35. Tired

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«vuole conoscerti... ufficialmente» spiegai con un groppo alla gola,
«e tu... insomma, tu vuoi che i tuoi mi conoscano?» chiese lui esitante,
«non lo so... cioè usciamo insieme da ormai un mese quindi... si, si direi» feci pensierosa,
«Mills, se non sei sicura di voler...» fece per dire lui cauto,
«no... io voglio presentarti ai miei. Solo che non so come potrebbe reagire... mio padre. Insomma io non ho mai avuto un ragazzo. O meglio, non gliene ho mai presentato nessuno quindi...» spiegai scuotendo la testa,
«se tu temi di come potrebbe reagire tuo padre io che dovrei fare?» chiese lui corrucciando la fronte, io risi.
«ma parlando d'altro... hai fame?» domandò dopo qualche secondo, era passata ormai l'ora di pranzo da più di un'ora e non avevo nemmeno fatto colazione quella mattina.
Non mi accorsi di avere fame finché non me lo chiese lui.
«si... non ho mangiato nulla oggi» annuii,
«okay, se vuoi ci fermiamo in una pizzeria qui vicino» propose lui,
«si, d'accordo» annuii sorridendo.

Arrivammo ad un piccolo locale a cui ero passata davanti un milione di volte mentre andavo a scuola, ma comunque non vi ero mai stata.
All'interno era carino, vi erano tavolini da due o da tre sparsi in giro per la pizzeria, noi ci sedemmo ad uno vicino alla grande vetrata che dava sulla strada.

«uhm io prenderò una margherita, grazie» feci alla cameriera che ci aveva portato i menù,
«lo stesso» annuì Finn, lei annotò l'ordine su un piccolo quadernino per poi tornarsene in cucina di corsa.
Mi fece ridacchiare dato che nel locale ci saranno state massimo dieci persone in tutto.
«come te la senti?» chiese ad un tratto guardando sotto il tavolo la mia caviglia,
«leggermente immobilizzata... ma non fa male» affermai cercando di muoverla, lui annuì.

«Finn!» sentimmo chiamare da qualcuno appena entrato nel locale, ci girammo entrambi.
«Iris?» fece lui, sembrava confuso.
La ragazza si avvicinò al tavolo.
«ehm... che ci fai qui? Con lei?» sussurrò la bionda ridacchiando, io la guardai stranita,
«cioè? Io non...» balbettò il ragazzo fulminandola con mi sguardo,
«oh ma andiamo. Per quanto pensi di farla andare avanti ancora?» ridacchiò lei,
«Iris smettila» la richiamò Finn,
«sul serio, Brown sinceramente sono un po' delusa. Ti credevo più intelligente» fece poi rivolgendosi a me,
«come scusa?» chiesi scettica,
«credi veramente che faccia sul serio con te?» mi chiese e la vidi sul punto di scoppiare a ridere, io mi girai scettica verso Finn che sembrava come guardarla pietrificato,
«vattene» le dissi con il tono di ghiaccio, lei rise e poi si voltò a guardare il ragazzo,
«ci vediamo Finnie» gli fece lei l'occhiolino prima di girare i tacchi e andarsene di nuovo con la ragazza con cui era venuta, dopo aver ritirato due cartoni di pizza d'asporto.

Io mi girai di nuovo a guardare Finn che ora mi osservava cauto,
«Mills...» mormorò supplicante ma io non gli lasciai il tempo di aggiungere altro, raccolsi la mia borsa e mi alzai dalla sedia,
«no, dove vai?!» mi chiese lui, io scossi la testa e non parlai prima di andarmene verso l'uscita.

«Millie!» mi chiamò lui che mi aveva rincorso fuori dal locale,
«fermati!» fece ancora prendendomi per il braccio, io mi girai e lo fulminai con lo sguardo,
«lasciami» ordinai con voce fredda, lui sembrò rifletterci ma poi tolse la presa.
Io feci per dirgli qualcosa ma le parole non uscirono, feci qualche passo indietro.
In quel momento tutto quello che avrei voluto fare era correre via dove non avrebbe potuto seguirmi.
«parlami...» mi scongiurò lui,
«non ho nulla da dirti» scossi io la testa, un altro passo indietro.
«ti prego, dimmi che cosa pensi» chiese di nuovo,
«cosa penso... non so nemmeno io cosa dovrei pensare in questo momento!» sbottai,
«Millie, quello che ha detto Iris...» cominciò lui, non gliene diedi il tempo,
«fammi indovinare... sono tutte puttanate, vero?» chiesi scettica,
«no? Perché a me sembra che l'unico qui che non fa altro che mentirmi sia proprio tu!» continuai,
«Mills...» mormorò lui,
«Mills? Mills cosa?!» sbottai di nuovo, lui aprì la bocca per parlare ma poi non disse nulla.
Io mi girai dall'altro lato e cominciai a camminare.
Dovevo andarmene via, allontanarmi da lui.
«Millie ferma!» mi chiamò cercando di starmi dietro, così mi girai ancora.
«no! Sono stanca di tutto questo! Ora... solo lasciami in pace» gli dissi prima di voltarmi ancora e andarmene.

Questa volta lui non mi rincorse.

SPAZIOSCRITTRICE
Non riesco a decidere quale sia la mia stagione preferita di St.
La uno rimarrà nel mio cuore per sempre, la due è un capolavoro e la tre è veramente fantastica.
Letteralmente.

~ by Gio♡︎

Bad Idea | FILLIE AUWhere stories live. Discover now