Rebel - Il Giorno dei Doni

By Aryia90

105K 9.5K 971

Sono trascorsi centocinquant'anni dall'ultima volta che il Governo ha dovuto affrontare una rivolta, ma a Gro... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Ringraziamenti
Avviso importante!
Ebook!

Capitolo 13

3K 282 34
By Aryia90

- Non aprire gli occhi!

Kyle aveva bussato alla sua porta molto presto. L'aveva salutata con un bacio, mettendola un po' in imbarazzo. Alexi non era sicura di sapere a che punto fosse arrivata la loro relazione (che era partita da odio, passando a fastidio, indifferenza, simpatia, di nuovo odio, di nuovo simpatia, tenerezza, e ora..?) e non voleva certo rovinare tutto chiedendo il significato dello splendido bacio della sera precedente.

Dopo averla obbligata a chiudere gli occhi aveva iniziato a guidarla per un tempo infinito da un corridoio all'altro.

Finalmente si erano fermati, ma Alexi non avrebbe saputo dire dove si trovassero.

- Sono felice che indossi il braccialetto - le sussurrò all'orecchio.

Alexi arrossì come non le capitava da anni e non riuscì a dire nulla.

- Ora puoi aprirli!

Alexi era trepidante. Aprì gli occhi con calma, godendosi l'attesa più ancora di quanto avrebbe saputo fare per la sorpresa, e finalmente si trovò davanti a...

- Il Centro di allenamento di boxe? - cercò di nascondere la delusione ma era sicura le si leggesse chiaramente in volto.

- Ho pensato che un combattimento fosse il modo migliore per festeggiare il tuo compleanno. Adrenalina, energia... un maestro di boxe sudato tutto per te! - Kyle le fece l'occhiolino.

Alexi arrossì ancora di più.

- In effetti mi sta improvvisamente venendo voglia di prenderti a pugni.

Kyle sorrise allegro e aprì le porte, facendola cavallerescamente passare per prima. Le finestre della palestra erano ancora chiuse e il buio era così intenso che non si riusciva a vedere nulla.

Kyle accese una luce accecante, Alexi dovette coprirsi gli occhi per qualche istante.

- Ma cosa...

-Sorpresaaaa!!!

Alexi rimase a bocca aperta. Davanti a lei c'erano sua madre, sua sorella, suo nonno, Ileene, Feg e altre decine di persone che aveva conosciuto da quando erano arrivate. Tutti lì, di fronte a lei, con cappellini colorati, trombette, striscioni, coriandoli. Una montagna di pacchetti colorati era accatastata su un tavolo a sinistra, mentre dalla parte opposta erano state disposte decine e decine di dolci diversi, tra cui alcuni che non aveva nemmeno mai visto.

Rimase ferma, senza capire bene cosa stesse succedendo, mentre sua madre le corse in contro baciandola.

- Oh Kyle sei stato bravissimo, non ha sospettato nulla! Guarda che faccia hai, tesoro! Sei davvero sorpresa, eh?

Certo che era sorpresa, non aveva mai avuto una vera festa di compleanno. Una volta Tina le aveva portato una torta al cioccolato quando erano piccole e quello era stato in assoluto il compleanno più bello di tutta la sua infanzia. Tina...

- Mamma c'è anche Tina?

La donna scosse la testa.

- Dalle tempo, Alexi.

Annuì alla madre per tranquillizzarla, ma sapeva di non avere più molto tempo. Si scrollò di dosso quel velo di nostalgia e cominciò a sorridere e abbracciare i presenti. Tutto quell'affetto e quell'incoraggiamento furono una sferzata di energia. Per la prima volta da mesi si sentiva viva e forte. Per la prima volta poteva dire di avere tutto ciò che si potesse desiderare.

Quando le dissero di soffiare sulle candeline ed esprimere un desiderio, l'unica cosa a cui riuscì a pensare fu: ti prego, fa resti tutto esattamente com'è adesso.

Alla fine della giornata il suo stomaco era stracolmo di dolci, la testa esplodeva di pensieri felici e lo stomaco le doleva per le troppe risate. Era stato tutto perfetto.

Quando gli invitati si furono allontanati, andò da Kyle per ringraziarlo.

- Hai organizzato tutto tu, vero? - il ragazzo annuì soddisfatto, mentre si incamminavano di nuovo nei lunghi corridoi - Ma come facevi a sapere che le cose si sarebbero sistemate? Insomma, so che sei una specie di genio, ma nemmeno tu avresti potuto organizzare tutto questo in una notte.

- Non lo sapevo per certo, ma ci speravo. E anche se così non fosse stato, sapevo che ti meritavi una festa indimenticabile e questo era sufficiente.

Alexi gli saltò al collo senza nemmeno pensarci.

- C'è un'ultima sorpresa, per accompagnarti verso mezzanotte nel modo più dolce. - le indicò la porta alla loro destra.

- Il cinema? Oh, è molto dolce, davvero, ma sai... non ho proprio dei bei ricordi... se dovessi trovarci Kat... è andato tutto così bene per il momento...

Kyle scoppiò a ridere.

- Se incontrassi Kat so per certo chi delle due avrebbe la peggio! Comunque, per evitare ogni problema, ho convinto Darius e per questa sera la sala sarà solo nostra.

Mostrò una piccola chiave che fece dondolare con soddisfazione. Un'intera sala libera aspettava solo loro.

Alexi si mise a correre come una bambina, girando tra un posto e l'altro senza sapere quale scegliere.

Ora poteva esserne assolutamente sicura: il mondo non era mai stato tanto perfetto.

Il giorno prima della simulazione sua madre passò metà del tempo ad inveire contro Darius e l'altra metà a cercare di convincerla a non andare. Alexi non le diede particolarmente ascolto, era troppo concentrata sugli ultimi preparativi. Lei e Kyle avevano deciso di lasciar perdere il cibo pronto, avrebbe occupato troppo spazio e sarebbe bastato a malapena per mezza giornata. Tanto valeva iniziare direttamente a cacciare.

Ricontrollò per la ventesima volta di non aver dimenticato niente.

La lettera con le indicazioni per la simulazione arrivò all'ora di cena. Giusto qualche ora prima che il tutto avesse inizio. Una guardia bussò e le porse un vassoio d'argento con sopra la busta chiusa da un sigillo di lacca. Una "D" nel simbolo le fece subito capire chi la mandasse. Un po' pomposo, pensò.

"La simulazione di domani avrà inizio alle sette in punto del mattino.

I partecipanti sono pregati di presentarsi con almeno quindici minuti di anticipo.

Qualunque ritardo sarà considerato l'equivalente di un ritiro.

In qualunque momento dal suono della sirena ogni concorrente potrà ritirarsi senza dover fornire alcuna giustificazione suonando il fischietto che vi verrà fornito.

Il tempo a disposizione per portare a termine la simulazione è di cinque giorni.

Ogni squadra dovrà cercare di trovare per prima la coppa d'oro che è stata nascosta nella foresta. Nessuno, tranne pochissimi addetti, è a conoscenza della esatta collocazione della coppa. La prima squadra che la troverà dovrà sparare il razzo del colore che gli è stato assegnato e la simulazione avrà fine.

Ogni partecipante potrà portare tutto ciò che desidera a condizione che stia nello zaino fornitogli.

Ogni partecipante potrà portare con sé delle armi, ma queste non potranno essere usate per uccidere o causare danni permanenti agli avversari.

Alla fine della simulazione tutti i partecipanti dovranno tornare al punto di partenza. Se qualcuno non dovesse presentarsi entro 24 ore, saranno inviate squadre di ricerca.

La coppia di vincitori avrà l'onore di partecipare ad una missione speciale come premio di riconoscimento.

Buona fortuna a tutti i partecipanti!"

- Io non ho paura.

- Cosa? - Alexi guardò sua sorella.

- Non ho paura. Che tu muoia, intendo. Non ho paura, anzi so che vincerai perchè sei la più brava. Sarò la prima a vedere il razzo, correrò subito a dirlo a tutti!

Alexi strinse forte a sè Rose. Almeno qualcuno che credeva in lei c'era.

- Però cerca di non farti mangiare da un orso!

A parte per discutere con Kyle delle scelte del giorno successivo, non uscì praticamente dalla stanza. Si obbligò a mangiare, sarebbe stato l'ultimo pasto decente per circa cinque giorni, ma ogni boccone le scendeva in gola come fosse carbone ardente.

Quella notte non dormì molto. Gli incubi la tormentavano: prima veniva morsa da un serpente velenoso, e moriva. Allora provava a nascondersi in una caverna, dove trovava un orso famelico, e moriva. Poi veniva inseguita da un branco di lupi, e moriva. Dopo provava ad attraversare il fiume a nuoto, e moriva lo stesso. Alla fine, troppo stanca per morire una quinta volta, decise di alzarsi. Erano le quattro e mezza. Alle sette tutte le persone sarebbero stata riunite per assistere all'inizio della simulazione. Un rumore alla finestra la fece alzare di scatto. Un corvo. Un grosso corvo nero.

- Papà!

Appena pronunciò quelle parole a voce alta si rese conto della stupidità di quel pensiero. Certo, un corvo nero che di notte vola sul mio davanzale è mio padre. Sono a posto.

Si avvicinò per chiudere la finestra, prima che l'uccello decidesse di farsi un giro dalle sue parti, ma vide che aveva qualcosa nel becco.

Vedendola la ragazza che si avvicinava, si spaventò e volò via, lasciando dietro di sè il suo piccolo trofeo. Un fiore di camomilla.

Alexi lo raccolse come fosse qualcosa di estremamente prezioso.

Non sapeva nemmeno lei per quale motivo, ma lo infilò nello zaino e tornò a dormire. La finestra rimase aperta tutta la notte.

Daphne la aiutò a prepararsi. Le legò i capelli nella più stretta treccia che avesse mai fatto e bloccò ogni singola ciocca con delle forcine: non avrebbe certo avuto tempo da perdere per sistemarsi i capelli. Una volta pronta, ricontrollò lo zaino. Tutto era al suo posto. Indossò i vestiti più comodi che aveva, degli scarponi robusti e resistenti all'acqua e una giacca pesante. In città il tempo era mite, ma sospettava che nella foresta le temperature scendessero parecchio di notte. Alle sei e dieci si mise lo zaino in spalla ed uscì.

Quando arrivò in piazza, accompagnata da sua madre e da Rose, centinaia di persone si erano già riversate per strada, in fermento.

L'eccitazione era palpabile, l'attesa colmava l'intera città.

- Tesoro ricorda che puoi ritirarti in ogni momento, ok? - l'ansia nella voce di Daphne la colpì come un ceffone.

- Lo so mamma, non preoccuparti. E' come quando giocavo con Joshua sull'albero. Voi facevate finta di non vederci, ma quando avevamo bisogno siete sempre venuti a prenderci.

Daphne la strinse forte per qualche secondo, poi le sussurrò ad un orecchio:

- Ricordi che papà ti aveva insegnato a fare le impronte degli orsi nel fango? Bene, credo possa tornarti utile per scoraggiare gli altri ragazzi a proseguire nella vostra direzione!

Alexi guardò sorpresa sua madre. Possibile fosse orgoglio quello che aveva scorto per un attimo sul suo viso?

Vide Tina venirle in contro. Lo sguardo era triste. La sofferenza, gli eventi, le strade diverse, le avevano cambiate. Tina aveva rinnegato ogni tipo di violenza dopo la scomparsa dei genitori, votandosi ad una vita di pace e tranquillità. Non condivideva le scelte di Alexi. Non sapeva nemmeno più riconoscerla. Non disse nulla, la guardò dritta negli occhi per un istante, poi si voltò e andò via.

Ileene invece la strinse come avrebbe fatto una sorella. Le sorrise. Un sorriso forte, deciso, che le trasmise tutta la forza e la fiducia di cui aveva bisogno.

- Guarda che ho scommesso su di voi, quindi vedi di non farmi pentire!

Rose la abbracciò teneramente e suo nonno le mise una mano impacciata sulla spalla. Alexi immaginò fosse il suo modo di augurarle buona fortuna.

Alle sette meno cinque minuti tutti i cittadini erano già riuniti per assistere all'inizio della Simulazione. Facevano il tifo, li incoraggiavano, si scambiavano pacche sulle spalle. Improvvisamente sconosciuti e gente conosciuta solo di vista si trasformarono in una grande e calorosa famiglia.

Alexi osservò i suoi avversari: ragazzi come lei, giovani, entusiasti, spaventati, pieni di vita. I gemelli erano davvero identici. Avevano capelli arancioni e occhi azzurri, il naso coperto di lentiggini. Non avevano il fisico da combattento, ma erano snelli e agili. Li conoscevano tutti, tutti ci scherzavano. Alexi capì che dovevano essere molto amati, immaginò subito che, in circostanze diverse, non avrebbero avuto difficoltà a fare amicizia.

Non sapeva distinguere Micol e Bart da Fara e Gio, vide solo che una ragazza alta e muscolosa con una lunga treccia bionda stava al fianco di un ragazzo castano poco più basso di lei dall'aria spavalda, mentre un ragazzo di colore con un bel sorriso teneva il braccio sulle spalle di una ragazza minuta, con i capelli castani corti un po' spettinati e lo sguardo vivace. Alexi pensò subito che le ricordava uno degli elfi delle storie della sua infanzia.

Uno dei gemelli si avvicinò a Kyle per stringergli la mano.

- Kyle! Sono felice che ci sia tu in questa simulazione! Questo sì che renderà le cose divertenti! Sarà come nella simulazione di tre anni fa, uno spasso! E questa immagino sia la famosa Alexi.

Alexi gli porse la mano per presentarsi, ma lui la abbracciò così forte da sollevarla da terra.

- Ma quale mano! Vieni qui, siamo una famiglia! - la rimise piano a terra - Io sono Harry e quel tipo là, la mia copia meno bella, è mio fratello minore Jan.

- Minore di quindici minuti! La smetterai mai con questa storia?!

Jan si incamminò verso di loro, diede un pugno sulla spalla di Kyle e abbracciò Alexi come aveva fatto suo fratello.

- Dunque è questo scricciolo che dovrebbe picchiarci tutti?

Alexi rise.

- Di sicuro ho più muscoli di voi due!

- Touchè!

- Pronta per questa avventura? Qui la gente si sgozzerebbe per partecipare e tu sei stata scelta dopo solo qualche mese! Sei una specie di super star delle matricole!

- Mi sembra che le star qui siate voi! La gente si spinge per stringervi la mano prima dell'inizio, si strattona pur di potervi salutare e fare l'in bocca al lupo!

- E' vero, siamo irresistibili!

Si misero a ridere, poi suonò la sirena e tutti si misero in posizione. I gemelli le strizzarono l'occhio, lei strinse la mano di Kyle per un istante e poi si preparò a scattare. Da lontano sentì Kat urlare il nome di Kyle. Finse di non infastidirsi ed evitò di guardare nella sua direzione. Salutò con un cenno sua madre e sua sorella, poi la sirena suonò la seconda volta e la simulazione ebbe inizio.


Continue Reading

You'll Also Like

1.4K 163 1
non piangere, che splendi quando la luna sorge è la tua ora. 𝐓𝐖𝐬 : drugs, self-injurious behavior
570K 14.7K 102
"Mi metto a ridere e lui si avvicina ancora di più, posizionandosi tra le mie gambe. Eccolo, ecco quel magnifico sorriso che amo tanto... Amo?... lo...
23.9K 1.1K 22
"Chiusi stizzita lo sportello del mio scomparto e lo trovai lì, appoggiato agli armadietti, che mi scrutava divertito con i suoi grandi occhi marroni...