12|So badare a me stessa

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"C'è un fascino nel proibito che lo rende incredibilmente affascinante."
Mark Twain

Brandon

Le sue mani si aggrappano alle mie spalle possenti mentre nel silenzio del giardino si sente solo lo schiocco fastidioso dei nostri baci, della mia lingua che con irruenza si intrufola nella sua bocca e del suo respiro irregolare. Siamo nel giardino del campus e, forse, sono ubriaco. Stringo con forza una ciocca di capelli rossi, proprio come i suoi, e le mordo il labbro inferiore, strappandole un gemito.

Solito bar, solita storia, con la differenza che questa volta ci sono andato solo con Simon, poiché, a detta sua, dovevamo chiarire le nostre divergenze. Ma dopo qualche bicchierino e qualche sigaretta di troppo siamo completamente andati. Lui si è rifugiato in un bagno con una ragazza davvero carina mentre io ho pensato di camminare un po' per raggiungere la camera della mia nuova amica dai capelli rossi. Ho bevuto qualche bicchierino cercando di liberare la mente dall'immagine di quella ragazzina con le guance rigate dalle lacrime e i capelli disordinati, che continuava a tormentarmi. Pochi giorni fa, quando sono entrato nella camera di mia sorella non avevo pensato al fatto che quella ragazzina potesse essere in camera, non che mi sarebbe dispiaciuto trovarla in una situazione indecente, ma devo dire che trovarla sconvolta e, soprattutto, triste, mi ha colto alla sprovvista.

Non riesco a capire perché anche adesso sto pensando a lei mentre stringo i fianchi della rossa in modo passionale. Non so cosa mi succede, ma quella ragazzina mi ricorda lei ed inevitabilmente mi attrae verso di sé come una calamita. Sono sempre curioso di sapere cosa le passa per la testa, perché ha tutte quelle liste e post-it in giro per la stanza o per quale assurdo motivo ogni volta mi osserva come se fossi una cavia da laboratorio.

Le braccia della ragazza si aggrappano ancora di più al mio collo mentre io spingo il suo seno prosperoso contro il mio petto tonico. Ad un tratto, però, una spinta alle mie spalle mi fa vacillare e lasciare la vita della ragazza, che presa in contro piede finisce con il sedere sodo per terra. Mi sfugge un sorriso divertito per l'espressione ebete che ha stampata sul viso. Tuttavia, mi volto con sguardo omicida verso colui che ha interrotto il mio divertimento.

Un risata amara lascia le mie labbra involontariamente quando i miei occhi neri incontrano due pozze nocciola. Come non detto, penso fra me e me.

"Mi dispiace tanto" sussurra dispiaciuta, avvicinandosi con passo moderato alla ragazza seduta sull'erba verde del giardino.
"Non toccarmi stronza" sibila acida l'altra, strappandosi con forza dalla presa di Grace.
"Ti aiuto" balbetta in imbarazzo mentre io sono ancora stordito e confuso di vedere la sua figura esile, in tuta, aggirarsi a quest'ora per il college. Non mi spiego perché questa ragazza fa così tanto la misteriosa. Sono preoccupato per mia sorella, che come una liceale, non fa altro che parlare di lei, ormai è il suo argomento preferito. Ma, soprattutto, nessuno ha dimenticato ciò che disse la sera in cui ci siamo incontrati per la prima volta e, ovviamente, non fanno altro che schernirmi. L'unica a cui, che come sempre, non frega assolutamente nulla di questa ragazzina impertinente, che non fa altro che rompermi le palle, è Jade. Ma come ho detto lei fa sempre così, è una viziata acida, che non riesce nemmeno a famigliarizzare con se stessa.
"Ti ho detto di toglierti dalle palle" la voce stridula della ragazza dai capelli rossi interrompe i miei pensieri. Rivolge uno sguardo omicida a Grace e spingendola di lato, si alza senza alcuna difficoltà sui trampolini che porta ai piedi.

"Vattene" sibilo, invece, io, incontrando quello sguardo nocciola. Vedo qualcosa di strano in quelle iridi, la studio mentre smarrita si guarda intorno per poi alzarsi e sistemarsi i pantaloni della tuta nera. C'è qualcosa che la turba, respira velocemente e le sue guance sono arrossate, il labbro è rosso, deve averlo morso con forza.

"Sul serio vuoi liquidarmi così?" domanda ancora con quella voce insopportabile, cerca di avvicinarsi a me, ma la allontano. L'effetto dell' alcol non sembra essere passato perché sento ancora le tempie pulsare.
"Ho detto che devi andartene" mormoro deciso e le rivolgo uno sguardo fulminante che la fa quasi scappare a gambe levate. Sospiro passandomi una mano fra i capelli. Riporto lo sguardo sulla ragazza davanti a me: ha gli occhi bassi, rivolti al prato, continua a mordersi il labbro mentre passa le mani sul pantalone nero per lisciarlo.

"E così sei dappertutto!" affermo, sorridendo beffardo. E' assurdo il fatto che tutte le volte che i miei pensieri, involontariamente, sono indirizzati a lei, come per magia appare.
"Mi dispiace" mormora ancora, ma questa volta ha la voce rotta. Delle lacrime scorrono sulle sue guance e come se avesse sentito il mio sguardo puntarsi su di esse, alza la testa e strofina velocemente i polpastrelli con l'intento di eliminarle.
"Che ci fai qui? Dimmi che è una coincidenza altrimenti richiedo un' ordinanza restrittiva" biascico divertito, aggrotta le sopracciglia in un' espressione che le da l'aria da bambina innocente. Gli occhi piccoli sono spalancati e coperti da un velo trasparente.
"Cosa?" chiede confusa. Sono ironico, ovviamente, ma in parte sono seriamente preoccupato del fatto che me la ritrovo ovunque.
"Sei ovunque. Mi segui per caso?" ribatto.
"Cosa? No, cioè, non ti stavo seguendo. Avevo solo bisogno di una boccata d'aria e poi mentre camminavo non ho visto un sasso, sul serio, e sono inciampata. Mi dispiace davvero" farfuglia confusa, gesticolando e portandosi le mani ai capelli legati in una crocchia disordinata, li rilega più volte prima di stringere le spalle e incrociare le braccia sotto al petto.

"Non ti agitare tanto, stavo solo scherzando" affermo divertito e confuso. Sembra così agitata e inquieta. Mi guardo attorno, notando il giardino vuoto. Gironzolava di venerdì notte da sola per il giardino immenso di un college. Secondo me ha davvero qualche serio problema e poi mia sorella si sarà accorta che è uscita?
"Io... io devo andare" sussurra, interrompendo il silenzio tranquillo che è caduto fra di noi. Ancora frustrato per ciò che è successo, sbuffo, sentendo il pulsare delle tempie aumentare  imperterrito. Chiudo gli occhi e prendo a massaggiarmele. Ho bevuto troppo e i miei piani sono stati rovinati da una bambina capricciosa, che al posto di starsene a letto a sognare unicorni e fate, mi è piombata addosso.

Apro di scatto gli occhi quando sento i suoi passi allontanarsi.
"Dove cazzo vai ora?" le urlo dietro frustrato. Non la sopporto e non solo perché è sempre tra i piedi, ma anche perché quel suo modo di fare dolce e delicato mi ricorda dannatamente lei.
Si volta perplessa e la noto sussultare a causa dei miei modi  bruschi.
"Non urlare. E' notte fonda" mi ammonisce in un sussurro e io mi ritrovo a sbuffare ed alzare gli occhi al cielo. La suoneria del mio cellulare irrompe rumorosa, lo afferro, per poi fare un gesto alla ragazzina intimandole di non muoversi, schiaccio senza troppi problemi il pulsante verde.

"Dove sei?" ridacchia divertito Simon.
"Al college" rispondo annoiato. Lo sento trafficare dall'altro lato del telefono.
"Cazzo amico! Vieni a prendermi" ribatte rabbioso, sbuffo.
"Hai due gambe, usale" affermo, sorridendo beffardo anche se non può vedermi.
"Questa me la paghi. Menomale che dovevamo riconciliarci io e te" borbotta e dopo un' altra serie di imprecazioni, da parte sua, riattacco.

Alzo lo sguardo verso di lei notando che è ancora ferma mentre nervosa sposta il peso da un piede all'altro.
"Proprio perché è notte fonda non dovresti andare in giro da sola" affermo convinto.
"So badare a me stessa" borbotta e, dopo avermi rivolto un'occhiataccia, si volta per riprendere a camminare. E senza sapere il perché mi ritrovo ad affiancarla mentre a passo lento ci inoltriamo nel buio della notte. E lì capisco che Grace è diversa, lei non ha paura del buio, lei si perde, scava nelle mie iridi nere senza spaventarsi, senza distogliere lo sguardo. Quelle iridi cattive, che ho ereditato da quella donna.

Spazio autrice
Ciao a tutti, come state? Cosa ne pensate di questo capitolo? E di Grace e Brandon?
Fatemi sapere se vi è piaciuto con un commento e una stellina. Poi, come ho già scritto nel mio profilo, ho aperto una pagina instagram, trovate il link nel mio profilo, dedicata alle mie storie. Quindi, se volete rimanere aggiornati seguitemi anche lì. 
Ci vediamo presto con il prossimo capitolo.
Sara

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