16|Sono gay

382 18 11
                                    

"Amore è là dove si può dire tutto o
non occorre dire nulla."
-

Henry Albert Harper 


Grace

Ripongo nello zainetto nero il quaderno blu e il libro di letteratura inglese. Dopo aver rivolto un sorriso amichevole ad Alice, una ragazza simpaticissima che si è seduta al mio fianco durante la lezione, lascio l'aula. 

Novembre è alle porte ed è in assoluto il mese che amo di più, non perché sia il mio compleanno, ma perché segna in qualche modo l'inizio dell'inverno. Mentre cammino per il corridoio, penso a quanto si stia avvicinando il Ringraziamento e che presto tornerò a casa per una settimana. Mi sembra così strano tornare a casa dopo quasi tre mesi passati immersa tra i libri oppure in compagnia di nuovi ragazzi, che sto imparando a conoscere. Accantono questo pensiero, lasciando che la tensione, a causa della sessione d'esami che mi aspetta tra poco, si impossessi velocemente dei miei pensieri. Ho studiato molto in questi mesi e credo di essere abbastanza preparata, ma ho comunque bisogno di ripassare al meglio gli argomenti sui quali sento di avere qualche dubbio di troppo. Mi toccherà passare qualche ora in biblioteca, non che mi dispiaccia anzi, adoro essere circondata da libri e respirare quel familiare odore di carta che caratterizza la stanza. Purtroppo ho la sfortuna di non essere molto portata per le materie scientifiche.

"Ehy Grace" una voce acuta chiama il mio nome a gran voce alle mie spalle. Mi volto imbarazzata sentendo gli sguardi di alcuni studenti presenti nel corridoio posarsi su di me. Chris mi corre incontro stringendo con forza la cinghia di un borsone, sul quale i colori dell'università spiccano luminosi. Un' espressione divertita colora il suo volto dalla pelle chiara mentre con il braccio destro sistema disordinatamente i suoi capelli rossi. 

"Ciao Chris" lo saluto abbozzando un sorriso timido, una volta che mi ha raggiunto nel bel mezzo del corridoio. Iniziamo a camminare verso la mensa, dove sono sicura gli altri ci stiano aspettando già da un po' dato che la pausa pranzo è iniziata da svariati minuti.
"Siamo nello stesso corso di biologia, sai?" mi informa, stendendo le labbra sottili in un ampio sorriso, che fa tendere anche le piccole lentiggini sparse sui suoi zigomi pronunciati e mettendo in mostra una tenerissima fossetta.
"No, in realtà non ci avevo fatto caso" ribatto pensierosa. Non l'ho mai notato a lezione, forse non partecipa molto o sono io che quando mi tocca seguire quella materia devo concentrarmi più del dovuto, ignorando tutto il resto.
"Non è che, non so, potresti passarmi tutti i tuoi appunti? Sottolineo: tutti" afferma con enfasi, congiungendo le mani a mo' di preghiera e spalancando gli occhioni di un azzurro cristallino.
"Non c'è bisogno di tutta questa messa in scena, te li presto comunque. Potrei anche aiutarti a studiare se vuoi" ridacchio per i suoi modi stravaganti. 

Non so perché si ritrova nel corso di biologia con me, quando dovrebbe già averlo seguito l'anno scorso, però non mi dispiace aiutarlo. E' anche un modo per conoscerci meglio. Chris, a differenza degli altri, fin dal primo momento è stato molto simpatico e gentile nei miei confronti e mi è subito sembrato molto simile a me. Lo trovo davvero interessante. 
"Dio, Grace! Sei un angelo. Quella stronza della White non mi boccerà quest'anno" la sua esclamazione risponde alla mia precedente domanda e mi fa ridacchiare divertita. Entusiasta mi afferra le guance fra le mani candide per poi stamparmi un dolce bacio sulla guancia e teatralmente finge di asciugarsi una lacrima. Arrossisco e sorrido lievemente nella sua direzione quando si allontana da me.
"Ehy angelo, con me non imbarazzarti ti prego. Sono gay" alza le mani in aria con un sorrisetto beffardo ad incorniciargli il viso. Rimango sorpresa dalla sua sincerità e abbozzo ancora una volta un sorriso. Riprendiamo a camminare lungo il corridoio tranquillamente.

"Grace?" mi richiama incerto. Mi volto, incontrando il suo sguardo, che adesso sembra aver perso un po' del colore che lo caratterizza.
"Per te non è un problema, vero?" chiede timidamente, abbassando lo sguardo sulle sue scarpe da ginnastica nere.
"Cosa? No, no, assolutamente no. Scusa se ti sono sembrata sorpresa, ma ti assicuro che non è per la tua rivelazione. Mi chiedevo semplicemente come fai ad essere così allegro, estroverso, sincero..." gli rivolgo un sorriso dolce, cercando di fargli capire come la penso. 

Non sono mai stata contraria, anzi, io adoro e venero l'amore in tutte le sue forme e fra qualsiasi persona. Perché, per me, l'amore supera qualsiasi confine indipendentemente dal sesso o l'età. 
"Oh! Menomale. Comunque sono anche bellissimo, sexy, muscoloso..." scoppiamo a ridere quando alza le braccia per mostrare con fierezza i muscoli tonici.
"Immagino sia tutto merito di quella" affermo indicando la borsa che trasporta sulla spalla senza alcuna fatica. In realtà, a me sembra davvero pesante.
"Già. Il nuoto dà i suoi frutti" si passa nuovamente una mano fra i capelli rossi, sorridendo fiero. Immaginavo facesse nuoto, l'ho notato subito dalle sue spalle larghe. 
"Oh! Anche la mia sorellina pratica nuoto" mormoro con un sorriso malinconico e orgoglioso. E lui sembra accorgersene perché mentre mi apre la porta, che ci dà accesso alla mensa già affollata, mi rivolge un sorriso sincero.

"Se può farti piacere, qualche volta puoi venire ad una gara ed ammirare il mio immenso talento" si vanta scherzosamente. Accetto volentieri e con un sorriso divertito, lui raggiunge il tavolo dei ragazzi in un angolo della mensa mentre io mi metto in fila per prendere un vassoio. Sono molto affamata oggi. L'idea di dover pranzare con Jade non mi alletta per niente. E' ormai passata una settimana dall'ultima volta che ci siamo parlate, ma lei non sembra voler mollare la presa, quindi, appena può, non fa altro che mandarmi occhiate enigmatiche e frecciatine riguardo la nostra conversazione. La ignoro, nonostante mi risulti molto difficile alle volte.

Dopo aver preso il mio vassoio colmo di cibo, raggiungo i ragazzi, stando ben attenta a dove metto i piedi, dato che la mia sbadataggine mi ha già messa abbastanza nei casini.
"Eccoti finalmente" sorride felice Holly, facendomi accomodare al suo fianco e stampandomi un affettuoso bacio sulla guancia. Sorrido a tutti con un lieve cenno del capo. Brandon e Matt parlottano fra di loro mentre sorseggiano della coca cola. Ellison e Simon battibeccano e ho notato che lo fanno molto spesso. Non sembra vadano molto d'accordo, soprattutto quando il ragazzo le ruba le patatine dal vassoio o qualsiasi altro cibo. Jade mangia in silenzio mentre smanetta sul suo iphone, ci mette poco ad intercettare il mio sguardo e fulminarmi con i suoi occhi castani. Chris mi sorride mentre condivide la sua abbondante insalata con Holly.

"Allora? Verrete alla festa della nostra confraternita domani?" esordisce d'un tratto il ragazzo dai capelli rossi. Organizzano spesso feste come la prima a cui ho partecipato, ma d'altronde mi aspettavo che la vita in un campus universitario molto popolato fosse così movimentata.
"Quella di Halloween intendi?" chiede entusiasta Ellison, battendo le mani. Afferro velocemente il mio cellulare per controllare la data ed è proprio lì che mi rendo conto che domani è venerdì, ma, soprattutto, è Halloween. Ho perso la cognizione del tempo a furia di passarlo sui libri o immersa nei miei pensieri. Io non capisco come ho fatto a dimenticarmene, di solito adoro questo genere di festa. La trascorrevo passeggiando travestita in compagnia della mia sorellina per il nostro quartiere raccogliendo quanti più dolciumi possibili.

"C'è qualcosa che non va, Grace?" chiede provocatorio Brandon e io alzo lo sguardo per immergermi nelle sue iridi nere.
"In realtà... non ho un vestito da indossare per la festa" confesso intimidita, spostando lo sguardo sul mio vassoio ancora pieno.
"Ehy ragazza, questa è l'occasione giusta per passare un intenso pomeriggio di shopping fra donne" afferma Holly felice, battendo il cinque alla ragazza dai capelli blu che appoggia con entusiasmo la sua proposta. Jade continua a fulminarmi con lo sguardo, sbuffando di tanto in tanto.

Odio fare shopping ma quando incrocio lo sguardo delle mie nuove amiche, che felici mi sorridono a trentadue denti, alzo le mani in segno di resa e accetto riluttante la proposta. Non saprei proprio cosa aspettarmi da uno stressante pomeriggio al centro commerciale.
"Dovresti vestirti da angelo" esclama ad un tratto Chris, strizzando ammiccante un occhio nella mia direzione. Riferendosi, probabilmente, al soprannome con il quale mi ha chiamata prima. Sorrido divertita e quando mi volto per tornare a gustare il mio pranzo, incrocio un paio di occhi neri che ho sentito bruciarmi sulla pelle da quando mi sono seduta al tavolo. Intimidita dal suo sguardo fin troppo intenso, sposto una ciocca di capelli sfuggita alla coda alta, che ho fatto velocemente questa mattina, e torno con lo sguardo sul mio piatto. Mi convinco di prestare attenzione ai commenti divertiti delle ragazze, che scommettono su cosa indosseranno i ragazzi e facendo riferimento a dei vestiti assurdi, che l'anno precedente alcuni studenti avevano indossato alla festa organizzata, come da tradizione, dalla confraternita di Brandon e gli altri.  

Spazio autrice
Ciao a tutti, che cosa ne pensate di questo capitolo? Volevo farvi conoscere quel simpaticone di Chris. Che cosa ne pensate di lui? 
Fatemi sapere i vostri pareri con un commento e se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina. Come sempre, vi ricordo di seguire la pagina  instagram per restare aggiornati (link in bio). 
A presto 😘
Sara

Let me love youOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz