Rebel - Il Giorno dei Doni

By Aryia90

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Sono trascorsi centocinquant'anni dall'ultima volta che il Governo ha dovuto affrontare una rivolta, ma a Gro... More

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Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
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Capitolo 30

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By Aryia90

                 

Alexi e Ileene si guardarono intorno spaesate. Centinaia di ragazzi pressappoco della loro età correvano in ogni direzione, sventolando in aria le loro cartine.

Per raggiungere la sala che era segnata dovevano arrivare alla scala F che le avrebbe portate al quinto piano, seguire il corridoio nord e poi girare a sinistra. La folla era così caotica da disorientarle.

Dopo alcuni tentativi riuscirono ad individuare il corridoio giusto. Intorno a loro la gente iniziò a diminuire. Solo poche ragazze camminavano al loro fianco, chi con passo svelto, chi più titubante. Sembravano essere tutte a proprio agio in quei vestiti rosa da meringa. O, forse, avevano solo tutte in comune una certa grazie che le altre chiassose fanciulle che avevano incrociato all'ingresso sembrava proprio non sapessero cosa fosse.

Le due ragazze salirono la grossa scala con un certo timore. I gradini erano di marmo raffinato e i corrimano sembravano lunghi serpenti dorati.

Il silenzio era diventato quasi assordante, nessuno aveva il coraggio di aprir bocca. Sembrava che tutta la folla fosse improvvisamente stata spostata da un'altra parte.

- Ciao, posso camminare con voi?

Sussurrò una ragazzina che si era avvicinata loro come un gatto. Era molto più bassa di Alexi, aveva capelli biondo cenere e occhi azzurri, la carnagione era molto pallida. Per il resto era vestita e acconciata esattamente come loro.

- Certo - le rispose Ileene -. Sei sola?

- Sì. Vengo dalla provincia di Ironwave. Mia sorella si è sposata e con tutte le spese i miei genitori non potevano più mantenermi. Mi hanno candidata anche se ero un po' troppo giovane. I Cercatori dicevano che ero abbastanza carina per poter sperare di essere presa. Sapete, o questo, o...

La ragazzina lasciò cadere la frase. Alexi sapeva perfettamente cosa intendeva. Ironwave non era certamente il posto più povero dello Stato, ma aveva senza dubbio i più alti livelli di criminalità. E di prostituzione.

- Come ti chiami? - le domandò Alexi.

- Miriam.

- Piacere io sono Dorotha e questa è la mia amica, Sara. Quanti anni hai?

- Quindici.

Alexi trattenne il fiato. Era molo raro trovare una dama tanto giovane. Chi andava a lavorare per le signore del Castello ci rimaneva per anni, senza potersi sposare o avere figli, fino a quando non veniva ritenuta troppo vecchia e sostituita con ragazze più giovani. A quel punto le veniva trovato un lavoro in una delle 12 città attorno a CrownTown. Quasi nessuno aveva più occasione di rivedere la propria famiglia.

- Vedrai, andrà tutto bene - la rassicurò Alexi -. Sono sicura che la signora che accompagnerai sarà cortese e simpatica.

Miriam le sorrise ingenuamente; Alexi si rabbuiò dentro. Com'era possibile che si fosse arrivati a quel punto? Come avevano potuto permettere che CrownCity schiacciasse in quel modo un'intera nazione? Separare famiglie, vendere bambine, ingrassare pochi viscidi esseri a discapito delle vite degli altri?

- Voi da dove venite? - domandò Miriam.

- Da CharminCity - le disse Ileene -. Eravamo vicine, ci conosciamo da sempre.

- Come siete fortunate! Anche io vorrei ci fosse qualcuno con me. Sarebbe tutto più facile.

- Ci siamo noi - le disse Alexi -. Non temere, qualunque cosa ti serva puoi contare su noi due!

Miriam si illuminò e mostrò il più grato dei sorrisi. Aveva quel modo di sorridere tipico dei bambini davanti alle caramelle e ad Alexi ricordò Rose.

Quando arrivarono davanti alla sala segnata sulla cartina trovarono la grossa porta spalancata. Alcune ragazze si erano già accomodate sulle piccole sedie rosse imbottite, in prima e seconda fila, proprio di fronte al palco in legno lucidissimo.

Cercarono tre posti vicini e si sedettero in attesa che la riunione di inserimento iniziasse.

Dopo cinque minuti la porta venne chiusa da una guardia armata. All'interno c'erano una trentina di ragazze. La sala divenne quasi completamente buia e si alzarono dei mormorii nervosi. A quel punto, dal dietro il piccolo palco che avevano di fronte uscì una donna che si portò al centro con passo elegante, facendo fluttuare in modo ammaliante lo splendido abito verde acqua che le fasciava il corpo perfetto. Era illuminata da tre fari che la facevano risplendere.

Prese il microfono con due mani e scosse leggermente la testa, schiarendosi la voce.

- Ben arrivate! - disse con voce seducente - E' un grande onore per me essere su questo palco davanti a voi e avere la possibilità di trasmettervi tutta la mia conoscenza ed esperienza. Il mio nome è Michelle Lea e sarò la vostra guida in questi primi giorni. Vi aiuterò ad ambientarvi e a capire come svolgere nel modo migliore i vostri compiti. Voi, ragazze, siete le fortunate prescelte che avranno l'arduo compito di fare da dame da compagnia alle mogli dei comandante. Le più belle, le più eleganti, le più raffinate. Io, solo pochi anni fa, ero al vostro posto.

Pronunciò l'ultima frase in modo eloquente, come se diventare come lei fosse la massima aspirazione di qualunque ragazza. Alexi si sforzò di non storcere il naso.

- Non sono sicura che tutte voi comprendiate quale grande onore vi sia stato concesso oggi. Avrete sicuramente incontrato tante altre ragazze, all'ingresso. Alcune sono qui per lavorare come cuoche, infermiere o donne delle pulizie, altre saranno le dame di compagnia delle mogli dei soldati semplici. Ma voi, voi miei splendidi boccioli di rosa, siete destinate al più glorioso dei destini! Sarete al livello più alto tra i dipendenti del Castello, tutte le altre dame vi porteranno rispetto, tutti i soldati cercheranno di conquistarsi i vostri favori. Siate brave nel vostro lavoro e vedrete che la vostra signora saprà come ripagarvi degnamente.

Sventolò con noncuranza la mano destra vicino al viso, facendo in modo che tutte potessero vedere il grosso anello di diamanti che le avvolgeva il dito.

- Questo, infatti, me l'ha fatto mettere al dito da uno dei più importanti uomini dell'esercito, un caro amico di suo marito. Credetemi, una cosa come questa può succedere solo qui e io - disse con aria trasognante - sto per coronare il mio sogno con un meraviglioso matrimonio che si terrà tra poche settimane. Naturalmente, se non sarete già state cacciate, sarete tutte invitate. Vedrete, sarà il più incredibile evento a cui parteciperete in tutta la vostra vita! Ci saranno cigni e farfalle blu e... oh, ma non divaghiamo, non voglio certo rovinarvi la sorpresa!

- Passiamo alle cose serie. La vostra vita non sarà solo una fiaba, come è la mia oggi. Avrete dei doveri e dovrete rispettarli, sempre. Le regole sono semplici. Voi siete al servizio della vostra signora, a qualunque ora del giorno e della notte. Qualunque richiesta vi faccia, voi dovrete far in modo di realizzarla. Se vorrà che le organizziate un incontro amoroso segreto, voi lo farete. Se qualcuno la dovesse scoprire, voi vi prenderete la colpa e sarete punite senza dire una parola. Se vi chiederà di tagliarvi i capelli, lo farete. Se vorrà schiaffeggiarvi, non la fermerete. Non piangerete davanti a lei, non vi lamenterete mai. Non sarete le prima dame ad essere picchiate e, di certo, nemmeno le ultime. Non preoccupatevene troppo, sono anni che una dama non muore per le percosse. Inoltre Mrs Been aveva avuto un esaurimento dopo aver scoperto che il marito la tradiva, era gravemente alcolizzata e... beh, è acqua passata!

- A meno che siate morte - proseguì -, dovrete essere sempre al lavoro puntuali. Una dama non sta mai male e, se si sente poco bene, si trucca di più. Dovrete essere sempre bellissime e vestite in modo impeccabile. Dovrete sorridere sempre. Non potrete avere relazioni, o almeno non ufficialmente. Se vi dovessero scoprire, sareste punite. E non rimanete incinte, a meno che non vogliate finire in mezzo ad una strada. Una dama non beve alcool e non fuma, mai. Se doveste farlo, sareste cacciate immediatamente. In fine, so che potrà sembrare banale da dire, ma non si scappa. Da qui ve ne andrete solo quando qualcuno vi dirà di andare. Se vi dovessero scoprire a cercare di uscire senza autorizzazione, non sarete cacciate. Sarete rinchiuse, processate e condannate.

Concluse con tono serio ed aria truce.

- Molto bene! - tornò a sorridere ammiccante - Qualche informazione di servizio prima di lasciarvi partire. Gli appartamenti privati delle vostre signore si trovano all'undicesimo e al dodicesimo piano. A pianoterra e al primo piano troverete le dispense e le cucine, oltre ai magazzini. I piani sotterranei sono proibiti per voi. Lì ci sono le prigioni e, naturalmente, vi sconsiglio di andarci. Una volta il mio futuro marito mi ci ha portata e... oh, che cosa terribile! Tutti quei criminali che mi fissavano...

Alexi e Ileene strinsero i pugni e serrarono la mascella. Le loro famiglie si trovavano laggiù, da qualche parte. Senza vedere la luce del sole da mesi, in una minuscola cella, abbandonate. Avrebbero voluto spaccare la faccia a Michelle, ma si obbligarono a rimanere perfettamente sedute al loro posto, impassibili.

- Ogni signora ha a servizio tre dame che sceglie personalmente. Voi vivrete in una stanza apposita all'interno dei suoi appartamenti privati insieme alle vostre due compagne. Cercate di andare d'accordo, a nessuno piacciono i battibecchi tra donne e, in ogni caso, non servirebbe a molto. Scordatevi di cambiare compagne di stanza! Ricordate che, per tutti al di fuori del Castello, voi sarete delle specie di celebrità. Per questo il vostro ingresso a CrownCity sarà di grande effetto questo pomeriggio. La vostra presentazione ufficiale avverrà durante una grande festa, nella quale saranno anche introdotte le nuove reclute. Ne ho viste un paio davvero niente male! Oh naturalmente a me non interessano, sono fidanzata, ma voi potreste sperare di accalappiarne uno tra qualche anno.

Accalappiarne. Ma come ragionava? Alexi era disgustata. Sembrava che l'unico scopo della loro vita dovesse essere mettersi in mostra e trovare un marito ricco e, per riuscirci, avrebbero dovuto cedere a qualunque ricatto ed umiliazione.

- Durante la festa verrete presentate ufficialmente alle vostre signore. Dovrete stare ben attente a non incontrarla prima, se non vorrete essere punite! Ci tengono molto a far tutto per bene. L'etichetta è davvero importante, al Castello. Solo per questa sera, vi sarà chiesto di indossare l'abito della festa. Lo troverete nelle vostre stanze. Oh, ma come si è fatto tardi! Devo proprio lasciarvi andare, o mi sgrideranno - ridacchiò in modo fastidioso -. Noi ci vediamo questa sera, per ora potrete cavarvela con le informazioni che vi ho fornito. Baci baci boccioli! Ci vediamo dopo!

Michelle mandò loro dei baci con la mano, sventolando nuovamente il diamante e si allontanò scomparendo dietro il tendone nero da cui era comparsa. Le ragazze esplosero in un fragoroso applauso. Ileene e Alexi si guardarono scioccate, poi si misero ad applaudire anche loro per non attirare l'attenzione.

Miriam era entusiasta. Aveva gli occhi talmente sgranati che sembrava stesse guardando direttamente in un sogno. Urlava e non riusciva a star ferma.

- Ma ci credete? - disse loro - Oh non avrei mai pensato che la mia vita avrebbe preso questa svolta. Settimana scorsa rischiavo di finire a lavorare nella casa di Madama T. e ora sto realizzando il più meraviglioso dei destini!

Alexi si morse la lingua. Il più meraviglioso dei destini? Non aveva colto la parte in cui diceva che avrebbero potuto picchiarle a morte senza alcuna conseguenza? O quando aveva detto che sarebbero state schiave in quel posto per anni? Era sicura che la casa di Madama T. dovesse essere un luogo orribile per uomini disgustosi, ma quella era solo una diversa forma di prigionia. Meno terrificante, di sicuro, ma sempre di prigionia si trattava.

Era possibile che il massimo a cui potesse aspirare una ragazza fosse essere schiava dei capricci di una donna ricca e potente anzichè di un uomo squallido, con la speranza di schiavizzare a sua volta qualcuno, prima o poi?

Alexi sorrise fingendo una gioia irrefrenabile.

- Hai visto? Te l'avevo detto che sarebbe stato fantastico!

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