Parte XI

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Harry faceva fatica a mettere in ordine i pensieri mentre camminava avanti ed indietro nella stanza, di fronte al letto di Louis.

Era ancora scosso da quello che era successo la sera prima; l'immagine della donna che lo aveva salvato, la madre di Louis, che correva ad abbracciare il figlio continuava a ripetersi senza fine nella sua testa.

La cosa più folle era il fatto che lui fosse più sconvolto di Louis.

Louis se ne stava lì sul letto, con le bende a renderlo ancora più piccolo di quanto già non fosse, a seguire con gli occhi blu tutti i suoi passi, le labbra piegate in un tenero sorriso.

Era tranquillo, sereno, in pace.

Harry non se lo spiegava; non era tormentato da mille domande? Non era curioso di sapere?

Il principe non riusciva a darsi una spiegazione all'apparente serenità di Louis.

-Haz, amore, finirai per creare una fossa da quanto stai camminando - gli disse Louis con un sorrisetto derisorio.

Harry si voltò a braccia incrociate e con una smorfia in viso che, comunque, scomparì non appena vide Louis così divertito.

Era bellissimo vederlo finalmente rilassato, a parte le ferite, dopo tutto quello che avevano passato.

Louis era ancora un po' ammaccato qua e là, ancora un po' pallido e senza forze (non riusciva a fare due passi che le gambe gli cedevano, costringendolo ad aggrapparsi alla prima cosa che gli capitava a tiro; di solito quella cosa era Harry) e le bende ricoprivano ancora la maggior parte del suo busto ma stava bene.

Mangiava, dormiva, rideva e scherzava.

Si vedeva nel suo sguardo che era felice; felice di essere finalmente esonerato da un compito più grande di lui, felice di essere vivo e felice di avere Harry con sé.

Forse era tutta quella felicità a non averlo fatto uscire di testa quando aveva incontrato la sua vera madre.

Forse l'aver sconfitto effettivamente quella che era una tra le loro più grandi minacce, lo aveva portato a pensare che tutti gli altri ostacoli, anche quelli più grandi, potevano essere superati.

Sotto quel punto di vista, Harry lo comprendeva.

-Scusami - gli disse - Ma sono veramente agitato. Come fai ad essere così calmo? Si sta parlando della tua vera madre -

Louis scosse le spalle, allungando una mano per incitarlo ad avvicinarsi.

Harry si sedette di fronte a lui, su un piccolo spazio nel letto, prendendogli la mano.

-Proprio perché è mia madre sono calmo. Quando l'ho vista mi sono tornati in mente dei ricordi di lei, con lei; momenti che avevo proprio rimosso. - Louis gli strinse la mano -Io la conosco già Harry, e per quanto possa sembrare strano, ci ho vissuto insieme per sei anni della mia vita.-

Harry sorrise, facendo spuntare la fossetta sulla sua guancia sinistra -Sono felice di vederti così sereno. Mi fa piacere che tu abbia ricordato momenti passati con tua madre -

Louis annuì alle sue parole -Sono felice anche io. - poi sospirò un po' sconsolato
- Dovrò parlare con mia madre Jay e le ragazze quando torneranno tra pochi giorni; le amo tantissimo, Harry, non posso lasciarle senza una spiegazione -

Harry allungò una mano accarezzandogli una guancia ancora un po' pallida. Gli accarezzò lo zigomo alto, le rugherete intorno all'occhio, godendosi la morbidezza della sua pelle e rendendosi, ancora una volta, conto che ora poteva farlo per quanto voleva.
(Stava volutamente ignorando il discorso sulla futura salita al trono di Louis)

I'll burn the ice down only to see your eyes ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora