Music Under The Spotlight - L...

Von GufoPocoSerio

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Dopo aver abbandonato le Isole Bollenti per due anni, Luz è tornata, questa volta per restare, e non solo per... Mehr

! Premessa !
1 - Bentornata
2 - Prima dello spettacolo
3 - Amore sotto i riflettori
4 - Pianificando
5 - Vecchi amici, nuovi talenti
6 - Audizione
7 - La scelta definitiva
8 - Benvenuta nella band
9 - Nuovi testi
10 - Prime prove
11 - Verme
12 - Chiamata a tarda notte
13 - Il primo grande concerto
14 - Al mercato
15 - Bang
16 - Novità
17 - Il prossimo spettacolo
18 - Visita stanca
19 - Dichiararsi?
20 - Sputa il rospo
21 - Licenziato
22 - Prima del suo spettacolo
23 - Loverman
24 - È fuori
25 - Visita sulla Terra
26 - Colpo al cuore
27 - Campanello d'allarme
28 - Risposte prima delle prove
29 - Un luogo speciale
30 - Magia da strega
31 - Allenamento magico
33 - Spettacolo mozzafiato
34 - Finale
! Sequel uscito !
10.000 volte GRAZIE!

32 - Riunione della band

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Von GufoPocoSerio

Boscha POV:

Il suono di una forte sveglia che sbraitava mi fece aprire gli occhi. La luce del sole entrava nella stanza dalla finestra, proiettando strane ombre sul pavimento. Una metà del mio corpo sentiva caldo ed era intorpidito, mentre l'altra parte sentiva freddo, la coperta che mi copriva la sera prima ora era accartocciata ai piedi del letto.

"Willow..." borbottai con voce stanca, dandole un leggero colpetto sulla sommità del capo. "Alzati. La tua sveglia." Willow si spostò, appoggiando la testa al mio collo e stringendomi la vita.

"Ancora cinque minuti..." mi disse con voce dolce, facendomi drizzare le orecchie. Le diedi un altro colpetto sulla testa, facendola gemere. Togliendo un braccio dalla mia vita, disegnò un piccolo cerchio nell'aria, mettendo a tacere la sua fastidiosa sveglia.

Sgranando gli occhi, le diedi un terzo colpetto sulla testa. "Dai, devi alzarti, io devo andare presto alle prove della band. Am mi ucciderà se faccio tardi." Willow si alzò un po' a sedere e mi guardò prima di socchiudere gli occhi.

"Lei non è sempre in ritardo per colpa di Luz?" Entrambe tacemmo per un attimo, cosa che sembrò soddisfare la strega, perché riappoggiò la testa sulla mia spalla.

"Ottima osservazione..." mormorai dopo un minuto, continuando a fissare il soffitto. Sbattendo le palpebre un paio di volte, mi passai la mano libera tra i capelli. "Comunque, devi allenarti e hai lezione, quindi devi alzarti."

Willow emise un basso gemito, poi finalmente si alzò a sedere, strofinandosi gli occhi con le mani. "Sono un po' sorpresa che tu stia davvero rinunciando ai cinque minuti in più" mi disse, il che mi fece solo alzare gli occhi al cielo.

"Credimi, non è che ne abbia voglia. Ma conoscendo la mia fortuna, se faccio tardi, mi perderò Luz che si fa crescere un paio di ali di drago sulla schiena o qualcosa di simile." Willow si bloccò, poi si girò verso di me, alzando un sopracciglio.

"E perché mai dovrebbe farlo?" chiese, facendomi ridacchiare.

"Voglio dire, qualche mese fa si è fatta molto male, poi il mese scorso non solo Luz e Amity si sono messe insieme, ma si è pure scoperto che ora può fare magie senza i glifi! Quindi chi può dire che una cosa del genere non possa accadere? Soprattutto considerando il fatto che è il giorno prima di uno spettacolo." Feci una pausa di un minuto, aggrottando le sopracciglia. "Questo non significherebbe che tecnicamente è una mezza strega a tutti gli effetti, ora?"

"Prima di tutto, non portarti sfortuna, e poi non chiamarla così. Amity probabilmente ti ucciderebbe" mi disse Willow, strofinandosi gli occhi. Non ero molto d'accordo con la sua affermazione, considerando che, fino a un paio di anni fa, era proprio Amity a chiamare così altre streghe.

"Non ho mai detto che l'avrei chiamata così." Piegando le braccia sul petto, cercai di nascondere il tono difensivo della mia voce.

"Terzo, tecnicamente sì, la renderebbe per metà una strega, visto che prima poteva fare magie solo con i glifi. E quindi l'unico modo in cui vedo Luz farsi crescere le ali è che riesca a trovare il modo di farle diventare un'illusione con un nuovo incantesimo." Guardai la strega che si avvicinava al tavolino e prendeva i suoi occhiali, infilandoseli rapidamente. "Onestamente, però, conoscendo Luz, lo farebbe."

La strega delle piante si alzò in piedi, allungando le braccia sopra la testa prima di spostarsi verso la cassettiera. Mettendo le gambe sul lato del letto, guardò le piante sul davanzale della finestra.

"Probabilmente cercherebbe anche di volare con loro..." Una risata mi salì dalla gola mentre immaginavo cosa sarebbe successo. Entrambe tacemmo per un momento, poi mi voltai verso Willow. "Ti dispiace se ti rubo la doccia mentre ti alleni?" chiesi, sentendola ridacchiare mentre si voltava di nuovo verso di me.

"Hai davvero intenzione di tirarmi su la doccia da terra?" Lanciai un'occhiata alla strega, facendola ridacchiare di nuovo.

"Dai, hai capito cosa intendo." Mi alzai in piedi e mi avvicinai a Willow, passandole le braccia sulle spalle e appoggiando il mento sulla sua testa.

"Ho comunque pensato che sarebbe stato bene specificare" mi disse, frugando nella cassettiera e tirando fuori una canottiera e un paio di pantaloncini. "Ma sì, puoi farlo. Ma non prendere tutta l'acqua calda."

Risi, dandole una leggera scrollata. "Ah, e io che pensavo che ai bei fiori come te piacesse l'acqua fredda." La mia voce aveva un tono stuzzicante, che fece ridere la strega vicino a me.

"E io pensavo che i baciatori di piante come te volessero fossero più garbati?" chiese lei, facendomi alzare gli occhi al cielo.

"Oh, ma io lo sono, dopo tutto, sono sempre delicata e tranquilla con te." La strega emise un basso squittio, poi ridacchiò, spingendomi leggermente via. "Cosa? È la verità!"

"Vai a farti la doccia, strega flirtante che non sei altro!" riuscì a dire, con la voce leggermente più alta del normale. Io risi, dandole un leggero spintone.

"Va bene, va bene, vado!" Feci una pausa, poi tornai verso il suo armadio. "Ma prima, rubo un po' di vestiti. Dove tieni tutte le mie maglie che ti ho regalato?" Scostai alcune delle sue magliette appese, ma Willow mi respinse gentilmente.

Disegnando un piccolo incantesimo nell'aria, un gruppo di maglie si spostò di lato, rivelando una delle mie maglie azzurre a maniche lunghe che le avevo regalato tempo fa. "Ecco quella, se la vuoi per forza..." La tirai fuori dalla gruccia, e la guardai per un attimo.

"Questa andrà bene" borbottai, girando la maglia per vedere i segni degli artigli che decoravano la schiena. "Sono sinceramente sorpresa che tu ce l'abbia ancora..."

"Certo che ce l'ho ancora! Quella è una di quelle morbide!" Piegò le braccia sul petto, le guance leggermente gonfie e le orecchie basse. Una risatina bassa si levò mentre toglievo la maglia dalla gruccia e la ripassavo a Willow.

Lei mi passò un paio di pantaloncini e io le feci un sorriso e un piccolo saluto. "Va bene, ci vediamo in cucina, ok?" Willow annuì con la testa. "Perfetto! Spero che non ti dispiaccia se ti rubo la colazione quando ho finito."

"La finisci di provare a rubarmi tutto?" mi chiese mentre uscivo dalla sua stanza, dirigendomi verso il bagno. Risposi con una scrollata di spalle, sentendo Willow chiudere la porta dietro di me.

Mi feci una doccia veloce, indossando i vestiti che Willow mi aveva prestato prima di arruffarmi i capelli con l'asciugamano. Spazzolandomi velocemente i capelli, mi guardai allo specchio sorridendo. "Ancora una star" borbottai a nessuno, prima di aprire la porta del bagno, osservando il vapore che usciva nel fresco corridoio.

Guardando la porta di Willow, notai che era ancora chiusa, il che significava che stava ancora facendo il suo allenamento. La fissai per un attimo, poi volsi lo sguardo verso le scale, dirigendomi lentamente verso di esse.

La mia mano si posò leggermente sul corrimano e il mio sguardo si spostò nella stanza. Notai che qualcuno era seduto in cucina, e il suono leggero di un libro che veniva sfogliato mi fece storcere leggermente le orecchie.

"Buongiorno, signor Park." L'uomo emise un leggero suono di sorpresa, facendo frusciare il suo giornale fluttuante. Alzò lo sguardo verso le scale, passandosi una mano nella barba prima di rivolgermi un familiare e caldo sorriso, con gli occhi che si addolcirono.

"Buongiorno Boscha" mi salutò, con la voce piena di un tono allegro. La sua mano spinse leggermente il giornale sul tavolo prima di girare la testa per guardare l'ora. "Vuoi che ti prepari la colazione?"

Gli feci un sorriso, ma scossi dolcemente la testa. "Grazie, ma non vorrei disturbarla, posso prepararmi da sola un po' di pane tostato." Il signor Park si appoggiò leggermente alla sedia, alzando una mano per strofinarsi gli occhi.

"Non sarebbe un disturbo, ma va bene" mi disse, spostando lo sguardo verso la finestra mentre io mi avvicinavo al bancone. Rimanemmo in silenzio per un momento, con una sensazione di benessere che riempiva l'aria. "Willow è già sveglia?" mi chiese improvvisamente la sua voce, facendomi girare la testa nella sua direzione.

"Sì, è sveglia" risposi semplicemente, facendolo sospirare. Ci siamo di nuovo tranquillizzati, e le mie orecchie si drizzarono un po' quando lo sentii prendere in mano il giornale e sfogliare una pagina. Passarono alcuni minuti, poi ci fu un forte scricchiolio dalla cima delle scale.

Guardando sopra le mie spalle, osservai Willow che scendeva rapidamente al piano di sotto, si avvicinava a suo padre e gli dava un rapido bacio sulla guancia. "Buongiorno papi" salutò con un sorriso prima di guardarsi intorno. "Dov'è papà?"

"Buongiorno anche a te raggio di sole, è fuori in questo momento" disse il padre di Willow mentre si avvicinava a me, dandomi una leggera spinta. Il rumore della sua sedia che raschiava il pavimento mi fece drizzare le orecchie, poi i suoi passi cominciarono ad allontanarsi. "Mi trovate fuori con lui se avete bisogno di qualcosa, ragazze."

"Va bene!" dicemmo entrambe, poi ridacchiai e diedi una piccola spinta a Willow.

"Non ho rubato tutta l'acqua calda, vero fiore?" le chiesi, osservando le sue guance diventare rosa. Lei mi guardò, poi alzò gli occhi.

"No, non l'hai fatto." La strega prese un semplice pezzo di pane e ne diede un morso prima di girare sui tacchi e cominciare ad allontanarsi. "Sorprendentemente." L'ultima parte la mormorò sorridendo, a voce appena sufficiente perché io potessi sentirla.

"Wow." Mi misi una mano sul petto, lanciandole un'occhiata fintamente ferita.

Lei si voltò a guardarmi, alzando gli occhi quando vide la mia reazione. "E io che pensavo che ti fidassi di me." Mettendo un finto broncio, mi sforzai di non ridere.

"Non ho mai detto il contrario" Willow mi disse mentre tirava su gli occhiali sul ponte del naso prima di prendere un altro boccone di pane.

"Però l'hai lasciato intendere" obiettai, facendo un sorriso. Willow si limitò a sospirare, scuotendo dolcemente la testa prima di guardare l'ora. Anch'io guardai l'ora, inspirando bruscamente tra i denti. "Ush, forse è meglio che vada."

Facendo un rapido incantesimo, mi sentii asciugare i capelli prima di iniziare a metterli nel solito chignon. Tornando indietro verso il bancone, afferrai il mio toast da un angolo, sperando che si raffreddasse rapidamente. Sentii i passi di Willow dietro di me, poi emisi un forte guaito quando fui improvvisamente presa in braccio da lei.

"Dai, puoi restare ancora un po'" mi disse Willow con una risata, dandomi una stretta. "Almeno un minuto in più?"

Le diedi un leggero colpetto sul braccio, cercando di sembrare arrabbiata, ma senza riuscirci perché il sorriso gigante sul mio viso mi stava tradendo. "Per quanto mi piacerebbe", cercai di divincolarmi dalla sua presa. "Am mi darà seriamente alla testa. Sono le prove prima dello spettacolo, e inoltre mi sono persa parte dell'ultima, e giuro che sembrava che volesse farmi la fattura di morte."

"Non lo farebbe mai" mi disse la strega delle piante con voce più dolce, dandomi un'ultima stretta prima di rimettermi in piedi. Mi schernii, scuotendo leggermente la testa.

"Lo farebbe. Lo sappiamo entrambe." Diedi un morso al mio toast, felice che non mi bruciasse la lingua.

Willow sorrise, emettendo una piccola risatina. Poi si mise in equilibrio sulla punta dei piedi e si avvicinò per darmi un bacio sulla guancia. "Luz la fermerebbe." Sbattei le palpebre un paio di volte, sentendo le mie orecchie sbattere leggermente.

Un sorriso mi salì sul viso mentre mi voltavo verso la strega, che stava diventando rosa sulle guance. "Sei troppo bella quando fai così, lo sai?" le dissi, facendola ridacchiare prima di scuotere la testa.

"Tu di più." Mi sentivo tesa alle sue parole, e il mio viso cominciava lentamente a incurvarsi. Scuotendo dolcemente la testa, mi avviai lentamente verso la porta. "Lo sai che è la verità, Boscha!"

"Questo non mi impedirà comunque di dire che sei più bella tu, fiore." Tirando fuori la lingua, mi diressi verso la porta d'ingresso, appoggiando la mano sul pomello. "Mandami un messaggio quando hai tempo, va bene?"

"Sai che probabilmente non succederà prima della fine della scuola. Forse a pranzo." Willow ripiegò le braccia sul petto, facendomi alzare le spalle.

"Voglio dire... potresti sempre mandarmi un messaggio durante la lezione~" La mia voce assunse un tono sornione, facendo socchiudere gli occhi alla strega. Lei scosse la testa e un basso sospiro le sfuggì dalle labbra.

"Mhm, non succederà." Potevo sentire il tono freddo della sua voce, il che mi fece ridere. Poi scrollai le spalle e aprii la porta di casa sua prima di fare un passo fuori.

"Ehi, era solo un suggerimento. Dopo tutto, la lezione potrebbe diventare piuttosto noiosa." Willow bofonchiò qualcosa che non riuscii a capire, mentre un sorriso le saliva lentamente alle labbra. Poi, prima di andarmene, le diedi un rapido bacio. "Ci rivediamo quando avrò finito le prove?"

"Certo. Ti amo." Sentii le mie orecchie tendersi, mentre un sorriso ebete mi saliva lentamente alle labbra. Ci fu un minuto di silenzio, poi un accenno di preoccupazione balenò sul volto di Willow. "Stai bene?"

"Assolutamente sì, mi sono solo persa nei tuoi occhi per un attimo" dissi, notando come si fosse tesa. "Ma non è questo il punto, anch'io ti amo. Ora devo proprio scappare."

Uscendo dalla porta, la richiusi dolcemente dietro di me e mi avviai rapidamente in direzione dello studio, salutando entrambi i padri di Willow al mio passaggio. Mi assicurai di camminare velocemente, borbottando sottovoce su come avrei convinto Amity a non uccidermi.

Quando arrivai a metà della strada, sentii un ronzio provenire dalla mia pergamena. Con una smorfia, la evocai e diedi un'occhiata ai messaggi, con un po' di sollievo quando mi resi conto che erano di Skara. "Vieni o cosa?" recitava il suo messaggio.

Rimboccandomi le maniche, iniziai rapidamente a scriverle un messaggio. "Certo che vengo, cosa ti fa pensare che non lo faccia?" Mandai il messaggio, poi iniziai a scriverne un altro. "Am non vuole ancora uccidermi, vero?"

Ci fu qualche istante di silenzio, poi si vide che la sound director stava digitando. "No, Luz ha mantenuto la sua attenzione abbastanza a lungo da non accorgersi del tuo ritardo."

Tirai un piccolo sospiro di sollievo, giocherellando un po' con le maniche arrotolate. "Perfetto. Assicurati che rimanga distratta, ci tengo a rimanere tutta intera." E con questo misi via la pergamena, riprendendo il mio passo.

Una volta arrivata allo studio, spinsi la porta e sentii il suono delle voci dei miei compagni di band. "Vedi Ed, tutto quello che devi fare è girare, e poi bam!" Sbirciando nella stanza principale e trovandone tre, guardai Emira che girava velocemente il polso e una piccola palla di vetro appariva immediatamente nella sua mano.

"Cosa fa la palla?" le chiese Skara, seguendo con lo sguardo la palla mentre Emira la muoveva da una mano all'altra

"Sono abbastanza sicuro che il suo scopo migliore sia quello di poterla lanciare contro qualcuno" si intromise subito Edric, mentre la gemella gli lanciava un'occhiata veloce prima di fare un sorrisetto.

"Qualcuno come te?" chiese, afferrando saldamente la palla prima di riavvolgere la mano, facendo sussultare Edric e facendolo rapidamente schivare dietro Skara per proteggersi. La direttrice del suono si irrigidì, guardandosi alle spalle per scrutare il Blight.

Skara si voltò verso Emira, poi il suo sguardo si posò lentamente su di me, illuminando il suo volto. "Ehi, Boscha!" mi chiamò, attirando l'attenzione degli altri. Emira fece sparire la palla che aveva tra le mani e la gemella emise un basso sospiro.

"Sono felice di vedere che finalmente ti sei fatta viva" mi disse Emira appoggiando una mano sul fianco, facendomi roteare gli occhi.

"Non sono mica in ritardo" mormorai, dando un'occhiata alla stanza e notando che ne mancavano due. "Dove sono Am e Luz?"

Entrambi i fratelli di Amity fecero un cenno in direzione del corridoio. "Sono nella loro stanza." Un sorrisetto mi salì alle labbra, ma lo respinsi rapidamente, sostituendolo con uno sberleffo.

"Bene, allora vado a prenderle. Voi andate a prepararvi, così la facciamo finita subito." Skara ed Edric annuirono rapidamente, allontanandosi nelle loro direzioni. Emira, invece, rimase con un sorriso sul volto.

"Hai programmi dopo le prove?" mi chiese mentre mi dirigevo verso il corridoio, facendomi scuotere la testa. "Davvero? Allora cosa ti spinge a concludere così in fretta?" Scrollai le spalle, appoggiandomi a una parte del muro.

"Prima finiamo, prima il nervosismo pre-show sparirà." Vedevo che Emira ci stava pensando, poi annuì con la testa.

"Ottima osservazione" disse alla fine, dirigendo la testa nella direzione in cui Skara si era allontanata. Mi diressi verso il corridoio, arrivando rapidamente alla stanza di Amity e Luz, dove trovai la porta spalancata.

Mi avvicinai lentamente alla stanza, con le orecchie leggermente tese quando sentii le loro voci. "Ok, a parte la sdolcinatezza, continuo a pensare che Ammybear sia un soprannome buffo e dolce per te!"

"Sai che non ho ancora idea di cosa sia un bear, vero?" chiese la voce di Amity, seguita da una risatina. "Quindi, se è una specie di gioco di parole, dovrai spiegarmelo."

"Bear vuol dire orso, e non è un gioco di parole, è solo..." Luz si interruppe e io sbirciai lentamente nella stanza. Amity era in piedi davanti al suo specchio, Luz un po' più indietro. Guardai Luz che si avvicinava alla strega, poi avvolse le braccia intorno alla vita di Amity da dietro, appoggiando la testa sulla sua schiena. "Sulle Terra sono animali selvaggi. Però secondo me sono carini."

"Sono anche dolci?" le chiese Amity, raddrizzandosi un po'. Luz si lasciò sfuggire una risatina e un caldo sorriso le si allargò sul viso.

"Gli orsi di peluche lo sono, ma quelli veri... non tanto." Amity si lasciò andare a una risata, portando una mano indietro e passandola tra i capelli di Luz.

"Come dici tu." Amity si girò con cautela, appoggiando le braccia sulle spalle di Luz. Anche da dove mi trovavo, potevo vedere un pallido rossore salire sulle guance della batterista, mentre uno molto più scuro si faceva strada su quelle della cantante.

Amity fece un passo indietro, colpendo quasi istantaneamente la scrivania con la parte posteriore delle gambe. Le due si avvicinarono un po', gli occhi della cantante si posarono sulle labbra di Luz. Luz improvvisamente ridacchiò, facendo abbassare le orecchie ad Amity. "Sai, credo mi sia passata la voglia di fare le prove."

Le sopracciglia della cantante si aggrottarono per un attimo, mentre un sorriso le saliva sul viso. "Perché?"

"Be'..." Appoggiò la fronte su quella di Amity. "Non so, stare qui con te mi sembra un'idea molto più interessante." Poi diede ad Amity un rapido bacio sulle labbra, facendo scuotere la strega dai capelli verde acqua.

Quando Luz si staccò, Amity sbatté le palpebre, poi ridacchiò. "Sai, se volevi un bacio potevi semplicemente chiederlo" disse a Luz, facendo scrollare le spalle alla ragazza.

"Ho pensato che sarebbe stato più divertente farlo senza preavviso." Amity scosse leggermente la testa e si avvicinò per dare un altro bacio a Luz, questa volta senza staccarsi subito. Pensai che fosse il momento giusto per far notare la mia presenza, dando qualche colpo secco alla porta.

Immediatamente Amity si staccò da Luz con un urlo, sbattendo contro la scrivania e facendo trascinare le gambe contro il suolo con un forte rumore. Luz sembrò stordita e si girò verso la porta, mentre Amity si voltò verso il suo specchio, assicurandosi che non cadesse.

"Va bene voi due." Spinsi la porta, appoggiandomi al telaio con un sorrisetto. "Prima che iniziate a pomiciare, possiamo fare le prove?" Entrambe arrossirono di più, il viso di Amity divenne di una tonalità di rosso scuro.

Luz si lasciò sfuggire una risatina nervosa, strofinandosi la nuca prima di dirigersi verso la porta, facendomi passare velocemente davanti. "Boscha ha ragione, dobbiamo iniziare." Guardai con la coda dell'occhio Luz che si allontanava per andare a recuperare la batteria.

Amity si passò le mani sul viso con un gemito e si diresse anch'essa verso la porta per andare nella sala audio. "E poi tu ti lamenti del mio ritardo" dissi mentre passava, facendola bloccare sul posto.

Mi guardò lentamente, i suoi occhi avevano un luccichio pericoloso che mi fece quasi trasalire. "Stai zitta." Fu l'unica cosa che disse, prima di dirigersi verso il corridoio e la sala audio.

Sgranando gli occhi, la seguii, quasi scontrandomi con lei mentre usciva dalla stanza. Mi lanciò un'occhiata, non così dura come quella precedente, prima di passarmi la custodia del mio basso, borbottando qualcosa sottovoce. "Grazie" dissi, senza ottenere risposta.

Seguii la strega fino alla sala di registrazione, incontrando i gemelli e Skara nella stanza. Skara ed Emira erano vicino alla scheda audio, armeggiando con alcuni quadranti, mentre Edric stava sistemando una parte della batteria, mentre l'altra mancava.

Non molto tempo dopo il nostro ingresso nella stanza, Luz entrò, con alcuni pezzi della batteria che fluttuavano dietro di lei, mentre altri pezzi erano tra le sue braccia. Sorrise ad Amity. "Vedi Amity? Te l'avevo detto che sarei stata in grado di far fluttuare le cose!"

Posando i pezzi tra le braccia, Luz alzò una mano e cercò di tracciare un cerchio incantato nell'aria, faticando per i primi tentativi prima di riuscire a farne apparire uno.

Una volta collegato il cerchio, invece di atterrare delicatamente a terra, i pezzi che fluttuavano nell'aria si schiantarono al suolo, facendo sobbalzare la ragazza.

Tutti noi tacemmo per un attimo, poi sentii Edric sbuffare, faticando a reprimere le sue risate. Luz fissò per un attimo i pezzi a terra, poi emise un forte sospiro. "Be'... almeno sono ancora interi."

"Te l'ho detto, non far fluttuare nulla se non sai come posarlo delicatamente" Amity brontolò, spostando lo sguardo dal pavimento a Luz. La batterista si chinò per raccogliere gli oggetti, poi si girò per affrontare la Blight.

"So come metterli a terra con delicatezza, credo di aver sbagliato solo questa volta" borbottò, facendo alzare gli occhi alla strega dai capelli verde acqua. Portando i suoi pezzi verso il resto della batteria, iniziò rapidamente a sistemare il tutto.

Tirando fuori il mio basso dalla custodia, pizzicai alcune corde, con le orecchie leggermente tese per la melodia. "Allora, con che cosa cominciamo?" Rivolsi lo sguardo ad Amity, che stava estraendo la chitarra dalla custodia.

La più giovane dei Blight rimase in silenzio per un momento, facendomi quasi pensare che non mi avesse sentito la prima volta. Mi voltai verso di lei, aprendo la bocca per parlare di nuovo, quando lei mi anticipò. "505. Tanto per." Disse solo questo, poi si spostò verso Luz, pizzicando alcune corde della sua chitarra.

Skara lanciò un segnale ad Amity, facendole capire che la scheda audio era pronta, mentre Emira si diresse verso il suo gemello, afferrandolo per le spalle e spaventandolo. Mi avvicinai ai due, restando al mio solito posto prima di alzare lo sguardo.

"Siete pronti?" Amity ci chiese, Luz le rivolse un pollice alzato entusiasta mentre io le feci un semplice cenno. Lei ricambiò il cenno, poi iniziò a pizzicare i primi accordi della canzone, Luz e io la seguimmo rapidamente.

Eseguimmo tutta la canzone e quando finimmo la prima esecuzione, Edric fece capolino nella stanza. "Sei sicura di non avere la chitarra scordata, Mittens?" le chiese, facendole abbassare lo sguardo sulla chitarra.

"Sì, sono sicura" rispose semplicemente lei, fermandosi un attimo. I due fratelli si fissarono, poi Amity sospirò, pizzicando alcune corde e smanettando con i quadranti. Prima che Edric se ne andasse, potei vedere il sorrisetto che aveva sulle labbra, che mi diceva che stava solamente prendendo in giro Amity.

Ma non avevo intenzione di dirlelo.

Invece, la guardai mentre armeggiava con i suoi quadranti, appoggiandosi al muro mentre tracciavo leggermente un dito su e giù per il collo del mio basso. Di lato, vidi Luz far roteare le bacchette della batteria per un momento, prima che il suo volto si illuminasse di un'idea.

Posando una delle bacchette, tenne l'altra saldamente in mano e con la mano libera tracciò un incantesimo nell'aria. Una volta completato, la bacchetta fluttuò nell'aria, appena sopra l'altezza dei suoi occhi.

Picchiettando leggermente la bacchetta verso il viso, la manovrò fino a quando sembrò che la tenesse in equilibrio sulla punta del naso. Le rivolsi tutta la mia attenzione, inclinando leggermente la testa e sollevando un sopracciglio.

Luz non mi diede retta, sorridendo mentre bilanciava il sottile bastone. Le mie orecchie si storsero quando sentii Amity suonare una breve melodia, poi sospirò. "D'accordo, così va bene." Si girò di nuovo, guardando Luz in alto e in basso, la quale, una volta accortasi che Amity la stava guardando, lasciò cadere rapidamente il bastone nella sua mano.

Amity la guardò per un attimo, poi sospirò. "Non ti affaticare inutilmente" disse alla batterista, che scansò la preoccupazione di Amity.

"Qualche semplice incantesimo non mi ucciderà Ammy, non preoccuparti." Sorrise all'altra strega, e una risatina bassa le uscì dalla gola quando le orecchie di Amity si abbassarono lentamente. Scossi appena la testa, abbassando lo sguardo sul mio basso.

"Non portarti sfortuna" borbottai, notando come Amity si fosse voltata verso di me. Ci fu un secondo di silenzio, poi sobbalzai per il dolore quando sentii una piccola scossa colpirmi la spalla. Strofinandomi la spalla e borbottando sottovoce, alzai lo sguardo nella direzione da cui proveniva la scossa, trovandomi di fronte la cantante che mi guardava.

Non disse nulla al riguardo e si girò verso Skara, facendole un pollice in su. "Ripetiamo la canzone" mormorò, scuotendo le spalle per rilassarle. Alla mia destra, sentivo Luz schioccare le dita, facendo rimbalzare la gamba libera su e giù.

Dopo aver ripassato 505 un altro paio di volte, passammo ad altre canzoni, ripetendo il procedimento ogni volta. L'unica canzone che saltammo fu quella del nostro ultimo concerto. Mi chiesi se fosse perché Luz non sapeva ancora come suonarla, ma ero convinta che il motivo fosse un altro.

D'altra parte, non era esattamente un segreto il tema della canzone, quindi non sarei rimasta sorpresa se non la stessimo suonando perché Amity non voleva confermare il suo significato.

Alla terza esecuzione della quarta canzone, Luz si accasciò sulla batteria con un forte sospiro, con le bacchette che le uscivano a malapena dalle mani. "Posso fare una pausa veloce?" chiese, ansimando leggermente.

La giovane Blight guardò Luz per un attimo, e la sua solita espressione neutra che portava durante le prove si addolcì. "Certo. Ehi Ed!" Alzò la voce all'improvviso e Edric fece rapidamente capolino nella stanza. "Ti dispiace portarci da bere?".

"Il solito?" chiese lui, facendo annuire la sorella. Poi ci lanciò un paio di pistole con le dita e un occhiolino. "Bene, allora!" Sparì di nuovo da dove era venuto, lasciando noi tre di nuovo sole.

Rimanemmo tutte in silenzio per un po', la mia mano si spostò sulla coscia e vi tamburellai leggermente le dita. Poi vidi Luz sedersi e stiracchiarsi, bilanciando con cura le bacchette su una parte dei tamburi. "Allora..." Fece un cenno verso di me, attirando la mia attenzione. "Hai qualche programma per dopo?"

"Ho in mente di uscire con Willow, per rilassarmi prima dello spettacolo di domani" dissi, facendo annuire la batterista con la testa. Amity invece ridacchiò, scuotendo dolcemente la testa. La guardai per un attimo, ripiegando con cura le braccia sul petto. "Cosa?"

"Sarà meglio che non resti sveglia tutta la notte" mi disse, facendomi roteare gli occhi.

"Cosa ti fa pensare che lo farei?" La strega dai capelli verde acqua scrollò le spalle, guardando per un attimo la batterista. "Be', non sono molto meglio di voi due."

"Come vuoi tu" mi disse, rivolgendo lo sguardo alla porta mentre aspettava il fratello.

"Oh, andiamo, sai che ho ragione. Anche voi due stareste sveglie a parlare tutta la notte." Amity girò lo sguardo verso di me, lanciandomi un'occhiata prima che la porta si riaprisse, mentre Edric entrava con tre drink in mano.

"Vediamo, questo è di Luz, questo è di Boscha, e naturalmente ecco dell'acqua ghiacciata per te Mittens!" cinguettò, passando le bevande a tutti. Amity fissò per un attimo il suo, poi tornò a guardare il fratello.

"Davvero?" borbottò, il fastidio era evidente nella sua voce. "Ti sembro un'idiota?" Edric alzò le spalle, poi rise quando Amity aggrottò le sopracciglia.

"Devi alleggerirti un po', Mittens" disse dandole una gomitata. "Ho paura che ti spezzi in due da quanto sei tesa. È ovvio che l'acqua sia a temperatura ambiente, come piace a te." Edric si lasciò sfuggire un'altra risata, rimanendo per un attimo appeso alla cornice della porta. "Ma non è questo il punto: quante altre canzoni avete intenzione di suonare?"

Io e Luz ci rivolgemmo ad Amity, che si limitò a scrollare le spalle. "Probabilmente ancora una o due." Bevve un sorso d'acqua e fissò la tazza per un momento. "Perché me lo chiedi?"

"Io ed Em volevamo uscire a fare pratica con gli effetti, ecco perché." A quel punto il gemello Blight ci lanciò un pollice in su, sparendo dalla cornice della porta. "Divertitevi voi tre!" ci disse.

Fissai la porta per un attimo, poi feci un sospiro e mi voltai verso gli altri due. Amity aveva la sua solita faccia da poker, ma Luz sembrava profondamente pensierosa mentre beveva dal suo bicchiere.

Poi, improvvisamente, si alzò in piedi, con gli occhi che praticamente si illuminavano. "Aspettate un attimo! Ho un'idea brillante a caso!" Amity si girò verso di lei, alzando un sopracciglio.

"Sputa il rospo" dissi con un sorriso, piegando le braccia sul petto. Luz stava praticamente saltando su e giù, il sorriso sul suo volto cresceva. Poi fece un respiro profondo, calmandosi un po'.

"Ok, ok, so che lo spettacolo è domani..." Fece una pausa, entrambe annuimmo con la testa. "E so che di solito questo significa che ognuno va per la sua strada per la notte. Ma!"

"Ma cosa?" L'esitazione nella voce di Amity era evidente, ma l'espressione del suo viso conteneva una sottile eccitazione. Tamburellai lentamente le dita sulla parte superiore del braccio, osservando Luz che faceva roteare una delle sue bacchette nella mano.

"Ma se decidessimo tutti di andare a passare la notte alla casa dei gufo? Come un pigiama party! Tranne se bruciamo la casa, a Eda non creerebbe problemi." La bacchetta smise di girare e ora batteva leggermente contro la sua gamba. "Sarebbe divertente!"

Amity rimase in silenzio per un momento, chiaramente riflettendo nella sua testa. La fissai per un attimo, poi riportai lo sguardo su Luz. "Voglio dire, sarebbe molto meglio che non fare nulla" dissi con un'alzata di spalle, vedendo l'eccitazione sul volto di Luz.

"Riunirci tutti in un posto per la notte non è la migliore delle idee. È solo una ricetta per un disastro" Amity disse infine, abbassando lo sguardo sul pavimento.

Il sorriso di Luz si abbassò e lei strinse le mani, lanciando un'occhiata ad Amity. "Oh, andiamo Ammy!" Amity continuava a fissare il pavimento e il suo viso si stava lentamente colorando di rosa.

Alzai gli occhi, emettendo una piccola risatina che attirò l'attenzione della cantante. "Sì, dai Ammy!" la presi in giro, facendola alzare di scatto per guardarmi. "Tanto non è che dobbiamo alzarci presto per lo spettacolo di domani."

"Aspetta, non dobbiamo?" chiese Luz.

"No. Il posto in cui ci esibiremo è a pochi chilometri da qui. Ed è uno spettacolo a tarda notte" dissi, facendo sussultare il batterista.

"Questo non significa che non dovremmo alzarci presto" disse Amity, lanciandomi un'occhiata. "E non chiamarmi così." Borbottò l'ultima parte, abbassando leggermente le orecchie.

"Ma questo non ci impedisce di portare avanti la mia idea" disse Luz, appoggiandosi ai suoi tamburi. "Per favore Ammy?" Vedevo l'espressione di Amity vacillare, cercando chiaramente di non cedere.

Ci fu un momento di silenzio, poi Amity finalmente sospirò. "D'accordo..." disse, facendo strillare Luz. La batterista si alzò di scatto dal suo posto, correndo rapidamente verso di lei e tirandola in uno stretto abbraccio.

"Sei la migliore!" Luz diede ad Amity un bacio sulla guancia, facendo arrossire ancora di più il suo viso. "Vado a informare gli altri!" Si diresse rapidamente verso la porta, poi si bloccò, voltandosi verso di me. "Anzi, Boscha, puoi vedere se Willow e Gus vogliono venire? Più siamo meglio è!"

Annuii, evocando la mia pergamena nella mano mentre lei usciva dalla stanza, lasciando Amity e me da sole. Guardando per un attimo la strega, non potei fare a meno di ridacchiare. "Nota per me..." dissi posando il bicchiere a terra, con voce abbastanza alta da attirare la sua attenzione. "Amity è una schiappa quando si tratta di Luz."

"Oh, ma certo..." disse bruscamente, facendomi ridere un po' di più. "Non è che tu non sia così con Willow." Cliccai sul contatto di Willow per visualizzare i nostri messaggi.

"Am, sono seria. Il fatto che tu abbia ceduto così in fretta mi sorprende. Se qualcun altro te l'avesse chiesto, avresti lottato contro di lui finché non si fosse arreso." Amity non disse nulla in risposta, facendomi abbassare l'attenzione sulla mia pergamena.

Sorrisi, digitando velocemente un messaggio. "Ehi." Lo inviai, assicurandomi di aggiungere una serie di "i" alla fine, solo perché sapevo che dava fastidio a Willow. Mentre aspettavo una risposta, alzai lo sguardo quando Luz rientrò nella stanza.

"Gli altri sono d'accordo!" cinguettò felice, spostandosi verso Amity. "Inoltre, i tuoi fratelli sono sorpresi che tu abbia accettato." Luz passò un braccio sulle spalle di Amity, ma io distolsi lo sguardo da loro due quando il mio scroll emise un segnale acustico.

"Perché scrivi così?" Il messaggio di Willow mi fece sorridere.

"Perché è divertente" risposi, tirando fuori la lingua. "Comunque, non è questo il punto, non volevo mandarti un messaggio solo per infastidirti."

"Allora perché mi hai mandato un messaggio?" La sua risposta fu quasi immediata.

"Be', Luz stava dicendo qualcosa sul fatto che la band avrebbe potuto passare la notte alla casa del gufo e voleva sapere se tu e Augustus sareste venuti" Alzai lo sguardo verso gli altri due nella stanza e vidi Luz che tirava fuori la lingua ad Amity per poi essere leggermente spinta via.

Ci fu un po' di pausa prima di avere la mia prossima risposta. "Be', sai già che non sono impegnata e sono sicura che ai miei padri non dispiacerà visto che domani è il fine settimana, quindi certo, verrò." Dopo di che mise una faccina sorridente, facendo sorridere anche me. "Quando incontrerò Gus a pranzo gli chiederò se può venire anche lui."

Un piccolo sbuffo si levò da me, facendo sì che gli altri mi guardassero per un attimo prima di distrarsi di nuovo. "E io che pensavo che avessi detto che non mi avresti mandato messaggi in classe" la presi in giro presa in giro, in attesa di una risposta.

Mentre aspettavo, alzai di nuovo lo sguardo verso Amity e Luz, muovendo le orecchie su e giù per noia. Ormai le due si stavano facendo le boccacce a vicenda, ridendo per tutto il tempo.

Quando la mia pergamena suonò di nuovo, mi fece sobbalzare un po', per fortuna non abbastanza da attirare l'attenzione degli altri. "È un momento libero." Il fatto che potessi sentire il tono di voce stralunato mi fece ridere.

"Sì sì, convinci te stessa di non star andando contro le regole" le risposi, con un'altra risatina che mi salì in gola. "Ma ehi, per ora ti lascio in pace. Ti amo fiore." Aggiunsi qualche cuoricino alla fine del mio messaggio prima di premere invio, Willow inviò qualche cuoricino in risposta e mi fece salire un pallido rossore sulle guance.

Schiarendomi la gola, attirai l'attenzione degli altri. "Willow ha detto che verrà, ma deve ancora chiedere ad Augustus" dissi, mentre Luz si eccitava battendo i pugni in aria.

"È perfetto! Ora, se riescono a venire anche loro e se i gemelli riescono a convincere Viney e Jerbo a venire..." Luz contò rapidamente il numero di persone, borbottando i numeri sottovoce. "Siamo in dieci!"

"Sei sicura che Eda ci voglia tutti lì?" chiese Amity, facendo sì che Luz facesse una smorfia e ignorasse le sue parole.

"Come ho detto prima, finché non la disturbiamo tutta la notte e finché non bruciamo la casa, a Eda non interesserà!" La batterista si appoggiò al muro, piegando le braccia sul petto. "E poi, qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere?"

"Dovresti chiederlo ai miei fratelli" disse Amity, con le orecchie leggermente tese. "Non mi stupirei se cercassero di farle uno scherzo di nascosto mentre sono lì..."

"Be', se cercano di montare qualcosa sulle pareti, probabilmente se lo faranno da soli lo scherzo, visto che le pareti respirano" Luz disse, e io non potei fare a meno di alzare un sopracciglio per la confusione e la preoccupazione.

Amity ci pensò un attimo e le sorse un sottile sorriso sulle labbra. "Allora non dirglielo" disse, facendo annuire Luz con la testa. Poi, fissò la presa sulla chitarra e si voltò a guardarmi per un attimo. "Ora, probabilmente, dovremmo finire di esercitarci."

Luz tornò rapidamente dietro la batteria e io fissai la presa sul mio basso, aspettando entrambe il comando di Amity. Non passò molto tempo prima che noi tre ricominciassimo, suonando velocemente le ultime canzoni che Amity voleva suonare.

Una volta terminate le canzoni, Edric tornò di nuovo nella stanza, dicendoci che avevamo fatto un buon lavoro e andando ad aiutare Luz a smontare la batteria, mentre Amity e io riponevamo i nostri strumenti nelle custodie e li portavamo nella sala audio.

Dando una rapida occhiata all'ora mentre mi dirigevo verso la sala principale, vidi che erano da poco passate le due. Emira e Skara erano già nella sala principale e stavano chiacchierando, fermandosi un attimo quando mi videro entrare prima di salutarmi e tornare alla loro conversazione.

Controllai rapidamente la pergamena, notando che non c'erano notifiche. Con la coda dell'occhio, vidi Luz ed Edric camminare con parti della batteria in braccio, diretti verso la porta d'ingresso, che era ancora chiusa.

Alzando una mano e facendo un incantesimo, aprì la porta lentamente, facendo girare Edric e facendomi un sorriso prima di girarsi di nuovo e uscire dalla porta, mentre Luz lo seguiva a ruota.

Amity mi passò davanti e prese posto sulla sedia accanto alla sorella, appoggiandosi allo schienale e tirando fuori la sua pergamena. Non molto tempo dopo, Luz ed Edric tornarono, mentre il Blight le dava qualche gomitata.

"Allora, a che ora ci vuoi lì?" chiesi alla batterista, distogliendo la sua attenzione da Edric. Lei esitò per un attimo, riflettendo prima di scrollare le spalle.

"A qualsiasi ora vogliate passare. Direi, forse, prima delle otto. Dopotutto, non vogliamo perderci il divertimento!" Luz suggerì, facendomi annuire.

"Per me va bene." Allungai le braccia davanti a me, flettendo con cura i polsi. Rimasi un attimo in piedi invece di prendere posto, guardando la porta e poi di nuovo i membri del mio gruppo. "Allora ci vediamo più tardi, ragazzi."

"Vai già via?" chiese Skara e io annuii lentamente con la testa.

"Qual è l'occasione?" Emira seguì, alzando un sopracciglio con un sorrisetto. Scrollai le spalle, infilando le mani in tasca.

"Vado a casa a rilassarmi, probabilmente a fare un pisolino. Così potrò stare sveglia più tardi di tutti voi idioti" dissi ridacchiando, notando come entrambi i gemelli si guardassero l'un l'altra con un sorriso prima di guardare di nuovo verso di me.

"Insomma, potresti sempre fare un pisolino qui" Emira suggerì, con la sua voce dal tono leggermente malizioso. Edric annuì con la testa, muovendo appena le orecchie su e giù.

"E rischiare che mi disegniate in faccia o qualcosa del genere? No, non succederà" mi schernii, osservando le espressioni di entrambi. Mi voltai e feci un piccolo saluto a tutti loro, aprendo la porta. "Addio."

Mi salutarono tutti prima di chiudermi la porta alle spalle, poi continuarono a parlare tra loro. Emisi un piccolo sospiro mentre tornavo a casa, guardando il cielo mentre camminavo.

Il cielo sembrava piuttosto vuoto, con qualche grifone che passava di tanto in tanto, ma niente di più. Nonostante ciò, mi distrasse abbastanza a lungo che, quando arrivai a casa, fui sorpresa di esserci arrivata così in fretta.

Entrando in casa e salendo in camera mia, richiamai la mia pergamena, cliccando sui messaggi tra me e Willow mentre mi toglievo le scarpe. "Ehi" inviai, usando ancora una volta un mucchio di "i" alla fine. "Incontriamoci a casa mia quando sei pronta per andare, va bene?"

Non ricevetti alcuna risposta, quindi pensai che fosse ancora in classe. Mi sdraiai sul letto, feci sparire la pergamena e mi tolsi i capelli dallo chignon, appoggiando la testa sul cuscino.

Chiusi gli occhi e mi rilassai per un po'. Tutto divenne nero per circa un minuto, poi riaprii gli occhi quando sentii qualcuno che mi scuoteva leggermente la spalla.

"Sono felice di vedere che sei sveglia, dormigliona" Willow mi salutò con voce dolce, passandomi una mano tra i capelli. Mi alzai a sedere, sbattendo le palpebre un paio di volte prima di guardarmi intorno.

"Che ora è?" gracchiai, abbassando lo sguardo sul pavimento per vedere la luce intensa che entrava dalla finestra. "Non è così tardi, vero?"

"Sono solo le cinque e poco più." Mi bloccai per un attimo, fissando la strega, prima di emettere un sospiro e alzarmi dal letto, allungando le braccia davanti a me. Mi diressi verso l'armadio e cominciai a sfogliare le magliette e le camicie, borbottando sottovoce per tutto il tempo.

"Non ricordo nemmeno se Am aveva chiesto qualcosa in particolare..." Willow rise, facendomi drizzare le orecchie. "Be', non è che questo spettacolo sia come l'ultimo, quindi probabilmente no" aggiunsi.

"Hai tempo per pensare all'outfit per domani, non devi farlo ora. Adesso sbrigati a prendere le tue cose, Gus è al piano di sotto e si starà chiedendo cosa stiamo facendo a questo punto." Mormorai e feci un cenno con la testa, facendo fluttuare una borsa verso di me mentre prendevo i vestiti.

Diedi un'altra occhiata all'ora, poi mi rivolsi a Willow. "Pensi che ci sia già qualcun altro?" le chiesi, togliendomi il laccio dal polso e usandolo per tirarmi su i capelli in una rapida coda di cavallo.

"Vuoi dire qualcuno oltre ad Amity?" mi rispose lei prima di ridacchiare, spingendo gli occhiali più in alto sul viso. "Forse i gemelli." Annuii, dirigendomi verso la porta di casa con Willow non troppo distante.

"Be', se tutti gli altri sono già lì, possiamo dire che le vere star sono elegantemente in ritardo." All'improvviso mi venne in mente un'idea, che mi fece trasalire. "E insomma, con una stella luminosa come te, ha senso."

La strega dietro di me emise un suono di sorpresa, poi una risata mentre mi dava un leggero spintone. "Che fine ha fatto il chiamarmi fiore?" riuscì a dirmi tra una risata e l'altra, facendomi scrollare le spalle.

"I fiori a forma di stella esistono e sono molto belli, proprio come te." Le feci l'occhiolino, osservando il rossore sul suo viso che si intensificava mentre le sue orecchie sbattevano leggermente su e giù. Si aggiustò gli occhiali e abbassò lo sguardo, senza aggiungere altro.

Scendemmo al piano di sotto, dove trovammo Augustus in piedi davanti alla porta d'ingresso, che diede un'occhiata alla stanza prima di notare noi due. "Ce ne avete messo di tempo!" Sorrise, facendoci cenno di seguirlo. "Forza, andiamo!"

Uscimmo tutti e tre e cominciammo a dirigerci verso la casa del gufo, con la mano di Willow intrecciata alla mia. Per fortuna, dato che loro due si recavano spesso alla casa del gufo, sapevano esattamente dove andare.

Mentre camminavamo, Augustus iniziò a blaterare delle sue lezioni di illusione per riempire il silenzio, parlando di uno dei nuovi incantesimi che stava cercando di padroneggiare. Era interessante ascoltarlo mentre parlava dei suoi primi tentativi di fare l'incantesimo.

Prima di uscire dalla fine del bosco, Willow si bloccò, facendo fermare anche me e Augustus. "Che succede?" chiesi, interrompendo quello che Gus stava dicendo. Willow strizzò gli occhi, fissando qualcosa davanti a noi.

"Cosa sta facendo Hooty...?" borbottò, facendomi guardare avanti. Una specie di cilindro marrone sporgeva dalla porta, si estendeva per qualche metro prima di ruotare bruscamente nel terreno.

"Quella strana cosa cilindrica?" chiesi, facendo un movimento verso la casa.

"Be', è un modo interessante per descriverlo..." disse Augustus, fissando anche lui la casa. Ci fissammo tutti per un altro momento, poi continuammo a camminare lentamente verso la struttura. "Forse, se siamo fortunati, possiamo entrare di nascosto senza parlargli."

Come se avesse sentito, il tubo si sollevò improvvisamente da terra, rivelando una faccia di gufo all'estremità. Si girò verso di noi, facendomi trasalire. "Oh, io vi conosco! Hoot hoot!"

Willow e Augustus emisero un gemito di fastidio mentre la cosa si allungava verso di noi. "Ciao Hooty" borbottarono entrambi mentre il tubo di gufo si avvolse intorno a noi, stringendoci tutti e tre insieme.

"Non vi vedo da una vita!" disse con voce odiosa prima di avvicinarsi al mio viso. "Ma non credo di aver mai visto te da queste parti..." mi disse, strizzando gli occhi scuri.

"Neanche io ti ho mai visto prima" mormorai, cercando di liberare le braccia. "Ma che cosa sei?" Il gufo si allentò improvvisamente, lasciando andare noi tre.

"No, aspetta-" Willow tese una mano, cercando di impedire al tubo di parlare.

"Sono felice che tu me l'abbia chiesto!" disse felicemente Hooty, e sia Willow che Augustus si accasciarono a terra. Ma, prima di iniziare il suo discorso, improvvisamente sobbalzò, emettendo un suono di dolore.

"Hooty? Cosa stai facendo?" chiese una voce acuta, chiaramente infastidita dal gufo tubiforme. "Che razza di insetto stai cercando di torturare parlando con lui?"

Uscendo dalla porta, un piccolo demone familiare sbirciò verso noi quattro, facendo girare il gufo per affrontarlo. "Non è un insetto!" Poi il gufo si ritrasse verso di lui, lasciando che il demone ci guardasse.

"Oh, gli altri amici di Luz" disse, a voce appena appena alta per farci sentire. Poi ci fece cenno di avvicinarci, rientrando in casa. Il gufo tubolare si allungò all'interno della casa invece di tornare indietro e, dopo un paio di secondi, ci dirigemmo tutti rapidamente verso la casa.

Sporgendo la testa dalla porta, scoprimmo che il resto del gruppo era già lì, in salotto. Skara era seduta sul braccio del divano accanto a Viney ed Emira, mentre Edric e Jerbo erano dall'altra parte del divano. Amity era seduta sul pavimento accanto a Luz, che si illuminò quando notò noi tre.

"E finalmente arrivano gli ultimi!" disse eccitata, facendo cenno a noi tre di entrare. Una volta entrati, la porta si chiuse rumorosamente dietro di noi, facendoci sobbalzare tutti. "Sono felice che siate riusciti a venire!"

Scossi la testa, poi sorrisi. "Be', è ovvio, abbiamo fatto un po' tardi di proposito" le dissi, notando come Amity alzasse gli occhi.

"Più che altro tu hai dormito troppo" Willow borbottò mentre posava il borsone a terra, mentre Augustus e io facevamo lo stesso. Poi mi afferrò delicatamente per il polso e mi tirò in avanti, sedendosi accanto a Luz e facendomi scendere per fare lo stesso.

"Mi ricordi cosa avevamo intenzione di fare?" Edric intervenne, seguendo con lo sguardo Augustus mentre si spostava accanto a lui e prendeva posto. "A meno che non vogliamo chiacchierare tutta la notte."

"Voglio dire, a meno che non vogliate giocare a un gioco smielato tipo obbligo o verità, possiamo fare il cliché di guardare un mucchio di film o qualcosa del genere." Luz si appoggiò al palmo della mano, mentre i gemelli Blight si illuminavano all'idea di un gioco.

"Se giochiamo a obbligo o verità, io ne resto fuori" Amity borbottò, trascinando le ginocchia al petto.

"Oh, andiamo, Mittens, rilassati un po'." Emira diede un leggero spintone alla sorella. "Sarebbe divertente!"

"Non con voi due." La più giovane delle Blight si voltò a guardare i fratelli, ma ricevette un leggero spintone da Edric. "Conoscendo la mia fortuna, mi chiederesti di fare qualcosa di stupido."

"No, non ti faremmo fare nulla di troppo grave." Edric si appoggiò allo schienale, appoggiando la testa sul pugno. "Al peggio, probabilmente ti sfideremmo ad andare a parlare alla porta per dieci minuti." Amity rabbrividì all'istante, abbassando le orecchie.

"È esattamente quello che intendo" ringhiò, gli occhi fissi sulla porta per un minuto, poi giù verso il pavimento. Da dietro l'angolo, sentii il rumore di passi che scricchiolavano, attirando la mia attenzione,

Poco dopo apparve la donna gufo, vestita con una camicia bianca e dei jeans, che si passava una mano tra i capelli. Si bloccò quando ci vide tutti, sbattendo le palpebre un paio di volte prima di emettere un sospiro. "Siete in tanti..."

"Già!" disse Luz, dondolando leggermente avanti e indietro. "Ma non preoccuparti! Non saremo troppo pazzi, probabilmente ti accorgerai a malapena della nostra presenza."

"Non mi interessa quello che fate, perché io non ci sarò comunque. Ho una serata in città che mi aspetta!" La donna gufo si tirò su il colletto della camicia, tirando fuori a malapena la lingua. "Non è troppo appariscente per il regno umano, vero? Preferirei mantenere il riserbo e ho preso quello che c'era."

Luz si fermò per un attimo, aggrottando le sopracciglia. "Tu... vai nel regno umano?" C'era una risata nella sua voce mentre scuoteva la testa. "Perché?"

Scrollò le spalle, con le orecchie tese. "Perché no? Sarebbe meglio che stare qui con voi idioti per tutta la notte, almeno avrete il coraggio di fare qualcosa quando non ci sono. E poi, mentre sono fuori, posso andare a prendere qualche tesoro per la bancarella."

"Avrebbero comunque il coraggio di fare qualcosa se tu restassi." Amity fece un cenno ai suoi fratelli, facendomi ridacchiare.

"Sì, so che lo farebbero" disse, frugando nella tasca prima di estrarre una chiave e dandole un colpetto, una porta si aprì davanti a lei. "Comunque, nessuno muoia mentre sono via, state lontani dai guai e, se vi mettete nei guai, non portate qui le guardie."

All'improvviso, Luz saltò in piedi, facendomi trasalire per la sorpresa. "Aspetta!" Corse verso la porta, attraversandola rapidamente.

"Dove stai andando?" chiese Amity, facendo spuntare di nuovo la testa di Luz nel telaio della porta.

"A prendere qualche film! Sarà divertente!" Poi scomparve di nuovo, la donna gufo sgranò gli occhi prima di seguirla, la porta si richiuse dietro di loro con alcuni forti tonfi, lasciando il resto di noi qui.

"Film umani? Mi chiedo che tipo..." Augustus si interruppe, contando silenziosamente i diversi tipi di film sulle dita e con gli occhi scintillanti per l'eccitazione. Edric scrollò le spalle, appoggiandosi leggermente a Jerbo.

"Qualunque cosa sia, speriamo che sia meglio delle scelte cinematografiche di Em." Si lasciò sfuggire una risata, guadagnandosi uno spintone dalla gemella. "Sono serio! Pure Mittens ha gusti cinematografici migliori dei tuoi, è molto triste come cosa."

"Ed, la maggior parte dei tuoi film preferiti non sono commedie romantiche? Non hai diritto di parlare" gli disse Viney con un sorrisetto.

"Ehi aspetta, le commedie romantiche sono bei film!" disse Skara, facendo sì che la beastkeeper la guardasse come se fosse pazza.

"Visto? Lei ha capito! E poi i film che scelgo io sono quelli belli! Em sceglie sempre i film buttati giù in una notte" disse, passandosi una mano sul ciuffo.

"Almeno sono così brutti che fanno ridere!" gli disse Emira, piegando le braccia. "Per fortuna i miei non contengono battute stupidamente sdolcinate."

"Ti garantisco che staremmo qui tutta la notte se ti elencassi tutti i film che ti piace guardare e che contengono battute sdolcinate" disse mentre tirava fuori la lingua alla gemella, facendole fare lo stesso.

"State sbagliando entrambi" dissi io, irrigidendomi quando sentii Willow appoggiarsi alla mia spalla. "Sappiamo tutti che i film d'azione sono migliori."

"Però dipende dal tipo di azione" si intromise Viney, giocherellando con l'orecchino, e Jerbo annuì. Poi, alla nostra destra, sentimmo un'altra serie di forti tonfi che attirarono la nostra attenzione. La porta che era scomparsa pochi minuti prima tornò indietro, poi si aprì.

Luz passò attraverso la luce accecante, camminando all'indietro con un assortimento di oggetti in mano. "E ricordati! Non dare fuoco a nessuno!" esclamò Luz.

"Va bene, va bene, non c'è bisogno di tormentarmi per questo! Divertiti con i tuoi amici" disse la donna gufo chiamò dall'altra parte.

"Divertiti anche tu!" La porta si chiuse dietro di lei e si ripiegò su se stessa prima di scomparire. Luz si girò, regalando a tutti noi un sorriso luminoso. "Sono tornata! E ho portato dei film e degli snack!"

"Che bello!" Edric saltò in piedi, correndo verso la batterista per vedere cosa avesse preso. Amity sgranò gli occhi, facendo un incantesimo e trascinandolo sul divano.

"Sì, non avevo idea di che tipo di film prendere, quindi ho chiuso gli occhi e ho scelto a caso" ci disse con una risata, posando a terra tutto ciò che aveva tra le mani. "Mentre io vado a cercare dove Eda ha messo il televisore che ha rubato dalla spazzatura e a prendere delle coperte per tutti noi, voi potete dare un'occhiata a questi e scegliere quello che vi sembra più interessante."

Augustus stese le scatolette dei film, lasciandoci guardare bene le copertine. Gli altri scesero dal divano e si alzarono in piedi, guardando il tutto con espressione perplessa.

"I film umani sono strani..." Emira mormorò dopo un po' con una risatina, prendendo in mano una delle custodie. "Ehi Gus, per caso sai cos'è un leone?" Poi gli passò la valigetta, lasciandogliela esaminare.

"Sono abbastanza sicuro che sia solo un grande gatto del regno umano" disse dopo un minuto, girando l'astuccio per leggere il retro. Skara prese l'astuccio dalle sue mani, stupendosi di quanto fossero carine le creature sul davanti. Poi Luz tornò nella stanza, portando con sé una scatola di discrete dimensioni coperta di coperte e snack.

"C'è qualcosa che ha attirato la vostra attenzione?" chiese, spingendo la scatola verso il centro della stanza. Jerbo si chinò e prese un'altra cassa, la girò prima di scrollare le spalle.

"E questo?" Luz diede un'occhiata alla scatola e si irrigidì un po' quando lesse il titolo.

"Mi ero dimenticata di aver preso quello..." mormorò, poi fece un sorriso. "Ti dico subito che quello è un film dell'orrore." Viney si rallegrò improvvisamente rallegrata, strappando la custodia dalle mani dell'amico. "Un film dell'orrore?" chiese eccitata, con le orecchie sventolanti.

Augustus apparve al suo fianco, con gli occhi brillanti quanto quelli di lei.

"Un film horror umano? Sarebbe una figata!" Willow si spostò di nuovo al mio fianco, dando un'occhiata al fondo della custodia prima di rabbrividire. Le passai un braccio intorno alla spalla, tirandola più vicino a me. "Possiamo guardarlo?"

Tutti si guardarono l'un l'altro, poi scrollarono le spalle. "Bene, allora cominciamo con questo!" Luz prese la scatoletta dalle mani di Viney, prendendo le coperte dalla scatola prima di aprire la custodia del film e tirare fuori un piccolo disco d'argento, infilandolo in una fessura della grande macchina grigia che aveva portato. "Ehi, Hooty? Puoi spegnere le luci?"

Le luci si spensero improvvisamente e nell'oscurità si sentì il rumore di una matita che scarabocchiava su un foglio di carta. Poi, una palla di luce fluttuò vicino a Luz, salendo in aria. Lei la guidò delicatamente nella nostra direzione, poi continuò a scarabocchiare. "Dopotutto, se si tratta di un film pauroso, abbiamo bisogno di un'ambientazione paurosa!"

La guardai mentre scarabocchiava altri incantesimi, poi ridacchiai. "Mi sorprende che tu non stia usando i cerchi degli incantesimi per fare la magia" dissi, facendola fermare e guardare verso di me prima di sforzarsi.

"Fare le magie con i cerchi degli incantesimi è bello, ma onestamente credo che mi piaccia molto di più fare i glifi. È molto meno faticoso in questo modo e inoltre non ci vuole tanto tempo" disse, tirando fuori velocemente altri tre incantesimi prima di mettere via il quaderno.

Poi si chinò e ci gettò coperte e merendine, e una volta presa la nostra coperta Willow si affrettò a stenderla su di noi, appoggiando la testa sulla mia spalla.

Augustus si spostò al fianco di Willow con la sua coperta, avvolgendosi in essa. Viney si accoccolò contro Emira e Jerbo ed Edric condivisero un'altra coperta. Skara rimase sul braccio del divano, avvolgendosi strettamente, lasciando spuntare solo la testa.

Luz afferrò un piccolo dispositivo e si spostò rapidamente al fianco di Amity, prima di sedersi e premere qualche tasto per far partire il film. "Scommettiamo che Ed urlerà per primo?" disse Emira mentre aspettavamo l'inizio del film.

"No, scommetto che sarà Mittens a urlare per prima" disse lui, con la bocca già piena di merendine. Amity non disse nulla in risposta, anzi, si avvicinò un po' di più a Luz. Il piccolo demone di prima entrò nella stanza e ci guardò tutti con uno sguardo curioso.

"Cosa state facendo?" chiese, avvicinandosi lentamente.

"Ehi, King! Stiamo guardando un film. Vuoi unirti a noi?" gli chiese Luz, facendo esitare il demone. "Abbiamo anche degli spuntini."

"Mi hai convinto" disse King, spostandosi rapidamente vicino a Luz e buttandosi sulle sue ginocchia, frugando nel suo sacchetto di caramelle umane prima di infilarsi in bocca qualche pezzo. "Sarà meglio che questo non sia un film sdolcinato."

Il film riuscì a far urlare la maggior parte di noi, il primo fu Jerbo. A metà film io e Willow ci aggrappammo l'una all'altra, tremando mentre ci preoccupavamo di quando sarebbe arrivato il prossimo spavento, usando la coperta per ripararci gli occhi.

Ma, una volta finito il film, quasi tutti erano sul punto di morire dalla paura. E questo solo perché Edric aveva avuto la brillante idea di creare un'illusione della bambola stregata del film, che non solo ci fece urlare ancora più forte di prima, ma aveva anche fatto sì che Amity si girasse e gli desse un pugno nello stomaco quando le ha messo una mano sulla spalla per scusarsi.

Misi una mano sul mio cuore che batteva forte, sentendolo battere contro le mie dita mentre cercavo di riprendere fiato. Willow mi stringeva forte, mormorando sottovoce che il film non era reale.

"Non è stato poi così male..." Edric riuscì a dire, ancora sdraiato sul pavimento a stringersi lo stomaco.

"Lo dice quello che ha urlato di più" dissi, sentendo il tremolio della mia voce. Si alzò a sedere, trasalendo un po'.

"Tu non sei messa meglio" mi disse, sfoggiando il suo caratteristico sorriso. "Ti aggrappi a Willow come se la tua vita dipendesse da lei, usi la coperta per nasconderti..." I suoi occhi si allontanarono da noi, poi si allargarono un po'. "Ehm... stai bene laggiù, amico?"

Willow e io ci guardammo a vicenda, poi ci voltammo a guardare Augustus.

Era seduto lì, avvolto nella sua coperta, e tremava come una foglia mentre fissava il pavimento, con il volto pallido. "Mai più..." Fu tutto ciò che mormorò, facendo sì che Willow mi lasciasse andare e si spostasse per confortarlo.

"E adesso?" Amity alla fine balbettò, stringendo forte la coperta intorno a sé. Luz staccò le mani da Amity e si avvicinò con mano tremante alle altre custodie dei film, annaspando prima di afferrarne una.

"Che ne dite di un film della Disney? È molto più tranquillo dell'ultimo film, quindi ci calmerà i nervi. Probabilmente..." Willow annuì con la testa, dando una stretta alla spalla di Augustus. King tirò fuori la testa da sotto la coperta, tremando per tutto il tempo.

Luz si affrettò a mettere quel film, premendo play prima di spostarsi di nuovo verso Amity, che immediatamente avvolse di nuovo le sue braccia intorno a Luz.

Come aveva detto Luz, questo film era molto più calmo del precedente, consentendo a tutti noi di rilassarci e di dimenticare gli spaventi di prima, anche se ancora persistevano nella mia mente.

Il film sembrava scorrere molto più velocemente del primo, probabilmente perché non era così stressante come il precedente. Anche se non avevo idea di quali fossero la metà delle creature presenti nel film, l'avevo trovato comunque piuttosto interessante.

Una volta iniziati i titoli di coda, Luz allungò le braccia sopra la testa, emettendo un piccolo gemito. "Che ora è?" chiese, lanciando un'occhiata alla Blight più giovane, che evocò la sua pergamena per controllare l'ora.

"Le undici e venti" rispose, facendo annuire la batterista.

"Va bene, allora." Luz unì le mani. "Direi che possiamo andare a letto adesso, oppure possiamo guardare un altro film. Cosa volete fare?" Io scrollai le spalle e guardai Amity che si alzava, alzando leggermente le spalle.

"Io dico di andare a letto. Domani abbiamo uno spettacolo." Entrambi i suoi fratelli emisero un gemito, facendola voltare verso di loro.

"Oh, andiamo, Mittens, perché rovinare il divertimento adesso? Un altro film non sarebbe male" disse Emira, dandole una leggera spinta.

"Sì, dai sorellina. Non sarà così tardi quando lo finiremo." Edric si intromise, dando anche lui una spinta alla sorella.

"Quando avremo finito il film sarà già l'una, è tardi" disse Amity, con un tono freddo nella voce. "E se voi due sapeste cosa è bene per voi, andreste a letto adesso."

Edric stava per intervenire di nuovo, ma si fermò quando Jerbo gli mise una mano sulla spalla. "Non ha tutti i torti. E poi io sono comunque stanco" disse, scrollando leggermente le spalle. L'illusionista lo fissò per un attimo, poi sospirò e si voltò verso la sorella minore.

"Bene. Immagino che non guarderemo un altro film" borbottò, mentre uno sguardo di sorpresa lampeggiava per un attimo sul volto dei gemelli.

"Wow Ed." Lei gli diede un brusco spintone, facendolo strillare. "Non hai nemmeno provato a opporre resistenza. È proprio triste come cosa." Skara si lasciò sfuggire una risatina, facendo solo alzare gli occhi al gemello.

"Allora, che sia la volta buona!" disse Luz, passandosi una mano tra i capelli. "A voi quattro va bene se per stanotte ci mettiamo qui in salotto?" chiese, rivolgendosi ai gemelli, Viney e Jerbo. Tutti annuirono con la testa. "Perfetto! Perché, onestamente, nella mia stanza non c'è abbastanza spazio per tutti noi, ed Eda probabilmente ucciderebbe chiunque dormisse nel suo nido."

"Ha un nido?" Emira chiese, con una punta di preoccupazione nella voce. Luz si limitò ad annuire, poi iniziò ad andare verso le scale, facendo cenno al resto di noi di seguirla.

La seguimmo tutti, compreso il demone, ancora aggrappato alle coperte mentre le trascinavamo al piano superiore. "Spero che non vi dispiaccia dormire sul pavimento, perché sono abbastanza sicura che il mio materasso non avrebbe posto per tutti."

Skara scrollò le spalle, tirando fuori i capelli dalla coda di cavallo. "Per me va bene."

Il resto di noi borbottò in accordo, avvicinandosi lentamente alla stanza di Luz.

"Fantastico! Ora, io prendo un pigiama veloce e vado a cambiarmi in bagno, uno di voi può cambiarsi in camera mia, poi possiamo alternarci" disse prima di spingere la porta.

Luz si spostò nella stanza e prese una maglietta e un paio di pantaloncini, poi tornò verso la porta. "Inoltre, chiunque si cambi qui dentro, si assicuri che le tende siano tirate sopra la finestra. A volte Hooty ha un tempismo terribile."

Poi scomparve, lasciando il resto di noi in piedi davanti alla porta.

Skara fu la prima a entrare nella sua stanza, chiudendosi la porta alle spalle mentre si cambiava. Non passò molto tempo prima che uscisse con una semplice canottiera grigia e pantaloni della tuta.

A turno andammo in camera e ci cambiammo rapidamente finché non fummo tutti in pigiama, poi andammo a rilassarci nella stanza di Luz. Luz e Amity presero il piccolo materasso con King sdraiato in basso, Willow e io prendemmo il posto alla destra del materasso e Gus
a sinistra, mentre Skara rimase vicino alla finestra.

"Sei sicura di voler dormire vicino alla finestra?" chiese Luz, tendendo la mano alla strega dai capelli d'argento. "Potrebbe fare freddo più tardi, stanotte."

Skara si limitò a scrollare le spalle, rivolgendo lo sguardo verso la finestra. "Ho una bella vista sulle stelle, quindi direi che ne vale la pena." Aveva un sorriso tenero sul volto, mentre appoggiava la testa al muro.

"Va bene..." Sentivo l'esitazione nella sua voce. "Ma ehi, se mai dovessi avere freddo, puoi sempre venire qui sotto." Skara annuì, voltandosi per fare un sorriso a denti stretti alla batterista. "Qualcun altro ha bisogno di qualcosa? Altri cuscini o altro?"

"No." mormorai io, sdraiandomi sulla schiena e fissando il soffitto. Willow si tolse gli occhiali e li posò delicatamente a terra, abbastanza vicini al muro perché nessuno li calpestasse accidentalmente nella notte, prima di sdraiarsi, appoggiando la testa sulla mia spalla e tirando la coperta sopra di noi.

"Sei comoda?" mi chiese, facendomi annuire con la testa mentre mi avvolgeva le braccia intorno alla vita, avvicinandosi un po' di più al mio collo.

"Notte ragazzi!" Luz cinguettò, sdraiandosi con Amity.

"Notte." Il resto di noi si accodò in tempi diversi, sistemandosi per la notte. Girando la testa, vidi che Augustus era ancora seduto, stava tracciando un cerchio di incantesimi e facendo apparire davanti a sé un piccolo quaderno e una matita. Scribacchiò velocemente qualcosa, poi fece sparire il quaderno prima di sdraiarsi.

Poi rivolsi lo sguardo verso il soffitto, senza chiudere gli occhi. Intorno a me sentivo il suono del respiro leggero degli altri, ognuno dei quali si addormentava lentamente, mentre io rimanevo sveglia.

Dopo chissà quanto tempo, cominciai a prendermi mentalmente a calci, volevo addormentarmi ma non ci riuscivo. Intorno a me sentivo il russare sommesso di alcuni di loro e il rumore occasionale di qualcuno che si muoveva, che erano gli unici suoni che squarciavano il silenzio.

"Ottima idea sonnecchiare per tre ore, Am ti ucciderà domattina" borbottai, facendo in modo di mantenere la voce appena sotto il livello di un sussurro. Willow si spostò, facendomi chiudere la bocca per paura di svegliarla.

Le sue braccia scivolarono via dalla mia vita mentre si girava sull'altro fianco, lasciandomi il fianco freddo, ma non mi lamentai. Ormai avevo capito che, invece di aspettare che il mio corpo si sentisse stanco, avrei chiuso gli occhi e aspettato che il sonno mi prendesse.

Mi ribaltai su un fianco, infilando una mano sotto il cuscino. Tenendo gli occhi chiusi per un po', ero convinta che avrebbe funzionato. Finché non sentii un improvviso rantolo soffocato e poi il rumore di qualcuno che si alzava.

Aprendo a malapena gli occhi, notai che era Luz a sedersi, con il respiro irregolare, anche se cercava di farlo tacere mettendosi una mano sulla bocca.

La pallida luce lunare che filtrava dalla finestra non mi dava molta luce per capire cosa stesse succedendo, ma i miei occhi erano abbastanza adattati per cogliere sufficienti dettagli. Con la mano libera si passò la mano tra i capelli prima di farla scendere lentamente sul collo e poi sul fianco, soffermandosi per un attimo su un punto specifico.

La sua testa si girò di scatto nella direzione di Amity, dandomi una visione parziale del suo viso, che brillava di lacrime. Mi misi quasi a sedere, la preoccupazione mi scorreva nelle vene. Vidi le spalle della batterista tremare e posare una mano sulla spalla di Amity prima di allontanarla bruscamente.

Lei si guardò intorno al resto della stanza, allontanando la mano dalla bocca e portandole entrambe ai lati della testa. "Ho bisogno di uscire di qui." Fu tutto ciò che le sentii dire con voce rotta prima di alzarsi velocemente, quasi inciampando nel demone che giaceva ai suoi piedi, prima di sfrecciare fuori dalla porta, chiudendola dietro di sé.

Una volta che se ne fu andata, mi alzai a sedere, fissando la porta per un momento prima di voltarmi verso Amity, che stava ancora dormendo. Avvicinandomi con cautela a lei, le diedi qualche brusco spintone, facendola sedere di soprassalto e guardandosi intorno.

"Cosa...?" borbottò strofinandosi gli occhi, sbattendo le palpebre un paio di volte prima di guardarmi. "Cosa vuoi?"

"Be', la tua ragazza se n'è appena andata, sembrava che stesse piangendo." Questo fece svegliare Amity piuttosto in fretta, e la sua testa si girò verso la porta. Si alzò rapidamente, incespicando un po' prima di dirigersi verso la porta.

Aspettai un paio di istanti dopo che le due se ne furono andati, poi sospirai, alzandomi anch'io. Strisciando sul pavimento, le assi erano sorprendentemente silenziose mentre scivolavo fuori dalla porta.

In fondo al corridoio, vidi un po' di luce che sbucava da sotto una porta e mi disse che era lì che si trovavano Luz e Amity. Rimasi a guardare per un attimo, poi mi voltai e mi diressi verso le scale.

Scendendo al piano di sotto, le mie orecchie si strinsero per il forte scricchiolio delle scale nel silenzio. Una volta scesa, decisi di ficcare la testa in salotto, per vedere se tutti gli altri stessero già dormendo. Scoprii che era così.

Fissando i quattro per un attimo, scossi la testa e scomparii dietro l'angolo, dirigendomi verso la cucina. Una volta trovata, mi avvicinai alla credenza e aprii porticina, trovando una tazza.

Presi la tazza, la riempii con un po' d'acqua, poi tornai al piano di sopra, dirigendomi verso la stanza con la luce accesa. Il suono sommesso delle voci di Luz e Amity si levò una volta che mi fui avvicinata alla porta.

"E lui era lì, aveva quella cosa e c'eri tu." La voce tremante di Luz si bloccò, Amity riempì rapidamente il silenzio con parole di conforto, dicendole di prendersi il suo tempo. Invece di ascoltare la conversazione, bussai leggermente alla porta prima di aprirla.

Le trovai entrambe sedute sul pavimento, una accanto all'altra, ma con uno spazio sufficiente per non toccarsi. Luz sobbalzò quando mi vide con la coda dell'occhio, e il suo respiro si fece corto per un attimo. "Ehi" dissi, dolcemente, Luz si asciugò rapidamente gli occhi, anche se le lacrime erano state rapidamente già sostituite.

"Ehi" Amity borbottò di rimando, Luz rimase in silenzio, con le ginocchia strette contro il petto. Non alzò lo sguardo su di me, anzi, continuò a fissare il suolo, con il respiro accelerato, quasi come se stesse cercando di chiudersi in se stessa e di allontanarsi. Non che la biasimassi per averci provato.

"Chiaramente so che non vuoi che mi fermi a lungo, quindi eccoti questo." Posai la tazza sul bancone, passandomi una mano tra i capelli. "Ho pensato che ti sarebbe servita." Luz guardò la tazza per un attimo, poi tornò a terra.

Aprì la bocca per dire qualcosa, ma si bloccò e finì per non dire nulla. Mi allontanai dalla porta e presi in mano la maniglia. "Vi lascio sole" dissi, chiudendo dolcemente la porta.

Aspettai un attimo, sentendo la voce di Amity che ricominciava dopo la chiusura della porta. Poi, girando i tacchi, lasciai a loro due l'intimità di cui avevano bisogno, dirigendomi verso la stanza di Luz per raggiungere gli altri.

La preoccupazione mi attanagliava la mente, facendomi chiedere in silenzio cosa avesse svegliato la batterista, sapendo che non era il film di prima. Aprii la porta della stanza e tornai in camera, spostandomi vicino a Willow e sdraiandomi.

Distesa di nuovo su un fianco, fissai per un attimo il materasso ormai vuoto, poi chiusi gli occhi e feci un respiro profondo prima di lasciarmi rilassare.

Quando stavo per addormentarmi, sentii la porta aprirsi di nuovo e il rumore dei passi che entravano nella stanza. Si spostarono verso il materasso, poi si sdraiarono.

Di tanto in tanto c'era un singhiozzo, ma non c'erano parole. Aprii a malapena un occhio, osservando Luz che si accoccolava contro Amity, stringendola forte, mentre la strega stendeva una coperta su di loro prima di iniziare ad accarezzare leggermente i capelli della batterista.

Non dissi nulla e chiusi di nuovo gli occhi, aspettando di addormentarmi, sperando che tutti noi avessimo abbastanza energia per lo spettacolo di domani.

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