Argon Selene, Hector e Marion in sella ai loro destrieri. Selene con Argon. Hector con Marion proseguivano il percorso. La cittadina confinava con il porto ove era molto affollato, pescatori guerrieri, pirati che si imbarcavano.
«Ragazzi dovremo imbarcarci su una nave, quanta gente.» disse Argon,
avvicinandosi a un uomo, praticamente un pirata, ed era il capitano della ciurma. Era biondo occhi azzurri i capelli mossi erano a caschetto, Argon chiese:
«Mi scusi signore, io e i miei amici viaggiatori siamo diretti all'isola Illyon, detta anche l'isola dei pirati. Dobbiamo oltrepassare l'isola e dirigerci verso Frozen Town. Potremo imbarcarci sulla vostra nave?»
L'uomo guardò Argon e i suoi compagni rispose:
«Siete in quattro. Hm Frozen Town è una meta lontana, va bene ragazzi potete salire a bordo. Il costo del viaggio è monete accettate l'accordo?» Argon stava per prendere le monete dalla bisaccia, ma Hector lo anticipò consegnò il denaro all'uomo, il quale raccolse il denaro e riponendolo nella bisaccia che aveva ai fianchi disse:
«Bene ragazzi potete salire a bordo. Mi presento sono il Capitano Achab.»
I quattro ragazzi si presentarono. Achab disse:
«Benvenuti a bordo, tra poco partiremo.»
I quattro ragazzi erano a bordo della nave : Queen Elisabeth II una nave maestosa. I quattro ragazzi si guardarono intorno meravigliati. L'equipaggio era numeroso, Achab disse:
«Adesso ragazzi venite con me vi mostro le cabine dove alloggerete per questa notte il viaggio sarà lungo venite.»
I quattro ragazzi seguirono l'uomo scesero delle scale e vi era un grande salone, era adibito ad una locanda. C'erano : viaggiatori, pirati della ciurma. Achab disse:
«Questa è la hall dove pranzare cenare tutto compreso nel prezzo. Bene vi mostro le cabine seguitemi.»
I quattro ragazzi seguirono Achab che li condusse davanti alle cabine numero: trenta-trentuno. Argon e Selene dividevano la cabina numero trenta mentre Hector e Marion la trentuno. Argon disse:
«Grazie Achab.» l'uomo sorridendo disse:
«ok ragazzi mettetevi comodi io vado nella cabina di comando si parte spero che l'alloggio sarà di vostro gradimento. Ci si vede.». Ciò dicendo si allontanò uscendo dalla stiva. Argon disse:
«Ragazzi cosa facciamo adesso? Tra poco si parte! Accidenti, non abbiamo avuto il tempo di procurarci delle scorte di cibo. Dobbiamo cercare di rimediare quando giungeremo all'isola Illyon, dovremo comprare scorte di cibo ok?» Hector Selene e Marion dissero:
«Hai ragione ben detto!»
Detto ciò i ragazzi si divisero. Argon e Selene entrarono nella cabina assegnatogli dal capitano. I due ragazzi si guardavano in torno la camera era ampia; il parquet era lucido, c'era un letto matrimoniale e un grande armadio in stile antico di legno mogano. Argon vide dalla grande finestra il paesaggio circostante erano salpati e navigavano verso la loro meta.
Selene disse:
«Amore siamo partiti. Chissà quante ore di viaggio ci vorranno per raggiungere l'isola dei pirati.» Udirono bussare chiesero:
«Chi è?»
Dall'altro lato Achab rispose:
«Sono il Capitano scusate ragazzi posso entrare?»
Argon e Selene risposero:
«Si entrate.»Achab entrò nella camera chiuse la porta e disse:
«Ho pensato che potreste indossare questi»
Mostrandogli degli abiti in stile pirata compreso cappelli, stivali e armi. I due ragazzi increduli dissero:
«Siete gentile. Grazie.»
L'uomo con un sorriso disse:
«Anche i vostri compagni indosseranno questi abiti ragazzi l'isola dei pirati è molto lontana. Vi consiglio di travestirvi da pirati perché vige una dura legge: Sull'Isola gli avventurieri non sono ben accetti. Non possono transitare a lungo nella città e per questo vi fingerete pirati. Così potrete proseguire oltre.»
Argon e Selene dissero:
«Grazie mille. Capitano col vostro aiuto potremo ormeggiare, alloggiare in qualche locanda fare provviste e ripartire.»Achab sorridendo disse:
«Bene ragazzi vi lascio soli tra mezz'ora serviranno il pranzo. Ci si vede.»
Ciò dicendo uscì dalla camera e chiuse la porta dietro di sé, Argon e Selene indossarono i vestiti che gli aveva consegnato il capitano. Gli calzavano a pennello i due ragazzi uscirono dalla camera, per il corridoio incontrarono Hector e Marion i due ragazzi indossavano anche loro gli abiti in stile pirata, Marion e Hector in tono scherzoso dissero:
«Ragazzi siamo Pirati solchiamo i mari in cerca di tesori andiamo!»
Quel motto fece scoppiare a ridere Argon e Selene che dissero:
«Che strano. Ragazzi siamo pirati. In effetti non è male essere pirati. Che ne pensate di andare giù a pranzare?»
Hector e Marion risposero:
«Ok. Andiamo.»
Insieme entrarono nella hall dove c'era molta gente seduta ai tavoli a pranzare.
I quattro ragazzi si sedettero ad un tavolo la cameriera disse:
«Ecco il pranzo buon appetito.»servì ai ragazzi : quattro porzioni di spaghetti al pomodoro e vongole, come secondo bistecca di vitello ed insalata mista, da bere birra con ghiaccio. I ragazzi dissero:
«Grazie.»
Pranzavano c'era un'armonia cantavano, ballavano. Il pranzo era squisito. Era pomeriggio inoltrato. La nave proseguiva verso l'isola dei
Pirati. Il cielo era tinto di arancione un tramonto splendido. Mentre la Queen Elisabeth II proseguiva il viaggio..
Erano trascorse cinque ore di viaggio ed imbruniva Argon e Selene si erano ritirati nella loro camera, come del resto Marion e Hector i quattro ragazzi riposavano. Argon dormiva sereno accanto a Selene, quando ad un tratto la nave iniziò ad oscillare a causa del mare molto mosso c'era in atto una tempesta, sotto quei frequenti oscillazioni Argon cadde dal letto, si svegliò intontito dall' urto trovandosi sul parquet col sedere a terra e le gambe divaricate. Disse:
«Accidenti ma che succede? Qui trema tutto. Che botta!»
Si alzò in piedi e vide Selene sveglia che gli chiese:
«Che succede? Guarda la fuori!» Argon vide che pioveva a dirotto, c'era anche il vento forte che fischiava, a rovinare la situazione fu l'improvviso suono dell'allarme la voce del capitano disse:
«A tutto l'equipaggio, siamo sotto attacco di mostri degli abissi, ripeto siamo sotto attacco nemico!» Dalla finestra Argon scorse un gruppo di mostri degli abissi.
Il mare in tempesta e la comparsa dei mostri degli abissi peggiorarono la situazione.
«Dobbiamo fare qualcosa!» Disse Argon, d'istinto uscì dalla stanza e corse fuori dalla stiva sul ponte di prua, c'era il panico generale la truppa di pirati combattevano contro i nemici, Argon vide Achab combattere contro i mostri degli abissi.
Argon d'istinto intervenne con una raffica di fendenti con un agilità felina, uccise i tre nemici. Achab prima dell'intervento di Argon era in difficoltà poiché era circondato dai mostri., Argon gli aveva salvato la vita. Achab disse:
«Grazie Argon. Se non intervenivi.» Era ferito.
«Siete ferito? Capitano lasciate che vi guarisca.»
Argon poggiò la mano sul petto dell'uomo ove c'era una ferita seria, Achab vide le mani di Argon emanare una luce bianca e azzurra e che la ferita non gli doleva più poiché era guarita completamente. Chiese:
« Ma sei un mago guaritore?»
«Ehm in effetti ho i poteri guaritrici. Non sono un mago, ma un guerriero!»
Achab disse:
«Capisco. Grazie per avermi salvato e guarito la ferita. Rientriamo?»
Argon accennò:
«Ok andiamo.»
Mentre pioveva a dirotto Argon e Achab avanzavano sul ponte di prua. Rientrarono nella stiva al riparo dalla pioggia battente.