31. Trust

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«vuoi dire che voi due...»,
«ossi... ci puoi scommettere».

E fu in quel momento che sentii le mie gambe cedere e il mio cuore spezzarsi allo stesso tempo.

«Millie...» sentii chiamarmi Sadie, ma io quasi non riuscii a sentire la sua voce mentre correvo velocemente verso l'uscita.

Mi sedetti sulle scale di fronte all'entrata con la testa china fra le ginocchia.
Scossi la testa.
No, non poteva essere vero.
Sicuramente non intendeva quello.
No, Finn non sarebbe mai stato capace di... o forse si?
Insomma ammettiamo come stavano le cose... non ero mai stata sicura di potermi fidare di uno come lui.
E forse a non fidarmi avrei fatto meglio.

Andai a casa, quel giorno nemmeno prendevo in considerazione l'idea di andare a lezione.
E tutto quello che mi limitai a fare fu stendermi nel mio letto e guardare il soffitto con gli occhi lucidi.
Passarono minuti, o forse ore.
Ma poi qualcuno suonò il campanello, solo al secondo squillo mi alzai per andare ad aprire.

«Millie!» mi abbracciò la mia amica appena mi vide, io non parlai e staccatami mi andai a sedere sul divano con lei che mi seguiva a ruota.
«ho parlato con Caleb» sputò fuori lei all'improvviso, io la guardai con gli occhi sgranati,
«lui... lui dice che non è come sembra. È Iris quella che...» cominciò lei ma io la zittii,
«non è come sembra? Come fa a non essere come sembra? Iris è stata molto chiara...» feci io scuotendo la testa,
«dico solo che dovresti dargli la possibilità di spiegarsi...» ricominciò Sad, io la guardai con lo sguardo spento,
«chiamalo stasera... se non si spiega o non nega allora...» continuò,
«d'accordo» la interruppi annuendo,
«okay... vuoi che rimanga un po' qui?» mi chiese passandomi una mano sulla spalla,
«si per favore...» annuii, lei mi sorrise e mi abbracciò prima di accendere la televisione di fronte a noi.

Passammo il pomeriggio a guardare film e ci accorgemmo dell'orario solamente quando sentimmo la sveglia del suo cellulare avvisarci che ormai erano le sei passate.

«ci credi che abbiamo passato cinque ore di seguito su Netflix?» mi chiese io risi scuotendo la testa,
«allora farò meglio ad andare... sicura starai bene?» mi fece quando ci alzammo dal divano,
«si... si tranquilla, vai» le dissi io,
«grazie Sad» la ringraziai richiudendo la porta.

Salii in camera, mi sedetti alla scrivania.
Decisi di chiamarlo.
Ora o mai più.

Mi portai il telefono all'orecchio e cominciai ad ascoltare gli squilli uno ad uno.
Dieci. Undici. Dodici.
Poi partì la segreteria...

~•~

Il giorno dopo a scuola cercai di fare finta di nulla.
Ma fu come se tutti sapessero.
Come se gli occhi di ogni singolo studente fossero puntati su di me.

Era appena terminata la terza ora, stavo per andare a pranzo quando mentre attraversavo l'uscio dell'aula il mio telefono cominciò a squillare.
Lo sfilai dalla tasca velocemente, quando vidi il nome mi mancò il fiato per un secondo.
Rimasi a fissare lo schermo per qualche attimo cercando la forza di rispondere.

«pronto?» dissi rispondendo alla chiamata, mi incamminai velocemente verso il bagno per stare da sola e mi ci chiusi dentro.
«Mills, scusa se non ti ho richiamata ieri ma quando ho visto la chiamata da te era troppo tardi e non volevo...» cominciò Finn,
«okay» risposi tentando di rimanere calma,
«oh... okay» ripeté lui a sua volta,
«quindi... sei a scuola? Come stai?» domandò disinvolto.
Non lo so come sto, pensai.
«ho appena finito spagnolo» feci ferma,
«oh, giusto... ora dovrai andare a pranzo... se vuoi ci sentiamo dopo...» rammentò lui,
«no. No, io...» tentai di interromperlo, lui tacque in attesa che continuassi,
«c'è... c'è qualcosa che devi dirmi?» chiesi speranzosa,
«che intendi? Millie sicura di stare bene?» chiese ancora,
«si... si sto bene» annuii io appoggiando la schiena al muro.
Dio, perché deve essere tutto così complicato?
«ora farò meglio ad andare...» avvisai dopo qualche secondo di silenzio con la voce rotta,
«okay ma...» fece per dire lui, io riattaccai prima di poter sentire la fine della frase.

Non ci riuscivo.
Non in quel modo.
Non senza poterlo vedere in faccia.
Gli avrei parlato... avremmo chiarito di persona quando sarebbe tornato ad Atlanta.
Ma fino ad allora decisi che mi sarei tenuta tutto dentro, tentando di non pensare a quello che aveva fatto.

«gli hai parlato alla fine?» mi domandò Sadie a mensa,
«si... cioè no» feci cercando di mettere in ordine i pensieri,
«l'ho sentito prima al telefono, ma non riesco a parlarci così... devo farlo di persona» spiegai,
«Millie ma starà in Canada per altri quattro giorni?» mi ricordò lei scettica,
«lo so. Aspetterò...» dissi scuotendo la testa,
«okay, ma cosa farai? Fingerai che non sia successo niente?» domandò lei cercando il mio sguardo,
«si... si insomma, ci proverò» farfugliai passando la punta del mio polpastrello lungo il bordo del bicchiere,
«d'accordo allora... se credi che sia meglio così» annuì Sad,
«lo è... solo... credi che Caleb dirà qualcosa a Finn su quello che è successo?» chiesi preoccupata,
«no... gli ho chiesto di non dirgli niente» mi fece lei scuotendo la testa sicura,
«okay...» sospirai leggermente sollevata, anche se non ero del tutto certa che Caleb avrebbe mentito al suo migliore amico se necessario.

Cercai di ripetermi che era giusto così.
Non stavo scappando dalla conversazione, la stavo semplicemente posticipando.
Sapevo che gliene avrei dovuto parlare prima o poi e volevo farlo.
In altri casi avrei preferito affrontare subito la cosa, ma ora aspettare era l'unico modo.

SPAZIOSCRITTRICE
Ora chi ha l'apparecchio mi può dire se è normale che mi facciano un male cane i denti anche dopo tre giorni ormai?

~ by Gio♡︎

Bad Idea | FILLIE AUWhere stories live. Discover now