sunflowers//ariete

By tizia_senzanomeee

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Vi è mai capitato di non riconoscere una persona famosa? A Beatrice si ed è proprio questa persona che da qu... More

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sunflowers
ma chi cazzo è Ariete?!
Da Lucio
quel bar
sara diventa ariete
offrono vino all'open bar?
nonna Rosa
conosco il migliore amico di Sara
psicologo 1 e psicologo 2
Arianna ha bisogno degli occhiali
specchio
Ric mi fa outing
bi
conosco casa del giaccio
camera vuota
sono famosa?
corri bea corri
annuncio//tik tok
Gabriele
vi amo// capitolo che non c'entra con la storia
spifferi
guerra e pace
Chase Atlantic
Irene
Alice è bipolare
Sara e il nudismo
eclissi solare
settembre
ottobre
novembre
dicembre
un natale insolito
beatrice capitolo chiuso
faccio una gita al pronto soccorso
capodanno
Gibson
riappacificazione
pasta al pesto
live su twit no aspe' tich
arcobaleno
sensazione di casa
buio
compassione
girasole
Alexa play specchio
oki
annuncio// storia
luna
feliz compleanno
forse
regalo
outing pt 2637272782
scusa
odi et amo
me o Arianna?
18/1
sorridi e brilla
ringraziamenti 🫶🏼
Capitolo Bonus!

Carletto

868 27 15
By tizia_senzanomeee

Alice è veramente una guastafeste.

Vi chiedete il perché?
ecco bhe, diciamo che come una nonnina in pensione mi ha cacciato a letto perché domani devo andare a scuola.

Lei però è restata sveglia ovviamente, si sta vedendo un film con Sara, scontato.
Ormai passano un sacco di tempo insieme.
non me la raccontano giusta quei due.

Avrei indagato meglio domani.





Ed è per questo che mi ritrovo a contorcermi nel letto mentre fisso le mura bianche davanti a me.
Mi mette angoscia non vedere neanche un minimo di colore, dovrei colorarle in qualche modo.

Mi rigiro di nuovo nel letto cercando di trovare una posizione comoda ma soprattutto il sonno che non ho assolutamente in questo momento.

Uno strano senso di ansia e agitazione mi si appiglia nel petto e senza sapere perché una serie di Pensieri intrusivi iniziano a accerchiarmi la mente come uccelli predatori.

È stata la scelta giusta quella di andarmene da casa?

Ora che la mia stanza è incustodita papà ci rientrerà un altra volta?

Il girasole di nonna cazzo! l'avevo lasciato in stanza, e se papà rompe pure quello? non voglio neanche immaginare uno scenario simile.

Dopo questo ultimo pensiero faccio la scelta che mi pare più ovvia,mi alzo dal letto e dopo pochi secondi le mie gambe si muovono da sole nel corridoio alla ricerca di una stanza in particolare.

La stanza di Arianna.

Busso una volta e quando sento la sua voce dire avanti mi faccio coraggio e mi sporgo verso l'entrata.

- ciao-
dico imbarazzata, non so effettivamente cosa ci faccia qui, so solo che non c'è la faccio a restare sola in quella stanza, troppi pensieri.

- ciao-
Arianna illumina la stanza con il suo sorriso gentile che mi sprona a fare un passo avanti.

Ci guardiamo un po' fino a quando io non sospiro.

- mi chiedevo, posso dormire qua con te? capisco se mi dici di no scusa è stata un idea stupida solo che non riesco a dorm- dormire e quindi non s-so mi chiedevo questo ecco, tranquilla fa niente -
Come succede sempre finisco per balbettare e Arianna mi guarda con un sorriso confuso.

- va bene -
Dice lei e la cosa mi fa alzare un sopracciglio, va bene per quali delle miliardi di cose che ho farfugliato?

Lei sembra capirlo perché trattiene una risata e specifica.

- puoi dormire qua, puoi dormire qua quando vuoi in realtà, forza vieni -
Sbatte la mano sopra il letto e così io chiudo la porta sedendomi accanto a lei.

- scusa se ti disturbo, probabilmente neanche hai sonno e sei costretta a spegnere la luce-
le dico e lei si affetta a scuotere la testa e a accarezzarmi le punte dei capelli.

- non disturbi mai, stavo andando a dormire anche io comunque -
e detto questo mi indica le coperte, mi metto sotto di esse mentre lei spegne la luce.

Mi raggiunge nel letto e si mette sdraiata accanto me, restiamo pochi secondi in silenzio mentre io cerco di controllare i miei battiti accelerati dovuti alla sua presenza e al suo corpo che sfiora il mio.

giro lo sguardo notandola già intenta a fissarmi.

- perché non mi hai mai parlato della tua situazione a casa?-
sussura debolmente mentre con una mano sistema i capelli scompigliati che le ricadono sul viso.

La domanda arriva veloce e spiazzante come uno tsunami alle mie orecchie nonostante il volume della voce molto basso.

Mi giro verso di lei cercando di formulare una risposta adeguata.

- non ci ho mai pensato-

Non è vero, sa che sto mentendo.
lo legge nel mio sguardo,come io leggo nel suo la sua evidente frustazione.

quando la sento sbuffare ne  ho la conferma.

- non ci hai mai pensato perché non ti fidi di me, me lo puoi dire Eh-
non c'è sarcasmo nella sua voce, solo ondate di parole gelide che attutisco lentamente.

mi allontano leggermente scuotendo la testa.

- non è per questo Ari-
cerco di dire ma invano perché vengo subito fermata da lei.
- si certo, non raccontarmi cazzate Bea -

la sua voce taglia ancora più in profondità e cerco un suo contatto visivo che però non avviene.
Non vuole guardarmi.

- ti sto dicendo la verità non è per questo!-
non mi accorgo neanche di aver alzato la voce e Arianna sbotta ancora più infastidita.

- e allora per cosa?!-
mi chiede ormai al limite dell'esasperazione.

- perché non non mi piace parlarne,con nessuno-

Mezza verità.

lei non risponde ma sospira leggermente facendomi capire che vuole sapere dell'altro e che non gli bastano queste parole.

Quando vede che non parlo ritorna a guardarmi.

- Ho odiato vederti in questo modo oggi e odio ancora di più questo tuo mutismo -
Pronuncia incazzata, non verso di me però.
mi mordo leggermente il labbro.

- cosa c'è? parla, parlami ti prego-

il suo tono mi fa sospirare e così mi avvicino di più al suo orecchio come i bambini fanno quando raccontano i loro segreti più grandi alla loro madre.

- e che non mi piace quando mi vedi così-
le sussurro e lei di risposta arricia in modo buffo le sopracciglia.

- così come?-
Sposto lo sguardo verso le lenzuola.

- così debole,non mi piace farmi vedere così da nessuno, specialmente da te, non sono così-

In stanza scende il silenzio, di quelli imbarazzanti però, e quando inizio a pensare di aver detto troppo lei mi afferra la mano.

- io non penso tu sia debole, da come ci hai raccontato sei stata anzi abbastanza coraggiosa-

stringo le labbra contrariata e mi rigiro a guardarla trovando già i suoi occhi sui miei.

Calzano sempre così perfettamente con le mie iridi, e cavolo quanto sono belli.

- non serve mai a niente il coraggio, per quanto ci provi vince sempre lui -

Non c'è neanche bisogno di specificare che sto parlando di mio padre, Arianna resta in silenzio e io apro la bocca di nuovo per parlare.

- quando abbiamo discusso, dopo che mi ha tirato il bicchiere, mi ha detto che non conto niente,forse ha ragione, sono solo una stupida ragazzina arrogante che non ascolta il padre-

La sua mano stringe più forte la mia costringendomi a stoppare il flusso di pensieri.

- non pensare mai più queste parole, tuo padre dice tante cazzate-

alzo di nuovo lo sguardo e cerco di scovare qualcos'altro dai suoi occhi ma non trovo niente.

- come faccio a sapere con certezza che conto qualcosa in questo mondo? -
Le chiedo debolmente, quasi come mi spaventasse la sua risposta.

- fino a quando sei importante per qualcuno non sarai mai nessuno, è per me Beatrice, tu conti tantissimo-

Un sorriso prende forma nel mio viso e inaspettatamente anche lei sorride, si avvicina a me solo per poggiare le sue labbra sulla mia testa baciandola dolcemente.

- ora dormi prima che domani non ti svegli e ti devo tirare dal letto a calci-

Rido leggermente e mi giro dall'altro lato mettendo la mano che prima teneva quella di Arianna sul mio petto.

In questo momento il mio cuore sta ballando la macarena, è veramente così sensibile?

- Ari?-
- umh-
- Grazie -

Non dice niente ma riesco a percepire il suo sorriso calmo mentre mi accarezza la spina dorsale.

mille brividi mi inondano il corpo e sono tentata di rigirarmi per baciarle quel suo sorriso così che mi manda in tilt ma è allo stesso tempo così rassicurante.

Non lo faccio però, e mi addormento con il suo sorriso impresso in mente.































La sigla della Marvel risuona in stanza e con la mano faccio di tutto per spegnerla, non so con quale magia riesco a spegnerla ad occhi chiusi e così distendo di nuovo la mano rilassandomi.

Neanche dopo pochi secondi la bastarda suona ancora.

Maledette impostazioni che ho impostato io stessa.

Sono costretta ad alzarmi e mentre mi stiracchio accanto al letto non riesco a non sorridere alla vista di un Arianna selvatica immersa nel sonno più profondo.

Mi dirigo verso il bagno e dopo essermi buttata l'acqua gelida in faccia per svegliarmi vado in cucina trovando già stranamente la luce accesa.

- Buongiorno Cuginetta!!-

La voce di Alice mi fa sobbalzare leggermente, o forse è la sua maschera viso che mi fa spaventare.

Sembra un pagliaccio.

- Buongiorno? Perché sei sveglia?-
mormoro ancora assonnata mentre vado verso il frigo in cerca di qualcosa di commestibile da mangiare.

- rituale di bellezza ovviamente, A mezzogiorno devo fare uno shooting fotografico per delle ragazze, devo essere piú bella di loro ovviamente -

cerco di non ridere nel mentre esamino l'etichetta dei biscotti, ok non sono scaduti, via libera.

Mi preparo un caffè e mi siedo a tavola iniziando ad addentare la frolla che si scioglie morbida nel mio palato.

- Buongiornooo -
Sara entra raggiante facendomi alzare un sopracciglio.

- anche tu sveglio?-
Lui annuisce mentre ruba un biscotto dalla confezione.

- ti accompagno a scuola -
spalanco gli occhi e scuoto la testa.

- cosa? no tranquillo non c'è bisogno vado in autobus-
lui alza un sopracciglio ridendo.

- non era una domanda -
sbuffo leggermente e guardo Alice intenta a pinzettarsi  le sopracciglia e passare il manico di un cucchiaio a mo' di scovolino per sopracciglia.

Appena nota che la sto fissando smette.

- Non guardarmi così, vai con Sara già abbiamo deciso-

- avete deciso voi due! -
- vuoi che ti accompagni io?-
- oddio no-
- ecco allora zitta fila a prendere lo zaino-

Mi alzo dal tavolo sbuffando e vado nello sgabuzzino a prendere lo zaino che avevo posato ieri.

Appena torno in cucina Sara ha già le chiavi della macchina in mano e mi guarda con un sorriso trionfante.

Lo guardo male e dopo aver salutato poco gentilmente Alice esco insieme a Sara di casa.

La scuola non dista tanto lontano da casa di Alice perciò in poco tempo siamo arrivati.

Saluto Sara con un ironicamente " ciao mamma" e entro a scuola, mi aspettano cinque ore di inferno.






























- Dai B.B non fare la stronza -
- ti ho detto di no Carlo non scassare i coglioni-
- dai una sola uscita, poi ti lascio in pace-
- fammi pensare...la mia risposta è sempre no-

Carlo, il mio compagno di classe sbuffa mentre usciamo da scuola.

Vuole invitarmi a uscire sto scemo.

in cinque anni di superiori si è accorto solo ora che sono una figa spaziale.

l'ultima ora di poesia gli ha fatto rincretinire il cervello, non che ci vuole tanto eh.

Ric accanto a noi si gusta la scena in silenzio ridendo tra sé e sé.

- Mi devi un favore B.B-
Alzo un sopracciglio, questa mi è nuova.
- ah sì? e quale sentiamo-
Lui mi guarda trionfante sorridendo malizioso.

- Quando ti ho fatto copiare a inizio anno-
arricio lo sguardo confusa.
Mentre Ric guarda ora serio Carlo.

- sicuro che non ti stai confondendo con te, visto che copi pure il mio nome sui compiti tra poco?-

- no cretina, l'orario ti ho fatto copiare,ora ricordi no? mi devi un favore quindi per sdebitarti esci con me-

Ric scoppia definitavemente a ridere facendomi sorridere.

- questo non vale, smettila Carletto non uscirò con te -
Noto con soddisfazione una punta di fastidio nel suo sguardo.

Odia essere chiamato così, e io lo faccio proprio per questo.

- dai smettila non chiamarmi cosi, sono passati ormai cinque anni...-
sussurra imbronciato mentre io smetto di calcolarlo, sposto lo sguardo sulla strada cercando la macchina parcheggiata di Sara.

- e perché mai Carletto tesoro di mamma? questo soprannome è fantastico-
Lo prendo in giro un altro po' guadagnandomi un altra sua occhiataccia e una risata strozzata di Ric.

Questo soprannome deriva dal primo anno di superiori, Carlo dopo aver preso la sua prima insufficienza in assoluto ( in chimica per la precisione, non me lo scorderó mai)  ha avuto la brillante idea di chiamare poco prima della ricreazione a sua mamma, Ric all'epoca suo compagno di banco gli ha per sbaglio tirato una gomitata per prendere una pallina di carta al volo e perciò Carlo ha attivato il vivavoce facendo sentire a tutti compresa la prof sua madre dirgli " Carletto tesoro di Mamma non ti preoccupare gioia"

Abbiamo riso per settimane, e ancora oggi lo prendiamo tutti un po' in giro.

Un Fighetto che in realtà è un cocco di Mamma,questa cosa non si assiste mica tutti i giorni eh.

Trovo finalmente la macchina di Sara e faccio un cenno di saluto a Ric.

- io vado, ci vediamo domani -
Ric ricambia facendomi un cenno con la testa e io inizio a camminare verso la macchina.

Peccato però che qualcuno mi segue.

- aspetta B.B ti prego parliamone meglio-
- ti prego lasciami in pace non voglio uscire con te! non sei neanche il mio tipo-
- mi vuoi dire che non sono un bel ragazzo? guardarmi B.B-

gli lancio un veloce sguardo scocciata per poi ritornare a guardare la macchina che ormai dista a pochi passi,manca poco dai.

- No-
rispondo freddamente e lui sembra molto offeso da questo.

- dai non puoi dirlo veramente, tutte mi vanno dietro-
- allora lasciami in pace visto che hai già la fila-
Lui sta zitto per pochi secondi per poi riprendere purtroppo a parlare.

-io penso che stai inventando solamente scuse,  quale sarebbe il tuo tipo? sentiamo Eh-

Quasi non mi Strozzo con la mia stessa saliva.

Emh come dire? prima di tutto non deve avere il cazzo ecco.
Poi c'è il resto.

Per fortuna la macchina di Sara mi salva da questa domanda.

- Ora smettila devo andare, ci vediamo-
Lui si ferma accanto a me mentre apro la portiera e mi afferra il polso che io prontamente libero.

- Sei amica di Sara verde, no vabbè sono un grande suo fan!-

Gli lancio un occhiataccia e apro la portiera buttandomi poco delicatamente sopra il sedile.

- Amico, ora vattene grazie-
Cerco di chiudere la portiera ma lui la blocca.

Sto perdendo la pazienza, tra poco gli trancio una mano, e anche il cazzo perché no.

- non finisce qua, ne riparliamo Domani B.B, sarai tu che mi costringerai poi -

Mi fa un occhiolino disgustoso e prendo la saggia decisione di chiudere definitamente lo sportello facendogli un bel terzo dito.

Sara mette in moto mentre mi lancia uno sguardo divertito.

- costringerti a fare che?-
Le lancio uno sguardo ancora scocciato e accendo la radio.

- a uscire con lui-
Quasi Sara non sbanda a destra e io mi poggio automaticamente le mani sopra la testa.

- cazzo Sara-

Si lamenta qualcuno di dietro e con stupore mi accorgo di Arianna, non pensavo ci fosse pure lei.
Sara si sistema meglio sul sedile.

- scusami è che mi ha scioccato un po', non sa che sei....-

Non finisce neanche la frase perché scuoto la testa.

- no, e comunque non c'è niente da preoccuparsi, si è lasciato da poco ed è disperato-
Alzo le spalle mentre il mio stomaco brontola.

Oggi quello stronzo di Ric mi ha fregato la merenda ed è per questo che ho più fame del solito.

- che si mangia?-
Sara evita il mio sguardo e tamburella le dita sul volante della macchina.

- Emh, non abbiamo ancora cucinato-
alzo un sopracciglio.
- e che stavate aspettando esattamente?-
- te -

Sbuffo rumorosamente portandomi una mano alla testa.

- abbiamo fatto la spesa-
Dice Arianna e Sara annusice concordando.

- esatto, guarda che ho comprato per oggi-

mi giro verso i sedili posteriori e cerco di prendere la prima  busta che vedo ma Arianna mi interrompe.

- no questo no!-
Esclama e arriccio lo sguardo confuso.

- perché? cos'è?-
cerco di aprire la busta ma Arianna me la leva dalle mani passandomene un altra.

- niente, è una cosa che ho comprato per me. Questa è la busta con la spesa -

Non le credo per niente ovviamente, la fame però vince e perciò mi rigiro aprendo la busta della spesa.

Sorrido alla vista della scatolina messa in bella vista.

- il pesto, quanto sei scontato Sara-
Lui ride leggermente tirandomi un pugno sulla spalla.

- daii! l'altra volta era buonissimo quindi-
sospiro e annuisco mentre mi appoggio al sedile aspettando di arrivare a casa.
E di mangiare sopratutto.




nota autrice:

eiii, come statee?
scusate se non ho pubblicato ieri ma se avete letto l'annuncio sapete già tutto.
l'Italia ha perso in semifinale contro il Brasile oggi al mondiale di pallavolo 😭 ammetto che ci ho sperato fino all'ultimo ad una rimonta però vabbè ci rifaremo sicuramete.
a voi come va la scuola? già hanno messo i primi voti?
nel dubbio vi do la buona notte visto che è quasi mezzanotte.
notte💕

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