f i v e - I

1.3K 100 15
                                    

"Sapevamo che alla fine saresti venuto."

"É stato difficile convincerlo, ma ringraziami pure più tardi." Hoseok alzò il mento con orgoglio. "Ora devo andare a prendere una cosa." salutò i due fuori dal ristorante per poi rientrare in quest'ultimo.

Jimin rivolse un sorriso all'amico dai capelli scuri rimasto con lui, risparmiandosi un commento relativo al suo outfit total black e firmato sportivo: Yoongi non si era sforzato di vestirsi elegante neanche un po' nonostante fosse una serata importante, ma il biondino sapeva bene che ottenere la sua presenza era già un più che prezioso traguardo. "Finora non è stato tanto male, vero?"

Il più grande scrolló le spalle, alzandosi poi il cappuccio della felpa per proteggersi dal freddo invernale. "Ci siamo sfondati di sushi e il principino ha scartato i regali, non c'è molto da commentare."

L'altro annuí senza perdersi d'animo, prima o poi sarebbe riuscito a fargli cambiare idea a proposito del suo migliore amico. Dopo qualche attimo di silenzio, posò lo sguardo sulla mano sinistra del corvino. "Mi fai fare un tiro?"

Yoongi non ci pensò su due volte e gli passò la sigaretta che stringeva tra le dita, per poi infilarsi le mani in tasca. "Finiscila tu, non ne ho più voglia."

Quando la porta principale del ristorante giapponese si aprì, però, il minore si sbrigò a far cadere a terra la cartina bianca e a spegnerla sotto ad una scarpa. "Ehi Jungkook, perché sei uscito?" un sorriso mellifluo si dipinse sulle sue labbra, dando l'impressione che si trovasse lì solo per bearsi della tranquillità fuori dal locale.

"Stiamo andando via ed Hoseok ti sta cercando per bendare Taehyung." spiegò il castano, indugiando un po' a rispondere perché impegnato a squadrare i due e a chiedersi il perché fossero lì fuori assieme.

"Oh, allora adesso entro. Dammi due minuti."

Jungkook annuí, accennando un sorriso a labbra strette nei confronti del biondo, mentre a Yoongi riservò solo un rapido cenno col capo, al quale l'altro neanche si sprecò di rispondere.

Una volta che il più piccolo fra tutti fu sparito dietro la porta di vetro del ristorante, delle nuvolette bianche tornarono a crearsi dinnanzi le labbra di Jimin. "Non potresti sforzarti di fartelo stare simpatico?"

"Lui non piace a me ed io non piaccio a lui, non vedo perché cambiare le cose."

Il biondo ridacchió e scosse la testa, lanciando un'occhiata po' triste all'asfalto sotto alle sue scarpe. Ciò non passò inosservato al più grande d'età, che subito si decise a parlare.

"Ha così tanta importanza farti vedere perfetto ai suoi occhi o cosa?"

"Eh?"

"Prima hai messo il turbo per spegnere quella sigaretta."

"Un po'..." Jimin evitò il suo sguardo e si morse il labbro inferiore, prendendo a dondolare nervosamente sui talloni mentre le mani cercavano calore nelle tasche del suo cappotto pesante. "So che a Jungkook non piacciono le persone che fumano, quindi sto cercando di smettere."

"Bella roba dover cambiare per gli altri." Yoongi cercò di trattenersi dall'alzare gli occhi al cielo notturno, ma fallì e l'altro se ne accorse, interpretandolo però come uno dei suoi soliti attacchi da persona-schifata-dall'-amore e non come un indizio della gelosia che cercava inutilmente di reprimere.

"Non mi sento costretto, voglio farlo perché Jungkook si merita qualcuno alla sua altezza. E anche perché non fa bene fumare, dovresti smetterla anche tu."

"Cinque minuti fa mi hai chiesto un tiro, incoerente."

"Touché."

Yoongi si sbrigò a cambiare argomento prima che l'altro potesse tornare a parlare del ragazzino di cui non gliene fregava un bel niente. "Due minuti sono già passati, vai ad accecare il tuo amichetto."

"Non vedi proprio l'ora di sbarazzarti di me, eh?" accennando una risata, Jimin allungò una mano verso la maniglia della porta ma si voltò prima di iniziare ad aprirla. "Tu che fai, non entri?"

Il corvino scosse il capo. "Resto qui, così posso fargli lo sgambetto quando esce."

"Non gli risparmi la tua cattiveria neanche al suo compleanno..."

"È un regalo che non passa mai di moda."

Jimin lo guardò male senza nascondere, però, che fosse divertito dalla sua ironia, per poi lasciarlo definitivamente solo.

Il corvino si ritrovò a fissare la porta in silenzio per qualche secondo, dopodiché sospiró e ritirò fuori il pacchetto di sigarette. "Che situazione del cazzo." borbottò prima di portarsene un'altra alle labbra e accenderla con la fiamma dell'accendino.

Non gli andava affatto bene che a vent'anni dovesse ascoltare i discorsetti innamorati del ragazzo che gli piaceva, ma si era cacciato lui stesso in quella situazione credendo nella filosofia de: "amare non è nel tuo stile, Min Yoongi". Se n'era convinto così tanto da rendersi conto di essersi beccato una sbandata per Jimin solo quando un intruso aveva cominciato a minacciare l'equilibrio Hoseok-Jimin-Yoongi, un equilibrio già precario di suo perché il ragazzo di mezzo si era unito al duo da soli pochi mesi, ma era riuscito a divenire il punto debole del corvino fin da subito.

Si era lasciato sfuggire la sua occasione e adesso doveva limitarsi a fare da spettatore. Ma se lui se ne stava lì a sperare egoisticamente che qualcosa tra Jimin e Jungkook non funzionasse, qualcun altro era sempre lì pronto a fare il gioco opposto e a spronarli a stare insieme. E malgrado la sua volontà, Yoongi si ritrovava a dover festeggiare proprio in onore di quel qualcuno.

Nonostante quest'ultimo non avesse fatto nulla di male, tutta quella situazione lo portò a sentire un senso di rabbia ruggirgli nel petto, tanto da lasciare cadere a terra la nuova sigaretta e calpestarla con fastidio. Neanche il freddo sarebbe riuscito a calmargli i nervi ma entrare in quel momento non avrebbe giovato a nessuno, così optò per raggiungere il parcheggio e salire in macchina, in attesa dell'arrivo degli altri.

at first sight - taegiWhere stories live. Discover now