n i n e - III

1.1K 97 63
                                    

"Ma adesso cambiamo argomento, perché c'è un'altra cosa che hai detto e che mi fa incazzare."

Taehyung inclinó appena il capo, concentrandosi sul ragazzo di fronte a sé che all'improvviso lo stava facendo morire dalla curiosità. "Che cosa?"

Yoongi incroció le braccia al petto e lo guardò serio. "Che cos'è questa storia che ti devo delle scuse perché abbiamo scopato?"

Il castano sospiró. "Ma te l'ho già detto..." abbassò lo sguardo, puntandolo sulla neve candida ai loro piedi. "Non mi piace essere usato come sostituto."

"Ma con chi ho parlato finora? Ti ho appena detto che non sono innamorato di Jimin, quindi per chi cazzo dovresti essere il sostituito?"

"Ma ti piace, perciò è la stessa cosa." pensò il più giovane, standosene in silenzio per qualche secondo. Quando Yoongi fu in procinto di ripetersi perché credeva di non essere stato ascoltato, alzò lo sguardo e parlò. "Ok, ma comunque ti sei approfittato di me. Ero ubriaco."

"Anch'io lo ero, dobbiamo porgerci delle scuse a vicenda?" replicò il corvino, guardandolo con aria fintamente sorpresa.

"No..." il castano mise su un leggero broncio, infastidito dal tono irrisorio dell'altro. "Ma io quando bevo troppo non riesco a pensare lucidamente."

"Oh, ma dai. Non ci avrei mai creduto. Io quando bevo risolvo formule matematiche e nel tempo libero faccio delle operazioni chirurgiche."

"Hyuuung...smettila di prendermi in giro, sai cosa intendo."

Il corvino scosse il capo. "No, non capisco dove tu voglia andare a parare. Abbiamo scopato e lo volevamo entrambi a causa dell'alcol, quindi non tentare di farmi sentire in colpa usando la scusa del sentirti usato."

Taehyung lo scrutó in viso, cercando di capire se quello che diceva fosse vero. Dopotutto come poteva sapere se il maggiore fosse sincero riguardo i suoi sentimenti per Jimin? Era chiaro che qualcosa ci fosse sotto, ma se l'aveva sentito dire che quella per Jimin fosse solo una semplice cotta, voleva crederci sul serio perché farlo significava che forse c'era ancora qualche speranza per lui.

"Hai qualcosa da ridire?" domandò infine il corvino e, vedendo il più piccolo scuotere il capo, continuò: "Bene, allora noi abbiamo finito di parlare."

Taehyung lo guardò voltarsi e fare qualche passo per allontanarsi. Non poteva lasciarlo andare così, non era da lui. Quello che aveva imparato nel corso della sua giovane vita era che per vincere era inutile starsene fermi ad aspettare che le cose cambiassero, bisognava lottare per ottenerlo. Se Yoongi si accontentava di nascondere i suoi sentimenti a Jimin, Taehyung non voleva lasciarsi trascinare dagli eventi, voleva essere lui l'artefice del proprio destino.

E così, il castano si sbrigò a raggiungerlo con una lieve corsetta, gli afferrò una spalla e avvicinò il viso al suo, sorprendendogli le labbra con le proprie. Un bacio pungente e secco dovuto all'aria gelida che li circondava, ma per Taehyung quello era tutto ciò di cui aveva bisogno per rassicurarsi di avere una possibilità con lui. Qualche secondo dopo, però, si sentì spingere via e cadde all'indietro, affondando le mani nella neve che quasi gli bruciò le dita.

"Ma che cazzo fai?!" Yoongi guardò il più piccolo dall'alto, accigliato.

Taehyung non rispose subito, ma si bagnó le labbra con la punta della lingua perché quello era stato per lui il loro primo bacio. Dopotutto la sera della sua festa non era lucido e, quindi, il sapore dei baci di Yoongi era diventato solamente un ricordo sfocato, mentre quella di un attimo prima era un'immagine che voleva imprimere fermamente nella sua memoria. "Hai detto che non sei innamorato di Jimin..." disse in seguito, alzando lo sguardo insicuro sulla figura del corvino mentre candidi fiocchi di neve andavano a riposare sul suo cappello nero. "...quindi vorrei che ti innamorassi di me."

at first sight - taegiWhere stories live. Discover now