Parte VIII

500 31 37
                                    

•Green Castle, il giorno dopo•

Dalle labbra di Harry uscì un mormorio di piacere quando il suo corpo entrò a contatto con l'acqua calda, quasi bollente, che riempiva la grande tinozza di legno posta al centro della stanza.

I muscoli si rilassarono e Harry mosse la testa per far schioccare il collo rigido

Tra la guerra imminente, la discussione con Desmond, la preparazione di strategie e la protezione del regno, in quei giorni era un fascio di nervi. L'unico momento in cui si era concesso di spegnere il cervello (e accendere il cuore) era stato in quella notte speciale che aveva trascorso con Louis, per il resto, invece, non si era fermato un attimo.

Chiuse gli occhi, appoggiando il capo al bordo di legno, lasciando che le punte dei capelli lunghi e ricci si bagnassero e si attaccassero alle spalle.

Era a casa di Louis, in una stanza mediamente piccola addebita a bagno. Non metteva più piede al castello da giorni, dopo la seconda discussione avuta con Desmond quando si era diretto a palazzo per parlare con dei cavalieri.

-Harry! Harry! -

La voce di sua sorella lo bloccò dal avanzare verso la sala delle riunioni. Si voltò nel bel mezzo del salone principale, spostando il peso da un piede all'altro, nervoso. Voleva fare il più in fretta possibile, non voleva per niente al mondo fare incontri poco piacevoli.

-Hey Gems -

Gemma lo raggiunse ponendogli una lettera.
Sulla carta era presente il simbolo e la firma di Sir.Andrew, suo cognato.

-Andrew ha mandato questa, dice che manderà al più presto dei soldati. Purtroppo devono attraversare le colline ad ovest: l'esercito di Xenia è appostato proprio nella strada sud, devono raggirarli - spiegò la ragazza mentre Harry faceva scorrere gli occhi sulle frasi della lettera.

-La strada attraverso le colline è tortuosa, speriamo arrivino in tempo. Metterò qualcuno alle porte del regno ad ovest per accoglierli. È indispensabile il più aiuto possibile. - disse Harry ripassando la lettera a Gemma.

-Grazie, Gems. - le sorrise, nonostante le fossette non fecero la loro comparsa nel viso stanco -Voi come state? -

La ragazza fece una smorfia -Sta mattina avevo la nausea. È la parte che odio di più -

Il fratello annuì comprensivo, guardandola con occhi dolci. Amava i bambini e se del bambino che si parlava era una sua futura nipotina o nipotino aveva un motivo in più per amare quel piccolo esserino, oltre ad avere un motivo in più per riuscire a vincere quella guerra.

-Hai parlato con le cuoche o con le servitrici? Loro potrebbero aiutarti. Se vuoi posso chiedere ai druidi se sanno qualche trucchetto per questo genere di cose, oppure Febe potrebbe...-

-Haz, tranquillo- Gemma gli posò delicatamente una mano sul braccio, bloccando il suo sproloquiare -È tutto okay, non preoccuparti per noi, continuo a ripetertelo. L'unica cosa che ti chiedo è di toglierci da questo casino -

Gli occhi speranzosi e un po' supplicanti di Gemma lo portarono ad annuire con convinzione -Farò del mio meglio, Gems. Te lo prometto. -

La ragazza gli strinse forte le mani, cercando di dargli sicurezza -So che farai del tuo meglio, confido in te -

Il riccio strinse a sua volta le mani delicate della sorella, abbassandosi per darle un bacio sulla guancia.

-Ora è meglio che vada, devo aggiornare i cavalieri su alcune strategie che io e Liam abbiamo elaborato -

I'll burn the ice down only to see your eyes ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora