QUINTO [Street Fighter AU]

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Buon compleanno al mio OTC! ♥ Non mi sembra vero di scrivere ancora su di lui.
Però Ono ha abbandonato il lavoro alla Capcom piuttosto che inserirlo in SFV, quindi una minaccia è anche una promessa!!

Tema di oggi: ti faccio vedere i sorci verdi! [AU] [!AbelxNash]

*

«Immagina se qualcuno ci vedesse così» ha mormorato Charlie Nash con un sorriso sognante, osservando la sua mano e quella di Abel intrecciate l'una all'altra. La luce del sole penetrava tra le travi del soffitto della rimessa, si rifletteva sul parabrezza dell'aereo e dava origine ad uno strano gioco sulla loro pelle, che si è interrotto quando ha accostato il suo viso al suo per dargli un bacio.
«Sarebbe un disastro, heh.» Il solo pensiero di venire scoperto lo riempiva di spavento: in quanto uomini avrebbero destato molta attenzione; questo avrebbe portato le autorità a capire che era una spia; e sarebbe finito tutto nel peggiore dei modi.
Realizzando tutto questo, Abel ha sentito l'ansia crescere rapidamente dentro di sé, e in pochi attimi ha preferito lasciare la presa e nascondere la mano in tasca piuttosto che stringerla e tradire le sue vere emozioni. Non era una persona coraggiosa; la sua unica intenzione era di scoprire il punto debole della 205° squadriglia, riferirlo alle autorità francesi e riguadagnare così la fiducia del tenente Bison. O meglio, questa era stata la motivazione del suo viaggio.

Qualche mese prima, seguendo le indicazioni dell'esercito francese (al quale apparteneva) aveva preso il posto di un nuovo membro, ovviamente italiano, dentro una delle squadriglie probabilmente più conosciute d'europa. Tutto andava per il verso giusto; nessuno si era accorto del suo inganno, tranne il soldato Charlie Nash - che però era rimasto affascinato da lui prima di trovare le prove effettive da riferire ai superiori. E così, l'inesperta spia si era trovata le spalle molto, molto meglio coperte del previsto. 
Erano passati pochi giorni da quando, per merito di una gaffe, Charlie gli aveva dichiarato il suo affetto. E cogliendo l'occasione al volo, Abel aveva dato vita a quell'ulteriore segreto. Chiunque al suo posto sarebbe stato felice e tranquillo; ma lui, lui tutt'altro.
Si chiedeva sin dal primo momento, con struggimento, se amasse davvero quel soldato.
Era innegabilmente pieno di fascino, e Abel si sentiva attratto da lui; eppure a tratti gli sembrava che questo non fosse abbastanza. In altri momenti, invece, si trovava a pensare che nell'esercito tutto è passeggero: le conoscenze, le relazioni, la routine, le ferite erano temporanee, e persino il ruolo e il compito affidato ad ogni membro poteva variare di giorno in giorno. La prova lampante di tutto ciò era in lui - era la sua fedeltà fragilissima verso la patria. E quindi, forse, era meglio non farsi coinvolgere troppo.
L'unica cosa della quale era certo, era che come Charlie aveva preferito aiutarlo che segnalarlo, così lui non voleva più stare dalla parte del suo tenente sospettoso e cattivo. A che pro abbandonare - peggio: tradire - il suo amante, e tutti i sentimenti che lo legavano a lui, per tornare da un superiore che lo vedeva come carne da macello, come poco più di zero, e sperare nel suo "perdono" per una azione della quale era solo sospettato?

«Sei pensieroso» ha osservato Charlie, facendosi tutto serio.
«Ho paura.»
«Le spie non dovrebbero neanche sapere cosa sia quel sentimento.»
Il giovane ha chiuso gli occhi e appoggiato la testa contro la sua.
«Non sono più una spia» ha sussurrato. «Voglio servire la tua patria, che mi ha accolto, e non la mia, che mi ha cacciato via.»
«Ehi, ehi, sai che non è così facile, vero? Sai meglio di me che il tuo esercito ti ha mandato qui, procurandoti dei documenti che probabilmente ha in copia, trovandoti il posto ideale...»

Quando i loro sguardi si sono incontrati, Charlie è rimasto colpito dall'eccitazione che celava quello di Abel.

«Bison mi ha mandato qui perché teme la 205°. Non può nulla contro di noi!»
«Calma un attimo, noi...»
Le proteste di Charlie Nash sono servite a ben poco. Ormai l'ex spia francese si era avviata alla fusoliera dell'aereo di fianco al quale si erano appartati, per battere il palmo sul caratteristico logo con i tre allegri topolini che era là disegnato.

«Distruggiamo la base dalla quale provengo, bruciamo quei documenti; io grido alla vendetta!»
«Abel...»
Guardando il ragazzo, Charlie ha realizzato che gli importava molto più non perdere lui che restare fedele alle indicazioni ricevute dall'Arma. E così gli si è avvicinato: «Va bene» ha detto, prima di superarlo e salire direttamente a bordo del velivolo. Si è calato gli occhiali, e con un gran sorriso si è nuovamente rivolto ad Abel, che ora era in fibrillazione. «Bison, trema!» ha urlato con serietà. «Ti faccio vedere i sorci verdi!!»
Il ragazzo ha riso.
«Sì» l'ha incalzato, «preparati al peggio!»

L'amore e la guerra ammettono qualche strappo alla regola. E sono entrambe cose più grandi della vita individuale. Per questo, poco dopo, i due uomini sono decollati senza autorizzazione, tenendosi forte per mano dentro la cabina di pilotaggio.


Un anno, un programma #contaparoleWhere stories live. Discover now