UNDICESIMO [tekkaman]

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Tema: truffatore. Ambientato, per la precisione, nell'episodio 4.

*

"Mutan, come no! Un'adorabile creatura, come no..!"

Joji Minami passeggiava avanti e indietro per la sua camera, preda di un attacco nervoso.

Poco prima un bipede dall'aspetto a dir poco bizzarro era sceso dalla navicella che aveva sbriciolato con il Voltekker. Era tutto arancione, grande all'incirca come un gatto, e aveva una bocca a cannuccia simile a quella dei cavallucci marini. Completava la sua apparenza assurda una folta coda bianca e due inutili antenne in cima alla testa. Joji aveva l'impressione che quello non fosse il suo vero corpo; era convinto che al momento giusto avrebbe rivelato il suo vero aspetto demoniaco, per subito dopo procedere ad annientare l'umanità. Ma il dottor Amachi e Hiromi erano di tutt'altro avviso.
Lo avevano preso in simpatia, e Joji era andato fuori di testa. Già accettava a fatica la presenza di un alieno, Andro, nella squadra. E ora diventavano addirittura due?

"No. Non posso permetterlo. Devo allarmare tutti... Mutan non è un alleato! È un truffatore."

Tali i pensieri che affollavano la sua mente. Pianificava un modo dietro l'altro per liquidare i due extraterrestri in un colpo solo; pensava di smascherare i loro "piani", oppure di incolparli a prescindere dalle prove, o di incastrarli direttamente. Magari offendendoli, comportandosi male con loro, li avrebbe convinti a lavorare da soli per tornare nella loro galassia d'origine.

Ogni volta che concludeva un pensiero cattivo su di loro, però, gli tornava alla memoria il viso di Hiromi, la sua felicità nello stringere al petto la piccola Mutan. Si era affezionata subito alla creatura, cadendo diritta nella trappola tesa dalla sua tenerezza.

 Si era affezionata subito alla creatura, cadendo diritta nella trappola tesa dalla sua tenerezza

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Joji si è immobilizzato per dei momenti. Poi, sospirando, si è seduto sul letto.
Si è sentito investito del compito di proteggere il sorriso di Hiromi.
Non poteva annientare Mutan perché lei avrebbe sofferto troppo; ma poteva costringere la creatura a rimanere innocua, a mantenere la sua forma "infantile" e innocente, minacciandola.

Il ragazzo si è steso sul letto con un sorriso cattivo in viso.
Quale peggior pena poteva infliggere ad un truffatore? Nessuna. E nello stesso tempo salvaguardava la felicità di Hiromi.

"Una vittoria su tutti i fronti!"

Un anno, un programma #contaparoleWhere stories live. Discover now