili sul mio volto o nel mio atteggiamento. "tutto bene?" mi chiede mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "si mamma tutto bene" le parole mi escono dalle labbra automaticamente, non posso dirglielo... io non so perché, ma me ne sto zitta. 

"sai... ci stai scatenando un tantino l'ansia a me a tuo padre" sorrido. "è per quel ragazzo?" la guardo e lei mi sorride tenera. Annuisco. "ohhh... tesoro" mi abbraccia. Oltre ad essere rimasta quasi uccisa, quella sera, c'è stato anche il tradimento di Brutus... io non so in che altro modo chiamarlo. Lui mi ha presa in giro, non gli piacevo davvero, voleva usarmi... voleva rendermi come Allison, schiava del suo ragazzo. Col cazzo! Ed io che ci stavo anche cascando.

"piccola non vale la pena stare cosi... è solo un ragazzo" annuisco. Lo so... è solo un ragazzo, però io ci tenevo. "ne verranno altri... vedrai" annuisco. Speriamo... sennò mi faccio suora, lo giuro! 

Mia madre mi mette un cappello in testa e mi porge gli occhiali da sole. "adesso torniamocene a casa, che dobbiamo andare a vedere Laurona" sorrido vedendo la felicità di mia madre. Ha ragione... anche se Brutus mi ha preso in giro... io non sto messa cosi male, ho una famiglia che mi ama, degli amici che mi stanno aspettando ed un tetto sulla testa... dai potrebbe andare peggio.

 Allontano tutti questi problemi dalla testa, problemi che, vorrei sottolineare, non sono miei, io non sono come loro... io sono sincera e di sicuro non mi trasformo in un essere che uccide altre persone. Io non sono un mostro. Mia madre parte e la macchina si mette in moto. Guardo fuori dal finestrino e capto un movimento nel bosco. Per un piccolo ed effimero momento vedo due occhi ed un manto castano. Lo fisso. Brutus... deve essere lui. Velocemente lo perdo di vista. Credo che sia venuto a dirmi addio. 

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