TRENTESIMO [Tekkaman]

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Tema di oggi: Mani. Ultima jojo reference della lista, nonché ultimo prompt, quindi evviva me! Sono riuscita -per la seconda volta- a scrivere una storia al giorno per trenta giorni...

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Quando gli Space Knights sono riusciti a trovare un nuovo pianeta da abitare, lontano dai tentacoli di Dobrai, l'umanità ha chiesto una piccola tregua a Waldaster. Si è trasferita là, lasciando il pianeta Terra disabitato; e la guerra tra gli alieni e gli umani ha visto un temporaneo termine.

 Si è trasferita là, lasciando il pianeta Terra disabitato; e la guerra tra gli alieni e gli umani ha visto un temporaneo termine

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Il cuore di Rambos batteva a mille mentre metteva piede sulla superficie terrestre al fianco del suo Imperatore. Quest'ultimo aveva deciso di mantenere sempre lo stesso aspetto, tipo medusa mutante, per essere ben riconoscibile da tutti i popoli conquistati, ad eccezione delle occasioni molto speciali: la conquista del pianeta Terra era una di queste.
La forma "cerimoniale" era, in pratica, la stessa di Rambos, soltanto un po' più grande. La medesima grossa testa con orecchie allungate sui lati, le paia di braccia e di gambe, ma con un solo occhio sul viso poco sopra la bocca senza labbra, con denti candidi ad adornarla che non avevano nessuna utilità, erano solo graziosi.

Le figure al vertice di Waldaster si sono incontrate come sempre durante il rituale di inaugurazione; sono scese con una serie di giravolte dalle navi, hanno attraversato le file ordinate di soldati e si sono incontrate proprio al centro della fol...

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Le figure al vertice di Waldaster si sono incontrate come sempre durante il rituale di inaugurazione; sono scese con una serie di giravolte dalle navi, hanno attraversato le file ordinate di soldati e si sono incontrate proprio al centro della folla, afferrandosi le mani a vicenda secondo la tradizione inventata da Dobrai in persona.
Sembravano proprio due gemelli: vicini, nella stessa posa, con lo stesso modo di muoversi goffo e incerto dato dall'emozione. Hanno inaugurato la colonia terrestre principale davanti a cineprese super tecnologiche che trasmettevano in diretta sin nello spazio più remoto, e dopo un elaborato discorso sulla sorte favorevole, lo sforzo dei soldati e le capacità tecniche di Waldaster sono tornati a bordo della nave spaziale in fretta, come due vere celebrità.

Come capita a noi umani, anche per loro la fama può rappresentare un pericolo. Ci sono i fanatici, gli haters, ma soprattutto i malintenzionati come i rapitori e i terroristi.
Per questo i due importanti personaggi restavano raramente soli. Le guardie del corpo erano una presenza costante nella loro vita.
Solo in un posto era interdetto loro di entrare, canale telepatico a parte: il pianeta Prisma, ovviamente una loro creazione, una specie di giardino segreto e inaccessibile a chiunque tranne che a Dobrai e a Rambos. Vi si poteva arrivare soltanto tramite il canale telepatico, nonostante fosse un luogo fisico a tutti gli effetti, ed era ufficialmente noto come "ufficio delle riunioni strategiche".
Questa volta non hanno trovato nessuna scusa per ritirarsi là, purtroppo, avendo dichiarato festa per un'intera settimana; si sono quindi dovuti arrangiare in qualche modo per scambiare due chiacchiere in pace, ovvero si sono accucciati in fondo alla sala comandi, lasciando la radio accesa di fianco a loro perché le guardie non sentissero cosa dovevano dirsi.
È chiaro, infatti, che la loro intimità non fosse ufficialmente dichiarata.

«Dobrai-sama, è sempre così strano...»
«Cosa?»
«... Vederti così. Sai, uguale a me.»
Qualche attimo di silenzio.
«Io sono sempre uguale a te. Altrimenti non avremmo potuto aprire il canale telepatico» ha osservato Dobrai, tutto serio, stringendo le labbra alla fine dell'intervento.
Rambos ha incrociato le braccia e si è avvicinato ancor più a lui.
«Dimmi la verità» gli ha proposto, sottovoce. «Cosa pensi di questa forma fisica? A volte la trovo tanto standard, tanto "normale"... Che mi sembra commovente che tu l'abbia eletta a cerimoniale, perché deve far sentire importanti tutti i nostri consanguinei.» Consanguinei erano, per loro, tutti gli alieni della loro razza, ovvero gli abitanti indigeni della stella Waldaster, ora distrutta. L'aspetto di Rambos era normale, di uso quotidiano per questi extraterrestri; nonostante potessero cambiare a piacimento, era per loro il più naturale; e lui lo portava con fierezza, perché trovava che sottolineasse le sue nobili origini.
«Ha tanti lati positivi, mio caro. Oltre al fatto che è la tua» ha mormorato, arrossendo, «Camminare è divertente. Muovere la bocca per parlare, anche. Ma la cosa che mi piace di più, in assoluto...»

Dobrai si è osservato le mani, appoggiandole sulle ginocchia dell'altro. «Sono queste bellezze. Hanno un'utilità indiscutibile, sono insostituibili. Posso usarle per fare questo» ha detto, accarezzando il viso di Rambos, «e anche per questo» ha continuato, solleticando un punto preciso del suo esile collo, che lo faceva sempre ridacchiare. «Ma soprattutto, posso stringere le tue» Ha concluso, aprendo le mani verso di lui, per invitarlo a ripetere il gesto della cerimonia.

Fermi in questa posizione, si sono guardati negli occhi per dei momenti, in silenzio. Poi, un movimento all'uscio ha destato la loro attenzione.
Tutte le guardie erano cadute per mano di un intruso, e ora quell'assassino era fermo immobile in mezzo agli ultimi due cadaveri, scioccato dalla scena che si era trovato innanzi - l'Imperatore e il Generale in una posizione così tanto inequivocabile.
In una frazione di secondo, Rambos si è piazzato davanti a Dobrai a braccia spalancate, per difenderlo.
Quest'ultimo, comunque, era tutt'altro che indifeso: ha attivato il raggio cerebrale mandando l'intruso in una specie di crisi epilettica, e lasciando il tempo a Rambos di estrarre la sua arma e neutralizzarlo definitivamente.
Prendendo un gran sospiro di sollievo, quest'ultimo si è voltato.
«Bel lavoro. Mi ero dimenticato quanto sei pericoloso»
«Grazie, mio caro. Devo riconoscere che raramente uso le mani per difendermi» è stata la sua risposta, mormorata mentre spegneva la radio.

«Ancora una volta, il segreto della cerimonia è salvo.»
L'Imperatore è scoppiato a ridere.
«In effetti, ogni volta che ci sfioriamo fuori dal Prisma rischiamo di essere scoperti.»
«Non smetteremo, vero?»
Accarezzando di nuovo il suo viso, Dobrai ha scosso la testa.
«Ma certo che no.»

Un anno, un programma #contaparoleWhere stories live. Discover now