33. Important

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The world's a little blurry
or maybe it's my eyes.
~ Billie Eilish

«gli ho appena telefonato, imbarcheranno tra meno di un'ora» informai riponendo il telefono nella tasca della mia giacca,
«come stai? Sei nervosa?» sentii chiedermi Sadie,
«si... insomma non ho ancora bene pensato a come parlargliene» feci torturandomi nervosamente le dita con le unghie,
«credi che abbia idea?» domandò lei abbassando lo sguardo,
«non lo so... forse» ammisi corrucciata,
«ma d'altronde sono anche sollevata che non dovrò più tenermi tutto dentro» feci deglutendo, la mia amica annuì.
«lo vedrò domani mattina...».

~•~

«puoi venire venire qui?» domandai al telefono la mattina seguente,
«okay ti aspetto» annuii dopo avere ricevuto la sua risposta.

Riattaccai nervosa e scesi le scale per poi sedermi sul divano affianco all'entrata.
Me ne stetti in attesa per più o meno dieci minuti, lì a fissare il vuoto pensando a cosa avrei dovuto dire.
Poi fu solo quando sentii suonare il campanello che mi resi conto di non essere pronta a rivederlo.

Comunque mi alzai e mi avvicinai alla porta, mi presi qualche secondo per cercare di regolarizzare il respiro ma i miei sforzi andarono persi quando lo vidi sorridermi dall'uscio.

«ciao» mormorò con fare rilassato,
«hey» farfugliai io spostandomi per farlo entrare in casa.
«com'è andato il viaggio?» chiesi nervosamente rientrando in casa,
«bene, un tipo si era pure messo a...» cominciò lui a raccontarmi,
«dobbiamo parlare» lo interruppi io girandomi a guardarlo,
«che è successo?» mi chiese lui preoccupato, perché non me lo dici tu? Avrei voluto chiedergli ma mi trattenni.
«sei sicuro di non dovermi dire nulla?», gli diedi un'ultima possibilità di essere sincero, un'ultima possibilità di sistemare le cose.
«Mills che succede?» chiese lui con tono preoccupato.
Io sentii i miei occhi diventare lucidi,
«hey, mi spieghi cosa...» si avvicinò lui, cercò di mettermi una mano sulla guancia per asciugarmi le lacrime ma io mi scostai velocemente,
«non toccarmi» mormorai con tono talmente basso che dubitai persino che avesse capito quello che avevo detto,
«Iris...» dissi e basta, lui mi guardò sconvolto,
«ti vedi ancora con lei?» cominciai scettica,
«cosa? Ma di che cazzo stai parlando?» chiese di nuovo ora alzando la voce,
«di che sto parlando? Del fatto che non hai fatto altro che mentirmi da quando ci siamo conosciuti! Che non ti è mai importato...» strillai con la voce rotta,
«te l'ha detto lei?» domandò interrompendomi con l'espressione corrucciata,
«ha importanza?» chiesi io, lui esitò nel rispondere così continuai,
«era lei al telefono al compleanno di Noah?» chiesi,
«dimmi la verità» feci ancora,
«si» ammise lui,
«avevi detto che non era nessuno di importante!» gli ricordai isterica,
«Millie io non...» provò a dire ma io non gli lasciai il tempo,
«no, sai cosa? Lascia perdere. Se nemmeno questo per te è importante allora non voglio neanche...» feci io girandomi dall'altro lato per dargli le spalle,
«Millie, cazzo ascoltami!» mi chiamò tirandomi leggermente il braccio per farmi voltare verso di lui.
Io alzai il viso, quasi non riuscivo a vederlo, la mia vista era come appannata dalle lacrime,
«per me non c'è niente più importante di noi due, okay?» provò lui a chiarire ma non gli diedi ascolto,
«allora perché menti?» chiesi a voce bassa,
«io non mento» scosse lui la testa,
«seriamente? Tu puoi seriamente guardarmi negli occhi e giurare di non avermi mai mentito?» gli domandai già sapendo la risposta, lo vidi guardarmi, aveva anche lui gli occhi lucidi ora.
Io aspettai qualche attimo, poi guardai verso il basso e scossi la testa sorridendo amaramente.
«ti prego guardarmi» mi sussurrò poco dopo, alzai lo sguardo sorpresa che avesse ancora qualcosa da dire,
«non so cosa ti abbia detto...» cominciò riferendosi a Iris,
«ma posso giurarti che non c'è più niente tra me e lei... Dio, come potrebbe esserci qualcosa?» fece poi corrucciando la fronte,
«insomma, sarei veramente un idiota a lasciarti per lei...» disse, mi venne da sorridere ma cercai di trattenermi.
Mi mise una mano sulla guancia, io lo guardai come incantata.
«merda, sei troppo bravo» imprecai ridacchiando, lui alzò le spalle in modo modesto.
«sono serio... non ho mai provato nulla del genere per nessuno. E nessuno mi ha mai spiegato come dovrei comportarmi...» ricominciò lui, lo vidi a corto di parole.
«Finn... ho capito» gli sorrisi dolcemente, lui annuì in imbarazzo.

Decisi di avvicinare il mio viso la suo.
Le nostre labbra si incontrarono per la prima volta dopo quella che a me era sembrata un eternità.
Ma il bacio durò per poco, lui si staccò.
Stavo per chiedergli che gli prendesse ma quando sentii le sue labbra spostarsi sul mio collo le parole diventarono solo un sospiro.
Lo vidi fare poi per spostarsi sul divano così mi bloccai staccandomi.
«i miei potrebbero arrivare» gli dissi,
«oh... okay» fece lui facendo un passo indietro,
«ma che hai capito? Andiamo al piano di sopra» gli dissi impaziente alzando gli occhi al cielo.
Non gli diedi il tempo di dire nulla, gli presi semplicemente la mano e m'incamminai verso le scale.
Forse troppo velocemente, mi scordai della caviglia e rischiai quasi di perdere l'equilibrio.

«merda» imprecai sedendomi sui gradini, mi alzai l'orlo dei pantaloni e notai che ora il mio piede aveva preso un colore violaceo ed era decisamente più gonfio del normale.

«che hai fatto?» chiese scettico il ragazzo accovacciandosi poco più in basso di me,
«me la sono slogata» gli dissi,
«quando? Dio, perchè cazzo non me ne hai parlato?» chiese lui scettico,
«martedì... e mi è passato di mente credo» cercai delle scuse,
«ti è passato di mente?! Millie, ci siamo sentiti tutti i giorni!» mi rimproverò lui irritato,
«scusa» mormorai, lo vidi prendere fiato e poi controllare la mia caviglia,
«e comunque mi pare che sia più che slogata. Ti porto all'ospedale»...

SPAZIOSCRITTRICE
È uscita la nuova stagione di Lucifer!!!
Non mi interessa se Tom Ellis ha 27 anni in più di me, l'età è solo un numero.

~ by Gio♡︎

Bad Idea | FILLIE AUOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz