f i f t e e n - II

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Mancavano pochi minuti a mezzanotte e da più di mezz'ora, Taehyung se ne stava seduto su un divanetto con aria afflitta. Non aveva ballato poi così tanto, ma era comunque stanco perché non era dell'umore giusto: Jimin era riuscito a distrarlo quel pomeriggio, ma la paura che Yoongi lo stesse evitando era ritornata a tormentarlo.

Intanto, i suoi amici si erano lentamente dileguati uno dopo l'altro, chi per un motivo e chi per un altro, lasciandolo lì seduto con il cellulare tra le mani, in preda alla sua solitudine. Ma era okay, perché in quel momento era fin troppo affranto per colpa delle sue dolorose questioni di cuore per preoccuparsi di gestire le sue esigenze sociali.

Poi, però, qualcuno si sedette affianco a lui, spingendolo ad alzare lo sguardo, e le sue preoccupazioni volarono via in un soffio. "Yoongi-hyung!" allargò le labbra in un sorriso, mantenedolo anche quando ebbe concluso l'abbraccio in cui si era cimentato. "Non pensavo venissi anche tu, che cosa ci fai qui?"

"Ti ho visto da solo in quest'angolino e mi è venuta voglia di chiederti perché stai cercando di fregarmi il ruolo dell'asociale della situazione. E anche il perché di quegli occhiali da sole tamarri in una discoteca."

"Li ho comprati oggi, belli vero?"

Il corvino assunse un'espressione disgustata e allungò una mano verso di lui, sfilandogli le lenti dai capelli per incastrarglieli nel colletto della camicia, nonostante le lamentele del più piccolo. "Quindi perché sei qui da solo?"

"Perché mi sto annoiando, non avevo voglia di venire qui questa sera." spiegò l'altro, sospirando tragicamente prima di incrociare il suo sguardo e sbattere docilmente le ciglia. "Hyuung...non è che puoi portarmi da qualche altra parte?"

"Mi stai iniziando a prendere per il tuo taxista? Ce ne andiamo solo perché anche a me non va di restare qui." Yoongi si alzò in piedi, restando fermo a guardarlo ridacchiare. "Hai fame?"

Taehyung annuí.

[...]

"Mangiare ciambelle all'una della notte é sempre stato il mio sogno."

"Felice di averti aiutato a realizzarlo." Yoongi accennò un sorriso, dando un sorso al suo caffè mentre osservava il più piccolo ingozzarsi di dolci senza la minima vergogna; lui non ne avrebbe toccato neanche una briciola, la voracità dell'altro gli aveva chiuso lo stomaco. "Ma dove le butti tutte quelle cose?"

"Devo crescere."

"Hai diciotto anni, è piuttosto ovvio che tu l'abbia già passata l'età dello sviluppo."

"Aish, hyung...non lo sai che si cresce fino ai ventun anni? Sei tu quello che resterà basso per tutta la vita, non io."

Il corvino assottigliò lo sguardo, appallottolando rapidamente un fazzoletto per tirarglielo dietro. "Ricorda che sono più vicino agli Inferi, stai attento o ti trascino giù con me."

Il minore ridacchió, senza neanche preoccuparsi di evitare l'oggetto lanciatogli contro perché continuare a mangiare le sue ciambelle era ben più importante. Diede un ulteriore morso ad una di esse e poi tornò a parlare. "Com'è andata con l'impegno di oggi pomeriggio? Spero non fosse nulla di grave."

Yoongi smise di contemplare l'altro mentre mangiava e allontanò la mano con la quale si stava reggendo il mento, schiarendosi la voce. "No, non lo era, ma non potevo rimandare."

"Ah, ok..."

Guardó il più piccolo annuire e abbassare lo sguardo, come se si stesse trattenendo dal dire qualcosa. Ma proprio quando pensò che stesse per sputare una domanda, lo vide alzare il capo e sorridergli.

"Beh, ora sei qui con me ed è questo ciò che conta, no?"

Il corvino s'incantò a fissarlo per qualche secondo, chiedendosi come facesse ad estrapolare del buono in ogni cosa. O meglio, come facesse a fingere di farlo. Si era reso conto che Taehyung avesse un punto interrogativo sulla lingua, ma alla fine l'aveva tenuto per sé. Temeva la possibile risposta oppure non la riteneva abbastanza importante da sprecare fiato? Forse la sapeva già. O magari gli andava bene così, non sapere niente.

"Comunque, hyung, non avresti dovuto farmi conoscere le ciambelle di questo posto. Sai, vero, che mi hai appena aperto una strada per una nuova dipendenza?"

Yoongi accennó un sorriso divertito, mettendo da parte i pensieri e tornando a guardarlo mangiare. "Sul serio non lo conoscevi? Io ci venivo tutti i giorni finita la scuola...che gioventù bruciata."

"Oggi vanno di moda i bubble tea." ribatté Taehyung, per poi continuare: "E, comunque, Hoseok non me ne ha mai parlato."

"Non te ne ha mai parlato perché non ci venivo con lui."

"E con chi ci venivi?"

Il corvino appoggió la schiena alla propria sedia, sistemandosi più comodamente mentre guardava in alto per fare mente locale. "Con dei compagni di classe...i membri del club di basket e, qualche volta, anche con la mia ex ragazza."

"Avevi una ragazza?" si affrettó a ribattere il minore, senza neanche preoccuparsi di mandare giù un boccone di ciambella prima di parlare. Vedendolo annuire, continuó: "Perché non me l'hai mai detto?"

"Perché avrei dovuto?"

"Non so, insomma..." pigolò Taehyung, pulendosi l'angolo delle labbra con un dito. "Io pensavo non ti piacessero le ragazze."

Yoongi scrollò le spalle, come se l'argomento fosse di poco conto. "Ci sono tante cose che non sai su di me." constató, appoggiando i gomiti sul tavolino. "Sei sicuro che ti piaceró ancora quando le avrai scoperte?"

"Che domande, certo che sì. Mi farò andare bene qualsiasi cosa, eccetto i film horror. Quelli li odio."

"Cavolo..."

"Cosa?" sentendolo schioccare la lingua con disappunto, Taehyung alzò un sopracciglio, curioso.

"I film horror non vanno a genio neanche a me."

Il castano sorrise a trentadue denti. "Allora non ti libererai mai del sottoscritto."

at first sight - taegiWhere stories live. Discover now