Parte V 0.0

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Castello di Ghiaccio, tre ore prima della mezzanotte •

Harry non riusciva più a muovere il suo corpo.

Vedeva sfocato e respirava a pena, era immobile, letteralmente un pezzo di ghiaccio. Percepiva i rumori ovattati e sapeva che non avrebbe superato quella notte.

I giorni erano scaduti.

Una parte di lui sperava che Louis fosse ancora in tempo per venirlo a prendere ma sapeva che le possibilità che arrivasse erano veramente poche. Non gliene faceva una colpa. Poteva solo immaginare cosa avrebbe potuto incontrare nel suo cammino.

Pregava solamente che stesse bene.

Strano, no? Pensava all'incolumità di Louis quando lui stava letteralmente facendo i suoi ultimi respiri.

Sapeva, però, che Louis avrebbe fatto lo stesso, a situazione inversa.

-Harry, resisti - la voce di Axel rimbombò nella sua testa, storpiata, la sua figura offuscata si spostò davanti alla sua vista -Stanno arrivando. Resisti ancora un po' -

Axel aveva provato a contrastare un po' l'avanzata dell'incantesimo di Xenia in lui, con l'ultimo rimasuglio di magia che gli era rimasto, ma era stato tutto inutile.

-Non mollare. Non adesso - Axel tirò sù con il naso scuotendo leggermente il suo corpo tremante e accarezzandogli i ricci -Mi dispiace, mi dispiace così tanto. - mormorò abbassando la testa.

Quelle parole e passi pesanti che si avvicinavano furono le ultime cose che Harry percepì prima di crollare nel buio.


Quando si svegliò la luce della grande stanza infastidì i suoi occhi appannati e abituai al buio tetro della cella.

Non aveva bisogno di guardarsi in torno per capire dove si trovasse: il soffitto alto, le colonne di ghiaccio luccicante, il trono davanti a lui e la donna incatenata erano già abbastanza famigliari per lui.

Emise un lamento impercettibile quando con un calcio Simon lo fece voltare con la schiena a terra in modo che, con le testa di lato, potesse vedere, per quanto riuscisse, i movimenti di Xenia.

-A quanto pare i tuoi amici non hanno percepito il messaggio - disse la donna con la sua voce piatta, priva di sentimento e da far accapponare la pelle.

Harry fremette, stringendo le labbra in una linea dritta.

-Mi è servita la magia del tuo compagno di cella, sai? Forse posso fare anche a meno di quella del principe perduto -

Louis.

Harry venne attraversato da un brivido a quel pensiero.
Quante cose ancora non sapeva?

Xenia si piegò in una risata sguaiata dopo aver detto quelle parole -Ma chi voglio prendere in giro? Quella magia è mia, mi appartiene. Prenderò tutto quello che mi spetta. Soffrirà talmente tanto che si pentirà di essere nato. -

Harry ebbe paura. Tanta paura.

-E poi - continuò Xenia accarezzando la sua bacchetta di ghiaccio affilato - prenderò il tuo sangue, lentamente e bagnerò queste dannate catene che mi tengono prigioniera da troppo tempo. -

-Simon - si rivolse all'uomo di fianco a lei - pensi sia meglio far vedere al nostro piccolo principe come abbiamo intenzione di prendere il suo sangue mentre aspettiamo i suoi amichetti? -

Simon fece una risata esagerata avvicinandosi al ragazzo dopo aver dato alla donna una risposta affermativa.

Harry, purtroppo, non poté fare poi molto per sottrarsi dalla presa dell'uomo; il suo corpo provato e stremato si faceva manovrare come una marionetta di legno.

I'll burn the ice down only to see your eyes ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora