22. Deserve

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«Jake!» chiamai attraversando il cortile,
«ciao Millie» mi salutò lui,
«devo parlarti...» gli ricordai quando gli fui di fronte,
«si, dimmi»,
«non qui... vieni» gli feci prendendolo per mano, lo condussi sul retro dell'edificio, dove sapevo, non ci fosse mai nessuno.

«ti volevi appartare Millie?» mi chiese facendo per baciarmi il collo, ma io non gliene diedi il tempo indietreggiando contro il muro,
«no... io dovevo parlarti» feci sorpresa dal suo comportamento,
«dovevi? Allora suppongo che non sia più importante...» mi parlò con un sorriso beffardo, lui si avvicinò di nuovo e mi baciò sulle labbra appoggiando le mani contro la parete per impedirmi di scappare,
«Jacob smettila!» feci girando la testa di lato per impedirgli di baciarmi,
«giù le mani, Sartorius» sentii parlare una voce familiare,
«Finn è tutto okay...» provai a rassicurarlo, cercando di liberarmi dalle braccia di Jacob,
«già Wolfhard, quindi se non ti dispiace io e la mia ragazza avremmo da fare» fece lui irritato, vidi Finn stringere i pugni,
«cosa? Jacob ma che ti prende ultimamente?!» gli chiesi sconvolta,
«cosa mi prende? Cosa ti prende?!» gridò lui,
«io...» cominciai confusa,
«se stessi zitto lo sapresti!» si mise in mezzo Finn,
«ah, quindi lui lo sa e io no?» fece irritato indietreggiando,
«Finn ti prego, se stai qui peggiori solo le cose» lo pregai, lui mi guardò come se non si fidasse a lasciarmi li con lui, ma poi dopo avere scoccato un'ultima occhiata in cagnesco a Jacob girò l'angolo e se ne andò.

Vidi il "mio ragazzo" guardarmi in attesa di spiegazioni così dopo aver preso un respiro sputai fuori:
«è successa una cosa, di cui non ti ho mai parlato... io non so se questa cosa andrà avanti per molto ancora ma non...» cominciai non sapendo bene come dirglielo,
«con cosa intendi lui vero? E' successo lui...» mi precedette,
«Jake mi dispiace...» tentai di scusarmi ma mi parlò sopra,
«non vuoi venire a letto con me perchè ti fai il ricciolino, eh?» rise lui, io non seppi più cosa dire,
«non sai che dire? Ti dico io una cosa, sei una puttana Millie Bobby Brown!» mi urlò lui avvicinandosi velocemente, me lo ritrovai davanti con la mano destra tesa, io chiusi gli occhi pronta a ricevere quello che sapevo di meritare, ma non arrivò nulla.

Quando riaprii gli occhi vidi Jacob a terra e sopra di lui Finn,
«prova a toccarla di nuovo...» fece lui in fare minaccioso mentre gli teneva la testa premuta sul cemento,
«Finn smettila!» lo pregai tirandolo per il braccio, lui mi guardò, vedevo la rabbia sgorgare dai suoi occhi neri,
«ti prego andiamo via» gli sussurrai senza lasciargli il braccio, Finn si alzò allontanandosi da Jacob, che ora provava a rialzarsi faticosamente,
«andiamo...» ribadii prendendogli la mano e trascinandolo via.

«non saresti dovuto intervenire... me lo merito» feci sedendomi sulle scale dell'entrata ormai vuota del liceo, lo guardai, si era fatto male, aveva il labbro rotto di nuovo, e anche sta volta per colpa mia.
«non dire così» mi disse dolce sedendosi al mio fianco,
«continuo a farlo...» sussurrai soprappensiero,
«fare cosa?» chiese lui confuso,
«deludere... prima te e ora lui...» cominciai ma lui non mi lasciò il tempo di continuare,
«e quando mi avresti deluso?» domandò, io lo guardai con le lacrime agli occhi,
«ieri, la settimana scorsa, quella prima... Dio davvero troppe volte... perché non ce l'hai con me?» chiesi scuotendo la testa,
«Millie ma cosa stai dicendo?» ridacchiò lui,
«dovresti odiarmi... perché non lo fai?» gli domandai,
«sinceramente Mills, non credo potrei mai essere capace di odiarti» sorrise lui,
«perché no?» balbettai colta alla sprovvista.
Lui fece per parlare ma poi lo vidi sbuffare alzando gli occhi al cielo, poi inaspettatamente si avvicinò premendo le sue labbra sulle mie.

Era un tocco morbido e confortevole, che niente aveva a che vedere con le labbra di ghiaccio che mi avevano toccata qualche minuto prima.

Poi dopo qualche attimo sentii un sapore diverso... sapeva come di ferro, di sangue.
Lui fece una smorfia di dolore,
«Finn sanguini» feci staccandomi per controllare il taglio,
«non mi interessa» sussurrò lui riprendendo a baciarmi,
«no, ti fa male» mi scostai di nuovo dopo averlo sentito gemere, lui mi guardò scocciato come se lo avessi appena risvegliato da un sogno.

Io a vederlo a quel modo sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia, poi sull'altra guancia, poi sulla fronte fino a percorrere ogni angolo del suo viso.

Quando ebbi finito mi allontanai un poco per vedere la sua reazione, lui teneva gli occhi chiusi.
«potrei abituarmici, sai?» mi fece senza riaprire gli occhi,
«a cosa?» gli chiesi,
«ad averti tutta per me» mi sorrise sghembo riaprendoli.
«cosa siamo?» gli chiesi all'improvviso,
«hai bisogno di una definizione per questo?» domandò tornando serio, io ci pensai e scossi la testa, per poi girarmi di spalle e appoggiarmi a lui che mi circondò con le braccia.

Rimanemmo seduti lì per qualche minuto, poi decidemmo di fare un giro dell'isolato.
Nessuno dei due aveva intenzione di presentarsi a scuola oggi.

«cazzo Finn!» sbiancai bloccandomi sul posto,
«che hai?» mi chiese stupito,
«oggi dobbiamo esporre il progetto!» gli ricordai incamminandomi verso il lato opposto,
«che fai? Torni indietro?» domandò seguendomi a ruota,
«sono le undici e quaranta, se ci sbrighiamo riusciamo a seguire l'ultima ora» gli dissi,
«sei seria?» mi fece lui sorpreso,
«sono serissima Finn, vieni su» annuii prendendolo per mano, dovetti praticamente trascinarlo per tutto il tragitto ma per fortuna riuscimmo ad arrivare in orario.

«che dire, complimenti Brown, sei riuscita a farmelo studiare» scherzò il professore guardando con sguardo di intesa il ragazzo, che fece spallucce.
«okay... beh, come vi ho già detto comunicherò le valutazioni alla fine...» continuò il professore mentre io e Finn tornavamo a posto.
Io mi stesi sul banco stanca ed il mio compagno rise della mia posizione scomposta, stavo per ribattere quando sentii la porta dell'aula aprirsi.
Entrambi guardammo in quella direzione e come già sospettavamo ne entrò un Jacob malridotto che vedendoci in classe ci rivolse un'occhiataccia.
«oh, Sartorius. Ormai la lezione è terminata... sei stato in infermeria fino ad ora?» domandò il professore, il ragazzo annuì senza staccarmi gli occhi di dosso.
Neanche mi ero accorta di avere cominciato a tremare, Finn invece lo notò, mi prese la mano da sotto il banco e me la strinse con fare rassicurante.
«rilassati... ci sono qui io»...

SPAZIOSCRITTRICE
Dopo 22 capitoli siamo riusciti a farmi mettere insieme... forse.

~ by Gio♡︎

Bad Idea | FILLIE AUحيث تعيش القصص. اكتشف الآن