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Quando strappo via la pagina di novembre per dare il benvenuto ad uno dei miei mesi preferiti tiro un sospiro di sollievo: quello appena finito è stato un mese impegnativo, tosto, difficile e che non mi ha lasciata indifferente. Voglio sperare che questo, invece, mi regali qualche gioia in più e qualche nuova consapevolezza; infondo anche solo l'idea di tornare a casa mia per le feste natalizie mi riempie il cuore e mi appaga non poco.

Mentre mi incammino verso l'ingresso dell'aeroporto sento sbuffare ripetutamente Miguel ed Omar: ''Avete intenzione di far così finché non ci imbarchiamo?'' chiedo io ironicamente per smorzare un po' la tensione.

''Ci mancherete, ecco tutto. Capodanno non sarà lo stesso senza la nostra astemia e la nostra ruba cuori'' mi risponde Omar. Lo abbraccio nuovamente e sento che anche loro mi mancheranno moltissimo ma questi giorni di vacanza voleranno e quando tornerò lo farò con una mentalità ed un atteggiamento totalmente diversi da quelli avuti sinora.

L'unica cosa che mi ferisce profondamente è lasciare la Spagna, anche se per poco, senza aver avuto più alcun tipo di contatto con Aron e so per certo che non lo sentirò durante tutte le vacanze perché, infondo, un po' ho imparato a conoscerlo e so che non metterà da parte l'orgoglio.

Dopo aver sentito il nostro volo annunciato all'altoparlante ci guardiamo ancora tutti e quattro e, mentre Ele ed Omar si abbracciano salutandosi per bene, io mi avvicino a Miguel e affondo tra le sue braccia sentendo lui lasciarmi innumerevoli baci tra i capelli: ''Tra 15 giorni ti aspetto in questo esatto punto, non lo scordare ok?'' mi sussurra ed io annuisco. Alzo il viso per guardarlo meglio ed incrocio i suoi occhi in cui leggo la sincerità di chi realmente avvertirà la mia mancanza.

''Mi mancherai'' mimo con le labbra prima di baciargli la punta del naso, strappandogli un sorriso. Ricevo un ''Anche tu'' di risposta e poi mi dedico a salutare la scoperta più grande di questo mio viaggio di vita: Omar. Ci promettiamo di sentirci tutti i giorni e chiamarci per poi ritrovarci qui e tornare a ballare come pazzi assieme.

''Ciao ragazzi'' è quello che ci lasciamo alle spalle la Ele ed io mentre ci allontaniamo, mandando baci volanti e salutando senza sosta con le mani.

MERCOLEDI' 31 DICEMBRE ORE 21:35.

Il cenone di Capodanno a casa mia è una ricorrenza annuale che non ha mai fine e che mi riempie di gioia: avere qui Ele e la sua mamma è la ciliegina che puntualmente, mi ripeto, completa alla perfezione la fine di un anno e l'inizio di un altro. Mentre, con i miei cugini e ovviamente la mia amica, ci raccontiamo tutte le novità dell'ultimo periodo, la mia mente viaggia altrove e si chiede cosa stia facendo quel ragazzo dalla testa dura e dagli occhi profondi a tanti km da me.

Quasi come un'incredibile coincidenza sembra rispondere a questo quesito il fantastico mondo di Instagram che mi regala al momento giusto proprio una stories postata da lui: come immaginavo sono tutti in un locale, intravedo anche Omar e Miguel, sembrano divertirsi e godersi la serata e lui non mi sembra affatto scosso o turbato.

'' Sta festeggiando, non può mica stare col broncio tutto il tempo, sempre a patto che ce l'abbia ogni tanto'' mi ripeto. Cerco di non passare troppo tempo a scervellarmi per riuscire a immaginare come si senta Aron e torno a concentrarmi sulle chiacchiere e risate della mia famiglia.

ORE 23:59.

Mentre urliamo tutti all'unisono il conto alla rovescia per la mezzanotte, realizzo che sta terminando un altro anno che mi ha portato una delle soddisfazioni più grandi della mia vita: studiare nell'Accademia più prestigiosa della Spagna, mio fratello ne sarebbe stato fiero e per questo dedico tutto a lui, che sicuramente da lassù mi guarda.

Nadie dijo que fuera fácil  (Nessuno ha detto che è facile).Where stories live. Discover now