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Si è ormai creata una coesione così intensa e naturale tra tutti noi del gruppo di teatro che le prove non sono più una vera e propria lezione che ci viene ''imposta'' ma un momento per confrontarci, migliorarci e imparare, ridendo anche tanto. Il tutto è incentivato ed enfatizzato dagli attori di Élite che, a conferma della prima conversazione avuta con Miguel, si rivelano di volta in volta sempre più carini, disponibili e alla mano.

Dopo aver riprovato tutta la prima parte del copione che ha come sfondo il villaggio e come figure protagoniste gli abitanti, Gaston, Maurice e Belle, arriva il momento di provare le prime scene nel castello della bestia, con Aron. Ecco, quando si tratta di lui tutta la sicurezza ed il mio sentirmi ok in questo contesto, svaniscono. Lui mi mette agitazione, ansia, imbarazzo, nonostante non faccia nulla intenzionalmente per farmi sentire così ma, anzi, è carinissimo con tutti noi proprio come il resto del cast.

Lo vedo alzarsi in piedi e raggiungermi nel centro del cerchio formato da tutto il resto dei ragazzi che non partecipa alla prova di queste specifiche scene. Il prof è seduto tra di noi, ci guardiamo e, non riuscendo a sostenere i suoi occhi puntati su di me e il suo sguardo difficile da decifrare, sposto la mia attenzione sul copione tra le mie mani fingendo di dover rivedere le battute quando, in realtà, le ricordo benissimo.

Fortunatamente, i tentativi divertenti di Aron di ricreare una voce roca e spessa, simile ad una bestia, fanno ridere tutti, me compresa, sciogliendo la tensione che probabilmente si era fatta spazio solo dentro il mio stomaco.

Riproviamo la scena che mi ha permesso di ottenere la parte all'audizione: la liberazione di Maurice. Coinvolgiamo, quindi, anche Miguel e la prova va alla grande, è una scena molto intensa e mi tocca profondamente quindi riesco a farla mia. Dopodiché riproviamo la parte con la scorbutica e, prontamente, rifiutata proposta di cena da parte della Bestia: ammetto che mi diverte moltissimo provare questa scena con tanto di tono di rifiuto altezzoso verso Aron, infatti al termine, faccio spallucce e gli sorrido furba.

Si passa, fortunatamente, alle scene che vedono coinvolti gli oggetti parlanti, poi a quelle con Maurice e Gaston e prendono posto al centro del cerchio tutti coloro coinvolti. Riprendo a sedermi dov'ero prima, con l'unica differenza che al mio fianco si posiziona Aron, visto che Omar sta provando con gli altri.

''Lo sai che prima o poi dovremo provare la scena del bacio vero?''

Mi giro di scatto verso di lui e lo vedo sorridere furbo mentre guardi dinanzi a sé permettendomi di stupirmi ancora una volta del profilo scultoreo che lo delinea, ancor più evidente ora che è libero dai ricci.

Accantono forzatamente tutte le adulazioni nei suoi confronti e realizzo, effettivamente, la frase che ha appena pronunciato: non avevo mai pensato a questo dettaglio, che poi tanto dettaglio non è visto che è la scena forse più attesa dell'intero spettacolo.

''Perché diavolo non ci hai pensato stupida?''

Sono immobile, incapace di dire o fare nulla, troppo sconcertata da ciò a cui questo ragazzo mi ha costretta a pensare. Dovrò baciarlo, per pochi secondi, ma dovrò baciarlo. È una cosa buona? Voglio dire, cosa ne penso?

Non ne penso nulla, è ''lavoro'', non si tratta di un bacio qualsiasi ma di una scena fondamentale dello spettacolo e tale deve rimanere, quindi non vedo neanche il motivo di una domanda del genere da parte sua.

Mi rendo conto di essere rimasta imbambolata a guardare un punto qualsiasi del suo viso mentre riflessioni a cascata si facevano spazio nella mia testa, quando lui si volta verso di me inclinando la testa di lato: ''Che c'è mh? Non ci avevi ancora pensato?''

Ha fatto centro.

''Cosa? No, sì, ci avevo pensato certo. Ma siamo attori, o meglio tu già lo sei e quindi sei abituato mentre io sto imparando e devo fare pratica, andrà bene, sarà un bacio scenico, non ha importanza, non vedo perché l'hai chiesto'' sputo fuori frettolosamente, agitando nervosamente le mani e muovendo lo sguardo velocemente sulla sala alle spalle di Aron, pur di non guardarlo in faccia mentre dalla mia bocca si susseguono bugie con la speranza di apparire tranquilla e assolutamente indifferente all'argomento.

Nadie dijo que fuera fácil  (Nessuno ha detto che è facile).Where stories live. Discover now