Rebel - Il Giorno dei Doni

By Aryia90

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Sono trascorsi centocinquant'anni dall'ultima volta che il Governo ha dovuto affrontare una rivolta, ma a Gro... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
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Capitolo 23

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By Aryia90

- Dunque - Toby si infilò una grossa fetta di pane in bocca - pef ricafifolare... Foi afete safuto dell'affacco... e fi afete... cercati. Incredibile, a me sembrava già pazzesco che ci fosse un nascondiglio di ribelli... Figuriamoci due!

- In realtà sono tre - rispose Kevin -. C'è un altro gruppo di ribelli più a sud. Abbiamo avuto rari contatti con loro, non sono molto organizzati, ma hanno un buon accampamento.

- Com'è possibile che voi sapeste tutte queste cose e noi nessuna? - chiese Alexi.

- Il gruppo fondato da tuo nonno era potente e ben organizzato, ma purtroppo raccoglieva solo cittadini proveniente da città molto povere e senza grande preparazione o molti mezzi. Inoltre, era il gruppo più isolato e sperduto. Era difficile mantenere i contatti, soprattutto visto l'accesso ad internet così limitato...

- Accesso a... che?! - Toby li fissava perplesso. Kevin sbuffò.

- Molto tempo fa è esistita una rete virtuale che permetteva di mantenere sempre in connessione tutti i computer del mondo. In questa rete si potevano scambiare messaggi, ma anche cercare informazioni di ogni tipo. Potevate trovare praticamente ogni risposta ad ogni domanda. Per questo il Governo si è preoccupato di far scomparire la tecnologia dalle città. Internet esiste ancora, solo che il suo accesso è bloccato da numerose password ed è pieno di controlli. Solo i più esperti hacker possono garantirvi l'accesso.

- I cosa?! - Toby appariva sempre più confuso. Anche gli altri ebbero i loro problemi a seguire il discorso, ma fecero finta di nulla, vergognandosi un po' della propria scarsa preparazione.

- Sono persone che sanno usare benissimo il computer. Possono farci praticamente tutto. I nostri hacker hanno recuperato una parte del cyberspazio - Toby non ebbe il coraggio di interromperlo di nuovo - che una volta era usato dai criminali per fare cose illegali. Il suo nome è web invisibile, e l'hanno utilizzato per tenersi in contatto, per spiare il Governo ed entrare nei loro computer. E qui trovate il motivo per cui vi ho portati qui. Noi abbiamo i migliori hacker di tutto il Paese. Possiamo prendere il controllo della struttura con il giusto codice, possiamo sovvertire il Governo. Ma nessuno qui ha un addestramento tale da permettergli di infiltrarsi nel Castello e sopravvivere. Voi siete ottimi combattenti, sapete come cavarvela in determinate situazioni. Non ci sono ribelli più forti di voi nell'intero Stato. Abbiamo bisogno di qualcuno che sia il nostro braccio, mentre noi saremo la vostra mente.

- Ma che carino - rispose Ileene sarcastica - e io che pensavo ci avessi portati qui per salvarci la vita!

- Temo che sentirvi speciali non sarà di alcun aiuto.

- Ascolta razza di...

- Ok calmatevi tutti adesso - intervenne Eric -! Non ho intenzione di stare qui a sentire sciocchi battibecchi. E' ovvio che siate stati portati qui perchè avevate bisogno di aiuto. In primis perchè c'era mia figlia tra di voi e mai e poi mai avrei permesso che le accadesse qualcosa di male. In secondo luogo, il termine "mente" è sicuramente poco appropriato. Noi non saremo il vostro cervello. Noi saremo i vostri occhi. E le vostre armi. Vi potremo dire dove andare e quando andarci. Vi aiuteremo a sopravvivere, anzi vi riporteremo fuori da quel posto sani e salvi. Ma, per farlo, ci sarà bisogno di totale collaborazione. E di fiducia, soprattutto!

Kevin fece una smorfia di disgusto e Ileene gli lanciò un sguardo gelido.

- So di chiedere molto, a tutti voi, ma abbiamo un piano. Siamo venuti recentemente a conoscenza dell'esistenza di un codice. Anzi, direi del codice. Se riuscissimo ad averlo, potremo anche avere il controllo totale della struttura. Il che significa aprire e chiudere le porte, o le celle, accendere e spegnere le luci, il riscaldamento, totale accesso ai loro computer e alla struttura di sicurezza. Il punto è che vi restano solo quattro mesi per infiltrarvi nella struttura, trovare la stanza con la porta rossa e passarci i codici. Se non ci riuscirete in tempo, non saremo in grado di fermare le esecuzioni nemmeno quest'anno. Ognuno di noi perderà ben più di una persona cara, in tal caso.

- Una porta rossa dici? Con un codice di accesso di otto cifre? - chiese Kyle.

- Sì, come fai a saperlo?!

- Non ha importanza come, ma credo che io e Alexi sappiamo dove trovare quella porta. Sarà necessario parlarne in privato, però.

Si voltò a guardare i suoi compagni, evidentemente confusi.

- Scusate ragazzi, solo che è una storia lunga e complessa e non abbiamo tempo adesso. - poi tornò a rivolgersi ad Eric - Dobbiamo parlare con chi sta al comando.




La donna seduta di fronte a loro era alta e snella. Una bellezza seducente, capelli neri e occhi di ghiaccio, che incuteva un po' di timore. Una ruga in mezzo alla fronte faceva intendere che doveva essere più vecchia di quanto sembrasse in apparenza. Teneva i gomiti appoggiati sul tavolo e le dita delle mani incrociate tra loro sfioravano il naso sottile.

- Eric mi ha detto che volete parlarci in privato. Da quel che ho capito, tu devi essere Kyle, mentre tu sei sicuramente la famosa Alexi. Siamo felici che siate arrivati sani e salvi. Alexi, ho tanto sentito parlare di te. Prego, accomodatevi.

I due ragazzi si sedettero dalla parte opposta della scrivania, di fronte alla donna e ad Eric, che rimase in piedi.

- Il mio nome è Chatarina. Io ed Eric siamo a capo di questo gruppo già da diversi anni ormai. Potete fidarvi di noi.

Alexi aggrottò la fronte.

- Beh, naturalmente puoi fidarti di lui, è tuo padre. Intendevo che puoi fidarti anche di me.

La donna non le fece una grande impressione. Avrebbe preferito confidarsi solo con suo padre, ma Alexi sapeva di doversi comportare da adulta e, soprattutto, da soldato. Non c'era spazio per comportamenti infantili.

- Ho trovato il Libro del Traditore.

I volti sconvolti non la stupirono.

- In realtà non l'ho trovato, me l'ha dato Tina di nascosto, come fosse uno dei tanti romanzi che mi ha prestato negli anni. Ti ricordi di Tina, papà?

L'uomo fece un cenno.

- Ecco, anche lei è venuta con noi durante la fuga, ma questa è una lunga storia. Insomma lei aveva il libro e l'ha dato a me. Non avevo idea di cosa fosse fino a che non mi sono trovata tra i ribelli. Io e Kyle abbiamo capito che si trattava di qualcosa di importante e il nonno l'ha subito riconosciuto. Abbiamo passato mesi a studiarne ogni singola pagina, lo conosciamo a memoria.

- Dove si trova?! - domandò Chatarina concitata.

- Non l'abbiamo con noi. Sarebbe stato troppo rischioso portarselo dietro. L'abbiamo lasciato in un posto sicuro. - rispose Kyle.

- Cosa?! Voi avete... ma vi rendete conto di che arma...

- Chatarina, ti prego calmati. Non ha nessun senso fare queste scene. I ragazzi hanno preso la decisione più difficile.

- D'accordo, continuate.

Alexi era infastidita dal suo atteggiamento di superiorità.

- Il punto è che noi sappiamo dove si trova la porta. Conosciamo l'esatta collocazione. Possiamo trovarla.

- E dov'è!

La ragazza guardò Chatarina con una certa irritazione. Le sembrava un po' troppo esigente, un po' troppo frettolosa.

- No.

- No cosa? - domandò suo padre.

- No, non vi diremo nulla di più, senza prima un accordo.

Kyle si girò a guardarla stupito. Non capiva di cosa stesse parlando.

- Che tipo di accordo?

- Io e Kyle conosciamo quel posto a memoria. Siamo stati addestrati per questo. Volete quel codice? Bene. Ma saremo noi a recuperarlo. Sceglieremo noi chi portare. E non prenderemo ordini come fossimo dei comuni soldati. Parteciperemo ad ogni decisione, ad ogni riunione. Non ci sarà nessuno al di sopra di noi, ma solo persone alla pari.

- Tu sei impazzita ragazzina, puoi scordartelo! - Chatarina si era alzata di scatto alzando la voce.

- Molto bene, allora arrangiatevi. Mio padre ha detto che deve esserci fiducia reciproca. Se volete collaborazione, dovrete offrire collaborazione. Noi siamo sopravvissuti all'attacco, ed eravamo gli unici a parte Darius ad essere a conoscenza del libro. Avevamo una missione. In qualche modo, direi che possiamo ritenerci gli eredi di mio nonno. Solo perchè siamo in minoranza rispetto a voi, non significa che valiamo di meno. Voglio che vi rapportiate con noi come fareste con i capi di un altro gruppo di ribelli. Altrimenti, cercate di cavarvela da soli.

Chatarina strinse i pugni, una vena le pulsava in modo regolare sulla tempia.

- Trovo sia ragionevole.

- Certo che per te è ragionevole, è tua figlia!

- Alexi non ha parlato da figlia. Avrebbe potuto tirare in ballo la cosa, ma non l'ha fatto. Ha parlato da leader. Si è preoccupata di assicurare una certa condizione ai suoi compagni. Non si è fidata abbastanza nemmeno di me, e ha ragione. Loro non conoscono noi e noi non conosciamo loro. Se vogliamo creare un clima di fiducia, dobbiamo dare qualcosa in cambio.

La donna sembrò molto infastidita e contraria, ma dovette cedere per sbloccare la situazione.

- Molto bene. Rendete la cosa ufficiale, dopodichè potremo riparlarne.




- Com'è andata? Cosa ci siamo persi?

Ileene era impaziente di sapere cosa fosse successo.

- Appena sarà chiarita la nostra posizione, inizieremo a discutere sul da farsi. Ci sono molte cose da chiarire.

-Bene - le interruppe Kevin - . Visto che non c'è più bisogno di me, io me ne vado, prima che qualcuno si insospettisca per la mia assenza.

Poi si rivolse ad Eric.

- Aspetto istruzioni.

Appena se ne fu andato, Ileene si voltò verso Alexi.

- Quel tipo è inquietante! Sembra un vero Cercatore.

- Perchè è un vero Cercatore - spiegò Eric -. Kevin si è unito a noi un anno e mezzo fa, dopo che sua madre è stata trovata e giustiziata. Era diventato Cercatore quando, a sedici anni, era stato a sua volta trovato. Il suo fisico era adatto, dunque dopo un duro allenamento è stato mandato a GreenVille. Scioccamente, ha creduto che la sua posizione avrebbe tenuto al sicuro la sua famiglia. Non vedeva sua madre da anni. Non aveva nemmeno potuto dirle addio.

- Questa sì che è una storia triste. - disse Ileene.

- Non proverai pena per lui? - intervenne Alexi - I Cercatori sono persone spietate che non ci pensano due volte prima di mandare qualcuno al patibolo, ma se accade alla loro famiglia improvvisamente ritrovano una coscienza? No, non lo accetto. Se fai quel lavoro, se diventi un collaborazionista, allora non puoi lamentarti delle cose orrende che accadranno nelle tua vita a causa del Governo!

- Alexi, con gli anni capirai che non tutte le persone fanno subito la scelta giusta e che alcune non la fanno per i giusti motivi, ma in guerra trovare la forza di perdonare è importante.

La ragazza guardò suo padre, pensando a quante cose avrebbe potuto insegnarle se in quegli anni fosse rimasto al suo fianco. Sentì di detestare il Governo come mai prima d'allora.

Le avevano tolto suo nonno, suo padre, sua madre e suo fratello. Alla fine era stata obbligata a lasciare anche sua sorella. Non aveva una casa, non aveva un posto sicuro in cui tornare la sera. Le rimanevano solo la sua tenacia e il suo coraggio. Non avrebbe permesso a nessuno di portarle via qualcun altro senza combattere.


- Bene, penso sia arrivato il momento di farvi fare un giro. Credo ci sia qualcosa che sarete molto felici di vedere.

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