VENTOTTESIMO [Jojo SO]

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Tema di oggi: Per quanto ancora hai intenzione di ricattarmi? - Ambientato dopo il termine di Stone Ocean, quindi con Irene e Annakiss. Tengo il nome Ermes per convenzione. Angst come sempre.

*

Si erano incontrate un paio di settimane prima.
E da allora, era la seconda lettera che riceveva. La seconda!!!

Era una lettera piena d'amore... E poteva essere la sua rovina! Fortuna che Irene era una persona previdente, e che aveva fatto amicizia con il postino che le consegnava sempre in mano tutta la carta con il suo nome sopra. Non ha voluto nemmeno immaginare la reazione di Annakiss se l'avesse potuta leggere.

Per la seconda volta, quella donna le indicava un luogo dove incontrarsi per "salutarsi" definitivamente. E non ci sarebbe stato nulla di male nel farlo, se lei non fosse stata prossima a diventare moglie di Annakiss - che amava - e, soprattutto, se Ermes si fosse avveduta di omettere riferimenti tanto espliciti a quello che avevano fatto due settimane prima.
Cose abbastanza proibite, soprattutto per quanto riguardava il paragrafo delle loro labbra e delle lenzuola.

Inoltre, la donna pretendeva di passare una notte intera assieme a lei. Ma come poteva anche solo pensare che una cosa del genere fosse possibile?


Con tali pensieri in testa, Irene è andata a fare le solite commissioni sotto la pioggia, portando con sé la lettera e avendo cura di infradiciarla per bene, così da farla diventare illeggibile.
Ed è proprio mentre controllava lo stato della carta che l'ha incontrata.
La donna le si è piantata proprio davanti, con uno sguardo rabbioso e stringendo il manico dell'ombrello con forza.
«Irene.» Ha mormorato, alzando il mento e fissando gli occhi nei suoi.
«Ermes!» È stata la risposta di lei, che si è portata la mano libera alla bocca in un gesto di sorpresa.
«Immagino che tu abbia ricevuto la mia lettera». La più alta ha guardato con un sopracciglio sollevato la tasca del giubbino dove, in effetti, l'aveva sistemata.

«Sì. Seguimi al bar, voglio parlarti» Ha detto Irene, già avviandosi al locale in modo da non permettere alla donna di declinare.
Si sono sedute in un angolo tranquillo e hanno ordinato con calma estrema due caffé. Poi, davanti alla sua tazza fumante, Irene ha finalmente deciso che il momento giusto fosse arrivato.
«Per quanto ancora hai intenzione di ricattarmi?» Ha quindi chiesto, facendo andare di traverso la bevanda all'altra, che ha giustamente reagito con violenza.

«Cosa stai dicendo?! Ti ho solo chiesto di incontrarci!»
«... Facendo un resoconto dettagliatissimo di cosa abbiamo fatto. Ovvero qualcosa di segreto.»
«È una lettera d'amore! Avrei dovuto parlare dei miei problemi economici?»
Irene l'ha osservata qualche attimo, sorseggiando.
«Annakiss è quasi mio marito. Non posso ricevere lettere d'amore o passare la notte fuori con qualcun altro...» Le ha spiegato con serietà.

Ermes si è semplicemente alzata.
«Mi spiace averti fatto questa impressione. Mi spiace ancora di più che tu abbia dimenticato quanto sia stato bello, stare insieme.»
Ha mosso alcuni passi verso la porta del locale, e poi accelerato fino a correre, sentendo le lacrime bruciare alla base degli occhi. Ha urlato: «Addio!» sull'uscio, ma non si è guardata indietro ed è andata via in fretta e furia.
Irene è rimasta al tavolo, ha preso un secondo caffè e l'ha bevuto piano. Guardando il fondo della tazza, poi, è scoppiata a piangere per aver offeso e perso per sempre una persona come lei.
Ma ha scelto di prendere l'esempio, e non guardarsi indietro.


Quindi ha preso un respiro, pagato il conto, gettato la lettera ormai illeggibile, ed è tornata da Annakiss a capo chino.

*

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