Il suo corpo era scosso da violenti tremiti.

Venne gettato violentemente a terra, la botta gli strozzò il respiro.

Socchiuse gli occhi esausto dal dolore rimanendo immobile sulla superficie dura e fredda.

-È lui il principe? - chiese una voce femminile poco distante da lui.

Quella voce era talmente piatta e priva di emozioni che quasi si sentì schiacciato da essa.

-È lui - rispose quello che Harry riconobbe come Simon anche senza vederlo.

Udendo la sua voce la rabbia iniziò ad accumularsi nel suo petto.

La voce femminile ridacchiò - Un po' patetico non trovi? -

L'indole orgogliosa di Harry non poteva non rispondere a quelle parole. Il riccio strinse i denti, grugnendo un gemito di dolore, e riuscì a tirarsi su da terra con l'aiuto del braccio sano.

Si mise seduto con fatica fronteggiando chiunque si stesse prendendo gioco di lui.

C'era Simon dritto nella sua pelliccia e armatura, imponente e forte nella sua malvagità. Sul viso un sorriso odioso che Harry avrebbe voluto tanto prendere a schiaffi.

Di fianco a lui, seduta su un trono di ghiaccio, una donna.
Una donna bellissima.

Aveva lunghi capelli rossi racchiusi in una treccia che le cadeva sulla spalla, occhi verdi penetranti, la pelle del suo viso perfetto era chiarissima, candida. Era fasciata da un lungo vestito bianco ricoperto da folte pellicce.

Harry ne rimase incantato per alcuni secondi ma poi i suoi occhi la osservarono attentamente. Vide delle catene cristalline racchiuderle i polsi, vide come il suo sguardo era soffocato dall'oscurità, vide morte e distruzione.

Il riccio deglutì non accennando ad abbassare lo sguardo.

-A quanto pare il principino sa mettersi seduto, sai anche gattonare?- disse Simon scoppiando a ridere sguaiatamente.

-Tu, lurido bastardo. Non hai tenuto fede al patto, ci hai attaccati all'accampamento! - ringhiò Harry.

-Sai quanto mi importa di quel patto insulso! Avevo un'obiettivo e l'ho portato a termine! -

-Sei solamente un vigliacco che preferisce attaccare alle spalle invece che combattere da pari. Se potessi ti affronterei seduta stante e farti patire le pene dell'inferno per quello che hai fatto ai miei uomini! - gli urlò contro Harry ribollendo di rabbia alla sola vista di quell'uomo. Continuando a guardarlo con sfida sputò nella sua direzione da quanto lo disgustava.

L'espressione di Simon a quel gesto mutò da divertito a furioso. I suoi occhi si scuriscono ed emise un suono simile al ringhio di un animale inferocito.

Scioccò le dite e Harry si sentì come stretto dalle spire di un serpente. Il suo corpo si mosse da solo inchiodandolo a terra mentre si sentiva premere e schiacciare ovunque.

Si dimenò e cercò di muovere gli arti ma ad ogni movimento la stretta si faceva più forte schiacciandoli i polmoni, strozzandogli il respiro.

I'll burn the ice down only to see your eyes ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora