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"Cavolo, hyung..." Taehyung affondó le dita nella felpa bagnata del più grande d'età. "Mi é mancato troppo stringerti così."

Non erano passati neanche due minuti dalla loro entrata in quell'appartamento, che già si erano saltati addosso. Yoongi aveva ritenuto poco importante levarsi le scarpe e si era subito lanciato sulla figura del più alto; l'aveva spinto contro la porta -con una forza tale da far temere al castano di aver fatto qualcosa di sbagliato, di averlo offeso senza rendersene conto- e poi le labbra avevano preso a mordere quelle dell'altro, sentendolo sciogliersi immediatamente tra le sue braccia, rassicurato dal fatto che non volesse nuocergli in alcun modo.

Quanto avevano avvertito la mancanza l'uno dell'altro, dio.

Yoongi si era dato dello stupido così tante volte e aveva perso il conto di tutte le notti in cui il ricordo della partenza del suo piccolo dongsaeng, il rimpianto di non avergli detto addio, la volontà di tornare indietro nel tempo per rifilarsi un pugno da solo, non l'avevano fatto chiudere occhio.

È stata una di quelle notti che si era reso conto di una cosa: lui voleva Taehyung. Lo voleva tanto, forse troppo. E non sessualmente parlando; certo, desiderava tutto di lui: le labbra carnose, il sorriso squadrato, gli occhi scuri e furbi, le mani magre da intrecciare alle proprie, il collo da marchiare con i denti, i capelli da tirare solo mentre facevano l'amore...voleva tutto di quel corpo ed era pronto ad accettarne anche i difetti. Ma, soprattutto, lo voleva al suo fianco, nella vita di tutti i giorni. In quei pochi mesi del loro strano fidanzamento, Yoongi si era affezionato ai suoi piccoli gesti.

Gli mancava sentirlo ridere quando, al mattino, si svegliavano troppo tardi e il corvino -che doveva farsi mezz'ora di strada per arrivare all'università- inciampava sulle coperte nel tentativo di scendere dal letto; lui gli lanciava dietro qualche imprecazione -e talvolta anche un cuscino, la sveglia o il pigiama che si sbrigava a togliersi- perché il piccolo adolescente poteva starsene a letto ancora un po', e lo guardava rigirarsi tra le lenzuola con il sorriso spavaldo di chi vive una vita agiata. Taehyung saltava giù dal letto solo quando il più grande stava per uscire di casa, e correva verso l'entrata per strappargli un bacio senza dar peso ai suoi borbottii scontenti.

Gli mancava vedere lo schermo del cellulare illuminarsi ad ogni ora del giorno per via di quei suoi stupidi e inutili messaggi spam. Un giorno, esausto dal suo essere così social, aveva optato per bloccare il suo numero, ma ben presto ci aveva ripensato su perché il più piccolo si era presentato alla porta di casa sua in lacrime...per poi iniziare a tormentarlo anche dal vivo. E lì Yoongi aveva compreso che il venire assilato di chiacchiere virtuali era ben meglio del subirserlo di persona.

In particolar modo, gli mancavano quelle sere in cui ognuno si faceva i fatti propri, restando, però, nella stessa stanza: Taehyung faceva i compiti sul letto e ascoltava della musica, mentre Yoongi si occupava delle sue faccende da universitario; ma poi, quando il maggiore decideva di dedicarsi al pianoforte, il castano si sfilava gli auricolari per ascoltare le sue esercitazioni. All'inzio Yoongi non ci aveva fatto caso, ma poi si era reso conto che il più piccolo era diventato un grande fan della sua musica e che la registrava di nascosto perché 'così sembrerà che tu sia nella mia stanza quando sono a casa da solo'.

Forse Taehyung era un po' troppo appiccicoso -a tratti addirittura inquietante-, ma, in qualche modo, il corvino si era abituato a lui. Si era abituato a tal punto da pensarlo per strada, sulla metro, a lezione, a pranzo, sotto la doccia. Ma, soprattutto, si ricordava di lui quando suonava al pianoforte: la sua faccia sorridente lo deconcentrava tanto da farlo agitare, sbagliava gli accordi, le dita si rifiutavano di collaborare, il suo corpo si sabotava da solo e mandava tutto a puttane- ah, quant'era irritante sapere che quello sgorbio logorroico godeva di tutto quel potere su di lui...!

at first sight - taegiWhere stories live. Discover now