10|Sembra familiare

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"Gli occhi degli altri sono le nostre prigioni:
I loro pensieri le nostre gabbie."
Virginia Woolf

Grace

Delle volte pensavo che fosse inutile tentare di nascondere le mie fragilità con un corazza. Era inutile nasconderle se poi, si sa, guardando i miei occhi sarebbe riuscito chiunque a leggerle, a leggere quei ricordi che tentavo di sotterrare e quelle insicurezze che non riuscivo a superare. Una sola frase di quel ragazzo aveva fatto crollare le barriere, che mi ero costruita e nelle quali mi ero rifugiata per così tanto tempo. E sentiamo che cosa ne sai tu delle dipendenze? aveva detto ed era bastato quello per far tornare a galla più vividi che mai quei ricordi, che ancora una volta mi hanno risucchiato nell'oscurità. Non sono riuscita ad aggrapparmi ai suoi occhi perché erano anche più neri di quel tunnel nel quale ero caduta, quindi ho fatto ciò che mi riesce meglio. Scappare. Pentendomi subito di aver pronunciato quella frase quando ero stata io a proporgli un caffè cercando di creare un rapporto amichevole con qualcuno, che non fosse una ragazza. 

"Se la mia lezione non è di suo gradimento può anche abbandonare l'aula" la voce del professore di storia mi riporta alla realtà. Imbarazzata alzo lo sguardo su di lui, che con un' espressione severa, mi indica la porta in fondo all'aula, però, noto che ha tra le mani il mio quaderno, sul quale ho scarabocchiato un disegno. Gli sguardi divertiti dei presenti sono tutti puntati su di me mentre troppo immersa fra i miei pensieri cupi non mi ero resa conto che il professore mi avesse fatto una domanda e che si fosse avvicinato afferrando il mio quaderno. Come d'abitudine avevo colorato a matita l'intera pagina, sulla quale avrei dovuto prendere gli appunti della sua lezione.

"Allora?" mi incalza lui, facendo ridacchiare ancora una volta qualche ragazza. 
"Mi dispiace tanto, presterò maggiore attenzione alla sua lezione" affermo con lo sguardo fisso sulle mie mani, che sono strette l'una contro l'altra talmente tanto da farmi provare dolore. Mi do mentalmente della stupida quando scoccandomi un' ultima occhiataccia e lasciando ricadere il quaderno sul banco, il professore continua la sua lezione come se nulla fosse successo. 

Mi impongo di restare con la testa in quell'aula per la prossima mezz'ora. Quando finalmente la lezione termina, riesco a svignarmela per rifugiarmi in mensa, dove Holly mi ha dato appuntamento per pranzare insieme. Stringo il mio vassoio tra le mani mentre tra la calca di studenti, che si affrettano a prendere il proprio pranzo, cerco di scorgere la mia amica. Qualcuno passa accanto a me ridacchiando, evidentemente per la mia fantastica figura a lezione. Mi sento così stupida per essermi distratta in quel modo. E' successo anche a causa delle poche ore di sonno che ho accumulato poiché la festa, a cui ho partecipato ieri, è terminata più tardi del previsto. La mia prima festa in assoluto, che non è andata così male, tralasciando le parole taglienti di quel ragazzo che ogni qual volta è protagonista dei miei pensieri. 

Riporto lo sguardo sulla mensa, osservando poi Holly scuotere una mano nella mia direzione. Mi avvicino a lei e alzo gli occhi al cielo notando che non è sola. 
"Finalmente! Ti stavamo aspettando" mi sorride e io salutandola ricambio il sorriso gentilmente. Ignoro lo sguardo di Brandon e saluto Ellison, sistemandomi al suo fianco. 
Iniziamo a  mangiare tranquillamente, chiacchierando del più e del meno, o meglio, loro chiacchierano del più e del meno mentre io cerco di ignorare Brandon e tutti i sorrisini dei compagni del mio corso di storia, che passano accanto al nostro tavolo. Sbuffo dopo l'ennesimo sguardo divertito di una ragazza. E' possibile che si divertano per così poco? Mi sembra di essere tornata al liceo. Quando quella ragazzina dagli occhiali enormi e l'orribile apparecchio non ne combinava una giusta a causa del suo essere maldestra.

"Perché ti fissano tutti?" mi domanda Ellison confusa. 
"Potrei essermi distratta alla lezione di storia ed il professore mi ha quasi cacciata dall'aula" rivelo, prendendo un respiro profondo e vergognandomi ancora una volta di me stessa. Non è bello essere osservati in quel modo per una come me, che odia essere al centro delle attenzioni altrui. 

"Questa si che è bella!" afferma divertito Brandon, rubando delle patatine dal vassoio di Holly, che indignata tira uno schiaffo sulla sua mano. 
"Come scusa?" chiedo confusa, prendendo un sorso dalla mia lattina di coca cola. 
"Insomma una perfettina come te che si fa cacciare dall'aula è divertente" ghigna beffardo mentre Holly alza gli occhi al cielo, sbuffando. 
"Quasi cacciata" puntualizzo, fulminandolo con lo sguardo. "E non sono una perfettina" scimmiotto la sua voce profonda con scarsi risultati. Lui alza un sopracciglio divertito, ma non ribatte.

Dopo qualche minuto di silenzio, dove gli sguardi dei presenti in mensa sembrano essere meno interessati a me, Ellison cambia argomento. 
"Dove sono gli altri?" chiede curiosa.
"Matt agli allenamenti, gli altri a lezione credo" ci informa annoiato, riprendendo a mangiare. 
"Grace, quel ragazzo ti sta fissando da ore ormai" sorride divertita Holly, osservando un punto impreciso alle mie spalle. Mi volto curiosa e incontro lo sguardo di un ragazzo dai bellissimi e familiari occhi verdi. Mi volto nuovamente, riportando l'attenzione sul mio vassoio quasi vuoto. Sembra così familiare quel ragazzo, eppure non ricordo dove l'ho visto. Probabilmente è solo una sensazione, dato che da quando sono arrivata qui le uniche persone che ho conosciuto sono Holly e i suoi amici, che non posso ancora definire miei. Non ho legato nemmeno con qualche ragazza del mio corso e a quanto pare loro non sono molto propense a parlarmi. 

Quando ero piccola ero molto socievole, si può dire che parlassi addirittura con i muri, cosa che mi faceva finire quasi sempre in punizione a scuola, poiché disturbavo spesso le lezioni con le mie chiacchiere inutili. Poi, però, quegli amichetti delle elementari e delle medie mi abbandonarono e affrontai le superiori chiusa in me stessa. Non riuscivo a riallacciare rapporti con le mie vecchie compagne, che credendosi donne ormai, mi ignoravano. Avevo solo qualche compagna di classe e la mia famiglia al mio fianco, ma la cosa che mi faceva dispiacere di più era che non avevo mai avuto un amico maschio. Quel genere lì sembrava mi evitasse come la peste e mentre sentivo le chiacchiere delle altre su come fosse stato il loro primo bacio o la prima festa a cui avevano partecipato, io me ne stavo in camera mia con un libro tra le mani, aspettando che almeno quei ragazzi, che incontravo alle cene di lavoro dei miei, mi rivolgessero la parola. 

"Non ricordo dove l'ho visto, ma sembra familiare" affermo ancora curiosa riguardo lo sguardo di quel ragazzo, che sento bruciarmi sulla schiena. Non ero abituata a tutte quelle attenzioni e non sapevo come comportarmi, proprio per questo quando stavo con Holly e i suoi amici mi ripetevo di stare in silenzio così non avrei infastidito nessuno con la mia vocetta stridula e curiosa.
"Forse lo avete visto alla festa. Comunque non deve essere nessuno di importante" afferma piccato Brandon e lo vedo scambiarsi uno strano sguardo con la ragazza dai capelli blu. Non me la contano giusta quei due e anche Holly deve accorgersi della cosa, ma non ribatte oltre. 

"Cosa non ci stai dicendo?" chiedo accigliata, lui mi fulmina con lo sguardo e questa volta sembra davvero nervoso. 
"Non sono affari che ti riguardano, ragazzina" ribatte, spostando ancora una volta lo sguardo alle mie spalle, serrando la mascella. 
"Smettila di rispondere in questo modo, siamo solo curiose" lo riprende Holly e mi fa quasi sorridere per l'espressione che ha assunto. 
"Okay mammina" afferma il ragazzo, mettendo su un broncio apatico. Una strana luce attraversa gli occhi della ragazza a quella risposta, ma ignorando tutti riprende a mangiare. 

Ellison tenta nuovamente di sciogliere la tensione che si è creata tra di noi, domandando della famosa partita di Lacrosse, che dà inizio al campionato. A quanto pare Brandon è il capitano della squadra e nessuno parla d'altro. 
"Non vedo l'ora di vederti giocare" afferma Holly, battendo le mani. Il suo entusiasmo sembra essere tornato velocemente. 
"Non ti emozionare troppo sorellina" brontola il ragazzo dagli occhi neri, nascondendo un sorriso e scompigliandole affettuosamente i capelli. Ma io mi sono fermata a quel 'sorellina', che si ripete in loop nella mia mente. 
"Come?" interrompo le loro chiacchiere con un espressione sbigottita a incorniciarmi il volto.
"Oh giusto!" la mia amica si batte una mano sulla fronte teatralmente. "Non ti avevo detto che Brandon è mio fratello." 

Spazio autrice

Ciao a tutti, come state? Che ne pensate di questo capitolo? Chi è secondo voi il ragazzo dagli occhi verdi? Fatemi sapere le vostre teorie e se il capitolo vi è piaciuto con un commento. Ci vediamo con il prossimo capitolo😘❤

Sara

Let me love youWhere stories live. Discover now