t h i r t e e n - I

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" 'Chiamami come vuoi, ma non allontanarmi da te'...stavo per buttarmi giù dal balcone quando gliel'ho sentito dire."

"Ma dai, hyung...stai esagerando."

"No, ci ho provato davvero. Ma lui mi ha fermato quando ho iniziato a sporgermi dalla ringhiera, un vero peccato."

"Sei incredibile, lo farai andare fuori di testa."

"Lui farà andare fuori di testa me, è il contrario." Yoongi si bagnò le labbra con un sorso del suo bicchiere di birra, lanciandosi un'occhiata attorno, per inquadrare le persone nel locale in cui si trovavano.

Inizialmente dovevano uscire solo lui ed Hoseok, che ora se ne stava seduto con lui al tavolo, ma poi Taehyung si era aggregato di nascosto perché il ballerino professionista si era lasciato scappare qualche parola di troppo. E, naturalmente, il rompiscatole si era portato dietro la nuova coppietta innamorata, ovvero Jimin e Jungkook.

Non che fosse un problema, perché il gruppo si era diviso in due: Yoongi e Hoseok seduti al bar, Jimin e Jungkook accanto al tavolo da biliardo. Taehyung, invece, andava di qua e di là, facendo il terzo incomodo un po' ovunque. Anche con gli sconosciuti.

"Senti, ma tralasciando le sue frasi smielate che proprio non ti vanno giù, cosa ne pensi di lui?"

Yoongi riportò lo sguardo sul suo migliore amico. "Di Taehyung?" vedendo l'altro annuire, semplicemente scrollò le spalle e mise giù il bicchiere. "Non so."

Il castano lanciò un'occhiata al soggetto della loro discussione e, vedendolo divertirsi a tentare di dare una steccata in testa a Jungkook, accennò un sorriso. "È un po' particolare, ma è un bravo ragazzo. E lo sai. Altrimenti non avresti passato tutta la notte a farti coccolare da lui, ieri."

"Non mi sono lasciato coc-- erano solo grattini!" si affrettò a replicare il corvino, leggermente imbarazzato. "Ero stanco e vulnerabile, lui ne ha approfittato."

"Come no, ti credo."

"Sono una vittima."

"Una vittima che invita a casa il suo stesso temibile aggressore, wow."

"Hoseok." lo richiamò il più grande, fulminandolo con lo sguardo per il tono ironico che stava utilizzando. "Se pensi che l'abbia fatto venire perché ho gli occhi a cuoricino per lui, ti sbagli."

"Non l'ho mai pensato, ma devi darmi una valida ragione per non iniziare a crederlo."

Naturalmente Yoongi non gli avrebbe mai detto che la sera prima si era ritrovato ad affrontare un attimo di sconforto per via del suo essere fin troppo riflessivo e che, straordinariamente, gli era passato per la mente di parlare proprio con Taehyung. Così si inventò una scusa su due piedi. "É stata colpa tua, mi hai parlato per due ore di fila di quanto non dovessi prendermela anche se ha fatto la spia. Mi è tornato in mente ieri sera e gli ho scritto per fargli capire che è tutto a posto tra di noi."

Hoseok assottigliò lo sguardo, analizzandolo malamente coi suoi occhi scuri. "Mmmh...ok. Non ti credo tanto, ma va bene." poi accennó un sorriso, "...ma quindi esiste un 'noi', eh?"

"Vaffanculo."

Hoseok ridacchió e bevve un sorso del suo drink, riflettendo per qualche secondo prima di continuare a parlare. "Però, seriamente...cos'hai intenzione di fare con lui?"

"Te l'ho già detto, non lo so."

"Hyung, non prenderlo per un gioco." il maggiore portò lo sguardo su di lui, così continuò: "Quando ti dice che prova qualcosa per te, lo dice seriamente. Non devi considerarlo superficiale solo perché ha un modo di pensare diverso dal tuo."

Yoongi se ne stette in silenzio, spostando lo sguardo sull'area del biliardo, infondo alla sala. "Non gli credo."

Hoseok sospirò, ma si convinse a non continuare quel discorso perché sapeva quanto ostinato potesse essere l'altro nei suoi ragionamenti. "Va bene, non credergli, ma per lo meno non dargli false speranze. Non fargli pensare che ti possa interessare per poi, tra un mese, dirgli che non c'è mai stato niente tra di voi."

"È lui che ha deciso di avvicinarsi a me. Qualunque cosa gli capiterà, se l'è cercata."

"Hyung." il più alto si preoccupò di incrociare il loro sguardo, così da assicurarsi che l'altro la smettesse di esonerarsi da ogni responsabilità. "Lo sai anche tu che se lo illudi e non gli dici chiaro e tondo che cosa vuoi farne della vostra relazione, finirai per distruggerlo."

Yoongi sbuffò e si alzò in piedi. "Non lo sto illudendo, gli sto dando ciò che vuole." afferrò il cappotto riposto sullo schienale della propria sedia e lanciò un'occhiata ai bicchieri di birra sul tavolino. "La mia finiscila tu."

"Dove vai?"

"A riprendermelo prima che nasca un'orgia su quel tavolo." rivolse un cenno col capo al largo biliardo verde infondo alla sala, dove ora Jungkook faceva il solletico a Taehyung, che a sua volta tentava di bacchettare la testa del suo migliore amico con la propria stecca.

Yoongi non conosceva molto le modalità per vincere quel gioco, ma era sicuro che distrarre l'avversario non fosse una di quelle.

"Jungkook, perché fai il solletico a me se è il turno del tuo ragazzo? Vai a far sbagliare lui!"

"Ma tanto lui fa già schifo da solo."

"Giusto, sbaglierà comunque."

"Vi ricordo che vi sento." seguí il tac della stecca che andava a colpire la sfera bianca. Jimin sospiró. "...e avete anche ragione, ho mandato in buca l'unica palla che non doveva finirci."

Taehyung ridacchió, mentre il più piccolo andava a consolare il biondino con qualche battutina ironica. Non ebbe, però, modo di ridere con loro perché sentì un braccio cingergli le spalle e la sua testa si voltò autonomamente, trovandosi davanti un viso ben conosciuto. "Cosa c'è, hyung?"

"Vuoi essere il mio ragazzo?"

"Eh?"

"Non vuoi?" non vedendolo rispondere, il corvino alzò un sopracciglio ma continuò a starsene appoggiato su di lui.

Taehyung boccheggiò un paio di volte, tentando di connettere il cervello alla sua bocca. "No, no-- cioè, sì! Certo che lo voglio, ovvio che voglia diventare il tuo ragazzo, hyung! Sono solamente sorpreso..."

L'altro acennò un sorriso a labbra strette, poi ruotò leggermente il polso appoggiato sulla spalla del più alto. "Sono quasi le dieci, a che ora devi essere a casa?"

"Visto che ieri sera sono rientrato tardi, posso stare fuori massimo fino alle undici."

"Vieni via con me?"

Il castano annuí con convinzione, non interessandosi a dove volesse portarlo. Gli bastava sapere che volesse passare del tempo con lui.

"Ok, ti aspetto in macchina." detto ciò, il maggiore si staccò da lui e andò verso l'uscita del locale, passando accanto al tavolo di Hoseok dove quest'ultimo gli rivolse un'occhiata interrogativa. Yoongi alzò le spalle e proseguì per la sua strada.

Taehyung rimase a fissarlo a bocca aperta per qualche secondo, poi si voltò verso i suoi due amici che, dall'altra parte del tavolo, lo fissavano sconvolti tanto quanto lui. "Ci vediamo domani a scuola."

"Ma c'è il tuo turno adesso..." si lamentò il più piccolo fra tutti, lanciando un'occhiata al tavolo da biliardo, ma l'altro era già corso verso l'attaccapanni per recuperare il proprio cappotto ed uscire di lì.

at first sight - taegiWhere stories live. Discover now