f i v e - IV

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¡smut allert!

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"Hyung, ma sei rimasto qui?" con un sorriso sghembo stampato in pieno viso, Kim Taehyung si gettò sullo stesso divanetto di qualche ora prima, occupando proprio l'angolino del mobilio in pelle. "Pensavo fossi andato via come Jiminie, eri sparito tutto d'un tratto."

Min Yoongi desiderava solamente starsene un po' da solo, eppure gli dei sembravano volerlo gettare in un baratro di disperazione quella sera: neanche mezz'ora di pace ed ecco che il moccioso iperattivo tornava all'attacco. Non aveva, però, voglia di parlarci più di tanto, così semplicemente scrolló le spalle e speró vanamente che si dileguasse da solo.

Il castano lo guardò per qualche secondo, dopodiché s'imbronció di colpo e alzò una gamba per appoggiarla sulle sue, stravaccandosi sul divanetto. "Jimin sembrava davvero arrabbiato prima...ma sai cosa? Ti sta bene! Così la smetti di usare la mia festa di compleanno per tentare di farti il mio migliore amico."

Yoongi guardò in cagnesco la gamba sulle sue cosce e la buttò giù. Tentare di farsi il suo migliore amico erano parole grosse; era riuscito a malapena a levarsi di torno il moccioso che gli andava dietro, figurarsi essere rimasto almeno cinque minuti da solo con Jimin. Tutto quello che era riuscito ad ottenere in una singola sera era stata una litigata che non aveva neanche capito come avesse avuto inizio.

"Che poi che cosa ci vedi in lui? È piccolo e carino, si prende cura di chi gli sta attorno e pensa sempre prima agli altri che a se stesso, ha un bel sorriso e una risata contagiosa...ok, va bene: forse tutti hanno una cotta per Jimin, e forse persino io, ma insomma! Non ci puoi cascare pure tu, non è giusto e non va bene, è il mio compleanno e non il suo..." il castano ripiazzò la gamba sulle ginocchia del più grande d'età, che non aspettò un secondo di più per buttargliela giù una seconda volta.

"E che palle che sei, parli più adesso da ubriaco che prima." prima che l'altro potesse gonfiare le guance e ribattere a modo, Yoongi gli porse l'ennesimo cocktail dal tasso alcolemico alle stelle. "Tieni. Vai in coma etilico in silenzio."

Taehyung boffonchiò un piccolo 'grazie' come se quello fosse stato il regalo più bello della sua vita, e trangugiò il contenuto del bicchiere in un solo sorso. Dopodiché abbandonò il bicchiere di plastica sul tavolino e si sporse del tutto verso il più grande, finendo con l'accollarglisi al collo e premere la guancia contro la sua. "È la prima volta che sei così gentile con me!"

Il corvino lo allontanò malamente e si rifugiò nel suo bicchiere d'alcol, ignorando le sue lamentele. In quel momento non aveva voglia di stare dietro ad un Taehyung ubriaco, però gli avrebbe volentieri offerto il suo posto pur di diventare lui quello non propriamente lucido. Infondo, che cosa lo teneva fermo dall'ubriacarsi allo stesso modo?

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"...mettimelo dentro." le labbra tumide di baci cercarono riparo nel dorso della mano, mordendone un filo di pelle pur d'evitare di sputare fuori qualche gemito disobbediente. La mente del più piccolo era ormai in subbuglio, un totale disastro; gli occhi carichi di desideri voluttuosi e la mano libera, le dita contratte contro la parete, sarebbe scivolata con piacere verso il suo bacino, se solo non vi fosse stata quella del corvino a tenerla ancorata al muro piastrellato di quello squallido bagno in cui erano finiti per scopare.

C'era d'aspettarselo, dopotutto. Se con qualche bicchiere di troppo, Taehyung diventava una sorta di mina vagante in grado di strusciarsi su chiunque gli pareva, Yoongi, invece, impiegava il doppio del tempo a metabolizzare la situazione e a reagire, ma con delle crepe sul cuore e una leggera eccitazione nei pantaloni causata dalla lap dance dei due spogliarellisti di fronte, era stato difficile per lui non cedere quando il castano gli si era piazzato sulle gambe e con una mano gli aveva strizzato le guance, deridendogli le labbra sporgenti prima di unirle alle sue.

In una manciata di minuti erano passati dal pomiciare sul divanetto nell'angolo del locale, all'infilarsi la lingua in gola sulla porta del bagno in cui si erano rinchiusi. Fortunatamente la musica era alta, perché da quando il più grande d'età l'aveva girato contro il muro per abbassargli i pantaloni, Taehyung si era trasformato in un generatore di parole sconce e di versi lussuriosi che pronunciati con voce calda risuonavano bassi nelle orecchie del maggiore, ricreando in quel bagno un Paradiso a luci rosse.

"Ca-...cazzo." imprecò il castano non appena lo sentí entrare in lui con un movimento secco, facendolo fremere sotto le sue labbra quando queste gli sfiorarono il retro del collo perché non riuscivano a starsene ferme o forse per distrarlo dal dolore. Quel poco che restava del Taehyung lucido rinchiuso in un cassetto della sua stessa mente preferí rispondersi con la seconda opzione, facendo una capriola in aria dalla felicità procurata dalla sola idea di uno Yoongi preoccupato per lui.

Ben presto qualsiasi tipo di dolcezza si fece da parte, quei baci delicati lasciarono spazio a morsi voraci e a spinte bramose di qualcosa di più. Taehyung avrebbe fatto di tutto pur di cogliere lo sguardo libidinoso dell'altro anche solo per pochi secondi, ma dovette ancontentarsi del suo fiato caldo che gli solleticava il collo e di intravedere la mano, che prima gli bloccava il polso, scivolare lungo la stoffa della sua camicia sbottonata e fermarsi solo quando le dita affusolate non ebbero circondato del tutto la sua erezione.

Fu in quel momento che la mente del castano smise di viaggiare in preda alla passione, di chiedere avidamente di più, perché il piacere lo travolse in pieno, appagando anche il più piccolo dei desideri carnali che si preoccupasse di nascondere alla luce del sole. Un paio di spinte più tardi, anche il maggiore raggiunse l'orgasmo e si riversò in lui, riposando la fronte sulla sua schiena mentre i loro respiri tentavano malamente di riacquisire un ritmo stabile.

Gli occhi chiusi e i loro corpi ancora uniti. Il Taehyung lucido nella sua testa aveva ormai perso ogni barlume della ragione, convinto che anche una scopata nel bagno di un locale privato potesse dirsi romantica e che l'alcol non c'entrasse niente in tutto quello, che un minimo di sentimento -o per lo meno d'interesse- l'uno per l'altro li avesse messi in moto.

Eppure Yoongi, in un attimo di presa di coscienza di sé, non perse tempo in ulteriori baci o smancerie simili ed uscì da lui, rivestendosi rapidamente prima di aiutarlo a fare lo stesso alzandogli boxer e pantaloni contemporaneamente. Lo guardò un'ultima volta e si passò una mano tra i capelli spettinati. "Finisci di vestirti e stai con Hoseok fino a quando non ti passa la sbronza."

Se fosse stato del tutto sobrio dai suoi sentimenti verso Jimin, Yoongi avrebbe giurato su qualsiasi cosa che quel Taehyung con il viso ancora arrossato, le labbra gonfie e martoriate dai baci, le ciocche di capelli scuri a ricadergli sugli occhi lucidi e languidi, che quel Taehyung sfinito e vulnerabile fosse un'immagine cento volte meglio del Jimin di tutti i giorni. Ma quel Taehyung non era Jimin, e anche nell'alcol Yoongi si era reso conto di non poter fare a meno di lui.

at first sight - taegiWhere stories live. Discover now